Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: Michiamothalia    06/01/2021    1 recensioni
Dal testo:
[...]
Clarisse lo stava… abbracciando?
Will rimase stupefatto ma ricambiò comunque l’abbraccio.
-Grazie, William. Davvero.- il ragazzo fece per rispondere ma Clarisse era già sparita.
-Non c’è di che.- Will sorrise tra sè e sè e corse via verso la battaglia anche lui.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarisse La Rue, Will Solace
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Retroscena di battaglia.

Parole: 1058. 



-Solace!- Will sbuffò. “eccola che arriva…” si ritrovò a pensare.

-‘Risse cara, come ti posso essere d’aiuto?- raccolse tutto il suo autocontrollo e le sorrise.

Clarisse ricambiò con una smorfia fulminea e lo guardò dritto negli occhi.

Era paura quella che lui le leggeva nello sguardo?

La studiò velocemente da capo a piedi, per capire se le fosse successo qualcosa.

Le mani.

Le sue mani erano quasi cremisi, ripulite con scarsi risultati.

-Oh santi numi. Ti sei fatta male? Hai ucciso qualcuno?- Will pronunciò l’ultima frase a bassa voce. L’ultima cosa che voleva era essere coinvolto in un omicidio.

Certo, non era la prima volta che una progenie di Ares si presentava alla porta dell’infermeria sporca di sangue. Ma le mani di Clarisse facevano davvero impressione in quel momento ed in più, lei, sembrava completamente illesa.

Clarisse tentava di stare immobile sulla soglia della porta, con scarsi risultati.


“Sta tremando o ha solo voglia di scappare?”


Will raccolse rapidamente tutto ciò che gli poteva essere utile per un’eventuale medicazione d’emergenza sul campo stesso.

Guanti, garze, filo per suture, disinfettante…


-Will. Will, per favore…- Clarisse lo chiamò ancora.

-Si tratta di te? Ti è solo venuto il ciclo?-

-Mellie.- Will sbiancò ancora. Cazzo.

Poi Clarisse continuò.

-Non sono un’ostetrica, ma so che quando ti si rompono le acque non dovresti perdere così tanto sangue.-

-Andiamo.-

Il biondo corse fuori con la figlia di Ares e dovette ammettere che era difficile starle dietro. Tutto il campo era in subbuglio ed intuì che la battaglia di cui si era parlato tanto, era davvero sul punto di iniziare.


“La cabina 5 non poteva essere costruita più vicina all’infermeria?”


Arrivarono a destinazione e finalmente Will riuscì a respirare di nuovo normalmente. I due si fecero largo tra le occhiate incuriosite dei figli di Ares; c’era invece chi era troppo occupato a prepararsi per la guerra ed aiutare a trasportare marchingegni vari fuori dai capannoni di legno che li costudivano. In ogni caso, i due non diedero molto peso a nulla, diretti verso la parte femminile del dormitorio, occupata solamente da Clarisse.

Will entrò finalmente e, a passo svelto, si avvicinò al letto di Clarisse.

Studiò rapido Mellie, valutandone le condizioni ad occhio. Si mise un paio di guanti e le fece esami rapidi ma più accurati.


-Credo abbia già iniziato a spingere. Le ho detto di aspettarti ma non ne ha voluto sapere.- Fu Ellis, un fratello di Clarisse che aveva tenuto occupata la sedia della ragazza mentre lei era a cercare Will, a parlare. Ellis era un bel ragazzone. Lui e Will si erano scambiati un bacio, una volta, ma il figlio di Ares l’aveva pregato di non spargere la voce perché non si sentiva ancora pronto. In ogni caso, poi non si era fatto nulla ed erano rimasti buoni amici. Era un ragazzo gentile, a differenza di molti altri suoi fratelli.

Will si riscosse dai suoi pensieri quando Mellie imprecò in una lingua che, in realtà, non riconobbe davvero.


-PROVA TU A TENERTI DENTRO UN PICCOLO SATIRO CHE CONTINUA A SCALCIARE INDIPENDENTEMENTE DA TUTTO, RAGAZZINO!- urlò ancora mentre cercava la mano di Clarisse. La ragazza gliela prese con una dolcezza che Will non pensava le appartenesse davvero. Will si posizionò al capezzale del letto davanti alla ninfa e udì un veloce scambio di battute tra la figlia di Ares e la donna, che chiedeva notizie del marito.

Ellis sorrise velocemente a tutti i presenti e se la diede a gambe, uscendo terrorizzato dalla stanza. Nessuno gli disse nulla.

Will lo invidiò.

Decisamente, ginecologia ed ostetricia non erano specializzazioni che gli stavano particolarmente a cuore. Sarebbe stato più tranquillo nell’avere una cacciatrice di Artemide al suo fianco. Aveva sentito storie che elogiavano le vergini in quanto ottime giovani levatrici. Provò ad immaginarsi Thalia al suo posto in quel momento, ma con scarsi risultati.


Mellie respirava come le stava ordinando Clarisse, e Will si illuse di avere qualche minuto per sistemare meglio tutto il necessario.

Di quello che successe dopo, aveva ricordi vaghi. Il tempo di girarsi un attimo solo e la ninfa aveva ricominciato ad urlare, Clarisse era diventata verdognola ed il coach (che evidentemente aveva appena fatto irruzione in cabina) prese il posto della figlia di Ares che continuò ad incoraggiare la ninfa.


-Stai andando benissimo, Mellie… ODDEI, WILL, PRENDILO!- E Will si era ritrovato ad afferrare il piccolo satiro, quasi fosse un pallone durante un match di rugby, che veniva fuori un po' troppo velocemente per i suoi gusti insieme a tante altre cose a cui il figlio di Apollo si sforzò di non pensare.

Clarisse poggiò, rapida, un asciugamano sul petto della ninfa e Will ci posò il bimbo. I neo-genitori sorrisero emozionati ed il Coach strinse la mano a Clarisse, che Will non aveva mai visto così sconvolta e felice allo stesso tempo.

Per quanto lo riguardava, il giovane guaritore si era già preparato psicologicamente alla ramanzina di Clarisse.

Effettivamente, come poteva essersi distratto durante un parto a cui solo lui stava assistendo? Le responsabilità erano tutte sue. Si occupò di Mellie e mentre metteva via tutto ciò che non gli era servito, Will guardò Clarisse coprire con un’altra coperta il bimbo poggiato sul seno della madre. Le guance barbute del Coach erano rigate da lacrime di commozione e Will si ritrovò a sorridere, quasi involontariamente. Fece gli auguri ai neo genitori che lo ringraziarono calorosamente e venne ancora una volta scortato fuori da Clarisse (che nel frattempo si era ripulita per bene.)


I suoni fuori erano inconfondibili. La battaglia era iniziata. Negli occhi di Will, Clarisse lesse un luccichio. E gli comunicò che finalmente l’impresa dell’Atena era riuscita e dalle notizie che le erano arrivate i Greci stavano combattendo accanto ai Romani contro gli eserciti di Gea. Solo allora, Will si accorse che Clarisse aveva già indosso l’armatura e fremeva per andare a prendere parte alla battaglia che si stava svolgendo.

Per la prima volta dopo qualche tempo, nella testa del guaritore balenò un nome: Nico.

Nico stava bene, era lì e poteva sentirlo. Ma doveva andare ad aiutarlo immediatamente.

Ed ancora una volta, accadde tutto velocemente.


Clarisse lo stava… abbracciando?


Will rimase stupefatto ma ricambiò comunque l’abbraccio.


-Grazie, William. Davvero.- il ragazzo fece per rispondere ma Clarisse era già sparita.

-Non c’è di che.- Will sorrise tra sè e sè e corse via verso la battaglia anche lui.




*spazio autrice*

Salve gente.

Eccomi tornata con l'ennesima one-shot che, a differenza delle altre, è stata fatta -anche- per ridere. 

Mi sono sempre chiesta come mai Will sia rimasto tanto scandalizzato dalla nascita di Chuck e quali siano state le emozioni

della madrina Clarisse in quel momento, quindi: TA-DAAAH, eccomi tornata all'attacco. ;D

Come sempre, spero che vi sia piaciuta questa mia breve opera e che mi facciate sapere cosa ne pensate. 

Un saluto a tutti, 

alla prossima! 

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Michiamothalia