Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Ricorda la storia  |      
Autore: Danamochi97    01/01/2021    1 recensioni
“Jimin stiamo tre giorni.. dovevi per forza portarti tutta sta roba?” disse un jungkook spazientito dietro di lui “cosa ne sai? magari qualche bel ragazzo francese mi chiede di uscire e cenare sotto la Tour Eiffel, in quel caso dovrei essere impeccabile!” tutti i ragazzi scoppiarono a ridere, ma jk no, avrebbe voluto, ma quell’immagine nella sua mente lo infastidiva..
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Francia - Aeroporto di Parigi Charles de Gaulle ore 20:30
 
“Jimin ti vuoi dare una mossa?” dice Seokjin alzando gli occhi al cielo e sbuffando mentre per il freddo infila le mani nelle tasche del lungo giaccone. I ragazzi nel frattempo tutti imbacuccati per non farsi riconoscere (ma, detto tra noi, soprattutto per la temperatura), si mettono in fila per uscire dall’aeroporto. È sera, fa freddo e sono stanchissimi, “questo fine settimana di pausa ci voleva proprio” stava dicendo Hoseok, gli altri riuscirono solo ad effettuare un verso di assenso, tanta era la stanchezza, in verità ancora non metabolizzavano questa concessione che era stata data loro dalla casa discografica, certo.. erano solo 3 giorni, ma.. voglio dire.. 3 giorni a Parigi valgono come dieci da qualsiasi altra parte. 
I taxi si fermano avanti al Four Seasons Hotel, uno dei più famosi e lussuosi di tutta Parigi e del mondo, i ragazzi restano estasiati alla vista di un imponente e classicheggiante edificio “ragazzi ci divertiremo” disse V, “forza entriamo altrimenti prenderete un bel raffreddore con quelle bocche aperte” disse papà namjoon. A ciascuno di loro venne data una singola perciò la situazione non si prospettava delle migliori per fare baldoria, ma fortunatamente almeno erano stanze comunicanti e tutte sullo stesso piano. I ragazzi trascinarono le valigie nel corridoio, Jimin impiegò più tempo degli altri perché trasportava anche due borsoni per trucco e vestiti di ricambio “Jimin stiamo tre giorni.. dovevi per forza portarti tutta sta roba?” disse un jungkook spazientito dietro di lui “cosa ne sai? magari qualche bel ragazzo francese mi chiede di uscire e cenare sotto la Tour Eiffel, in quel caso dovrei essere impeccabile!” tutti i ragazzi scoppiarono a ridere, ma jk no, avrebbe voluto, ma quell’immagine nella sua mente lo infastidiva, venne riscosso dal suono delle porte sbattute dai compagni, si era incantato nel mezzo del corridoio ad immaginare Jimin seduto a ridere e scherzare con uno sconosciuto ai piedi della Tour Eiffel, “ridicolo davvero ridicolo jk, vai a riposare questi 4 neuroni che ti ritrovi” fece scattare la serratura magnetica, si catapultò sul letto senza neanche togliersi i vestiti, riuscendo solo a dire prima di cadere tra le braccia di Morfeo ”ho paura che questi tre giorni dopotutto non saranno così spensierati”.
 
 
 
8:30 del mattino 
“Jungkooook, Taeeee, Jimiiiiin stiamo scendendo a fare colazione muovetevi” il silenzio più assoluto, allora Seokjin riprovò in un altro modo “guardate che finiscono i cornetti e noi non ve li mettiamo da parte!” tempo cinque secondi e si aprirono di colpo le tre porte dei maknae “so proprio come prendere i miei polli” disse Seokjin incamminandosi. 
I tre si guardarono sbadigliando e stiracchiandosi “conviene che ci muoviamo, Jin non scherza mai sul cibo” disse tae precedendo gli altri due nello stretto corridoio, Jimin e Jungkook stavano per seguirlo ma il corridoio era troppo stretto e involontariamente si scontrarono “oh vai vai jungkook” “no vai tu” rispose lui, allora Jimin per non fomentare l’imbarazzo già creatosi si incamminò a passo svelto seguito dallo sguardo affamato di jungkook, “affamato di cornetti naturalmente” ci tiene a precisare jungkook con voi lettori. 
Sazi e vestiti iniziarono il loro tour per le strade parigine, “jungkook non dimenticare la telecamera per il gcf” “presa hyung grazie” “okay allora si parte e se vi perdete chiamate qualcuno degli altri miraccomando!” disse namjoon poco prima di addentrarsi in una grande biblioteca lì vicino, “io voglio vedere gli artisti di strada” disse Hoseok “vengo con te hyung!” rispose tae con occhi luccicanti, Seokjin Jimin e Jungkook non avevano la minima idea di dove andare, così iniziarono a camminare ammirando semplicemente il panorama e parlando del più e del meno, Jimin ogni tanto si allontanava correndo dietro ai piccioni, Jin stava dicendo a jungkook che voleva proprio imparare a cucinare qualche piatto tipico francese da riproporre in Corea una volta tornati, mentre quest’ultimo, telecamera in mano, iniziava a riprendere l’architettura caratteristica dei palazzi, il cielo limpido, i passanti e Jimin che aveva appena fatto una smorfia e socchiuso gli occhi per il fastidio dei raggi del sole, tutti dettagli che jk aveva volontariamente catturato con la sua videocamera e che ora stava rivivendo in slow-motion nella sua mente. 
Dopo un pranzo passato tra mille risate, scatenate dalla faccia esterrefatta di Hoseok, quando il cameriere gli fa notare di aver appena mangiato delle escargot ovvero “lumache”, i ragazzi tornarono a riposarsi in stanza, jk si mise subito al computer ad editare i primi video fatti, ma ancora non riusciva a trovare la canzone giusta per il gcf.. Tae e Jimin stavano battibeccando in camera su quale outfit fosse il migliore per la serata, namjoon era in camera sua a leggere un libro comprato la mattina, mentre Jin stava cercando inutilmente di far passare i conati di vomito ad Hoseok, dicendogli che le lumache erano un piatto tipico francese e che i francesi le mangiavano senza problemi. 
 
21:00 
“Ragazzi mezz’ora e si scende, preparatevi per la vostra prima vera serata parigina!” disse namjoon andando a vestirsi.
Tae e Hoseok erano già pronti, Jin si stava sistemando i capelli, Jimin era nel pieno di una crisi, mentre Jk aveva fatto tardi al pc e quindi fece giusto una doccia veloce per poi vestirsi comodo seppur più elegante del suo solito. Alle 21:30 la hall dell’hotel risplendeva di 6 meravigliosi ragazzi coreani.. “ragazzi dov’è Jimin?” “l’ho lasciato con una delle sue solite crisi da outfit” dopo venti minuti circa si aprirono le porte dell’ascensore, jk che era poggiato spalle al muro dell’ingresso sbuffando, di poco non si strozzò con la sua stessa saliva quando si aprirono le porte dell’ascensore e apparve Jimin che per l’occasione aveva scelto un completo nero con un choker di brillantini al collo che richiamavano quelli che aveva sul taschino della giacca, aveva anche messo dell’illuminante sul viso ed un filo di mascara e ora sorrideva imbarazzato ai compagni, Seokjin invece non riusciva a smettere di ridersela sotto i baffi per il comportamento di jk, il resto dei compagni vedendolo non riuscì più a fargli il terzo grado che avevano preparato, perciò non dissero nulla ma Jimin chiese loro scusa lo stesso.
“Stai davvero benissimo Jimin” disse namjoon davvero colpito “oh grazie hyung” rispose Jimin guardando però jungkook, aspettandosi da lui qualche commento, che però non arrivò .. 
I lampioni della città si susseguivano creando un’atmosfera calda e magica, i ragazzi si muovevano quasi in fila indiana, tutti gli occhi dei passanti finivano volontariamente o meno su Jimin, che per l’imbarazzo volgeva la testa dall’altro lato o accennava un lieve sorriso, jungkook incurante continuava a riprendere qualsiasi cosa gli capitasse sotto il naso, ma si teneva sempre vicino a Jimin (“per paura di perdersi” ci tiene a precisare lui). Un gruppo di ragazzi passa accanto a Jimin fischiando, Jimin si gira verso di loro per poi rigirarsi di scatto incontrando lo sguardo serio di jungkook “cosa c’è?” “se ti giri fai solo il loro gioco” “almeno qualcuno si rende conto che esisto” jungkook ammutolì sotto la sicurezza della voce di Jimin e riprese a riprendere, Jimin sbuffò e andò più avanti verso tae e hoseok, mentre Jin arretrò e si avvicinò a jk, “bella serata vero?” “si certo hyung” “Jimin stasera è davvero uno splendore” “si lo è” e sollevò nuovamente la telecamera sul viso, forse per nascondere una sensazione che in fondo nemmeno lui riusciva a spiegare a parole. 
Era arrivata la mezzanotte, tutti volevano rientrare, solo Jimin prese a fare i capricci proprio come un bambino “Jimin ti prometto che domani ti portiamo a vedere la Tour Eiffel” soltanto a queste parole anche lui decise di fare retromarcia verso l’hotel. 
“Buonanotte” si dissero i ragazzi a vicenda. 
Jimin e Jungkook chiusero per ultimi le loro porte, dopo essersi guardati negli occhi ancora una volta, come a volersi assicurare reciprocamente che l’altro fosse al sicuro.
 
 
 
Secondo giorno
 
“Ragazzi oggi come promesso andremo a vedere la Tour Eiffel, jungkook prepara la telecamera, dobbiamo necessariamente avere un ricordo lì” disse namjoon mettendosi il cappotto. A passo svelto arrivarono nel giro di un quarto d’ora, Jimin era al settimo cielo “jungkooook fammi una foto così, jungkoook fammene un’altra così” iniziava a mettere in croce jk che in realtà si divertiva molto a fare foto di Jimin che provava ad abbracciare la Tour Eiffel, Jimin che provava a baciarla e poi a spingerla o che restava semplicemente incantato guardandola. 
“Ora una foto tutti insieme dai!” disse namjoon, Jin con il suo solito fare riuscì sapientemente a fermare un passante e non si sa con quali capacità (visto che nessuno di loro spiccicava una parola di francese) riuscì gesticolando a far capire ciò che voleva, a guardarlo da lontano sembrava una via di mezzo tra uno spaventapasseri che all’improvviso avesse preso vita e un’incarnazione vivente di thriller di Michael Jackson, i sette ragazzi si abbracciarono forte sorridendo, quando videro il flash della Polaroid, felici di aver immortalato quel momento per sempre.
Un ragazzo poco dopo si avvicinò a jimin, sembrava volesse chiedergli un autografo, ma gli lasciò solo un bigliettino, a Jk non sfuggì, ma a quanto pare solo lui aveva notato la scena, gli altri erano troppo presi dalla foto appena scattata. 
Tornarono in hotel per la cena, jk era un misto di curiosità e nervosismo, voleva sapere chi fosse quel tipo. 
Cenarono serenamente tutti allo stesso tavolo, con i soliti battibecchi: yoongi criticava Jk perché mangiava troppi dolci, Seokjin perché ingurgitava troppe cose e per di più tutte insieme e Jimin perché invece mangiava troppo poco, risalirono nelle stanze troppo stanchi per riscendere, ma a quanto pare non tutti.. 
“Jimin” “si Jk?” “dove vai?” “oh io .. beh.. scendo a fare un giro” “con quel ragazzo che ti ha fermato prima giusto?” “e se anche fosse? a te non importa giusto?” “neanche lo conosci” “infatti si conosce una persona solo dandole la possibilità di farsi conoscere” “dopodomani ripartiamo..” “jungkook domani non so neanche come sarò, chi sarò, cosa sarò, abbiamo l’oggi, solo questo momento che stiamo vivendo è vero, il resto ancora non esiste” i due restarono a guardarsi imbambolati, la tensione era palpabile, a Jimin stava per cadere una lacrima dagli occhi, in realtà jungkook aveva ragione, lui non voleva davvero uscire con quel ragazzo, ma non voleva neanche darla vinta a jungkook, quest’ultimo d’altro canto era sempre più di ghiaccio, non traspariva nessun sentimento dal suo viso, Jimin non capiva se era bravissimo nel nasconderli o se non ne avesse proprio nei suoi confronti, sta di fatto che questo pensiero lo colpì ancora più duramente e quindi per non scoppiare a piangergli in faccia, intraprese il corridoio verso l’ascensore e schiacciò “piano terra”. Jungkook si richiuse in camera sbattendo violentemente la porta, si stese sul letto fissando il soffitto e non riuscì a prendere sonno finché non sentì dei passi nel corridoio e la porta di Jimin chiudersi, solo a quel punto, sapendo che era tornato, riuscì a calmarsi, ma dentro era un turbine di astio più nei suoi confronti che nei confronti di Jimin perché, se Jimin era libero di fare ciò che voleva, in parte era per colpa della sua codardia. 
 
 
Terzo giorno 
9:00 del mattino 
I ragazzi si incontrarono nel corridoio per decidere come progettare la mattinata, Jimin non aprì la porta, “che ne dite se restassimo in camera di uno di noi a giocare a qualcosa tutti insieme?” propose yoongi “tanto Jimin non scenderebbe comunque, deve essersi proprio stancato ieri” jungkook non riuscì a controllarsi e disse “si lo so io come si è stancato..” corrucciando la fronte sotto lo sguardo di un Jin che aveva già capito che qualcosa non andava più, finché quei due si guardavano ed erano sereni a lui andava bene ma ora aveva visto che qualcosa era successo, stavano per arrivarci anche loro, si stavano per scoprire tutte le carte del tavolo. 
“Io vado a svegliare Jimin” disse Jin “ci vediamo tra 10 minuti in stanza di Hoseok” gli altri si avviarono, Jin andò in stanza di Jimin, jungkook poté seguirlo solo con lo sguardo perché venne trascinato dentro dagli altri. 
“Jimin svegliati” “hyung ho sonno ti prego” “forza giochiamo tutti insieme in stanza di Hoseok” “vengo tra un po’” “no ora forza” “hyung ho fatto tardi ieri sera per piacere” “sei uscito dopo cena?!” “si..” “e con chi?!” “un ragazzo mi ha chiesto di vederci per una passeggiata, mi sono sentito così compiaciuto, allora stavo scendendo quando jungkook è uscito dalla sua stanza e mi ha sgamato” “jungkook ti ha visto uscire con un ragazzo e non ti ha detto nulla?!” “Beh no.. che avrebbe dovuto dirmi poi?” Jin si prese qualche secondo “nulla nulla infatti.. andiamo” Jimin non capiva “eccoci!” disse Jin quando entrarono, Jimin prese posto vicino tae e aveva davanti jungkook che tutto guardava fuorché lui, quasi quasi riusciva a trovare più interessante le briciole del cornetto mangiato poco prima che Jimin .. jungkook era irritato, non poteva sapere che in realtà dopo il diverbio che avevano avuto, Jimin non era più andato da quel ragazzo, ma si era infiltrato in una sala da cinema a vedere uno smielato film d’amore e per di più interamente in francese! (naturalmente non c’era bisogno di capire cosa dicessero i protagonisti, i film d’amore anche muti sono belli o almeno questo è quello che sta dicendo Jimin per avvalorare il suo punto di vista).
“Che ne dite di fare un gioco demenziale tipo obbligo o verità?” disse Jin “già che non hai proposito il gioco della bottiglia è tanto conoscendoti” rispose tae, iniziarono allora a giocare, quando toccò a Jin quest’ultimo, che aveva in mente un piano ben preciso, obbligò jungkook a chiudersi in bagno per tutto il resto del gioco come punizione per essere arrivato ultimo, poi disse a gran voce di essere stato cattivo nei confronti di jk e che era un pessimo scherzo il suo, così chiese gentilmente a Jimin di andargli ad aprire con la chiave, Jimin andò e quando ebbe aperto si sentì spinto dentro la stanza e riuscì solo a percepire il chiavistello che chiudeva di nuovo dentro la stanza lui e jungkook, soli.. ora davvero TROPPO soli.. jungkook era nero, non voleva saperne di parlare, era fuori di sè, “Jin apri forza!” disse Jimin sbattendo le braccia alla porta “jungkook fa qualcosa anche tu” “jungkook rimase in silenzio “beh visto che me lo chiedi e visto che ci troviamo, volevo congratularmi con te” “per cosa?” rispose Jimin “per il tuo comportamento maturo Jimin, uscire con un perfetto sconosciuto complimenti” “jungkook non iniziare” jungkook era arrabbiato, nella sua mente si prospettavano le peggiori immagini, tra cui le labbra di uno sconosciuto che si posavano su quelle piene di burrocacao di Jimin “JIN APRI IMMEDIATAMENTE QUESTA PORTA O NON TI PARLO PIÙ” Jin si spaventò per il tono risoluto di Jimin così andò ad aprire e Jimin poco prima di uscire dalla stanza si voltò dalla parte di jungkook fulminandolo con lo sguardo “dopo aver parlato con te ieri sera, non sono più andato da lui e ora lasciami stare”.
Jimin uscì dalla stanza piangendo, jungkook rimase dov’era fin quando Jin non gli si sedette accanto senza dire nulla .. jk prese parola “ho bisogno di fare un giro, non torno per cena, il mio G.C.F è pronto, lì troverai la risposta a tutte le domande che ti stai ponendo in questo momento credimi” così jk si alzò, prese un giubbotto e si incamminò via dall’hotel.
Seokjin entrò nella sua stanza e si posizionò al pc, aprì il file con scritto “Il G.C.F della verità”, attaccò le cuffiette che erano sulla scrivania e premette play~~~~ partì la cover che Jk aveva registrato di *paper hearts* (la canzone preferita di Jimin) mentre sullo schermo si susseguivano solo immagini su immagini, video su video, di Jimin.. solo Jimin, sempre Jimin.. Jimin felice, Jimin incantato, Jimin che rincorre i piccioni, Jimin che improvvisa passi di danza. . alla fine del video Seokjin aveva tutte le risposte, ora doveva solo trovare Jimin e far affrontare la realtà ad entrambi, sapeva non sarebbe stato facile ma era giunto il momento. 
 
 
Faccia a faccia 
 
Jimin si era rintanato in camera sua, aveva il viso premuto contro il cuscino quando Seokjin bussò alla sua porta “Jimin aprimi devo parlarti è importante”; Jimin controvoglia andò ad aprire e fece entrare Seokjin che si mise comodo su una sedia mentre Jimin si riposizionò rumorosamente sul letto, dopo un paio di minuti di assoluto silenzio Jin disse:
“Hai visto il G.C.F di jungkook?” “sai che non lo fa vedere mai a nessuno prima” “beh io l’ho visto” “oh, è venuto bene?” fu tutto quello che riuscì a dire “Jimin.. il G.C.F sei tu” “come?” “ci sei solo tu in tutto il video”
Jimin alzò la testa di scatto dal cuscino, voltandosi verso Jin con gli occhi sbarrati, Jin proseguì “Jk non parla molto ma si fa capire quando vuole” “non mi sembra possibile, voglio vedere il video” “seguimi” disse Seokjin, i due arrivarono nella sua stanza, Jin fece posizionare Jimin al posto che aveva preso lui poco prima, gli fece infilare le cuffiette, spense le luci “ma..tu te ne vai perché?..” stava dicendo Jimin però Jin aveva già chiuso la porta e lasciato lui solo e al buio.. Jimin prese un respiro profondo e fece partire il video, si susseguì la stessa valanga di immagini e video che avevano un solo protagonista : “lui” lui ovunque.. sempre e solo lui.. 
Il video terminò, lo schermo diventò nero, Jimin ringraziò di essere al buio, aveva bisogno di tempo per elaborare il tutto, tutti quegli anni passati a credere di non interessargli minimamente, anni in cui invece jk aveva soppresso qualsiasi tipo di sentimento sotto la maschera della freddezza. 
Jimin corse fuori dalla stanza “Seokjin! Seokjin! Dov’è jungkook?” “è uscito un’ora fa circa, non so dove sia..” “va bene grazie” Jimin infilò il primo cappotto che trovò e uscì dall’hotel “pensa Jimin, pensa.. dove andresti se fossi jungkook?” poi d’un tratto il colpo di genio “ma si deve essere lì!!” Jimin corse a perdifiato tra le strade della città, entrò nel locale pregando con tutto se stesso che vi fosse jungkook, scrutando nervosamente con gli occhi, lo vide seduto ad un tavolino con avanti un giornale di cui stava fissando solo le figure (maledetti giornali francesi!) si avvicinò cauto sedendosi di fronte a lui, jk alzò gli occhi e si immobilizzò alla vista di Jimin “come mi hai trovato?” “beh hai detto per tutto il viaggio di andata che qui facevano il miglior latte al cioccolato di tutta Parigi, potevi essere solo qui” jungkook accennò un sorriso per poi tornare con la testa bassa.. Jimin voleva andarci piano, il battito cardiaco non gli dava possibilità di pensare, alla fine disse “ho visto il tuo G.C.F” jungkook si alzò di scatto e si incamminò rapido verso l’uscita del locale, poco fuori Jimin lo raggiunse afferrandolo per un braccio “lasciami andare Jimin!” “No! Ora tu mi guardi negli occhi e mi dici che non provi niente per me, che quel G.C.F non ha solo me come protagonista per un motivo, che anche ora che ti sto toccando tu non provi niente, che non volevi che ti trovassi, che ora vorresti essere con chiunque e da qualsiasi altra parte tranne che qui con me! Dimmi questo ed io ti lascio andare” “...non posso dire questo” “dimmi qualcosa allora jungkook, perché ho bisogno di sentirtelo dire” lacrime cominciarono a scivolare sul viso di Jimin, non era mai stato bravo a trattenere le emozioni “dirti cosa..” jungkook prendeva tempo, ma Jimin era risoluto, se doveva affogare in un mare di dolore voleva farlo per davvero, provando al 100% tutta la sofferenza che c’era da provare “dirmi quello che tutti hanno già capito, che tutti vedono, che Seokjin vede da anni” jungkook si zittì, Jimin rimase a fissarlo per qualche minuto poi davvero con il cuore in pezzi, si voltò incamminandosi rapido il più lontano possibile da lui, ma fece solo in tempo a girarsi perché due mani grosse e possenti lo presero per i lati delle spalle e lo voltarono “lasciami stare ora jungkook” “devo dirti solo questo, poi te ne potrai andare se vorrai” Jimin tentò di respirare regolarmente per dare la possibilità al suono della voce di jk di superare quello del battito del suo cuore, jungkook si avvicinò con uno sguardo deciso, occhi negli occhi dicendo “so solo che se ti baciassi adesso poi non mi staccherei più da te per il resto della mia vita” dopo queste poche ma taglienti parole, mise il braccio attorno alla vita di Jimin portandolo più vicino a sè, facendo incastrare i loro corpi mentre contemporaneamente incatenava le sue labbra a quelle umide di Jimin che rispose al bacio con una foga ed una tale passione da lasciare jungkook senza fiato. I due tornarono dopo un tempo che sembrarono ore in hotel, camminando mano nella mano e passando accanto alla Tour Eifell un’ultima volta, perché sarebbero ripartiti da lì a poche ore ormai, Jimin si arrestò e jungkook fu costretto a girarsi dalla sua parte perdendosi nel profilo di Jimin che ammirava, come fosse la prima, la meravigliosa struttura “devo confessarti una cosa jk” “quando, appena arrivati, dissi che poteva capitarmi di camminare sotto la Tour Eiffel con uno sconosciuto francese, nel profondo del mio cuore speravo che quella persona fossi tu” jungkook strinse forte la mano di Jimin come a dimostrargli il forte sentimento che provava “non sono francese però ...” “dal bacio che mi hai dato prima qualche dubbio mi viene” jungkook sorrise malizioso “però aspetta, magari mi serve una confeeerma ..” jungkook capì immediatamente il messaggio, prese con entrambi le mani il viso di Jimin, intrappolando le labbra del biondo tra le sue, per così tanto, che quando si staccarono, Jimin non aveva più forze per controbattere qualsiasi cosa ..
“mio caro Jimin-ssi, questo è solo l’inizio”.
 
FIN
 
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Danamochi97