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Autore: Yuphie_96    06/01/2021    0 recensioni
[To Aru Kagaku no Accelerator]
[Accellerator x Esther Rosenthal]
“Andiamo via”
Quella era almeno la trentesima volta che la bella Esther Rosenthal sentiva quella richiesta – od ordine che dir si voglia – uscire dalle labbra sottili e pallide dell’esper n.1 e, come tutte le altre volte precedenti, non poté che sospirare e scuotere piano la testa bionda.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Accelerator, Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Robh: Per Serè, scusa il ritardo ♥


“Andiamo via”
Quella era almeno la trentesima volta che la bella Esther Rosenthal sentiva quella richiesta – od ordine che dir si voglia – uscire dalle labbra sottili e pallide dell’esper n.1 e, come tutte le altre volte precedenti, non poté che sospirare e scuotere piano la testa bionda.
“Non possiamo”
“E chi lo dice?”
“Io”
“Ma anche tu non ci volevi venire a questa dannata festa!”
Le ricordò l’albino, allargandosi nuovamente la cravatta lilla scelta da lei e dandole una delle sue occhiatacce peggiori.
La ragazza sussultò e le gote iniziarono velocemente a prendere lo stesso colore rosso dell’abito elegante che indossava, cercò di nascondere il viso imbarazzato dietro al bicchiere di champagne che aveva in mano, ma a giudicare dal ghigno che le rifilò il fidanzato non riuscì nel suo intento.
Era vero, neanche lei avrebbe voluto partecipare a quella maledetta festa di cui erano venuti a conoscenza solo all’ultimo secondo, però avevano dovuto accettare l’invito costretti da varie circostante e quindi eccoli lì, una con l’amarezza di aver visto tutti i suoi piani per la serata dell’ultimo dell’anno da trascorrere da sola con il suo ragazzo saltare, e l’altro con l’incavolatura di essere nell’ultimo posto dove avrebbe voluto stare, circondato da gente che non conosceva e costretto in un vestito elegante che mal sopportava ma che aveva indossato perché glielo aveva regalato la fidanzata a Natale, entrambi con un grosso broncio molto visibile anche ad occhio nudo.
Al contrario di Accellerator, però, Esther cercava di non lamentarsi, anche se ne aveva tutto il diritto visto quanto si era impegnata per organizzare la sua serata con lui, e sorridere per quanto le riuscisse con la delusione ad intristirle un poco il bel viso truccato.
Non potevano mica stare tutta la serata a lamentarsi, era pur sempre l’ultimo dell’anno!
“Cerchiamo di trovare un lato positivo”
Propose, quindi, allontanando la mano candida del ragazzo dalla povera cravatta.
“Possiamo provare ad annegare tutti nello champagne?”
“Almeno siamo insieme”
Disse lei, ormai abituata alle uscite omicida dell’altro ed ignorandole come sempre.
“Ah, sarebbe un lato positivo?”
Domandò lui con un ghigno, alzando le sopracciglia ed incrociando le braccia al petto.
Ora.
Esther era abituata da tempo anche ai suoi commenti cattivi visto che erano decisamente più frequenti dei rarissimi complimenti che le faceva quando si alzava bene… ma questo non significava anche che riuscisse ad ignorarli.
Rossa in viso, stavolta per la rabbia, lo guardò molto male – cosa che aveva imparato a fare da lui, tra l’altro -, gli piantò il bicchiere ancora mezzo pieno in mano e girò i tacchi, andandosene verso la parte opposta della sala e piantandolo lì da solo con gli occhi rossi allargati dalla sorpresa… e dalla confusione.
Sì, l’esper n.1 era confuso… perché lui aveva solo scherzato…

Che qualcuno ci avesse creduto o meno, uno dei buoni propositi per l’anno nuovo che Accellerator era stato costretto a scrivere da Esther era quello di ammorbidirsi un pochino, giusto il necessario e solamente con la bionda - gli altri per quanto gli riguardava potevano anche andare a quel paese -.
Sicuramente quest’ultima era convinta che a lui piacesse litigare e farle rimanere male ogni volta ed invece non era così, non gli piaceva vedere il suo viso intristirsi o addirittura segnato dalle lacrime, ma con il carattere che si ritrovava era difficile che non succedesse… per questo aveva deciso di provare cambiare un poco, almeno per lei, per cercare di renderla felice come spesso lei faceva con lui anche se non glielo riconosceva quasi mai.
Non sarebbe stato di certo un cambiamento epocale, perché chi lo cambiava più ormai, ma poteva provare ad ammorbidire un po’ le sue spigolosità, e scherzare insieme magari sarebbe stato il modo più giusto per iniziare farlo.
Quindi aveva provato a fare una battuta.
… Ed era finito da solo come un cretino…
“Ingrata che non apprezza gli sforzi altrui!”
Borbottò furioso, linciando con lo sguardo il mal capitato cameriere che gli si era avvicinato per portare via il bicchiere che ancora aveva in mano.
Glielo sbatté sul vassoio con così tanta forza che il bicchiere si ruppe e il ragazzo finì a gambe per aria, ma non se ne curò troppo, al contrario si allontanò e prese a girare per la sala sbuffando irritato.
Tanto meglio che se ne fosse andata, almeno non avrebbe avuto rotture tra i piedi quando sarebbe scoccata la mezzanotte, perché era sicuro che lei avrebbe preteso un bacio a quel punto, così invece poteva starsene tranquillo e soprattutto in pace, niente di meglio per iniziare un nuovo anno!

Rimase sicuro di tale pensiero per una buona ventina di minuti che trascorse per i fatti suoi – nessuno aveva osato avvicinarsi vista l’aura nera che emanava -, fino a quando i suoi occhi rossi non si accorsero di una scena che si stava svolgendo poco lontano dal punto in cui si era seduto e  che gli fece salire di parecchio la furia che già gli scorreva nelle vene, facendolo passare da ‘solamente’ arrabbiato a parecchio incazzato.
Un tizio ci stava palesemente provando con la SUA Esther.
La SUA Esther che era bellissima in quell’abito rosso senza maniche con la gonna che si apriva in morbido tulle bianco, con i guanti neri che arrivavano a metà braccio, la collana di perle abbinata ai lunghi orecchini, e i fiocchi rossi tra i fili biondi.
Ovvio che quel disgraziato si fosse avvicinato, chiunque l’avrebbe fatto per tentare di entrare nelle grazie di quella meraviglia che sembrava illuminare la stanza più delle luci del grande albero posto in mezzo, ma il problema stava che NON DOVEVA neanche AZZARDARSI a pensare di avvicinarsi alla SUA ragazza.
Nessuno avrebbe dovuto farlo.
NESSUNO.
Esther Rosenthal era sua e così sarebbe stato anche negli anni avvenire, avrebbe ucciso chiunque avesse avuto la malaugurata intenzione di provare a portargliela via e quella era una minaccia seria, al contrario di quella dello champagne.
Così era intenzionato a fare anche con quel tizio venuto da chissà dove.
Lo avrebbe torturato, gli avrebbe fatto implorare perdono per aver osato, e poi lo avrebbe tolto di mezzo nel modo più cruento che gli sarebbe venuto in mente… ma per il momento si sarebbe limitato ad avvicinarsi alla bionda e a mandarlo via con le sue peggiori occhiatacce, visto che a lei non piaceva quando spargeva del sangue a suo dire inutilmente.
Prima che potesse alzarsi dal suo posto, però, fu proprio la sua bionda a sorprenderlo.
Davanti alle insistenze per niente gradite dello sconosciuto, Esther – arrabbiata tanto quanto il suo ragazzo – gli tirò sulla gota un potente schiaffo, seguito subito dopo dallo champagne del nuovo bicchiere che aveva recuperato.
“Adesso lo capisci che sono già felicemente fidanzata?!”
Gli urlò, prima di lasciare da solo anche lui ed avvicinarsi all’albero.
Quello spettacolo riuscì a far evaporare tutta la sua rabbia in così poco che ne restò quasi stupefatto.
Eh sì, pensò poi ghignando, quella era proprio la sua Esther.

“Sai, la serata mi è piaciuta più del previsto”
Le disse, avvicinandosi a lei da dietro che sbuffò, continuando a tenere gli occhi verdi fissi sulle varie palline davanti al suo viso.
“Guarda che ce n’è anche per te sai?”
Avvisò lei, ancora infastidita per la sua uscita ma lasciandolo poggiare il mento sulla sua spalla.
“Stavo scherzando”
Bisbigliò Accellerator con voce talmente bassa che fece fatica a sentirlo perfino lei a cui era appoggiato.
“Anche prima… stavo scherzando…”
Specificò, facendole sgranare gli occhi ed aprire la bocca per la sorpresa.
Voltò di poco il viso per riuscire a guardarlo e capire se stesse mentendo o meno, ma vide che la sua espressione era più che sincera e solamente verità aleggiare nei suoi profondi occhi rossi, quindi un enorme sorriso si aprì sul suo volto, illuminandoglielo ancora di più.
“Volevi farmi ridere Accellerator?”
“… Forse… non montarti la testa però!”
“No No”
Cantilenò lei, girandosi per potergli prendere il volto tra le mani e lasciargli un bacio sulle labbra, sporcandogliele un poco con il rossetto.
“Guarda che se ci baciamo adesso a mezzanotte ti arrangi”
“Sì sì”


Allo scoccare della mezzanotte, mentre tutti gridavano per la venuta del nuovo anno, furono tra i primi a scambiarsi un bacio, il primo di molti che sarebbero seguiti in quei nuovi 365 giorni da affrontare insieme.

   
 
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