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Autore: amylucylou    30/12/2020    0 recensioni
Un limone dietro la porta di un bagno non basta. In qualche modo, uno dei due doveva rompere il silenzio.
(repost da Wattpad)
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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È la cosa più intima che hai mai fatto e l'hai fatta con Fabio, forse l'ultima persona nel mondo con cui avevi una relazione di complicità.

O forse un po' sì, no? Dagli sguardi e dai silenzi e dalle scuse per avvicinarsi. Adesso non importa, veramente, ma continui a ripensarci, a farti il problema. E adesso che facciamo? Non hai mai parlato con Fabio. Non davvero. L'hai preso in giro e l'hai sbattuto al muro, ma non hai mai trovato il tempo di dirgli un ciao – o di chiedergli come stai.

Ti fai schifo da solo perché è quello che sei, adesso, no? Ormai non ti sorprendi più. Eppure un po' ti senti come se vi conosceste già, più o meno; come se la distanza fosse un vostro linguaggio, un modo vostro per parlare in codice.

Come stai?  potresti scrivere. È una domanda formale ed educata. È quello che avresti dovuto fare tanto tempo fa.

Ma forse è troppo tardi.

Magari basta un hey, ti dici. Un po' alla "Mi sto facendo sentire. Devi farti sentire tu, adesso, no?"  E se fossi un po' più onesto con te stesso aggiungeresti: "soprattutto perché sto da mezz'ora a stalkerarti su Instagram e c'ho un'erezione che manco la prima volta che ho visto un porno."

Però non lo scrivi.

Vorresti che ti scrivesse lui per salvarti la faccia, ma il coglione non è manco online e tu la pazienza non ce l'hai mai avuta. È una rottura di palle aspettare che qualcuno ti scriva se poi ti devi sentire 'na checca – e allora gli scrivi tu, decidi.

Gli scrivi tu.

Pure se in teoria non dovrebbe fregartene niente. Pure se hai negato tutto fino all'ultimo, e se solo l'idea di farti vedere di nuovo ti mette il panico addosso. In che cazzo di guaio ti sei cacciato?

Però se guardi la foto che hai aperto su Instagram pensi un bel guaio, e un po' ci ripensi.
Gli scrivi tu, ti ripeti. Apri la chat e l'ultimo messaggio è il tuo, quello dove cercavi di fare l'indifferente ma in realtà avevi già deciso. Sei sempre lo stesso, 'n c'è niente da fa'. Un po' te lo chiedi, certe volte, come cazzo si fa a sopportare uno come te.

Stai a casa?

Lo cancelli. Fa troppo stalker o ancora peggio, "sto per presentarmi sotto casa e saltarti addosso un'altra volta".

Comunque buona la tua roba

Seh. Si vede pure da lontano che è una scusa.
Che coglione.

Non lo so

Guardi lo schermo come se potesse magicamente darti un consiglio. Che poi non ti ci vuole niente di solito, basta dire la prima cosa che ti viene in mente. Quello il problema è che stai a parlà co' Fabio, no co' 'na persona qualunque: se provi a fa' la stessa cosa ti vengono solo bestemmie su quanto cazzo ti arrapa la sua bocca.

Sei una roba indecente

Mentre lo scrivi ripensi alla sua faccia prima di lanciarsi su di te, al lieve rossore delle sue guance all'idea di metterti le mani nei pantaloni.

Non ti ci facevo comunque, eh ;)

Ti ha preso di sorpresa cento volte, ma questa resta la migliore. A pensare che la porta era pure aperta mentre ti toccava, mentre ti infilava la lingua in bocca... Quasi ti vergogni di quanto ti piaccia l'idea del rischio di essere beccati. O ancora meglio l'idea di Fabio che prende rischi, e solo per capire se ce l'hai duro per lui.

Hai capito il figlio del preside...

Ti chiedi se lo sappia già cosa hai pensato mentre lo guardavi e si faceva più vicino. O forse sarebbe più giusto dire che lui guardava te, vista l'espressione che c'aveva...
Ormai solo al ricordo ti spunta un mezzo sorrisetto, una scarica di adrenalina che non riesci a controllare. Aveva la bocca aperta per riprendere aria e la testa alta, gli occhi socchiusi. Forse lo sapeva cosa pensavi perché cercava di fermarti con la mano, di non farti avvicinare per baciarlo, e solo adesso realizzi che magari gli piaceva proprio quel giochino, che voleva guardarti in faccia mentre non riuscivi a resistere e gli spingevi contro.

Che bastardo

Vorresti sbatterlo al muro più forte di come hai fatto oggi. Strusciarti contro la sua divisa, sentire che gli si alza quando gli succhi il collo e goderti da capo ogni suo piccolo respiro mozzato.
Gli piacciono i tuoi capelli, pensi, dal modo in cui li tirava e ci si aggrappava per non cadere. Fortuna che non li hai tagliati quest'estate, oppure erano troppo corti e ti perdevi Fabio violento, Fabio che ti prende per i ricci e ti spinge dall'altro lato del bagno, ti morde sotto l'orecchio. Non ce la fai a stare là con le mani in mano perché ti sta scendendo tutto il sangue al cazzo e se non la smetti di pensarci è capace che ti esplode, però qualcosa gli dovrai pure scrive e da 'na parte forse è meglio che stai eccitato – così ti viene l'ispirazione.

Se domani non ti fai vedere appena ti becco giuro che ti stupro

È difficile non immaginare Fabio che ansima e geme sotto di te, che apre le gambe e si lascia spogliare con la faccia tirata all'indietro, e quegli occhi, e le palpebre che vibrano. Ti fa uscire di testa la forma del suo collo, della mascella, del pomo d'Adamo.

La verità è che gli riempiresti di succhiotti tutto il corpo solo per sentirlo tremare e ridere per il solletico, oppure pregarti di smettere, supplicarti 
– Dio, come lo faresti urlare se potessi – sorridere in quel modo sostenuto che sotto sotto vuol dire mi piace fare questo con te, idiota; se adesso ti fermi non ti perdonerò mai.

Lo prenderesti in giro in tutti modi possibili. Con la lingua e con le dita e con il cazzo per fargli sentire che vuoi fotterlo, sfiorandogli il sedere con la punta, passandola su e giù lungo la curva e poi nel buco senza entrare perché no, perché devi vederlo impazzire dalla voglia, deve gemere pure in svedese prima di farsi sbattere, gli deve pulsare dal dolore.

Cristo, ti vogliogli scrivi di getto, e poi lo cancelli subito perché non riesci a sopportare nemmeno la forma delle lettere.

Ti voglio scopare fino a che non riesci manco più venire, lo correggi. Così è meno sdolcinato, no? Per te è più facile se non è sdolcinato.

Ti voglio rovinareaggiungi. Oppure: io ti sfondoO ancora: la prossima volta in presidenza, giusto?

Ti lasci andare al ricordo delle sensazioni.

Di Fabio che ti prende il pacco con una mano e te lo palpa piano – o ancora meglio, di Fabio che si fa succhiare il labbro come se fosse di tua proprietà, che respira e cerchi di toccarlo e ti stringe più vicino per trovare la frizione. Fabio che ti guarda confuso sotto casa, che lo prendi per la spalla ma si avvicina da solo e ti bacia come in un sogno. Fabio severo, intelligente, che ti attira e ti attrae e ti fissa le labbra e ti seduce ma poi ti lascia sulle scale come un illuso, se ne va senza nessuna fretta e intanto lo sa la gelosia che ti è montata, sa che lo vuoi e che speri che si giri e che ti afferri il collo mentre ti bacia e dica scherzavo, idiota. Sono solo tuo.

Fabio tuo. Tuo da guardare, nudo, mentre viene. Da segnare e graffiare, da stancare per la foga. Fabio tuo da trascinare sul letto e prendere in giro prima di fare l'amore.

Sesso. Volevi dire fare sesso.

Cazzo...

Riprendi il telefono abbandonato sotto il cuscino e pure qualche fazzoletto per pulirti.

Gli scrivi tu, per forza.

Non puoi farne a meno.


















 
   
 
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