I bts si sono trasferiti in un dolce e confortevole cottage per trascorrere insieme le vacanze natalizie, è il giorno prima della vigilia, i ragazzi si sono incappucciati e sono usciti per fare compere, Jimin e Tae sono fuori in cortile a lanciarsi palle di neve e rincorrersi, mentre jk è su in soffitta a scrivere una canzone, non sa bene per chi, ma guarda fuori dalla finestra e si sente ispirato, capirà più in là che la fonte della sua ispirazione è un ragazzo biondo col sorriso stampato in faccia che in questo momento sta lanciando palle di neve.

Prende un foglio bianco e inizia a tracciare dei disegnini con la penna, tanto per abituarsi all’idea di scrivere senza sapere bene di cosa.. si concentra, scrive i primi righi, cancella tutto, riprova, chiude gli occhi, tutto tace, solo un suono poco lontano cattura la sua attenzione, è la risata di Jimin, Jimin .. Jimin.. sempre Jimin. 

“ma perché devo sorridere sempre come un cretino anche solo se dico il suo nome?!” “è solo un nome porca miseria, ce ne sono mille di nomi” “bene Jungkook ora stai parlando anche da solo, complimenti,” Jungkook non era mai stato così sciocco, così tra le nuvole, così distratto e se ne accorgeva. “questa cosa non può durare ancora a lungo, devo fare qualcosa, essere coraggioso” si avvicina alla finestra, non riesce a non spiare Jimin e Tae, la loro felicità è contagiosa, la loro amicizia ancor di più.. “perché è un’amicizia giusto?” Jk aveva sempre pensato fossero buoni amici, nulla di più, solo amici, dovevano esserlo, ma a guardarli.. se ci pensava, notava che si sorridevano spesso, si spingevano anche più che spesso... “no, non é possibile”.

Jimin sta ridendo ad una battuta di tae , ma ad un tratto si sente osservato e si volta di scatto, Jungkook, perso nelle sue folli teorie, non si accorge di essersi incantato e pieno di imbarazzo, si volta di scatto, Jimin inizia a correre verso la porta di casa lasciando tae solo nella neve, jk d’istinto corre a chiudere la porta a chiave, quelle teorie hanno preso il sopravvento e ora non riesce a vedere più Jimin come prima, è geloso, lo sente, ma cerca di respirare e mantenere la lucidità, sente i passi veloci di Jimin, sta salendo le scale per andare da lui. 

Jimin arriva dietro la porta con l’affanno, il cuore di Jungkook batte all’impazzata, Jimin bussa.. “Kookie aprimi” “no” “perché?!” “ora sono impegnato” “ti prego” “ho detto di no” “devi aprirmi Jungkook dobbiamo parlare” “non ho niente da dirti” “io devo dirti qualcosa, è una cosa importante” “sono sicuro che potrà aspettare” “no, non può aspettare, sto aspettando da anni” Jungkook insicuro si avvicina alla porta e la apre, Jimin è davanti a lui, serio, non sorride più come prima, è concentrato, è sicuro di ciò che fa. Jimin si avvicina, Jungkook si volta di spalle e si incammina verso la scrivania, ma Jimin lo afferra per la maglietta e lo volta “Jimin lasciami per favore” “Jungkook non fare il bambino” “se qui c’è un bambino quello sei tu con tae” “Jungkook sei geloso?” Jungkook rimase in silenzio, combattuto, non sapeva mentire, non poteva mentire, non a lui. “siamo solo amici..” “non mi pare, non sei mai così con me” “io vorrei essere così con te, ma non mi riesce, con te è diverso” jk si stacca dalla presa di Jimin sbuffando “vai da lui, VAI!” “Io non posso essere così con te lo capisci?” “No, non lo capisco”. 

La porta viene spalancata all’improvviso, è Jin che dice che la cena è pronta, la tensione era palpabile, i due ragazzi si lanciavano saette e a Jin questo non è passato inosservato, inizia a pensare ad un piano, aveva visto più volte i due ragazzi presi l’uno dall’altro, aveva capito prima di loro già tutto, aspettava solo che arrivasse il momento giusto e quel momento si rese conto era stasera. Architettò uno stratagemma, dopo la cena, fece uscire tutti in balcone per bere una cioccolata calda con i marshmallows, mentre lui poco prima di uscire aveva attaccato un vischio sotto la porta del salone, sapeva che per uscire entrambi avrebbero attraversato la porta e sapeva che lo avrebbero notato. Jimin stava per passare, Jungkook lo stava seguendo, ad un tratto Jin, quando li vede, fa capolino dal balcone e sussurra “raaaagaaaazzi?” “Si Jin?” dissero in coro, guardandosi male. Jimin era offeso per l’uscita di Jungkook e Jungkook ormai era assolutamente certo che provasse qualcosa per tae anziché per lui. “Alzate in su le teste” I due sincronizzati si resero conto di essere in quel momento perfettamente sotto al vischio... “e ora?!” “sapete cosa dovete fare” Jin disse così e ritornò fuori con gli altri, calò un silenzio imbarazzante, i due ragazzi si osservavano, Jungkook fu il primo a parlare “non posso baciare un ragazzo palesemente innamorato di un altro” “io non amo tae, non l’ho mai amato e non lo amerò mai” “vi ho visti” “tu non hai visto proprio niente, l’ho mai baciato?” “beh no questo no, ma non c’entra” “e invece c’entra, se non bacio lui è perché vorrei baciare qualcun altro no?” Jungkook stava guardando negli occhi Jimin per trovare la risposta, ma la risposta erano gli occhi di Jimin che guardavano intensamente lui e senza una sola parola si rese conto che era lui ciò che Jimin voleva, lui che Jimin aspettava, lui, solo lui. I ragazzi fuori stavano cantando *All I want for Christmas is you* di Mariah Carey, Jungkook si fece coraggio e prese la mano di Jimin, Jimin si fece coraggio e avvicinandosi all’orecchio dell’altro sussurrò: ”tutto quello che voglio per natale sei..” ma prima di poter finire la frase si trovò a mezzo metro da terra, intrappolato tra le forti braccia di Jungkook che disse “tu”.