Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Scarlett Morgenstern    01/01/2021    0 recensioni
Evangeline è una giovane ereditiera della Londra vittoriana: il suo carattere vivace e curioso è motivo di preoccupazione per i suoi genitori, che intendono trovarle marito. Una mattina il padre di Evangeline, Lord Montgomery, le comunica un'eccitante novità: la regina Vittoria organizzerà un ballo per festeggiare il Natale a Corte, un ballo in maschera, e in quell'occasione Evangeline dovrà guardarsi intorno, perché lì conoscerà il suo promesso sposo, Lord Harris.
Evangeline non è molto entusiasta, ma non può opporsi: il destino però si metterà in mezzo e creerà scompiglio.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Come prendere marito?- chiese Evangeline, quasi strozzandosi con il pane e reprimendo un colpo di tosse nel tovagliolo.

-Non penso tu abbia bisogno di ulteriori spiegazioni: hai diciotto anni, è giunto il momento. Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti ad amministrare i nostri possedimenti e che provveda a te. Durante questo ballo avrai l’imbarazzo della scelta-

Lord Montgomery porse alla figlia una piccola lettera in pergamena: Evangeline la prese in mano e la guardò, sfiorandone la superficie ruvida e i caratteri neri che erano stati scritti.

 

Sua maestà, la regina Vittoria, è lieta di invitarvi al ricevimento in maschera che avrà luogo a Corte durante la sera di Natale

 

Evangeline scorse queste parole ed esclamò:

-È domani sera!-

-Precisamente - rispose il padre - perciò sarà bene che ti prepari-

Dicendo così Lord Montgomery si alzò, si pulì i baffi con il tovagliolo e uscì: il padre di Evangeline era sempre stato un uomo schietto e diretto, aveva una gran cura di sé, dai folti baffi castani al vestito sempre perfettamente in ordine, e non ammetteva obiezioni, sebbene fosse molto più ragionevole della maggior parte dei lord; la moglie, invece, era fresca e sempre di buon umore, vestiva con gusto e con stoffe molto colorate, provocando spesso l’invidia delle dame di Corte.

-Non preoccuparti, tesoro. Chiamo subito Jean Louis- disse la madre, alzandosi da tavola e dirigendosi verso il valletto che avrebbe recapitato il messaggio: Jeans Louis era un eccezionale sarto di Londra al quale tutte le dame si rivolgevano, e pareva non fosse un uomo del tutto convenzionale.

Evangeline terminò il pasto e si alzò da tavola per recarsi nuovamente nella sua stanza al piano di sopra: chiuse la porta a chiave, sperando di scongiurare un altro ingresso improvviso di Sophie, e si avvicinò al letto.

Chinatasi sul pavimento, nonostante il corsetto le mozzasse il fiato, Evangeline sollevò una piastrella del pavimento e tirò fuori un taccuino di cuoio nero dalle pagine candide: la ragazza si sedette alla scrivania e aprì il quaderno che conteneva tutti i suoi pensieri e le sue emozioni.

Il padre non le permetteva di esprimere opinioni, diceva non essere consono a una ragazza, soprattutto non maritata, perciò lei aveva trovato conforto nella scrittura: a volte Evangeline narrava episodi della sua vita, come quando aveva rovesciato di proposito l’inchiostro su Madame Bovuoir per fare in modo che si licenziasse, ma spesso la ragazza scriveva storie di avventure che sognava di notte, quando nessuno la costringeva a fare altro.

La giovane prese una penna d’oca che stava sulla scrivania, la intinse nell’inchiostro e passò gran parte della mattinata ad annotare il sogno di quella notte: ricordava boschi lugubri, mostri, pirati e una nave, salpata per una terra lontana in cerca di tesori.

Evangeline era nel bel mezzo di un combattimento tra corsari, quando udì bussare alla porta.

-Madame! Monsieur Jeans Louis è qui!- 

Evangeline sospirò, gli appuntamenti con il sarto erano divertenti ma avrebbe voluto continuare la storia: nonostante ciò, si alzò dalla sedia e si avviò alla porta, e quando aprì, si trovò di fronte la domestica con la cuffietta di traverso e col fiatone e dietro di lei, in tutto il suo splendore, Monsieur Jeans Louis.

Era un uomo dai modi raffinati, con una voluminosa parrucca bianca del secolo precedente, una casacca blu e oro, scarpette nere con un piccolo tacco e gioielli su ogni dito della mano. 

-Ciao cara!- esordì lui, entrando nella stanza senza chiedere il permesso e con una confidenza che si prendeva più o meno con chiunque.

-Buongiorno Monsieur- rispose Evangeline, che era divertita da uno spirito tanto eclettico.

-Pronta ad essere sbalordita?- dicendo così, il sarto si girò e sottolineò l’ultima parola con un gesto della mano, come se avesse fatto apparire qualcosa per magia.

-Jeans Louis, non ho bisogno di un vestito nuovo. Quello dorato del ballo di Madame Pompidou andrà benissimo-

-Non dire sciocchezze - rispose lui, indignato - ti hanno già vista tutti con quell’abito e tu non andrai a Corte con un vestito datato!-

In realtà quel vestito in particolare era stato creato solo due mesi fa, ma Jeans Louis prendeva molto sul serio il suo lavoro e pretendeva che ogni sua cliente fosse sempre al centro dell’attenzione.

L’uomo schioccò le dita e dalla porta entrarono due servitori con un appendiabiti: a passo di marcia arrivarono appoggiando sul pavimento l’oggetto al quale erano appesi tre vestiti nascosti da teli bianchi.

-Il primo - Jeans Louis tolse il velo dal vestito che aveva alla sua sinistra- è un broccato argentato con merletti neri sullo scollo e sui polsini. Elegante, luccicante e soprattutto… scandaloso!-

-Non penso che mio padre approverebbe- disse Evangeline, ridacchiando e osservando il vestito: immaginò di indossarlo e le reazioni che avrebbero avuto gli invitati alla Corte della regina, tutti inamidati e raffinati, nel vederla arrivare.

-Hai ragione. Allora, se parliamo di eleganza, ti propongo il secondo! Mussola bianca, scollo ovale e dettagli in pizzo. Questo risalterebbe qualunque tipo di vita grazie a questo corsetto-

Jeans Louis indicò tutti i punti del vestito che stava descrivendo, ma non attese nemmeno la risposta di Evangeline e lo mise via.

-Ma tuo padre ha detto che devi incontrare il tuo futuro sposo, dobbiamo cercare di farti notare, non di nasconderti. Perciò…-

Il sarto scoprì il terzo vestito: era verde smeraldo con dettagli in pizzo nero, un’ampia gonna ricadeva a terra e i dettagli del corsetto erano ricamati sopra alla stoffa e risultavano visibili anche all’esterno; i guanti abbinati erano anch’essi in pizzo nero come i dettagli del corsetto, e la maschera che avrebbe dovuto nascondere il volto di Evangeline era formata da ghirigori in stoffa nera, dorata e verde come il vestito.

Evangeline rimase affascinata, si avvicinò all’abito con la bocca aperta, scrutandolo e sfiorandolo con le dita sotto lo sguardo soddisfatto del sarto.

-Questo…-

Jeans Louis sorrise e rispose:

-Farai impallidire perfino la regina-

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Scarlett Morgenstern