Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    06/01/2021    29 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 3: Nuovi studenti

 

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"Ehi, tu sai chi è quello?" domandò incuriosita Judy a Moana e col dito indicò la figura di un uomo piuttosto basso, con la barbetta e un accenno di calvizia, intento a chiacchierare amichevolmente con alcuni insegnanti. Accanto a lui c'era un oggetto particolare, dalle sembianze di una scatola ma con degli ornamenti dorati.
L'amica scosse debolmente il capo, ma Ercole rispose al suo posto "E' Filottete! Lavora per l'ufficio Giochi e Sport Magici"
Le due lo fissarono stupite.
"E tu come lo sai.."
"E' un amico di mio padre." disse lui, bevendo un sorso di succo "E' un tipo apposto, anche se un po' burbero."
"La sua presenza non mi stupisce" esclamò Moana ai due "Dopotutto questo Torneo è una specie di gioco, giusto?"
"Mortale, ma sì" rise Ercole, riprendendo poi a parlare col suo amico Aladdin di fronte a lui.
Judy tornò con lo sguardo fisso sugli insegnanti, probabilmente ripensando ancora al discorso che aveva sentito al cortile con gli altri. Pochi minuti più tardi, il preside Nord si alzò, rivolgendo a tutti un enorme sorriso.
"Diamo Benvenuto ai nostri studenti di Durmstrang!"
Le porte si erano spalancate e un numeroso gruppo di giovani maghi e streghe avevano fatto il loro ingresso nella Sala Grande, seguiti da quello che con tutta probabilità sembrava essere il preside della scuola, nonostante potesse far pensare tutt'altro. 
Dal suo aspetto non sembrava dimostrare più di quarant'anni anni, capelli castani, barbetta sbarazzina e in apparenza piuttosto atletico a giudicare dalla corporatura.
"Sinbad!" Nord allargò le braccia e fece per avvicinarsi a lui, ma l'uomo prontamente lo schivò dietro gli sguardi divertiti degli studenti.
"Non ci provare vecchio amico, i tuoi abbracci mi distruggono ogni volta!"
L'uomo non si lasciò sfuggire una risata e si limitò a dare un'amichevole, seppur forte, pacca alla sua spalla "Sempre solito. Diventare preside così giovane deve averti montato testa"
L'altro rispose cercando di darne una anche lui altrettanto forte, ma purtroppo inefficace con uno della sua stazza "Credimi Nord, nessuno è rimasto più sbalordito di me. Sono terrorizzato."
"Sciocchezze, te la caverai."
Ben presto diversi mormorii si fecero sentire tra i vari tavoli. Soprattutto tra le ragazze:
"Quello è il preside di Durmstrang?" 
"E' così giovane!"
"Ho sbagliato scuola, lo sapevo!"

"Sono tutti matti..." Jack sembrava quasi meravigliato alla vista di tutte quelle studentesse con gli occhi a cuoricino "Ma che hanno? Non capisco cos'abbia di così speciale."
Tiana accanto a lui, lo guardò divertita "Beh ha un buon lavoro ed è di bell'aspetto."
"Ha il suo fascino" concluse schietto Nick, osservando gongolante Jack "Fidati, non c'è paragone."
Nel frattempo Nord salutò anche i ragazzi di Durmstrang, tutti erano vestiti con delle uniformi dal colore rosso e dei lunghi mantelli, molti di loro sembravano simpatici e alla mano.
"Prego, sedetevi dove volete. Scuola Beauxbatons arriverà a breve."
"Uberta è sempre in ritardo..." sospirò divertito Sinbad, facendo poi un lieve cenno ai suoi studenti di disperdersi tra i tavoli.
Nonostante i commenti poco felici del suo amico, Jim volle comunque tentare di conoscere qualche nuovo studente di quella scuola e appena ebbe occasione, fece cenno ad alcuni di sedersi vicino a loro. Aveva adocchiato un ragazzo asiatico, seguito da un gruppetto piuttosto vario di etnia ed un ragazzino decisamente più piccolo rispetto a loro.
Jack gli lanciò un'occhiataccia, ma lui lo ignorò e fece cenno a Nick, di fronte a lui, di spostarsi per far spazio al gruppetto di Durmstrang. 
L'amico accettò senza troppe esitazioni, ma purtroppo lo spazio bastava solo per quattro di loro e altri due dovettero sedersi un po' più distanti.
"Grazie per il posto" disse uno dei ragazzi, accanto al piccoletto "Io mi chiamo Tadashi, questo è mio fratello Hiro" Dopo di ché
 indicò con un lieve cenno della mano gli altri due "Loro invece sono Wasabi e Go Go."
Jim incrociò lo sguardo coi presenti e sorrise, al ché
Tadashi sembrò aver capito e si affrettò a correggersi "Ci piace dare dei soprannomi."
Tadashi sembrava piuttosto amichevole. Aveva i capelli corti e scuri, nonostante si trovavassero al chiuso, teneva in testa un cappellino da Quidditch nero con una lettera D. Jim intuì si trattasse dell'iniziale della loro scuola: Durmstrang.
Il ragazzino accanto gli assomigliava molto, anche lui aveva occhi e capelli scuri, questi ultimi leggermente scompigliato, quasi sparati. Ed era sicuramente più giovane rispetto a loro, probabilmente doveva fare il terzo o quarto anno.
Wasabi era un ragazzo afro-americano, parecchio alto, muscoloso, con dei dreads coperti da una fascia gialla sulla fronte. Sembrava leggermente spossato, probabilmente per via del viaggio ma forzò comunque un sorriso ai presenti. La ragazza invece, dai tratti anche lei asiatici, era rimasta impassibile, continuando a masticare il chewin gum e si era limitata ad alzare il capo. Rispetto al compagno era piuttosto bassina e aveva i capelli corti e scuri caratterizzati da alcune striature viola.
Tuttavia il loro atteggiamento non aveva scoraggiato il giovane Serpeverde.
"Io sono Jim, quello accanto a voi è Nick, lei è Tiana e il brontolone qui vicino è Jack" l'amico lo guardò nuovamente male, per poi sciogliere il broncio e sorridere ai nuovi arrivati.
"Non state ad ascoltare questo zuccone."
"E' un piacere conoscervi" sorrise Hiro, alzando lo sguardo per osservare meravigliato la Sala Grande "Questa scuola sembra immensa!"
"Non credo sia molto diversa dalla vostra" commentò Nick, mentre con la forchetta giocherellava con la carne nel suo piatto.
A quel punto Tiana prese un piatto di patate e lo porse agli studenti "Vi conviene prendere qualcosa prima che la gente spazzoli tutto."
"Anche se non sembra, pure noi Serpeverde siamo di buona forchetta" ridacchiò Jack.
Hiro non se lo fece ripetere due volte e iniziò a riempirsi il piatto con tutto il cibo disponibile, stupendo non poco i tre Serpeverde.
"Famina eh?" domandò sarcastico Nick.
"Abbastanza" disse, prendendo una caraffa d'acqua "Viaggiare mi mette un sacco di appetito."
"A me invece lo distrugge..." esclamò spossato Wasabi, portandosi una mano allo stomaco "Il viaggio in mare è tremendo, non vedevo l'ora di scendere!"
"Esagerato!" lo punzecchiò Go Go, togliendosi il chewin gum dalla bocca e facendo cenno al piccoletto di passargli la caraffa.
"Più cibo per noi" ridacchiò Hiro.
"Non esagerare eh!" Tadashi gli scompigliò giocosamente i capelli, dando poi una veloce occhiata tra i tavoli. Come se gli avesse letto nel pensiero, il fratellino alzò il capo "Hanno trovato posto?"
"Direi di si" mormorò l'altro "Credo che Fred e Honey siano dispersi più in fondo."
Indicò
 col capo alcuni studenti della sua scuola non molto distanti tra loro: un ragazzo molto alto e magro che si sbracciava a salutarli, i suoi capelli erano lunghi e di colore biondi, anche lui portava un cappello, seppur bizzarro rispetto a Tadashi, era verde ed erano stati ricamati sopra due occhi e una bocca come se fosse una specie di creatura magica. 
La ragazza invece rivolse un saluto leggermente più
contenuto rispetto al compagno, anche lei alta e molto snella, dai lunghi capelli biondo cenere e portava un paio di occhiali rosa piuttosto grandi.
"Sono contenta di non avere Fred vicino, ci ruberebbe tutto il cibo" disse Go Go, masticando un boccone di carne, poi spostò il piatto verso Wasabi, facendogli cenno di prendere qualcosa, ma il ragazzo scosse il capo disgustato, voltandosi dall' altra parte "Ti prego! Voglio solo andare nella mia stanza e dormire."
Go Go non si lasciò sfuggire una risatina, seguita dai due fratelli, mentre nel frattempo gli altri Serpeverde seguirono il breve discorso in silenzio.
"Siete diversi da come mi aspettavo" commentò Jack guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Jim, ma Tadashi e gli altri non sembrarono prenderla sul personale "Non fraintendetemi, intendevo che vi facevo più...Rigidi. Insomma da quello che ho sentito nella vostra scuola sono molto severi e insegnano le arti osc..." il discorso venne improvvisamente interrotto da una gomitata da parte di Tiana, suscitando una risatina tra il nuovo gruppetto di studenti.
"Diciamo che le cose sono cambiate da quando è entrato in carica il nuovo preside" commentò Tadashi.
"C'è più tolleranza, non si sta affatto male" aggiunse Wasabi.
Jim finì le patate sul piatto e si rivolse nuovamente a Tadashi e gli altri "E' vero che non sono ammessi i non purosangue?"
Il gruppetto si scambiò uno sguardo, ma stranamente fu Hiro a parlare "Sì. Ma non c'è alcun problema per noi." 
"A dire il vero..." iniziò il fratello, indicando con un lieve cenno gli altri due amici in lontananza "Noi siamo un gruppo particolare rispetto agli altri. Tutti noi ci siamo dovuti trasferire in Europa per seguire i nostri famigliari, è così che ci siamo trovati."
"Un bel colpo di fortuna" concluse Go Go "In effetti, se comparati allo studente medio di Durmstrang, noi siamo quelli strani" E con la forchetta indicò alcuni gruppetti al tavolo Corvonero. Jack e gli altri seguirono l'indicazione e non poterono darle torto: sembravano davvero diversi siano rispetto a loro non solo per l'aspetto, ma decisamente per il loro modo di fare. Due di loro si stavano litigando il posto mentre un altro si stava riempiendo il piatto con così tanto cibo che tra non molto sarebbe scivolato per terra.
"Ma sono simpatici, quando vogliono" disse Hiro guadagnandosi un'amichevole spallata da parte del fratello. A quel punto nemmeno Nick riuscì a trattenere oltre la sua curiosità e si sporse leggermente per poter parlare al ragazzino.
"E tu piccoletto che ci fai qui? Non sei troppo giovane per partecipare al Torneo?"
Hiro lo fulminò con lo sguardo, evidentemente non era la prima volta che riceveva un commento simile. Nick se ne accorse e, spronato anche dalle occhiatacce di Tiana, decise di rimediare offrendogli una delle gelatine tutti i gusti+1 che teneva per le emergenze.
Non amava condividere il suo cibo, ma l'espressione di quel ragazzino lo ammorbidì un po', decidendo di fare un gesto altruista, per una volta.
Perfino Jack se ne stupì e fece per prenderne una, ma Nick lo schiaffeggiò ad una mano "Tu hai le tue, non ci provare."
"Bell'amico..." brontolò, tornando a mangiare la carne nel suo piatto.
Nel frattempo Hiro fece per parlare, ma Tadashi lo precedette "Il piccoletto qui si è guadagnato il diritto di partecipare allo scambio. E' il genietto della scuola, assieme a noi ovviamente" disse con una lieve nota di orgoglio.
Hiro nel frattempo abbassò leggermente lo sguardo, cercando di nascondere il rossore delle sue guance: non gli piaceva quando suo fratello lo metteva in imbarazzo, nonostante fosse un elogio.
"Quindi voi parteciperete al Torneo, giusto?" chiese Tiana.
Go Go si limitò ad alzare le spalle, mentre l'espressione di Wasabi non sembrò per nulla favorevole "Vuoi scherzare? Io me ne starò buono e tranquillo, senza pericolo di morte. Mi è già bastata la lezione sui Kneazle."
"Esagerato" sospirò divertita la compagna "Erano solo dei gattini."
"Gattini estremamente ostili!" esclamò Wasabi "Se tu non..."  la ragazza in risposta gli propose nuovamente il piatto pieno di cibo davanti al viso, zittendolo e obbligandolo a voltarsi  per non rischiare di far fuori.
"Sei tremenda, lo sai?" Tadashi cercò di essere serio ma non riuscì a soffocare una risata. L'altra sbuffò e rimise il piatto a posto, scambiandosi però un sorrisetto complice con Hiro.
Quei piccoli battibecchi divertirono parecchio i Serperverde, si vedeva che erano molto amici.
"Io comunque partecipo" disse Tadashi. 
"Idem" disse la ragazza "Credo anche Fred, ma non so se sia un bene."
L'altro si limitò a scuotere debolmente il capo "Non voglio scoprirlo."



 

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"Hiccup?"
Il giovane Corvonero alzò il capo e vide davanti a lui una ragazza dai lunghi capelli biondi, tenuti in una treccia laterale e occhi azzurri, fissarlo con un'espressione piuttosto perplessa. Forse nemmeno lei si aspettava sul serio di ritrovarlo dopo così tanto tempo "E' strano rivederti."
"Ehm..."Dopo un breve (ed imbarazzante) silenzio Hiccup posò il cucchiaio, prese un bel respiro e cercò di sembrare il più calmo e disinvolto possibile "Strano si, ma dovevo aspettarmelo."
"Mi riconosci, quindi?" domandò incredula.
Lui annuì. Nonostante in passato si fossero parlati davvero poche volte la riconobbe perfettamente: la prima cotta della tua vita era difficile da scordare.
"Astrid, giusto?"
Come se non conoscesse il suo nome. Provò a fare il vago, ma dall'espressione di Belle accanto dedusse di non averla data a bere a nessuno.
Spostò poi lo sguardo sul ragazzone accanto a lei e anche li ebbe un leggero sussulto "Gambadipesce!"
"Si esatto. Quel soprannome me lo porto dal primo anno" sospirò il biondino "Comunque è bello rivederti, Hiccup!"
Sul volto del Corvonero comparve un sincero sorriso. A scuola Christopher, detto ormai Gambadipesce, era l'unico a trattarlo bene ed a comportarsi come un amico, seppur i suoi modi fossero un po' bruschi a volte. Era sempre stato un tipo piuttosto massiccio: ricordò di una volta che per sbaglio gli arrivò addosso con la scopa, buttandolo a terra come un sacco di patate. 
Quel giorno temette sul serio di essersi spaccato qualche osso.
"E' libero?" chiese successivamente Gambadipesce, indicando i posti di fronte ai due Corvonero. Hiccup annuì e fece subito cenno ai due di sedersi, sotto lo sguardo divertito di Belle.
"Quindi...Vi conoscete?"
L'amico borbottò qualcosa, passandosi nervosamente una mano sui capelli e quel gesto fece capire a Belle che fosse tremendamente in imbarazzo. Ormai si conoscevano da anni e aveva imparato a capire quando qualcosa lo innervosiva.
"Non proprio...Insomma..."
"Abbiamo frequentato il primo anno a Durmstrang, prima che Hiccup e suo padre si trasferissero'" rispose la bionda, forse capendo anche lei l'imbarazzo del Corvonero.
"Ma non mi aspettavo di trovarti qui" si affrettò a dire Hiccup, smettendo definitivamente di mangiare la sua zuppa.
L'altra alzò le spalle e col capo indicò alcuni ragazzi qualche sedia più in la intendi a litigarsi un coscia di pollo. Hiccup li riconobbe immediatamente e il suo lieve sorriso si trasformò presto in una smorfia "Oh...Ci sono anche i gemelli..."
Quelli avrebbe preferito non vederli, ricordava con rammarico le loro stupide prese in giro. 
Anche ad Hogwarts aveva subito qualche scherzo da parte di Jack, ma da parte sua non vi fu mai nulla di ostile, alcune volte li trovava pure divertenti.
"Perfino Moccicoso" aggiunse poi Astrid, inarcando un sopracciglio "Ma non credo che quest'ultimo ti faccia particolarmente piacere."
Hiccup si limitò a sospirare soprattutto quando vide la figura dell'interessato farsi largo tra i posti e fermarsi proprio vicino a loro "Ecco dov'eravate! Mi hanno appena buttato via dal tavolo di quei montati di Serpeverde!"
"Chissà il perché..." disse ironica la bionda, scambiandosi uno sguardo con Hiccup. Moccicoso sembrò non badarci e fece per sedersi, quando un altro ragazzo gli rubò il posto.
Sembrava più alto di lui, ma con lo stesso sguardo arrogante del compagno.
"Spiacente, questo è mio."
"Andiamo, ho fame e voglio sedermi!"
"Vai dai gemelli" brontolò lui, facendogli un lieve cenno con la mano per allontanarlo.
Moccicoso sbuffò, dando una veloce occhiata alla zona dei suoi compagni "Non ci penso nemmeno Eret. Quelli mangerebbero anche il mio cappello."
"Eret?" ripeté incredulo Hiccup, attirando finalmente l'attenzione di entrambi.
"E chi sarebbe questo qui?" domandò irritato Moccicoso.
Eret si scambiò un fugace sguardo con la bionda e successivamente assottigliò gli occhi, cercando di scorgere i tratti di quel tipo così bizzarro di fronte a loro. 
"Davvero non lo riconoscete?" Astrid indicò col dito il giovane Corvonero, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio "E' Hiccup Haddock, figlio di quell'uomo... Stoick Haddock."
"Ha fatto con noi il primo anno" aggiunse Gambadipesce sentendosi messo da parte nella conversazione.
Quel nome fece improvvisamente sgranare gli occhi ai presenti, in particolare ad Eret. Si ricordava di un ragazzino di nome Hiccup a scuola: mingherlino, molto timido ed impacciato.
La perfetta vittima per i bulli come Moccicoso ed altri del suo gruppo. Non che lui fosse completamente innocente: spesso stava in disparte senza intervenire e questo di sicuro non aveva aiutato.
"Ma tu guarda..." mormorò lui, ancora stupito "Com'è piccolo il mondo, ed io che credevo ti fossi trasferito."
"Ed è così" disse Hiccup, indicando con gli occhi la scuola attorno a loro "Vivo in Scozia da cinque anni."
Moccicoso lo guardò con sufficienza ed accennò un lieve sorrisetto sulle labbra "Credevamo che fossi, sai...Rinchiuso da qualche parte. Con il Ministero ad interrogare te e tuo padre, per la questione di quella pazza di tua madre bloccata ad Azk..." per fortuna Astrid gli diede un colpo al petto così forte da farlo zittire e lo fulminò con lo sguardo.
"Ora piantala!"
"Perché?!" sbottò lui, indicando l'interessato di fronte a loro "Che ho detto?!E' la verità!"
"Chiudi quella bocca!" 
Questa volta Astrid sembrò sul punto di esplodere ed Hiccup non poté darle torto, già solo la presenza di Moccicoso per quei minuti lo irritò notevolmente, non immaginava come sarebbe stato averlo come compagno di scuola per tutti quegli anni.
Il ragazzo sbuffò qualcosa che però fu troppo debole da comprendere, incrociò le braccia e fece il finto offeso, pensando ovviamente di aver ragione.
Su questo non era cambiato di una virgola.
Tuttavia Eret tentò di proseguire il discorso "Comunque sei cresciuto, ti ricordavo alto quanto uno snaso."
"Abbastanza, tu invece ti sei fatto più...Atletico" rispose il Corvonero.
Non ricordava Eret particolarmente muscoloso, ma in fondo all'epoca erano solo dei bambini.
Lui ghignò beffardo "Beh devo pur essere in forma se voglio vincere la Coppa del Torneo."
"Quindi parteciperai?"
"Parteciperemo tutti!" si affrettò a dire Moccicoso, sporgendosi di poco verso il tavolo e posando una mano su Astrid che prontamente lo cacciò via.
"Siamo venuti apposta, anche tu parteciperai?"
Il giovane Corvonero indugiò, spostando il suo sguardo da lei a Belle e nuovamente al gruppo di Durmstrang, vide i quattro fissarlo incuriositi, ma il suo esitare scatenò in breve una sonora risata da parte di Moccicoso.
"Come mi aspettavo, sempre il solito fifone!" 
Eret soffocò una risata, anche se con molta fatica e si sedette comodo sul posto, appoggiando il capo sulla mano "Forse fai bene, tanto non avresti possibilità."
"Siete sempre così socievoli voi due..." esclamò Astrid cercando di sdrammatizzare "Perché non andate a parlare di quanto siete sensazionali con gli altri?"
"E a te chi ti ha prosciugato l'umorismo? Un dissennatore?" commentò Eret, ma le successive occhiatacce di Astrid lo convinsero ad allontanarsi e con lui pure Moccicoso.
"Tzé, guastafeste!"
Hiccup osservò con la coda dell'occhio i due dirigersi verso la zona con i gemelli, quasi gli dispiacque per i poveri Corvonero seduti vicino a loro.
Belle si rivolse dunque ad Astrid mentre con una mano le porse una ciotola con del pane "Ma come fai a sopportarli?" 
Lei si strinse le spalle, come se non fosse la prima volta che riceveva una domanda simile "Ci si abitua, col tempo."
"Persone così sono in ogni scuola" aggiunse Hiccup, accennando col capo il tavolo dei Serpeverde dove Gaston si stava pavoneggiando di fronte a delle studentesse di Durmstrang.
"Ma sembra che tu riesca a tenerli a bada" continuò, porgendo nel frattempo a Gambadipesce una caraffa con del succo di zucca.
Astrid gli sorrise "Se non lo faccio io, non lo fa nessuno."
Belle rimase ad osservare i due mentre chiacchierarono del più e del meno, ogni tanto intervenne per fare qualche domanda e lo stesso fece pure Gambadipesce ad una certa.
Tutto sommato non si trovò male e poté giurare che perfino Hiccup, dapprima un po' titubante, sembrò addirittura contento di rivedere delle facce amiche.



 

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Il tempo sembrava scorrere tranquillamente durante il banchetto e gli studenti di Hogwarts si dimostravano tutti molto ospitali e felici di accogliere quelli di Drumstrang tra i loro tavoli.
Dopo una buona mezz'ora Orazio entrò nella Sala per sussurrare a Nord qualcosa. Immediatamente il preside scattò dal posto, cercando però di non attirare troppo l'attenzione tra i vari studenti e fece cenno a Bunnymund di seguirlo. Sparirono per una decina di minuti, ma gran parte degli studenti sembrò non farci nemmeno caso, fin troppo impegnati a mangiare e chiacchierare tra di loro.
Alla fine le porte della Sala Grande si spalancarono nuovamente, facendo intravedere non solo Nord e Bunnymund ma pure i nuovi arrivati della scuola di Beauxbatons.
"Questo è inammissibile! Un pessimo scherzo che poteva trasformarsi in una catastrofe!" urlò una donna al centro, seguita da un gruppo di studenti vestiti tutti con una divisa azzurro chiaro.
La preside camminò a fianco a Nord con passo svelto, testa alta, naso all'insù e una folta chioma grigia tenuta in alto da una tiara. Il suo portamento sembrava piuttosto elegante e contenuto, nonostante la furia nei suoi occhi.
"Forse cavalli impazziti" disse Nord, cercando di calmare la donna.
Ma l'altra si girò di scatto verso di lui, accigliata "I miei pegasi sono delle creature meravigliose! No Nicholas, la colpa è di qualche vostro studente che voleva fare il furbetto! Ah ma se lo prendo..."
Vedendo la donna così alterata, Sinbad si affrettò a soccorrere il suo amico e si fece largo tra i due "Ben arrivata, Uberta! Mi mancavano le tue dolci urla" le posò una mano sulla spalla e la scosse leggermente, cercando di essere il più amichevole possibile.
La preside sembrò non apprezzare particolarmente quel gesto.
"Oh per carità, Sinbad!" brontolò la donna, sistemandosi la tiara "Un po' di educazione, sono pur sempre una signora!"
L'altro sospirò, scambiandosi poi un'occhiatina con Nord.
"Ammetto che sono rimasta stupita alla vostra nomina di preside così giovane."
"Oh, non quanto me" ridacchiò l'uomo, passandosi una mano dietro la nuca "Ma ti prego, dammi del tu, siamo tutti sulla stessa nave dopotutto!"
Uberta tirò fuori un debole sorriso "D'accordo. Sono sicura che farai un ottimo lavoro come preside" poco dopo la sua espressione si fece più severa e puntò la bacchetta verso di lui, dandogli un leggero colpetto sulla spalla "Ma dobbiamo lavorare sulla tua presentazione: Sei troppo sciatto. Dritto con la schiena, i capelli sono troppo lunghi e quella barba....Mica sei un pirata..."
Merida non poté fare a meno di soffocare una risata e si sporse verso Anna "Credo di aver trovato una peggio di mia madre, non credi?" 
Ma non ricevette alcuna risposta e con la cosa dell'occhio vide lo sguardo dell'amica completamente fisso su di una ragazza dall'altra parte della stanza.
Il volto della Grifondoro si illuminò, finalmente vide la famosa Elsa.
Mentre Uberta continuava ad impartire consigli al povero Sinbad, Nord avvisò gli studenti di Beauxbatons di prendere posto ed iniziare anche loro il banchetto. Se avessero aspettato gli ordini della preside probabilmente quei poveri ragazzi non avrebbero toccato cibo. 
I giovani studenti avanzarono piano tra i posti liberi di ogni Casa.
Anna scattò subito in piedi ed alzando tutte due le braccia cercò di attirare l'attenzione di sua sorella. 
Una volta che Elsa alzò lo sguardo verso la sua direzione e la vide, per un breve istante gli occhi quasi le brillarono di gioia, ma poco dopo il suo volto tornò ad essere cupo, come se volesse solo andarsene.
"ELSA! SONO QUI!" Anna continuò a chiamarla e vedendola così speranzosa alla fine anche Merida fece cenno alla ragazza di avvicinarsi. Seppur molto titubante, Elsa pian piano avanzò verso di loro, cercando di mantenere la testa alta e un lieve sorriso sulle labbra. 
Anna sembrò al settimo cielo non appena la vide sedersi proprio di fronte a lei, accompagnata da un paio di ragazzi della sua stessa scuola. Questi ultimi a differenza di Elsa sembrarono molto più amichevoli ed eccentrici.
"Come sono contenta di vederti!" la Grifondoro quasi non riuscì a contenere la sua felicità, avrebbe tanto voluto alzarsi e stringerla in un grande abbraccio, ma il tavolo e soprattutto l'atteggiamento così freddo di sua sorella la frenarono.
Tuttavia sul volto di Elsa poco dopo comparve un sincero sorriso e sembrò rilassarsi un pochino "Anche io, Anna."
La sorella restò a fissarla per qualche istante, forse ancora incredula di poter finalmente avere la possibilità di parlarle, ma poi sentì Merida schiarirsi la voce e allora subito si sporse verso di lei, posandole una mano sulla spalla "Questa è Merida."
"E' un piacere conoscerti, finalmente!" esclamò sorridente la rossa mentre con una mano fece per stringere quella di Elsa, ma la ragazza la ritirò immediatamente, limitandosi a sorriderle "E' un piacere, Merida."
Quel piccolo gesto non le passò inosservato, normalmente avrebbe detto qualcosa, ma l'espressione di Anna sembrò così felice che ci passò volentieri sopra, immaginando che Elsa fosse davvero timida e le imbarazzassero le presentazioni.
Anna indicò con un dito altri Grifondoro tra i tavoli "Loro invece sono Moana, Judy, Ercole, Aladdin..." iniziò ad elencare ogni studente della loro casa e in quel momento Merida ed Elsa si scambiarono uno sguardo, cercando entrambe di trattenere una risata.
"Non occorre che tu le faccia l'elenco adesso" esclamò Merida, facendo arrossire l'amica per l'imbarazzo.
"Forse hai ragione!" tornò poi a guardare sua sorella "Te li presenterò tutti più tardi, uno per uno!"
Merida in risposta si batté una mano sul viso. Ma Anna sembrava troppo su di giri per accorgersene "Oh sarà bellissimo averti qui tutto l'anno! Sarebbe la prima volta dopo...beh...Dopo tanto tempo!" esclamò con euforia "Ti troverai bene qui, spero di fare un sacco di lezioni in comune con te! Che materie ti piacciono? Quali attività svolgete alla vostra scuola? Noi abbiamo il Quidditch, il club dei duellanti, di gobbiglie..." e come prima iniziò a parlare ininterrottamente senza dare il tempo alla sorella di replicare, ma Elsa non parve molto incline al dialogo. Nonostante il sorriso sincero, continuò a guardarla con un'espressione quasi colpevole in volto e questo non passò di certo inosservato a Merida.
"Forse dovresti lasciarle dire qualcosa, non ti pare?" domandò all'amica, sentendo la lieve risata di Elsa in sottofondo.
"Oh...G_Giusto" Anna arrossì imbarazzata, stropicciando nervosamente la tovaglia "Forse ho esagerato."
"Nessun problema" disse pacatamente la sorella, rivolgendo un dolce sguardo ad entrambe "Non sono mai stata molto chiacchierona. E' Anna quella che ama parlare."
Quelle frasi vennero dette in modo così effettuoso che Amna quasi trattenne le lacrime dalla gioia. Era così felice di vederla dopo tanto tempo e nonostante l'atteggiamento un po' titubante all'inizio, le sembrava che Elsa si stesse rilassando e tutti quei sorrisi, seppur lievi, le scaldarono il cuore. Anche Merida se ne accorse e si sentì davvero felice per lei.



 

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Quella sera Judy aveva continuato a lanciare occhiate sospettose al tavolo degli insegnanti, concentrandosi in particolar modo su Bunnymund e Pitch, ma l'unica cosa che era riuscita ad attirare nuovamente la sua attenzione furono i discorsi di alcuni Beauxbatons vicino a lei:
"Credete che sia stato davvero uno scherzo di qualcuno?"
"Non lo so, ma mi sono preso un bello spavento!"
"Temevo ci andassimo a schiantare!"

La Grifondoro era rimasta ferma ad ascoltare quegli scambi di battute, ma ben presto gli studenti smisero di parlarne, forse per non allarmare ulteriormente altri compagni.
"Tutto bene?" domandò il suo compagno di fianco a lei e solo in quel momento Judy si rese conto di star tenendo ferma la forchetta in aria da almeno cinque minuti buoni. La carne era ormai caduta nel piatto e appena alzò lo sguardo vide Ercole fissarla stranito.
"Si.'" 
Gli sorrise e riprese a raccogliere la carne "Non badarci. Sono solo un po' distratt..."
"Judy!" 
Un'altra voce attirò nuovamente il suo sguardo e appena si voltò vide davanti a lei Kristoff. 
Non fece nemmeno in tempo a salutarlo che subito il Tassorosso la zittì "Devo parlarti" le disse mentre puntava gli occhi tra i vari tavoli "Hai detto: Se vedete o sentite qualcosa di strano, avvertitemi. Beh...Ho qualcosa di strano."
La ragazza saltò subito sull'attenti e senza farselo ripetere un'altra volta si allontanò dal tavolo per seguirlo fuori dalla Sala.
"Forse dovevamo avvertire anche Jack e Merida?" chiese, mentre l'altra cercava di stare al suo passo. 
"Meglio di no, avremmo attirato più attenzione" poi alzò nuovamente il capo verso di lui "Dove mi stai portando?"
"Lo vedrai!"







 

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ANGOLO AUTRICE:
Eccomi! Mi spiace per questo ritardo, ho ripreso a lavorare e devo tornare alla routine, da oggi vedrò di aggiornare una volta a settimana.
Finalmente sono arrivati gli studenti nuovi! Ho fatto un po' dei cambi all'ultimo, per esempio Astrid inizialmente doveva essere di Hogwarts, ma poi mi sembrava più interessante metterla in Durmstrang. Eret è un personaggio di Dragon Trainer 2 e spero di aver reso bene tutta la banda!
Sinceramente non vedevo l'ora di far entrare in scena Tadashi, Hiro e gli altri! 
Ero piuttosto in crisi per il preside di Durmstrang, ma alla fine ho optato per Sinbad del film Dreamworks.
Non so quanti riconoscano invece Uberta: è la mamma di Derek nel film L'Incantesimo del Lago. La amo, mi è sempre stata super simpatica.
Spero vi piaccia il capitolo!


 

~Ciao ciao~

  
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