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Autore: shikon    24/08/2009    2 recensioni
è una piccola one-shot che mi è venuta in mente per caso, Kagome è una principessa sulla stella con una passione e la descive scrivendo su un diario, Inuyasha è un terrestre...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un unico respiro.

 

Scrivo questa piccola one-shot che mi si sta formando nella testa in questo momento! Oh signore!!
È un alternative universe la storia è una pagina di diario scritta da Kagome che vive su una stella. Premetto che se ci saranno errori di verbi di perdonarmi, me lo fanno notare in tutte le ff e perennemente li sbaglio!!  

 

Il mio nome è Kagome e sono principessa su una stella che non sento mia, eppure tutti si ostinano a considerarmi come una dea, un qualcosa di sacro e inviolabile…la gente mi guarda con venerazione, occhi che a dirla tutta io odio!
C’è un’unica persona che io considero mio amico a cui confido tutti i miei pensieri, ed egli è considerato un pazzo poiché cerca conforto nell’alchimia, io invece lo trovo un genio! E soprattutto trovo conforto nei suoi occhi tristi, così simili ai miei.
Ma quello che voglio scrivere stasera non è la mia vita, che tale non si può definire, ma la mia unica ossessione: la terra!
Non so perché perda tempo nel contemplarla, eppure ogni notte mi trovo lì ad osservarla insieme a tutti i suoi abitanti strani nel loro abiti, nel loro modo di parlare e nelle loro diverse culture, la adoro…

La città che amo più di tutti è Tokyo, non la amo per qualcosa in particolare, la amo per qualcuno  in particolare.
Vidi quel ragazzo tanto tempo fa…ha dire il vero io l’ho voluto creare, ho voluto dare alla terra una parte di me che ora si rispecchia nei suoi capelli argentei: Inuyasha, così lo hanno chiamato i suoi genitori ed è diventato esattamente quello che speravo.
Forte, simpatico, bello e la cosa che adoro è ribelle! Non gli importa quando dicono no, se è una cosa che vuole fare lui la fa…credo sia questo il vero motivo per cui l’ho fatto nascere, affinché possa essere libero, la libertà che a me è negata.
Lui cresce e io ho seguito la sua crescita restando perennemente nel mio corpo da diciottenne, mentre lui invecchia ogni giorno…adesso è addirittura più grande di me, almeno all’apparenza.
Ho seguito ogni suo passo, ogni suo amore, ogni sua delusione, vittoria e sconfitta…mentre in lui ogni giorno c’è qualcosa che cambia, per me resta tutto uguale…beh diciamo che avete compreso quale parte di me ho mandato sulla terra.
E osservandolo giorno dopo giorno, me ne sono innamorata…ed un giorno ho deciso di incontrarlo.
Scesi sulla terra, per una volta volevo essere egoista, avrei subito l’ira dei saggi una volta tornata a casa, ma non potevo perdere quell’occasione. Con l’aiuto del mio vecchio amico mi feci trasportare sulla terra e mi ritrovai in un bosco.

 

                                                              ********

Non conosco il posto in cui mi trovo fa un po’ freddo e l’abito senza spalline che indosso non è l’ideale per questo clima, ma presa dall’eccitazione del mio viaggio non ho nemmeno pensato di cambiarmi.
Osservo meglio è un bosco, sento i suoni degli animali che lo abitano e le foglie che si muovo, da lontano arriva anche il suono di un ruscello che scorre. Decido che è lì che andrò…e poco dopo mi trovo qui, sulla sponda di un fiume che riflette la luce della luna e delle stelle. È un posto magico, me ne convinco, la mia pelle bianca luccica, come l’acqua al buio, un po’ della luce di stella mi ha seguito fino a qui…ormai è chiaro: non posso dimenticare chi sono neanche a miglia di distanza in un posto che sembra nato per essere unico.
Mi sento sola, ero venuta per vedere quel ragazzo ed ora mi ritrovo qui incapace di muovermi persa nei miei pensieri.
Ragiono un attimo e mi accorgo di non poter andare nella città, il mio vestiario e la mia pelle non sono consoni al luogo in cui mi trovo, sento una lacrima scendere silenziosa sulla mia guancia…è destino che io non possa vederlo da vicino, né toccarlo.
Forse però essendo una parte di me posso cercare di attirarlo verso il luogo in cui mi trovo ed osservarlo anche solo per un attimo da vicino, ma è meglio che io non gli parli…scelgo che è la soluzione migliore.
Così mi nascondo dietro ad un albero e sento la forza, concentro le mie energie sull’immagine di Inuyasha e nella sua mente cerco di infondere quel luogo di pace, ma la sua mente è chiusa e respinge ogni mia forza. Sono incredula! La sua mente è più forte della mia magia.
Ora quella lacrima si trasforma in un pianto senza più alcun ostacolo nel mio volerle fermare sempre.
Piango per ogni piccola cosa accaduta in tutta la mia lunga vita per la quale non ho mai pianto, piango per non poter parlare con lui e sento che qualcosa è andato perduto, come se da quell’incontro mi aspettassi tutto e niente.
Rimango accasciata all’albero triste per non so quanto tempo, ma le mie lacrime si asciugano e restano solo i singhiozzi…e poi una mano gentile si posa sulla mia spalla facendomi alzare la testa di scatto: è lui!
Il mio cuore si ferma un istante e poi riparte come impazzito, mi sento felice per la prima volta in tutta la mia vita.
Mi guarda strana e mi osserva con attenzione, ogni minimo particolare.
I: Perché piangi?
Quella voce era esattamente come me l’ero immaginata dolce, calda e ormai da uomo…io rispondo con la mia voce che sembra cristallina, lo sorprende ancora di più. Mi limitai a dire niente.
Mi prese una mano timoroso di spezzarmi, forse la mia pelle luccicante a lui doveva apparire di cristallo, la presi sicura e sentii una scintilla attraversare il mio corpo.
È  un momento importante: anima e corpo si sono  riuniti.
Mi accompagna alla riva del fiume e prende un po’ d’acqua la fa scorrere sul mio viso per asciugare le lacrime salate.
Gi sono grata per quel gesto e mi limito ad asciugarmi in un pezzo del lungo vestito. Lui continua ad osservarmi in silenzio e mi sento male, in sua completa malia.
I: Tu non sei di qui vero?
Faccio segno di no con la testa, mi sento incapace di parlare.
I:Mi sembra chiaro che tu non voglia parlare molto, non vuoi dirmi da dove vieni né cosa ci fai qui…eppure c’è qualcosa che non mi fa scappare…tu sai il motivo, ma immagino che non me lo dirai.
Proprio non ci riesco, mi sembra di avere le labbra incollate, eppure lui deve sapere…mi faccio forza riesco a parlare finalmente!
K: Tu non scappi perchè la cosa che ti attrae sono io. Ora ti dirò chi sono ma devi giurare che non lo dirai ad anima viva.
Fa un segno col capo, si sono certa che non parlerà mai! Lo so…
K: Io sono la dea di una stella, anche se non mi piace considerarmi tale…sono venuta qui per incontrarti…Tu ed io siamo legati poiché tu dentro di te hai una parte di me.
È incredulo…mi rendo conto che possa sembrare una storia assurda ad un normale essere umano, ma questa è la verità e la deve accettare, per me…
I: Ammetto che sono un po’ scettico su ciò che dici, ma non posso dire che sia così. Si vede che non sei umana e…beh io sono ancora qui e non riesco ad andarmene. Ma cosa vuoi da me?
K: Nulla io avevo solo il forte desiderio di incontrarti.
I: Capisco.
Restammo a guardarci per un tempo che mi parve interminabile, poi lui riluttante mi prende la mano e sento una scarica elettrica che mi percorre il corpo, il cuore mi batte all’impazzata e sento che anche lui ha avvertito la stessa.
La mia mano brilla nella sua e senso per la prima volta un senso di calore, di familiarità e di appartenenza…è questo il luogo dove sento di dover stare ed è l’unico posto in cui non posso rimanere, ormai avrò a disposizione ancora qualche minuto e sento già la tristezza salirmi dentro.
Inuyasha mi fa girare verso di lui e mi fissa dritta negli occhi e io sento sciogliermi, ora ne sono sicura l’ho amato dal primo momento che l’ho visto da bambino, appartenevo già a lui fin da allora.
Si avvicina a me dolcemente e in maniera timida, un modo di fare dolce che da lui in effetti non me lo sarei aspettata.
Sento le sue labbra che si posano sulle mie delicate,e ora un languore si impadronisce del mio essere.
È stato bacio dolce, delicato e probabilmente lungo, anche se per me è sembra troppo poco. Quando si stacca da me, sento il suo respiro sul mio visto e il mio sul suo, i nostri respiri si sono uniti e mi sento sua.
Mi guarda e sta per parlare, ma sento il mio corpo che sta svanendo, il mio tempo sulla terra è scaduto.
I: Che succede?
K: Devo tornare dove vivo…e non potrò tornare.
I: Non te ne andare…resta…ti prego! Finalmente sento di appartenere a qualcosa, di aver trovato la persona che mi completa.
K: Anche per me è così, ma non posso restare. Non mi era consentito nemmeno venire qui, ma pur di incontrarti ho fatto il possibile…Ti prometto che ti guarderà da lontano e ti proteggerò sempre, non ti abbandonerà mai…
I: No ti prego…dimmi almeno il tuo nome… ti cercherò.
K: Io sono Kagome, ma non potrai trovarmi mai…
I: Sbagli so che ti ritroverò, siamo legati…
K: Si, ma non puoi raggiungermi dove io sto…Ti ho amato fin dal primo momento della tua vita…
Con queste ultime parole il mio corpo svanisce completamente, qualunque cosa lui abbia risposto io non saprò mai quale sia…

Sono di nuovo a “casa”e mi sento più sola che mai, avevo trovato un posto in cui essere felice e in cui non posso vivere.
Non importa per nulla al mondo avrei perso l’occasione di incontrarlo, anche se il prezzo da pagare è alto: mi sento ancora più infelice di prima e sola.
Ancora continuo a guardarlo vivere la sua vita, ora è davvero un uomo, si è sposato, anche se io so che non si sente completo (posso leggere nel suo cuore), si è sentito davvero felice solo quando è nata una bambina e l’ha chiamata come me, Kagome e ho sentito le prime parole che le ha detto: “ In un certo senso ti ho ritrovata…ti amerò con tutto me stesso, il tuo nome è Kagome!”
So che quella bambina avrà la vita più felice del mondo e io mi sento bene quando guardo quella piccola creatura così amata dal padre.
So che un giorno Inuyasha morirà, e io dovrò vedere questa fine che mi causerà un dolore tremendo, so che io morirò in quell’istante stesso, anche se non fisicamente.

Ma per il momento continuo ad osservarlo da lontano con immenso amore.

Ogni tanto lo vedo che guarda verso il cielo in cerca di qualcosa, forse un mio segno…e in quell’istante la mia stella brilla di più, forse lui la nota o forse no.
Tuttavia quando guarda verso il cielo so che pensa la stessa cosa a cui penso io quasi ogni giorno, quel piccolo istante quando i nostri sono diventati un unico respiro.

 

È finita spero che vi piaccia, anche se forse non è bellissima…Ringrazio tutti coloro che leggeranno o che lasceranno un commentino ^^
Kiss Shikon.

 

 

 

  
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