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Autore: Yuki6991    16/01/2021    2 recensioni
Dopo la scomparsa di Lisanna, Mirajane cerca di andare avanti con la propria vita. Quando finalmente decide di prendersi un giorno libero, non immagina di certo che un "ghiacciolo" e una certa maga con la passione per l'alcol le rovineranno i piani.
Oneshot Mira-centrica. Ambientata prima di un anno prima dell'ingresso di Lucy in Fairy Tail. Spero vi piaccia!
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cana Alberona, Gray Fullbuster, Mirajane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Di pioggia, musica e amicizia





La pioggia batteva incessante contro le finestre delle case di Magnolia quella sera di fine novembre. Una fitta coltre avvolgeva edifici e strade, le luci calde dei lampioni come unica guida per quei pochi passanti che si erano avventurati fuori dalle proprie abitazioni.
Le giornate uggiose erano di particolare bellezza secondo Mirajane, anche quando, come quel giorno, la costringevano a passare a casa propria quei rarissimi giorni liberi che si concedeva; sembrava quasi che il cielo si facesse grigio per accordarsi col colore delle emozioni di lei. La maga dai capelli platino si sfilò i vestiti e, dopo aver liberato la propria frangia dall’elastico che la legava all’insù, scivolò nella vasca da bagno colma d’acqua bollente. Lì, da sola, poteva essere sé stessa e togliersi, seppur per poco tempo, la maschera sorridente che aveva scelto di indossare dal giorno della scomparsa di sua sorella, pochi mesi prima. Quando era sola, poteva finalmente piangere fino a che tutto il proprio dolore non fosse svanito, dissipato dall’acqua calda che si condensava contro i vetri delle finestre del bagno di casa Strauss.

 

Un leggero bussare alla porta la fece svegliare di soprassalto.
“Arrivo subito, fratellino!”
Mira si chiese per quanto tempo fosse rimasta appisolata lì, immersa nell’acqua ormai fredda della vasca da bagno. Si asciugò, si rivestì e avvolse i capelli in un asciugamano, dopodiché scese al piano terra. Le scale terminavano in salotto, una stanza non molto grande dalle pareti beige, con al centro un divano ad angolo rivestito di velluto color avorio e un tavolo basso in legno di ciliegio, sotto i quali era steso un tappeto dello stesso colore del divano. Sulla parete opposta a quella in cui c’era la porta principale, si aprivano due finestre seminascoste dalle tende, anch’esse in tinta con il divano, tra le quali era incastonato un caminetto, ora spento. Sul tavolino erano appoggiati quattro boccali di birra pieni, ma solo tre erano le persone sedute attorno ad esso. La maga guardò l’orologio da parete, erano circa le nove di sera.
“Ehilà, Mira! Come va?” Un sorriso a trentadue denti comparve sul viso dell’ospite inattesa, i capelli castani ad incorniciarle il volto. Cana sollevò il boccale davanti a lei e se lo scolò in meno di dieci secondi, poi con una delle sue carte evocò un barile di birra pieno, dal quale fece subito un altro sorso. “Sei pronta? Su, metti qualcosa di appariscente, ci aspetta una serata indimenticabile!” La maga delle carte sollevò ancora il barile per bere, si pulì la bocca col dorso della mano e sorrise di nuovo, euforica.
“Tanto per la cronaca, io non c’entro niente. Sono stato trascinato qui da lei.” Un Gray visibilmente annoiato appoggiò la fronte alla propria mano, come se la situazione gli provocasse mal di testa.
Mira guardò Elfman, che la fissava con un’espressione a metà tra lo stranito e il preoccupato, dopodiché il suo sguardo si spostò sulla più allegra tra i due intrusi. Come mai Cana e Gray erano in casa sua, nonostante fosse il suo giorno libero e ci fosse un temporale così forte da non vedere a un palmo dal proprio naso? E soprattutto, dove volevano trascinarla e perché? Sebbene avesse iniziato a prendersi cura di tutti i membri della gilda, Mira non aveva instaurato alcun rapporto di vera e propria amicizia con gli altri suoi coetanei e raramente aveva passato con loro il suo tempo libero, perciò quell’intrusione la stava mettendo leggermente a disagio. Tuttavia, sorrise ai due compagni di gilda e si accomodò sul divano, di fianco a suo fratello.
“Hey ragazzi, non vi aspettavo. Cosa vi porta qui?”
“Te lo ho detto, andiamo a divertirci. Stasera la gilda era noiosa e fortunatamente il nostro ghiacciolo qui presente sa di un concerto esclusivo in città! Che ne dici?” La bruna fece gli occhi dolci a Mira, mentre metteva una mano attorno alle spalle del suddetto ghiacciolo, cosa che le fece realizzare che improvvisamente lui era a torso nudo.
“Eeeh? Dove è finita la tua maglia?! Pervertito!”
“Cosa?! Quando è successo?”
“Rivestiti subito e non azzardarti a farlo di nuovo, depravato che non sei altro!”
“Brutta strega!”
“Come mi hai chiamata, razza di esibizionista?”
A questo punto la maga delle carte tirò un pugno in testa al compagno di gilda, mentre Mirajane ed Elfman assistevano alla scenetta trattenendo a stento le risate.
“Andiamo Mira! Ti divertirai, fidati di me – Cana si girò verso di lei e la incalzò con un finto broncio – e intanto bevi anche un goccetto, questa birra viene dalla mia riserva per le occasioni speciali.” La maga piazzò un boccale tra le mani dell’albina, dunque tornò a dedicarsi al proprio barile.
“Ti conviene fare come dice – disse Gray, mentre si infilava la camicia nera a maniche lunghe che aveva recuperato dal pavimento – o potresti essere trascinata contro la tua volontà, proprio come questa strega ha fatto con me.”
“Ma se hai proposto tu di andare, stupida principessa di ghiaccio!”
“Avevo proposto che ci andaste tu e Mira, io non mi ero incluso affatto.”
“Un vero uomo non si tira indietro, Gray!” Anche Elfman si stava mettendo in mezzo. Quei tre avrebbero potuto far partire una rissa nel bel mezzo del salotto di casa sua.
Mira si rassegnò. Tutto sommato, uscire con quei due non poteva essere poi così male.

 
 
Attraversarono tutta la città nel bel mezzo di un temporale, con gli ombrelli e i balconi delle case come unico riparo. Quando i tre maghi di Fairy Tail giunsero finalmente a destinazione, erano completamente bagnati dalla vita in giù. Cana aveva costretto Mirajane ad indossare un vestito corto e scollato in satin viola abbastanza aderente, coordinato con una giacca di pelle nera e un paio di stivali dello stesso colore; i capelli candidi, lasciati sciolti, erano gonfi di umidità.
Quando il trio si era ritrovato a fare la fila davanti a un vecchio edificio nell’estrema periferia di Magnolia con la pioggia che continuava a cadere incessante, Mira iniziò a pentirsi di aver acconsentito ad unirsi al gruppo. Il fatto che avesse le gambe totalmente bagnate le stava dando sui nervi e stava perfino iniziando a sentire freddo. Anche il mago del ghiaccio sembrava non voler essere lì: durante il tragitto non aveva spiccicato parola, se non per rispondere alle provocazioni di Cana e indicare la direzione che avrebbero dovuto prendere, e anche dopo essersi messi in fila non sembrava molto entusiasta, ma continuava a guardarsi attorno visibilmente a disagio.
Al contrario, Cana sprizzava gioia da tutti i pori. Lungo la strada la maga delle carte, tra un insulto alle abitudini esibizioniste di Gray e un sorso dalla bottiglia di sakè che aveva in borsa, aveva raccontato a Mira della serata a cui avrebbero partecipato: una delle rock band emergenti più famose di Fiore era in tournée e avrebbe suonato in tutte le città principali del regno, proprio quella sera c’era un loro concerto a Magnolia e Gray aveva saputo che l’evento era gratuito per i maghi di classe S e per i loro accompagnatori, perciò le aveva proposto di andarci con la neo-barista della gilda, che era anche una maga di classe S. Cana, cogliendo subito l’occasione per vedere dal vivo una delle sue band preferite, aveva rapito il compagno di gilda e, dopo aver usato la sua magia per farsi comparire addosso degli abiti adatti, si era fiondata a casa dell’albina, incurante del temporale.
Per la gioia di Mira, la fila scorreva abbastanza velocemente e i tre maghi di Fairy Tail tirarono un sospiro di sollievo quando ebbero finalmente oltrepassato la porta metallica del vecchio edificio in cemento, che era stato con ogni probabilità una sorta di deposito industriale, ora dismesso e trasformato in una sala concerti. Oltre la porta si apriva un grande openspace rettangolare capace di ospitare circa mille persone; su due pareti opposte c’erano un palco e una zona bar con alcuni tavolini in metallo e il tutto era illuminato soltanto da una serie di proiettori, che creavano immagini quasi psichedeliche sui muri.
“Cana, - Gray aveva un sorriso nervoso stampato in faccia – si può sapere che razza di band ti piacciono? Nessuna band che si definisce normale suonerebbe in un posto così di merda.”
“Hey hey, modera i termini! La musica ti piacerà e poi questo posto non è così male, vero Mirajane?”
Quest’ultima, che non se la sentiva proprio di contraddire la compagna e rovinare l’umore generale, sorrise.
“Hmm, forse hai ragione, è un posto interessante.”
Cana sorrise vittoriosa e tornò a rivolgersi al ragazzo. “Beh, piccolo ghiacciolo, è il caso che tu ti sciolga un po’, che ne dici di un po’ di sakè?”
“Hai almeno l’età legale per bere, strega alcolizzata?”
La bruna, la cui irritazione era ora evidente a Mirajane, tentò di ficcare la bottiglia di liquore tra le labbra del mago, ma desistette non appena la cover band di apertura iniziò a suonare un vecchio ma energico pezzo grunge, che a quanto pare era una delle canzoni preferite di Cana. Perciò, Mira e Gray furono trascinati senza pietà al centro della calca dove una trentina di ragazzi della loro età era intenta a pogare. Ovviamente, i maghi di Fairy Tail si ritrovarono coinvolti.

 

I tre riemersero da quell’ammasso di gente solo quando il cantante della cover band, un tipo alto dai capelli lunghi castano chiaro e vestito come se avesse appena finito il proprio turno di lavoro al cantiere, salutò il pubblico e scese dal palco, seguito dagli altri membri del gruppo.
“È stato assurdo! – Cana saltellava invece di camminare, come se ormai si trovasse in una spirale di euforia crescente alimentata dalla musica e dal liquore – ma ora ho sete e la mia scorta è finita.”
Tutta questa allegria stava iniziando a contagiare anche Mira, che si ritrovò ad accettare di buon grado la proposta di bere qualcosa. Perfino l’umore di Gray sembrava migliorato dopo che aveva pogato per tutto quel tempo.
Il gruppo si spostò a uno dei tavolini della zona bar e ordinò dei soft drinks, con grande disappunto di una certa brunetta che avrebbe preferito qualcosa di più forte.
“Odio questa fesseria dell’età legale.”
“Già ci hanno fatto un favore a venderci questo, perciò non lamentarti.”
“Mi lamento quanto voglio, piuttosto tu ti sei appena spogliato di nuovo.”
“Ma che cazz?! Non me ne ero neanche accorto!”
“Rivestiti, specie di pervertito.”
“Non è colpa mia se fa così caldo qui dentro.” Gray tuttavia obbedì.
Mirajane intanto sorseggiava il proprio drink cercando di nascondere le risatine, ma un attimo dopo divenne lei il centro della conversazione.
“Allora Mira, come vanno le cose ultimamente? Ti abbiamo vista molto sottotono.”
“Hmm, direi abbastanza bene, lavorare alla gilda è quasi sempre divertente.” L’albina si aspettava una domanda del genere da parte della compagna di gilda, ma non avrebbe immaginato che Cana potesse essere subito così schietta. Riuscì a stamparsi in faccia un sorriso, ma due paia di occhi la stavano fissando poco convinti.
“Quasi sempre?” La maga era determinata a ottenere una risposta meno vaga, ma si guadagnò solo un’occhiataccia da parte del mago del ghiaccio. “Cana, stai esagerando, smettila.”
Mira improvvisamente si rese conto che aveva trascorso quasi tutta la serata in silenzio. Sebbene non si descrivesse come una persona molto loquace, neanche limitarsi a rispondere alle domande dirette era da lei. Quindi sì, forse negli ultimi tempi era un po’ esausta e il fatto che poco prima dell’intrusione di Cana e Gray era nella propria vasca a piangere poteva solo confermarlo. Tuttavia, Mira aveva scelto di non lasciar trapelare il suo dolore: voleva essere forte per il suo fratellino e, più di tutto, desiderava prendersi cura di lui e di tutto il resto della sua famiglia, Fairy Tail.
Una seconda grande rivelazione la sorprese: poiché riteneva giusto preoccuparsi per tutti i membri della gilda, avrebbe dovuto lasciare che anche gli altri si preoccupassero per lei.
Ciò bastò per convincere Mirajane a vuotare il sacco con i suoi compagni, ma prima che potesse aprire bocca, Cana si alzò di scatto e si diresse di nuovo verso la pista, il suo drink ormai vuoto.
La band principale aveva appena iniziato a suonare.
Mira sospirò. “Aveva ragione, Gray.”
“Lo so, – il mago dai capelli neri appoggiò il mento alla propria mano e rivolse uno sguardo indecifrabile all’albina – ma non può obbligarti a parlare con noi se non te la senti.”
Mira fece per rispondere che il problema non erano loro due e che era difficile per lei mostrarsi fragile con qualcuno che non fosse Elfman o Lisanna, ma Gray la interruppe ancor prima che lei parlasse. “Sai, alla gilda siamo tutti preoccupati per te. Il Master ha detto che è stato lui ad obbligarti a prendere un giorno libero dopo oltre un mese di lavoro continuo. Cana pensa che tu debba divertirti di più ed è per questo che siamo qui stasera. Personalmente, penso che tu pretenda troppo da te stessa e che tenerti così impegnata non ti stia facendo poi così bene.”
Terza rivelazione della serata per Mirajane: sia Cana che Gray avevano ragione e lei non aveva alcun argomento per controbattere.
“Però ti capisco, – il mago del ghiaccio continuò, iniziando a sbottonarsi la camicia senza neanche rendersene conto – perciò, se mi prometti che proverai a parlare con Cana o con me o con chiunque altro, – sfilò le braccia dalle maniche della camicia e fece cadere distrattamente l’indumento a terra – noi non ci introdurremo più in casa tua per costringerti ad uscire nonostante il diluvio universale.”
L’espressione di Gray ora sembrava più rilassata. Forse era stato difficile per lui pronunciare quelle parole, ma Mira era convinta che il motivo di quel sollievo fosse un altro.
“Ehm, Gray, – la maga della trasformazione si stava visibilmente trattenendo dallo scoppiare a ridere nel bel mezzo di un discorso serio – lo hai fatto di nuovo.”
“Eeeh? – lui si guardò il petto nudo, realizzando che si era spogliato ancora – come cavolo faccio a non accorgermene?!”
Scoppiarono a ridere entrambi.

 

Il concerto durò poco più di un’ora. La band alla fine, con grande sorpresa di Gray, non era niente male e Mira si ritrovò ad appuntarsi il nome di alcuni pezzi, decisa a caricarli sulle sue SoundPods. Un bel po’ di tempo dopo che la band si era ritirata nel backstage, Cana era ricomparsa al tavolo con in mano un autografo di tutti i componenti del gruppo come trofeo, ma anche visibilmente alticcia.
Gli altri due, che erano rimasti sobri (o quantomeno nei limiti), decisero dunque che era arrivato il momento di rientrare alle rispettive case, perciò pagarono le consumazioni e lasciarono quell’edificio in cemento, finendo di nuovo per le strade deserte di Magnolia. Fortunatamente, aveva smesso di piovere.
Per strada, Cana tirò fuori dalle tasche della propria minigonna un pacchetto di sigarette che conservava per le occasioni speciali, ne accese una e ne offrì a Mira e Gray, che accettarono alla condizione che nessuno aprisse bocca col Master.
“Cosa farete domani?” chiese la maga dai capelli platino.
“Hmm, probabilmente sceglierò una missione e partirò.” Gray fece un tiro dalla propria sigaretta, ma il fumo lo fece tossire come se qualcuno lo stesse soffocando.
“Stessa cosa, l’affitto non si paga da solo!”
Mirajane sospirò, pensando al lavoro che la attendeva il giorno successivo. Per lei, l’emozione di partire per una nuova avventura sarebbe stato qualcosa di cui avrebbe sempre sentito la mancanza, ma sperava che un giorno si sarebbe abituata a lavorare dietro il bancone del bar della gilda. Solo così avrebbe potuto continuare ad essere utile a Fairy Tail.
In non molto tempo furono davanti al dormitorio di Fairy Hills, dove Cana salutò sia Mira che Gray con un bacio sulla guancia e scomparì dietro l’imponente porta in legno.
La maga del take-over fece per proseguire da sola verso casa propria, ma Gray insistette per accompagnarla lasciandole come unica possibilità quella di accettare. I due camminarono in silenzio per le poche centinaia di metri che separavano casa Strauss da Fairy Hills.
Quando anche Mirajane ebbe raggiunto casa propria, la maga decise di smettere di nascondere le proprie emozioni e parlargli.
“Gray, grazie per la chiacchierata di prima. Ho capito tante cose.” Disse.
“Figurati, non è niente.”
“Davvero. Comunque, quando sarai tornato e se per te non è un problema, – la ragazza dai capelli platino arrossì leggermente, cosa che mise leggermente a disagio il suo compagno di gilda – vorrei accettare la tua offerta di fare un’altra chiacchierata.”

 

Mai Mira avrebbe immaginato che non avrebbe visto l’ora che qualcuno ritornasse da una missione. Eppure, l’indomani, non appena Gray lasciò la gilda, la barmaid iniziò a sperare di rivederlo presto.
   
 
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