I sentimenti di una dea

Atena piange.
La statua che si staglia nel cielo plumbeo alla sommità del Grande Tempio di Atene versa le sue lacrime, così come la fanciulla che racchiude quell’immortale essenza, ora in bilico tra la vita e la morte ai piedi della scalinata che conduce verso le dodici case.
E con entrambe il cielo.
Nuvole grigie si sono sostituite al cielo azzurro durante la battaglia nella sesta casa.
Pioggia fredda, incessante e crudele.
Come le battaglie che i suoi cavalieri sono costretti ad affrontare nel lungo percorso che porta alle stanze del Grande Sacerdote.
Crudeli perché non c’è spazio per nessun sentimento. Lasciarsi tutto alle spalle è d’obbligo per non perdere di vista il proprio obiettivo. Il destino ha deciso così per loro: non ci possono essere incertezze. O sarebbe la fine dell’umanità.
La corsa dei suoi paladini è ripresa dopo la sesta casa di Virgo.
Atena soffre.
E non per la ferita provocata dalla freccia d’oro. Quella riesce a sopportarla grazie all’esempio di coraggio che tutti loro le hanno dimostrato durante la loro breve vita. Molto spesso quello è capitato proprio a causa sua.
Soffre per il dolore che i suoi ragazzi stanno provando senza di lei e per lei, in nome dell’ideale di giustizia che rappresenta. Lei che è la loro luce, il loro punto di riferimento non può che osservare inerme, priva di forze il succedersi degli eventi.
È la ferita più spietata che potessero infliggerle.
Atena corre.
Corre con i suoi eroi per quella via così impervia e piena di pericoli ad ogni passo.
È con loro in ogni scontro e può vedere tutto con gli occhi del cuore, può sentire ogni loro pensiero, ogni dubbio e non può fare altro che sorreggerli con il suo cosmo, lenire le loro ferite, fargli sentire che non li ha abbandonati, che da lei potranno trarre la loro forza.
E ora li vede procedere con il cuore distrutto per la scomparsa del cavaliere della Fenice.
Un gesto estremo pur di far proseguire quella corsa per la sua salvezza ai suoi amici. E non c’è neppure il tempo di piangere questa perdita come sarebbe giusto fare, perché non se ne è andato solo un cavaliere, ma un fratello.
Il tempo è contro di loro: sei ore mancano al momento in cui la freccia trapasserà il suo cuore…salvare Atena e portare la luce non solo in Grecia, ma anche nel mondo…sono state le ultime parole di Ikki prima di scomparire in un oceano di luce con il cavaliere di Virgo.
Nel suo cuore nessun rimpianto. L’amicizia che lo legava a Shun, a Seiya e a Shiryu lo ha portato a fare quella scelta, l’unica possibile contro quell’avversario che sembrava imbattibile.
Ikki ha vinto la sua battaglia, ma a che prezzo?
Non è questo che Atena voleva.
Ikki ha perso la sua vita e lei ha smarrito un pezzo del suo cuore, perché lei con quei cinque giovani è una cosa sola. Un’unione spirituale che l’ha portata finalmente a sentirsi parte di un qualcosa. Lei così abituata a stare sola e a sentirsi la più importante ha imparato che non ci sono differenze tra le persone e che anche lei è capace di provare un affetto sincero.
Atena spera.
Ha fiducia nel cuore e nell’anima di coloro che può chiamare amici. Fiducia nella promessa che le hanno fatto. Parola di cavaliere. E lei sa che i suoi ragazzi faranno di tutto pur di mantenerla. Crede e si affida completamente a loro.
Ma il suo cuore è triste perché teme che perderà altri pezzi.
Quei cinque ragazzi che sono tutto per lei, che sono la sua famiglia. Loro che le hanno mostrato il vero significato dell’amicizia e dell’amore, loro che a poco a poco hanno saputo cambiarla.
Questa è la battaglia più difficile che abbiano mai affrontato e tutto per lei.
Lei li ha lasciati soli. Doveva essere lei a fronteggiare i cavalieri d’oro, coloro che credono in Atena, che si dichiarano suoi fedeli difensori, che ora stanno combattendo pensando di essere nel giusto. Ma lei ha lasciato soli anche loro e non può farsi riconoscere dai suoi difensori d’oro. Per loro avrebbe dovuto essere amica, consolatrice, guida invece non può far altro che lasciare tutto nelle mani di cinque giovani che non hanno avuto dubbi e l’hanno seguita senza domandare. Perché vivono per lei. Perché in lei hanno fede. Perché lei è il centro della loro vita. Dai tempi più remoti per i saint è così. Da quando Atena viveva ancora sull’Olimpo, indifferente alle loro sorti.
Andrebbero in capo al mondo per lei, ma non è quello che la dea vuole. Non più ormai.
Lei non sarà mai più solo una divinità distaccata.
Non è più la stessa dea dell’epoca del Mito, perché sta imparando che l’amore degli uomini è più forte di qualsiasi potere divino.
Atena è umana: ha sorriso con loro e ora per loro piange. Non chiederà più nessun sacrificio a quei ragazzi.
Atena ama.
E non si sente per questo più debole e vulnerabile. Sa che ha in sé una nuova forza che prima le era sconosciuta. Il cuore umano è capace di compiere miracoli incredibili. Miracoli che forse neppure gli dei sarebbero in grado di realizzare perché chiusi nella loro immobilità eterna non conoscono il vero significato dei sentimenti.
Invece lei ora inizia a comprendere. E questo grazie a coloro che non sono solo cavalieri coraggiosi, ma che sono soprattutto semplici esseri umani e suoi amici.


13 maggio 2005

Ciao. Questa fic mi è venuta in mente riguardando le puntate dello scontro tra Shaka e Ikki. E poi avevo voglia di mettere in una luce un po’ più positiva Saori, spero di esserci riuscita.
Ricordo che i personaggi appartengono a Masami Kurumada.
Alla prossima,
Kiana.