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Autore: Will_Power    17/01/2021    0 recensioni
“Dammi la pistola” disse una voce fredda alle sue spalle
“Capo, non per contraddirla ma… questo la farebbe finire ancora di più nei guai, e credo che sia meglio non farlo”
“non mi risulta un cambio di posizione nella nostra compagnia… mi sono perso la circolare?” Chiese con arroganza e un pizzico di rabbia
“No capo, mi scusi” prese la sua calibro 30 dalla fondina laterale, caricò un colpo e gliela diede. Nel silenzio più assoluto si senti esplodere un colpo, poi come prima, il silenzio ritornò a regnare.
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 1 

“Dammi la pistola” disse una voce fredda alle sue spalle

“Capo, non per contraddirla ma… questo la farebbe finire ancora di più nei guai, e credo che sia meglio non farlo” 

“non mi risulta un cambio di posizione nella nostra compagnia… mi sono perso la circolare?” Chiese con arroganza e un pizzico di rabbia

“No capo, mi scusi” prese la sua calibro 30 dalla fondina laterale, caricò un colpo e gliela diede. Nel silenzio più assoluto si senti esplodere un colpo, poi come prima, il silenzio ritornò a regnare.

 

In un fredda e buia notte, dopo una nevicata assai disastrosa, nel magazzino abbandonato  n°3 si era appena consumato il centesimo omicidio commesso dalla famiglia Vasilyev. Quasi nessuno , di normale si potrebbe dire, conosceva la loro esistenza o per meglio dire la loro “fama”; chi li conosceva sapeva che era meglio non averci a che fare , e chi li aveva come nemici avrebbero voluto vedere le loro teste appese su un piedistallo con ancora il sangue che colava da esse. 

 

Non erano i classici assassini su commissione, oh no… loro erano qualcosa di peggio. Pagamenti sempre anticipati e per un lavoro per fatto un extra che non guastava mai, i loro omicidi o per meglio dire “favori ben retribuiti” non li trattavano mai come dei semplici e noiosi lavori..era per loro un divertimento, sopratutto per il capo di questa temibile famiglia , Victor Vasilyev; il classico figlio di papà se non fosse che della sua famiglia restava poco o niente , e l’amore di una madre o di un padre non lo avevano sicuramente aiutato nei momenti difficili quali crescere nel più brutto e corrotto dei mondi. Aveva imparato tutto questo in strada, sui libri e su internet, l’unica cosa certa era che senza i soldi sei fottuto. Allora perché perdere tempo cercando di introdursi in una società corrotta? Meglio fare soldi divertendosi , e quale buon metodo se non facendo del male agli altri? Può essere anche una sorta di anti stress, ti alleni, non resti mai fermo , fai un attività con gli amici e ti diverti pure con una bella montagna di soldi. Ecco fatto , lavoro trovato, compagni di cui si può fare affidamento anche, cosa potrebbe andare storto?

 

New York, Times Square

 

“Fermo polizia!” Urlò una voce femminile nel mezzo di Times Square.

“ahaha prova a prendermi inutile sbirro!” Disse il classico malvivente tutto gasato dopo aver effettuato la sua ennesima rapina ad un povero chioschetto di Hot Dog, ma non aveva calcolato che nell’ora di punta Time Square diveniva un vero e proprio incubo anche solo per attraversare un piccolo vicolo. Mentre il delinquente si girava per deridere ancora la polizia, una macchina spuntò proprio all’improvviso gettandolo qualche metro più avanti.

“un ambulanza” un ambulanza! Sto morendo! Aiutatemi!” Disse il malvivente che a terra si stava contorcendo dal dolore per una spalla forse rotta

“ Vedo che adesso non fai più lo spavaldo eh? Quale parola di non ti è stata chiara?” Disse la detective con un filo di sarcasmo

“ Voi sbirri fate sempre così! Cercate sempre quelli che non sono di qui! Eh no io non mi faccio fottere da questo sistema corrotto! Lo so che volete solo incastrarmi!” Disse il delinquente con un misto di coraggio e timore.

“ Ti sbagli, volevo farti delle domande a proposito di un omicidio, credo che tu ne sia l’unico testimone” disse la detective mentre cercava di aiutare il povero delinquente a rialzarsi dalla sua caduta.

 

New York, Bronx

 

“ Sicuro che non ci fossero testimoni?” 

“ Non credo di esserne assolutamente sicuro boss, Selina dice di aver sentito dei passi, e guardando meglio il terreno ho notato alcune tracce, anche se effettivamente non so cosa possa aver visto, non era in una buona visuale per notare il nostro affare” 

“ Io non lo chiamerei affare ma più che altro aver tolto dalla faccia di questa terra un individuo poco consono. Comunque dobbiamo trovare questa persona , non mi interessa se ha o non ha visto qualcosa; possiamo scordarci il nostro extra se qualcuno comincia a parlare di quello che è successo”

“ Me ne scuso ancora per la mia mancanza di attenzione, avrei dovuto fare il mio lavoro” dopo questa semplice frase, prese da dietro la sua nove millimetri, tolse la sicura, caricò un colpo e la diede alla persona davanti a se. 

“ Se lo ritenete necessario procedete pure” disse con una calma quasi disarmante, la persona davanti a se prese la pistola, la puntò verso la sua testa ma non premette il grilletto.

“ No caro mio, non te la lascio così facile. È vero che hai fatto un errore, ma come dico ,sempre agli errori ci si può rimediare e il tuo non è stato nemmeno tra i peggiori che abbia visto” il suo compare, senza troppi indugi, riprese la sua pistola e se la mise della sua fondina ben nascosta sotto alla giacca di pelle.

“ Comincerò subito a cercare delle informazioni, a dopo” prese per uscire quando il suo capo gli chiese di fermarsi 

“ Aspetta, è vero che non accetto gli errori ma non potrei mai sparare ad un membro della mia famiglia. Vorrei che questo fosse chiaro.”

“Certamente” detto questo, si girò sui suoi tacchi e uscì dall’ufficio 

“Adesso mi toccherà rassicurare il nostro cliente e fare in modo che quel figlio di puttana non cambi idea sul nostro extra perché altrimenti la polizia di questo paese avrà fin troppo lavoro grazie a me”.

 Questo è Victori Vasilyev: freddo, calcolatore e senza un briciolo di pietà per nessuno, i soldi sono l’unica cosa che veramente conta nella sua vita.

 

New York, Distretto 99, stanza interrogatorio numero 2

 

“Allora, come ti ho già detto non mi interessano i tuoi patetici tentativi di rubare qualche spicciolo dagli ambulanti o da qualche innocente passante, ciò che mi interessa è di quello che vai a blaterare in giro. Cosa vuol dire che hai assistito ad un omicidio?” Chiese la detective con fare serio 

“ma quale omicidio! Io non ho mai detto nulla di simile!” Provò a difendersi il delinquete; la detective con tutta calma, prese il tablet che aveva sotto i fascicoli , schiacciò sul play: il video lo ritraeva in una bisca clandestina dove si vantava di essere “miracolosamente” fuggito da un serial killer pronto a freddare pure lui.

“Ma no no si sta sbagliando , stavo cercando di attirare l’attenzione di quelle belle ragazze!”

“Okey, come vuoi tu, preferisci andare in galera?”

“ Andare in galera e per cosa? Per quattro spiccioli che ho rubato? Si fidi mi farò si e no 2 mesi di carcere e poi sarò di nuovo libero come l’aria” faceva tutto lo spavaldo ma ancora non sapeva bene chi aveva davanti a lui.

“ Si è vero potrai farti al massimo un mese per un reato del genere e con un bravo avvocato la galera potresti anche non vederla ma” a quel punto la detective si fermò e tirò fuori un foglio, in poche parole ricercavano un uomo per aver rapito e venduto varie ragazzine in Messico, e guarda caso l’uomo assomigliava al delinquente davanti alla detective 

“ qua mi sembra di vedere una certa somiglianza con te, senza barba si, ma potrei giurare che questo sia tu” gli mostrò il foglio e sul suo voltò cominciò a intravedersi la paura

“ Ok, ok parlerò: stavo bazzicando come mio solito fare nel Bronx, sai magari per rubare qualcosa a dei senza tetto o prendere al naso qualche scemo di un turista. Comunque, ad un certo punto però senti un urlò, poi delle voci e alla fine boom! Alla fine sentì anche qualcosa di pesante cadere a terra. Mi sono avvicinato per vedere cosa fosse e ho visto un uomo morto con un buco in testa, mi sono spaventato e sono scappato”

“ Chiamare la polizia no?”

“ Ma è pazza? Avrebbero dato subito la colpa a me, e se mi prendevano le impronte avrebbero scoperto subito chi sono in realtà. Posso aver fatto delle cose brutte in Messico ma sto cercando di cambiare detective, lo giuro!” 

“ Si posso immaginare la sua buona volontà. Ma ora ritorni sull’omicidio, ha detto di aver sentito delle voci , saprebbe dirmi cosa dicevano?”

“ No, non le capivo”

“ Come non le capiva?”

“ Eh no , non parlavano la nostra lingua, ma le possono assicurare che erano poco amichevoli, ho avuto i brividi per tutto il tempo”

“ Quante persone ha visto?” 

“beh non proprio visto, ho visto solo i piedi, mentre guardavo il cadavere di quel poverino, loro erano in piedi vicino al suo cadavere!”

“ Hai visto solo i piedi, nessuno descrizione dei volti o della corporatura ma solo della voci straniere che ti faceva venire la pelle d’oca. Almeno il cadavere sai descrivermelo?”

“no, era a faccia a terra, ho visto solo il buco nella sua nuca, il sangue e poi sono scappato”

“praticamente non mi stai dicendo nulla di concreto su cui io possa lavorare”

“ Le ho detto quello che voleva sapere ora posso andare?”

“no, per quanto mi riguarda non sei cambiato, sei rimasta la stessa feccia di quando eri in Messico ed e li che dovresti ritornare. Le famiglie di quelle ragazze meritano un po di giustizia e finché ci sarò io l’avranno”. Uscita dalla stanza degli interrogatori il Detective Mercy MacKanzie ritornò alla sua scrivania a riguardare gli appunti presi poco fa; non era molto su cui lavorare , anzi era niente, descrizione dei due assalitori ? Inesistente. Descrizione della vittima? Un grosso buco nella nuca e tanto sangue. Praticamente nulla; ma se sapeva fare il suo lavoro , e lo sapeva fare, avrebbe cercato tra le vittime scomparse e magari facendo un salto anche sulla presunta scena del crimine. 

Scelse quest’ultima, la ricerca l’avrebbe affidata a qualche tecnico di laboratorio , così lei poteva dedicarsi a cercare qualsiasi cosa la potesse aiutare nella sua quasi indagine.

“Mackanzie!” Gridò il comandante della 99 , “ nel mio ufficio adesso!”, una ramanzina era l’ultima cosa che voleva adesso ma quando il capo chiama è meglio rispondere. Entrò nel suo ufficio, si sedette e aspettò.

“ Ho notato che hai chiamato l’ufficio immigrazioni” 

“si è corretto”

“ben fatto, era da molto che cercavano quel topo di fogna, mi sfugge il perché tu lo abbia consegnato dopo due ore che era nel nostro distretto”

“ Da un video è venuto fuori che aveva assistito ad un omicidio così ho voluto farmi dire tutto ciò che sapeva”

“ Cosa ti ha detto?”

“ Niente”

“ Due ore e non ha saputo dirti nulla?”

“ Ha detto che cercava un posto per la notte, di aver sentito delle voci straniere, un qualcosa di pesante che cadeva , di un corpo con un buco sulla nuca, di tanto sangue e di due persone vicino al cadavere. Nient’altro”

“ È niente. Cosa vuoi fare?”

“cercare di trovare quel corpo signore”

“ Potrebbe essere una ricerca lunga, perfino quasi impossibile e inutile”

“lo so capo, ma se c’è stato un omicidio e se una famiglia lo sta cercando o peggio aspettando io voglio aiutare se posso, dare un po di pace almeno”

“bene MacKanzie, sei un ottimo elemento e so che non faresti nulla per mettere in cattiva luce questo dipartimento, ma ci sono altre mille famiglie la fuori che aspettando di sapere qualcosa sui propri cari, se non trovi nulla nei prossimi giorni dovrai abbandonare il caso, siamo intesi?” La cosa non piacque a MacKanzie, abbandonare un caso? Non lo avrebbe mai fatto, però nonostante le circostanze non poteva che accettare questo compromesso. 

 

New York, Staten Island

 

La famiglia Vasilyev, si poteva considera molto ricca. Non solo operava in quasi tutti i paesi, ma aveva anche almeno un edificio di proprietà così da evitare di dare nell’occhio. Quello di Staten Island era un vecchio edificio , vicino alla ruota panoramica, nulla di esagerato ma perfetto per nascondersi agli occhi di tutti.

Di ritorno dalle sue ricerche Boris andò dritto nell’ufficio del suo capo “Ho trovato qualcosa, e credo che ti piacerà”

“Sono tutto orecchi”

“Selina aveva ragione, c’era qualcuno ma questo qualcuno morirà a breve”

“Spiegati”

“è ricercato per rapimento e vendita di esseri umani in Messico, lo hanno estradiato oggi e domani sarò messo sulla forca per volere delle famiglie”

“ troppo facile”

“ Cosa intendi dire?”

“ Le forze di polizia, sopratutto l’emigrazione, non sono mai così bravi ne tempestivi, questo tizio è stato libero di gironzolare per New York per un anno e solo adesso lo trovano?”

“ Colpo di fortuna?”

“No Boris, la fortuna non c’entra, credo che sia stato qualcuno a chiamarli e credo che questo qualcuno sappia qualcosa che non dovrebbe. Fai una ricerca nel database della polizia sulla sua e guarda cosa ti viene fuori, io intanto vado dal nostro cliente”

“vuoi che chiami Selina?”

“ No, non è necessario”

“ Sai che non sarà da solo,  è un suicidio “

“ Non ti preoccupare , se punto la pistola sulla sua piccola testolina vedrai come si calmeranno i suoi cani da guardia, senza un padrone non sanno cosa fare”.

 

Arrivata a nel Bronx fece un rapido giro nei quartieri con il più alto tasso di rapine; però anche facendo delle domande e mostrando la foto del delinquete nessuno sapeva dirle nulla. Poi ripensò a cosa aveva detto: rubava anche a i senza tetto. Dove potevano andare i senza tetto senza che nessuno potesse disturbarli? Nelle fabbriche o in qualche magazzino. Prese la cartina e fortunatamente pochi erano accessibili, le restanti fabbriche avevano tutte dei sistemi di sorveglianza, e molti magazzini ancora usati o affittati da privati.

E se la sua idea era giusta anche gli assassini questo lo avevano capito. 

 

New York, Manhattan 

 

Nel frattempo Victor era arrivato nel palazzo del suo cliente, un imponente albergo dove all’ultimo piano era situato il suo Attico. Prese l’ascensore e andò su in alto; Victor non era nervoso , ma al solo pensiero di dover perdere dei soldi ne fu colto da una rabbia improvvisa.

 Arrivato in cima vide i due gorilla davanti alla porta pronti a fermarlo, con molta calma dalla sua tasca prese una granata e la tirò fuori così da farla vedere.

“ Ragazzi che bello vedervi! Sentite non ho tempo da perdere, questa che ho in mano è una granata vera, o mi fate passare oppure diventeremo tutti polvere. Volete provare?” La morte, chi non ha paura di essa? per lui tutto è un gioco perfino la sua stessa vita. 

“Fatelo entrare” una voce al di la della porta li fece trasalire ma ubbidirono, 

“Grazie” gli sorrise mentre metteva la granata dentro alla sua tasca. 

“Victor! Ma qual buon vento ti porta nella mia umile dimora!” Disse il buon vecchio Don Pablo, uno schifoso schiavista che si arricchisce sulla povertà  e che non si fa scrupoli ad assoldare qualcuno per far fuori avvocati ed innocenti.

“ Beh sai Pablo quando qualcuno minaccia dicendomi di non pagare neanche un centesimo per un lavoro fatto di merda , chi resterebbe calmo?” Disse Victor con fare calma ma visibilmente seccato.

“suvvia , non stiamo a citare le frasi dette in un impeto di rabbia”

“ Sarà stato anche un momento, ma il mio lavoro l’ho fatto, ho tolto di mezzo l’avvocato che lavorava per lei. Esigo i miei soldi”

“ È vero, lei il lavoro l'ha fatto, ma non so come funzioni in Russia ma se ci sono testimoni nulla resta più segreto e sappiamo tutte e due che c’era qualcuno”

“ Vede Pablo, ho il brutto vizio di non fidarmi di nessuno, così quando qualcuno della sua razza ha incominciato a contattarmi ho subito registrato ogni parola, tutte le telefonate sono al sicuro nel mio ufficio pronte a essere spedite..come non so..alla polizia?  E visto che il posto lo ha proposto lei ed è sempre stato lei a consegnarmi il suo stesso avvocato, chi crede che la polizia arresterà per primo? E poi Pablo il testimone di cui parla non è più un problema , domani mattina alle otto andrà al creatore quindi non vedo quale sia il problema che le impedisce di pagarmi”

“ Cos’è la sua? un tentativo di farmi cambiare idea? Il lavoro non è stato fatto come dovuto da accordi, quindi mi dispiace ma niente soldi!” Le uniche parole che non avrebbe dovuto dire furono proprio quelle < niente soldi> . 

Di scatto Victor, si lanciò sulla scrivania, lo prese per il colletto pronto a strozzarlo quando Don Pablo prese la sua pistola e gliela puntò testa.

“ lo sa vero che si trova nel mio ufficio? Il tempo che lei prema le sue mani sul mio collo lei sarò morto , ucciso dai miei uomini. Lei è venuto da solo , cosa pensa di fare?”

Sulle labbra di Victor si disegnò un sorriso, non di quelli dolci e caldi, ma di quelli pronti a deridere la morte stessa, o in questo caso Don Pablo.

“lei mi ha sottovalutato, inoltre non ha tenuto conto di una piccola quando grande cosa” mentre pronunciava quelle parole, prese la granata che aveva riposto prima nella tasca, la tirò fuori e la mise davanti agli occhi di Don Pablo 

“Vuole veramente morire in questa maniera?” Disse, con la paura celata dalla spavalderia

“Io si e lei?” Parole semplici ma efficaci, dette con un sorriso che di innocente non aveva nulla, prese la linguetta pronto a tirarla

“ASPETTA!” Don Pablo implorò Victor di non fare nulla del genere ; sapeva che tipo di persona fosse ma non fino a questo punto, la morte? Troppo vicina in questo momento; se l’unico modo per vivere era pagare allora ne fu lieto. Si girò versò la sua cassaforte, digitò il codice e prese tutte le banconote, nessuna esclusa e gliele buttò davanti con la speranza che Victor mise via la granata. 

“Allora i soldi li ha! Perché non li ha tirati fuori subito come pattuito? A quest’ora lei si sarebbe risparmiato un infarto” scese dalla scrivania, mise via la grana, andò verso un Gorilla che fino a quel momento era rimasto vicino alla porta pregando ogni santo di rimanere vivo, si fece dare una borsa, ci mise tutti i soldi dentro salutò con un inchinò e ritornò al suo ufficio; vittorioso di chi aveva appena vinto alla lotteria senza alcuna fatica immonda. 

 

Nella scena del delitto o del presunto delitto, a detta del Capitano, non c’era nulla , ne un granello di polvere, né sangue né bossoli, niente di niente. Poteva il delinquete averle mentito? No impossibile perché mentire vista la sua paura della prigione messicana? Effettivamente guardando meglio quel posto era fin troppo pulito, se era davvero una magazzino dove i barboni venivano per dormici allora perché nessuna traccia di escrementi? O di cibo, di coperte di qualsiasi cosa! 

Chiamare la scientifica sarebbe servito a poco, sapeva già che quel posto era stato pulito, se la scena era inutile allora provare forse con dei testimoni sarebbe stato più utile. Nel momento in cui andò alla ricerca di qualcuno il suo telefono prese a squillare 

“ Detective MacKanzie”  

“Salve detective, riguardo alla sua ricerca abbiamo ottenuto più di 200 riscontri di persone scomparse negli ultimi giorni” 

“ Sono troppi e io non ho tutto questo tempo a disposizione”, cosa fare per fare più in fretta? Il capitano le aveva dato solo due giorni, come poteva cercare più di 200 persone? In quell’istante le venne un idea, se il posto risultava così pulito allora dovevano essere opere di professionisti, solo chi ha i soldi può permettersi un lavoro ben fatto. 

“Potrebbe controllarmi se tra i risultati c’è qualcuno di alto locato? O che lavori per qualcuno con un mucchio di soldi? I soldi solo la pista da seguire” disse, in quel risultato almeno non la metà dei risultati ma un buon numero poteva scartarlo. 

“Okey detective, adesso i risultati sono una cinquantina più o meno” 

“ Ancora troppi” cos’altro poteva dire? Il delinque ha detto di aver sentito un grosso peso cadere, quindi si può presuporre che sia di un adulto

 “togli dalla tua ricerca bambini e ragazzi adolescenti”

“ i risultati sono una ventina” ancora troppi: se fosse stata una donna al nostro caro amico non sarebbe stato difficile da notare

“ togli anche le donne e metti come età di riferimento i 40” se fosse stato più giovane la famiglia sarebbe già andata dall’FBI, se hai i soldi ti puoi permettere chiunque. 

“non so se sia stata fortuna o puro intuito detective ma qui ho solo un risultato” 

BINGO! 

“un avvocato finanziario di circa 45 anni, Ben Tompson , lavora per un certo Pablo Daringo una vera feccia detective” 

“ Grazie per l’ottimo lavoro, inviami l’indirizzo”. Il buon vecchio Don Pablo, la detective aveva già sentito il suo nome dall’anti-droga da anni cercavano di incastrarlo ma un avvocato si metteva in mezzo trovando nella legge ogni appiglio possibile per salvare il culo a quel bastardo. 

Era il caso di fargli una visita.

 

Staten Island

 

Victor ritornò nel suo ufficio, posò la borsa sulla scrivania e con tutta calma incominciò a contarli, dopo qualche minuto entrò Boris 

“Capo ho trovato ciò che mi aveva chiesto, e credo che non le piacerà nemmeno questa volta”, sempre buone notizie portava 

“ Cos’altro c’è adesso? Portare buone notizie mai tu eh?” 

“Mi scusi, comunque aveva ragione , l’immigrazione è stata chiamata dalla  centrale di polizia.. quella del distretto 99, è stata una detective una certa… Merci MacKanzie, credo che stia lavorando sul caso” 

“Una donna potrebbe ostacolarci, per di più uno sbirro” 

“ E non è una qualunque, è brava nel suo lavoro, molti casi risolti, se segue una traccia non la molla, ha trovato i video dove il nostro amico si vantava di averci visto: ecco come ha saputo di tutto e per giunta Selina l’ha vista nel magazzino”

 “Questo complica le cose, se è davvero furba noterà sicuramente qualcosa, meglio toglierla di mezzo”

“Non credo sia una buona idea, se ammazziamo un poliziotto poi non c’è li togliamo più dai piedi e allora addio soldi” 

“Acuta osservazione, forse sarebbe meglio sparire finché non si calmano le acque”. 

 

Manhattan 

 

Arrivata nell’Hotel di Don Pablo trovò un certo scompiglio, ma pensò che fu a causa della sua visita “inaspettata”, fece vedere il suo distintivo ai due gorilla che non dissero nulla e la detective entrò nell’attico .

“Don Pablo sono in detective Mackanzie devo farle alcune domande riguardo ad un suo collaboratore probabilmente scomparso” disse con in mano il taccuino con cui prendeva gli appunti, mentre diceva la frase vide che non ci fu alcun stupore nel volto di Don Pablo ma solo paura, di lei? possibile? No c’era qualcosa che non andava, Don Pablo non era uomo che si faceva spaventare dalla polizia, riusciva sempre a cavarsela perfino nel blizt segreto di un paio di mesi fa: erano convinti di trovare partiti di droga ma negli scatoloni solo giocattoli per beneficienza, lui sapeva tutto quindi come stupirsi? 

“C’è qualcosa che non va?” 

“No, no assolutamente no, mi ha colto di sorpresa tutto qua, mi scusi stava dicendo che un mio collaboratore è morto?” 

“no scomparso, cosa le fa credere che sia morto?” Il silenzio, possibile che la paura che aveva addosso poteva indurgli tanto caos da fargli quasi confessare? Che il sicario si sia fatto vedere per più soldi o solo per ricattarlo? 

“Lei mi sembra sconvolto per qualcosa Don Pablo e non credo affatto che sia per la del suo avvocato, ha visto qualcuno di recente? O fatto affari al di fuori della legge?” Forse la domanda poteva essere banale e anche scontata ma per sapere la verità le domande bisognava dirette. Il viso di Don Pablo cambiò, la paura fece spazio alla sua solita spavalderia, come se avesse ritrovato di nuovo il controllo dopo quanto accaduto 

“Mi scusi detective mi pare di capire che lei abbia appena formulato delle accuse contro il sottoscritto, non vedo né mandato di arresto né tantomeno poliziotti al suo seguito. Sicura di essere nel posto giusto?” 

“Ha ragione, le mie sono state accuse, ma non infondate, credo che lei già lo sappia quindi è inutile girarci intorno, il suo avvocato è morto, un testimone dice di aver assistito all’omicidio e sono quasi sicura che lei ne sia il mandante, quindi le farò una semplice domanda: chi ha ingaggiato?” Troppe parole dette troppo presto, senza uno straccio di prova, per non parlare che il testimone sarebbe finito sulla forca a breve, ma l’occasione era quella giusta, era il momento di smascherare Don Pablo per i suoi innumerevoli crimini e questo omicidio era capitato nel momento opportuno 

“AHAHAH certo che lei ne ha di fantasia, credo che sia meglio che lei se ne vada se vuole ancora avere un lavoro” 

“Chi è il sicario che ha ucciso il suo collaboratore? E perché lo ha fatto?” 

“SE NE VADA, SUBITO!” Don Pablo venne sentito fino a giù, la sua determinazione aveva colpito nel segno: aveva paura del suo sicario, ora stava solo a vedere se questo poteva usarlo a suo vantaggio per poter sbattere entrambi in prigione.

 

Distretto 99 

 

“Capo ho preso sia i passaporti che i soldi che ha preso a Don Pablo, ancora non gli ho chiesto come ha fatto a farseli dare” chiese Boris con fare innocente 

“ Un pizzico di fortuna e forse abilità , anzi paura, è l’arma migliore che si possa usare contro l’essere umano” Boris sembrava non capire o forse faceva solo finta per evitare di avere dei rimorsi, a dispetto del suo datore di lavoro lui provava compassione e a volte pregava per le vittime innocenti o colpevoli che fossero. 

“Dove siamo diretti?”

 “Mi faccia controllare, Washington da li vedremo se prendere di nuovo un treno o se sarà meglio cambiare stato” nel momento in cui disse la frase apparve il telegiornale delle notizie speciali dove avvisava gli spettatori della scomparsa di Ben Tompson avvocato con un numero del dipartimento di polizia in caso di avvistamento. In quel preciso momento nella stazione era come se il tempo si fosse fermato, Boris cercava di parlare a Victor ma quest’ultimo stava pensando a come risolvere questa situazione: scappare sarebbe stata la scelta più giusta ma se i notiziari avevano dato la notizia allora quell’agente di polizia stava facendo il suo dannatissimo lavoro anche fin troppo bene; altra cosa più probabile se avessero fatto una ricerca su Ben sarebbe uscito fuori che lavorava per Don Pablo: altra ipotesi, lui aveva spifferato tutto, o forse no, se avesse parlato allora sarebbe stato coinvolto anche lui. Quindi non rimaneva che la prima ipotesi, andare dall’agente di polizia e vedere cosa effettivamente sapeva, la questione andava risolta in un modo o nell’altro. 

 

“Si grazie, le devo un favore” il detective MacKanzie chiese ad un suo conoscente di una trasmissione televisiva di far andare in onda la descrizione di Ben Tompson con il suo numero di telefono, in questo modo se i sicari fossero stati ancora nel paese potevano spaventarsi e correre qualche rischio, dall’incontro fatto con Don Pablo aveva capito che il sicario gli aveva fatto visita pochi minuti prima di lei, ora bisognava capire solo di chi si trattasse e sbatterli entrambi in galera. Il suo telefonino prese a squillare di nuovo , era il suo capitano.

 “ MACKANZIE COSA DIAVOLO TI SALTA IN MENTE!” La voce del capitano fu sentita da tutti i presenti “Capo sto facendo il mio lavoro, lei stesso mi ha dato 48 ore di tempo le sto sfruttando al massimo” rispose con tutta la calma e la verità corrispondeva alla realtà dei fatti.

 “SI MA NON TI HO ANCHE DETTO DI ESSERE DISCRETA? Ecco alla discrezione non ci aveva proprio pensato 

“ Si me lo aveva detto, però mi stia a sentire un secondo: quel povero uomo, Ben Tompson era l’avvocato di Don Pablo, giusto oggi sono andata a fargli visita e dal nostro colloquio ho potuto capire che ha assoldato dei sicari e gli hanno fatto una visita” 

“e con questo? Magari volevano essere pagati” 

“si lo avevo sospettato anche io, ma signore Don Pablo è spaventato da questi individui. Se sei tu a pagare non dovresti avere paura ma avere  la liberazione di non essere incriminato per non esserti sporcato le scarpe” Per un attimo ci fu una lunga pausa, per quanto il Capitano fosse arrabbiato anche lui era stato un poliziotto e sapeva benissimo cosa fare in questi casi, rintracciare il sicario, se fosse ancora in paese ovviamente , e tirarlo fuori allo scoperto. 

“Bene… quindi c’entra Don Pablo, chiamo la narcotici gli dico di mettersi in moto con telecamere e cimici, se il sicario dovesse fare di nuovo ritorno magari lo prendiamo e forse Don Pablo potrebbe anche fregarsi da solo adesso che comunque non ha la sua solita calma, non hai più limiti di tempo, prendiamo quei figli di puttana”. Detto questo la chiamata del capo si interruppe. Il telefono riprese di muovo a squillare, possibile che il capo si fosse dimenticato qualcosa? 

“Detective MacKanzie” una voce fredda le rispose “ Salve avrei delle informazioni da darle a proposito di quel Benny, Benjamin…” 

“Ben Tompson?” 

“Si esatto!” Il fatto che non sapesse nemmeno il suo nome non la fece ben sperare, però nella sua voce qualcosa non la fece stare tranquilla 

“Se per lei non fosse un disturbo potrebbe venire nel nostro distretto..” 

“Venga nel vecchio distretto commerciale situato nel Bronx, dove ci sono alcune magazzini inusati, sa per sicurezza non vorrei essere convolto” una trappola? La stessa vecchia zona  dove era avvenuto l’omicidio? No nessuna coincidenza quello che parlava era sicuramente il sicario, possibile che fosse così stupido da farsi consegnare spontaneamente? 

“Si certo conosco il posto, le va bene fra un ora esatta?” Un ora bastava per chiamare i rinforzi e prendere l’omicida con le mani nel sacco, in caso di fallimento almeno sarebbe andata sul sicuro nel ricevere delle informazioni. 

“Si perfetto, a dopo Merci” il tono freddo con cui pronunciò il suo nome non le diede più alcun dubbio, o sarebbe finita per lei o per il sicario. Nessuna via di mezzo. 

 

“Capo posso sapere cosa diavolo le è venuto in mente? Vuole andare in prigione senza dirmi nulla? E il suo piano allora? Non conta più nulla?” Boris non poteva che essere agitato, non ha mai capito Victor e quando lo lasciava all’oscuro non sapeva mai cosa aspettarsi , sia da lui che dalla situazione che andava poi a crearsi, Victor si girò e gli sorrise dolcemente.

“ Affatto caro mio, nulla al mondo mi farà cambiare il mio piano, ma ho la netta sensazione che con il nostro caro amico nonché banca personale di Don Pablo non sia finita, e in più quello che voglio fare è studiare questa detective, da quello che mi hai detto non sembra una sprovveduta voglio vedere cosa farà: mentre lei sarà nel magazzino per aspettarci, noi saremo dal lato opposto” adesso era tutto chiaro, studiare l’avversario era quello che voleva fare. 

“Sono MacKanzie, si, nel quartiere dove ci sono dei vecchi magazzini,  si probabilmente era il sicario, perfetto, le camionette ben nascoste non credo che stiamo trattando con uno sprovveduto è probabile che forse non sia manco così stupido e voglia solo vedere chi ha di fronte, si a dopo” chiuse la chiamata con la sua solita calma nonostante il pericolo imminente, il sicario avrebbe potuto non presentarsi e darle un buco nell’acqua, avrebbe potuto tenderla in trappola spararle e farsi catturare dagli agenti appostati in diversi punti, le varianti erano molte ma non avrebbe lasciato nulla al caso; si mise il giubbotto anti proiettile e incominciò ad incamminarsi all’interno,

“Sono il detective MacKanzie, mi ha chiamato un ora fa per darmi qualche informazione, c’è nessuno?” Calma assoluta, l’ora era scottata da qualche minuto, qualcosa non andava, aveva la sensazione di essere osservata e all’improvviso sentì un rumore sordo come di uno sparo, fece per girarsi è un grosso calibrò la colpì nel petto. Finì a terra per il contraccolpo; dall’altra parte Victor osservò la scena dal mirino del fucile che teneva in mano.

“Colpita capo, dritto al petto, bel colpo” 

“Grazie, adesso vedremo cosa farà la polizia” gli agenti della SWAT presero per muoversi quando sentirono una voce nella radio 

“TUTTI FERMI! Sto bene, il giubbotto ha fatto il suo dovere” la voce di MacKanzie riassicurò i presenti , un po indolenzita strisciò a terra per andare a pararsi dietro una colonna, a giudicare dal colpo erano nell’edificio di fronte. 

“SO CHE è STATO LEI AD UCCIDERE BEN TOMPSON PER ORDINE DI DON PABLO” urlò la detective sicura che il sicario l’avrebbe sentita, all’improvviso sentì alcuni passi nella sua direzione, non poteva trattarsi della SWAT troppo leggeri e troppo cauti per agenti della polizia;

 “ I miei complimenti, avevo immaginato che fosse furba, ma davvero mi ha stupito” erano Victor e Boris che usciti dall’edificio si erano recati da lei. 

“Perché non mi ha compito alla testa?” Disse sbucando fuori dalla colonna con la pistola alla mano puntata su di loro, 

“ perché non mi è stato ordinato di farlo detective MacKanzie, può sembrare un controsenso ma non uccido chiunque senza un lauto compenso” 

“perché chiamarmi e farmi venire?” 

“ La chiami semplice curiosità” 

“voleva studiarmi, vedere se ero preparata a una sua eventuale trappola” Victor rimase colpito dalla bravura della detective , non aveva torto voleva vedere se sparandole avere chiamato la cavalleria o avrebbe fatto il lavoro tutto da sola. 

“Non chiama i suoi amichetti?” 

“sono qua fuori, aspettano un mio ordine” 

“ Bene, allora posso stare tranquillo” Merci rimase un attimo confusa dalle sue parole, non sapeva se fosse pazzo o completamente fuori di testa 

“Non credo di capire” 

“ mettiamola così, se le dicessi che Ben Tompson non è morto?” La detective sembrava confusa, a tratti irritata, non poteva essere vivo con un buco in testa , il sicario la stava prendendo in giro 

“Non dica assurdità un testimone ha visto chiaramente il corpo a terra con un buco alla nuca, e adesso mi viene a dire che in realtà non c’è mai stato nessun omicidio?” 

“è facile far credere alla gente quello che si vuole, in questo caso l’omicidio di una persona più o meno viva” nono qualcosa non quadrava adesso ne era sicura, non aveva l’aria di uno che mentiva anzi era convinto di ciò che diceva. La sua pistola stava vacillando, non la puntava più verso la persona davanti a lei ma in basso, cercava di pensare ma non ci riusciva, il sapere che qualcuno la stava manipolando facendola andare su e giù per la città non le piaceva per niente, se fosse stato tutto una manipolazione, se Ben Tompson fosse ancora vivo, perché fare tutta questa messa in scena? Mise la sicura e ripose la pistola nella fondina. Il sicario pareva confuso 

“le ho fatto cambiare idea detective?” Ignorò completa chi aveva di fronte per parlare all’auricolare 

“Signore, c’è la probabilità che non si sia trattato di un omicidio” guardò il sicario mentre attendeva istruzioni, ma non riuscì nel trattenersi

 “perché è andato da Don Pablo?” il sicario pareva sorpreso dalla improvvisa domanda “perché mi doveva dei soldi” rispose con tutta tranquillità 

“l’ha spaventato ha morte con la sua visita, non ha paura di eventuali ripercussioni?” 

“No per niente, Don Pablo è solo la facciata di ciò che era una volta, adesso è solo un vecchio che crede di essere ancora potente” MacKanzie ritornò a parlare all’auricolare 

“ Capo credo che Don Pablo sia da tenere d’occhio, credo che possa fare qualcosa, si qua posso pensarci io la SWAT non serve più” 

“Detective non crede di sottovalutarmi così” finite di pronunciare quelle parole tirò fuori dalla sua fondina una pistola calibro nove, ovviamente non registrata, la puntò direttamente sulla testa del detective 

“può metterla tranquillamente via, non serve, se voleva uccidermi aveva da farlo prima, adesso che i miei sanno che sono qui da sola la verranno a cercare e non se li toglierà più” adesso era la detective a tenere il coltello dalla parte del manico, il gioco lo conduce lei. “Adesso mi spiegherà tutto, nei minimi dettagli” 

“Vuole farlo veramente qui in questo posto squallido? Perché non andiamo a prenderci un caffè!” Propose con tutta ingenuità 

“Scelga: o qui oppure in centrale” gli aveva dato un ultimatum, era stanca di farsi prendere in giro. 

 

Don Pablo era stanco, era stanco delle persone che non lo rispettavano più come prima, era stato di tutta questa merda di mondo, era stanco di essere invecchiato e di non essere più quello di una volta.

Metà delle sue società ebbero un calo nelle vendite, per di più di droga ne girava anche fin troppa e non si vendeva più come prima; inoltre la persona che considerava come un figlio si era rivelato per un debole di cuore , fin troppo buono e ciliegina sulla torta: la persona che ha assoldato per toglierlo di mezzo viene a minacciarlo davanti ai suoi uomini, questa non era proprio la sua giornata.  Quel sicario da strapazzo andava tolto di mezzo e sarebbe stato proprio lui a farlo, è proprio vero se vuoi una cosa fatta bene devi fartela da solo. Chiamò i suoi gorilla al suo seguito, un paio di pistole in più facevano comodo; adesso bisognava solo tenere d’occhio il signor Vasilyev e poi riempirlo di piombo come un vero mafioso sapeva fare. 

 

Il capitano Roger Colt, fiero uomo di legge che capitanava il distretto 99, aveva lasciato la detective MacKanzie nel magazzino con quel losco figuro e la cosa non gli era molto andata giù come idea, ma si fidava di lei. Ora bisognava tener d’occhio quel figlio di puttana di Don Pablo: nel suo ambiente era conosciuto fin troppo bene, ogni volta che c’era una retata lui lo sapeva , tutti sospettavano una talpa all’interno ma tirare accuse campate in aria con la disciplinare attaccata al culo era come impiccarsi da soli. 

“AGENTI!” Urlò all’auricolare

 “stiamo con gli occhi aperti, abbiamo la fortuna di essere dieci passi avanti a quel figlio di puttana! Se ci scopre adesso non avremo più una possibilità come questa; se lui esce noi lo seguiamo come un ombra ben nascosta”. Nell’istante in cui finì di dire la frase videro uscire dal suo palazzo Don Pablo con un paio dei suoi gorilla, si poteva chiaramente vedere che fossero armati, dove potevano andare? Da ciò che sapevano non aveva un carico in arrivo e avevano già spennato chiunque nella città; ad un tratto lo sentirono urlare “SIGNORI! Adesso andremo in quel magazzino, a quanto pare quella feccia di Vasilyev si trova li; facciamogli una bella festicciola!” Le sue risate fecero arrabbiare il capitano, ma come prima cosa doveva avvertire la detective del suo arrivo in modo che si posse prepara al suo arrivo e per evitare che venga uccisa.

 

Nel magazzino, tra il silenzio delle strade e le gocce d’acqua dei tubi che perdevano, la Detective MacKanzie aspettava ancora che il sicario le rispondesse. 

“Allora, vuole andare in centrale? Ho la macchina giusto qua fuori” chiese la detective “Capo, credo sia meglio andarcene” fece Boris con fare preoccupato, conosceva bene il suo capo, per quanto abbia lasciato vivere la detective fino ad adesso poteva cambiare idea e ficcargli un proiettile in fronte con la conseguenza di un intero dipartimento alle loro scatole e probabile sedia elettrica; cosa che lui avrebbe volentieri evitato. Victor con tutta tranquillità  si girò verso il suo compare, gli posò una mano sulla spalla e gli disse “tranquillo” il suo sorriso pareva sincero, che a Victor interessasse quella persona? Si girò e guardò dritto negli occhi della detective, due occhi di ghiaccio pronti a guardarti dentro.

 “ciò che ti ho detto è vero, Ben Tompson è vivo, qualche ammaccatura ma vivo” 

“perché mettere in atto questa messa in scena?” 

“Perché Don Pablo va tolto di mezzo” un affermazione che la fece gelare il sangue 

“lo volete uccidere? Se queste sono le vostre intenzioni vi dovrò arrestare seduta stante” la detective incominciò a prendere le manette quando fu fermata 

“ha frainteso detective: il mio voler togliere di mezzo sta nel farlo marcire in una prigione federale e buttare via la chiave per sempre” 

“perché? Quando sono andata a parlare con Don Pablo era spaventato a morte, posso dedurre che siate stato voi per i soldi, e se sapete dei suoi affari perché non denunciarlo? A meno che voi non sappiate già dei innumerevoli fallimenti da parte della narcotici e della SWAT. Avete in mente altro!” Le deduzioni della detective si rivelarono esatta, Victor rimase colpito dalla sua ampia veduta 

“i miei complimenti Merci! Siete proprio astuta non c’è che dire. Boris la detective merita un applauso” Boris e Victor si mise a battere le mani, la detective gli stava per dire di smetterla quando ci pensò il suo telefono “Detecti-.” 

“MACKANZIE!” La voce del capitano Colt fu sentita da tutti i presenti 

“Capo si calmi, così non riesco a sentirla” 

“Siete ancora nel magazzino?” Cercò di non far sentire la loro conversazione anche ai presenti, ma con la voce alta e abbastanza preoccupata del capitano era un po difficile 

“Si perché?” 

“DOVETE ANDARVENE. E SUBITO!” Qualcosa non andava 

“Si tratta di Don Pablo?” 

“ESATTO! STA VENENDO LI DA VOI, NOI CERCHIAMO DI STARGLI DIETRO MA CON IL TRAFFICO CHE C’è CI PRECEDE DI UN PAIO DI MINUTI” 

“non venite , capo è una buona occasione per perquisire il palazzo, avete fatto fare il mandato alla SWAT?” 

“SI MA NON POSSO LASCIARTI DA SOLA” 

“io non sono sola” senza chiudere la telefonata, per fare in modo che anche il capo potesse sentirlo, si girò verso Victor 

“ Don Pablo sta venendo per lei non è vero? Ecco perché mi ha fatta venire qua, sapeva che mi sarei portata la SWAT, voleva fare in modo di mettere in trappola Don Pablo” “COSA STAI DICENDO? VUOL DIRE CHE è TUTTA UNA MESSA IN SCENA DI QUELLO STRONZO?” 

“Capitano Colt , guardi bene nella cassaforte” disse Victor tutto ad un tratto 

“OSI DARMI ORDINI PIDOCCHIO?” 

“capo credo che debba dargli ragione” 

“TI CI METTI PURE TU ADESSO?” 

“MI ASCOLTI! Credo che dentro alla cassaforte ci sia un qualcosa che ci possa essere utile contro Don Pablo, altrimenti perché dirle di guardare dentro alla cassaforte? Ci pensi un attimo!” In quel preciso momento calò il silenzio, Victor sapeva di aver risposto bene la sua fiducia, per quanto non abbia mai visto di buon occhio la polizia, su questo dipartimento aveva un ottimo presentimento.

 “davvero, davvero molto acuta Merci , i miei più sentiti complimenti. Sapevo di aver scelto le persone giuste” 

“non siamo oggetti sotto il suo comando se lo ricordi” 

“ALLORA NOI PERQUISIAMO L’UFFICIO DI DON PABLO, VEDETE DI NON MORIRE!”. Detto questo era il momento di tirare fuori un piano, altrimenti qui si rischiava grosso. 

“ oltre al fucile di precisione che ha usato contro di me e alla pistola nove millimetri che nasconde dietro alla sua schiena ha altre armi con se?… non le ho chiesto il nome, lei sa il mio e io non il suo” 

“Victor Vasilyev, chiamami pure Victor Merci” 

“ bene signor Vasilyev ha altre armi con se?” 

“ Il mio amico Boris ha un revolver che sa usare in maniera impeccabile” 

“Bene consegnatemele, mentre io cerco di far guadagnare tempo  voi rimarrete dietro a quella colonna laggiù, per quanto siate forti, siete pur sempre  dei criminali, ma adesso siete le vittime designate che rischiate la vita ed il mio dovere in quanto difensore della legge è quella di aiutarvi” 

“ lo sa vero che è da sola contro una banda di malviventi armati e che non si faranno scrupoli?” 

“ciò non toglie che io abbia ragione” 

“mi dispiace ma lei è troppo preziosa per morire adesso e in questo modo. Boris pensaci tu” Boris si mise dietro alla detective e le immobilizzò le mani 

“cosa diavolo state facendo?” 

“Beh mi sembra ovvio, Don Pablo vuole il sottoscritto, farò guadagnare tempo alla sua squadra, credo che a quest’ora abbiano trovato il registro delle sue attività e a occhio e croce saranno qui fra una decina di minuti salvo imprevisti. Così lei se ne sta dentro allo sgabuzzino tranquilla tranquilla e noi facciamo il lavoro così poi da potercene andare” “ohoh non credo proprio, TOGLIMI LE MANI DI DOSSO E SLEGAMI!” Mentre la detective sbraitava da dietro alla porta Victor e Boris si misero dietro a due colonne, nel mentre aspettavano Don Pablo ricaricarono le proprie pistole 

“Capo perché?” 

“Boris non credo di capire la tua domanda” 

“perché ha fatto questa scelta? Avremmo potuto tranquillamente lasciare che la detective svolgesse il suo lavoro, anche se rimaneva una vittima di Don Pablo gli agenti avrebbe comunque fatto in tempo per prenderlo, quindi perché rinchiuderla e fare noi il lavoro sporco contando che è anche gratis?” le osservazioni di Boris non erano errate, qualcosa poteva essere più importante dei soldi? 

“le tue osservazioni come sempre sono giuste , semplicemente la detective mi ha colpito, brillante e fin troppo acuta, sarebbe uno spreco lasciarla morire così no?” 

“Capo mica se ne sarà innamorato?” “mah chissà” la sua frase lasciò la risposta sospesa nell’ aria perché in quel momento arrivarono Don Pablo seguiti dai suoi. 

“CERCATE IN OGNI SCHIFOSISSIMO ANGOLO, IN OGNI BUCO, OVUNQUE! QUEL FIGLIO DI PUTTANA NON Può ESSERE ANDATO LONTANO, ANZI NON CI ANDRà” chiamò uno dei suoi galoppini per sparare alle ruote delle due macchine che stavano dietro al palazzo, chiunque fosse uscito, vivo chiaramente, avrebbe cercato di andarsene e questo Don Pablo non poteva proprio permetterlo. Mentre la detective si dimenava per liberarsi, Boris e Victor stavano ricontrollando le pistole per vedere se fosse tutto okay. 

Nel momento più delicato e silenzioso della giornata gli unici rumori che si sentirono furono i ticchettii degli orologi e i passi degli uomini di Don Pablo che controllavano ogni colonna che potesse sembrare sospetta, in tutto erano 7 uomini (contando anche Don Pablo) contro Victor e Boris, si poteva vincere. 

“EHI VICTOR SO CHE CI SEI! È INUTILE NASCONDERSI, TANTO SEI MORTO” nessuno rispose, gli uomini di Don Pablo allora continuarono ad andare avanti, in quel precisino istante Victor si lascio scivolare dall’altro lato della colonna per colpire un uomo alle gambe, tutti incominciarono a sparare  non avendo capito la direzione della provenienza dei colpi, tutti erano in allerta 

“DOVE DIAVOLO SEI?!” Ancora nessuna risposta. Questa volta fu la mossa di Boris che con un rapido scatto a destra seguito da una capriola fece ruggire il suo revolver andando a colpire un altro uomo alle spalle. Mentre i due colpiti si stavano dimenando a terra per la copiosità del sangue che fuoriusciva dalle loro ferite, Don Pablo pareva non preoccuparsi ,era sicuro della sua frase di prima, avrebbe ucciso come un cane Victor e tutta la sua combriccola, niente lo avrebbe ostacolato. 

“Okey visto che si nascondono come topi allora lo faremo anche noi” Don Pablo e i suoi 4 uomini allora si nascosero dietro a delle colonne, Victor che si era aspettato questa mossa prese una delle sue granate, staccò il lacciò e la lanciò dritta vicino a due colonne davanti a lui, era sicuro che degli uomini si erano nascosti li e così fu infatti. Appena vista la granata si misero a gridate e ad buttarsi di lato. Victor e Boris vedendoli ne approfittarono per colpirli alle gambe; ma anche Don Pablo approfittò di quel momento e scaricò tutto il caricatore andando a colpire a morte uno degli uomini già a terra, mentre il restante delle pallottole andò a colpire le colonne, una finestra e il muro. 

“BEH VECCHIO PABLO QUI SCARSEGGIA LA MIRA, NON SAI PIù DISTINGUERE GLI AMICI DAI NEMICI?” Mentre ricaricavano Victor si permise di prendere in giro Don Pablo “RIDI. RIDI PURE LURIDO BASTARDO QUESTA SARà LA TUA TOMBA TE LO GIURO”

“non credo che il nostro amico abbia fatto i conti giusti, ma dalla sua ha solo un uomo, e sappiamo entrambi Boris che io e te siamo più forti” 

“Capo per quanto conosca Don Pablo sarebbe meglio non sottovalutarlo”. Don Pablo poteva non brillare per intelligenza ma una cosa certa c’era: era la persona più subdola del mondo. Sentirono dei passi provenire dalla loro direzione, Victor e Boris si girarono all’unisono per vedere l’ultimo uomo rimasto dI Don Pablo venire avanti un po titubante, “vi-vi prego aiutatemi, no-non voglio morire” Don Pablo gli aveva legato addosso una carica esplosiva, mentre gli puntava alla testa la pistola, caso mai si fosse rifiutato di andare avanti. 

“Sei proprio un figlio di puttana, arrivare a questo solo per togliermi di mezzo? Non hai un po di etica?” 

“AH parli di etica quando ti metti ad utilizzare delle granate finte solo per poter dimostrare di avere le palle? Ho vinto. Le pistole datemele e non vi azzardate a fare nulla altrimenti premo il detonatore.

” Victor e Boris non poterono che dargli retta “adesso forza mettetevi davanti a quella colonna, inginocchiatevi” fecero come gli aveva detto. Erano tutti e tre con le spalle rivolte verso la colonna e inginocchiati davanti a Don Pablo 

“Mi piace questa visuale sapete? “ 

“contento tu” gli rispose Boris e di tutta risposta lo colpì con il calcio della pistola in faccia 

“così impari a fare l’arrogante quando non dovresti” Victor cercò di aiutarlo ma Don Pablo non glielo permise. 

“Allora, come vi faccio crepare, con un bel buco alla testa o vi faccio saltare in aria come dei bei coriandoli?” 

“anche se adesso ci togli di mezzo avrai la polizia attaccata al culo, li ho giusto avvisati del tuo bel registro che tieni nella cassaforte. Eh già, l’ho intravisto quando ti ho fatto quella bella visitina e dove credi che siano in questo momento? Scacco matto stronzo. ” Victor aveva l’aria compiaciuta, per quanto non avrebbe voluto morire in quel momento vedere la faccia incazzata di Don Pablo fu una gioia abbastanza grande per andarsene. 

“TU FIGLIO DI PUTTANA! HO DECISO! TI FICCO UN BUCO IN TESTA E TI LASCIO ANCHE SALTARE IN ARIA!” Boris avrebbe voluto fare qualcosa, ma la botta presa prima lo aveva messo k.o. Don Pablo controllò che la pistola fosse carica, caricò il colpo, appoggiò la canna sulla fronte di Victor e lo guardò 

“Ti lascio l’opportunità di chiedere pietà” 

“hai scelto la persona sbagliata a cui chiederlo” Con tutta la rabbia di questo mondo, Don Pablo fece per  premere il grilletto quando la porta dello sgabuzzino di spalancò, Don Pablo non fece in tempo a girarsi e a capire chi fosse che si ritrovò colpito da una raffica di pallottole. Cadde all’indietro in un tonfo sordo. Mentre Victor aiutò Boris ad alzarsi, si girò per dire 

“bella mira detective, sempre meglio della sua comunque” la detective riuscì a liberarsi approfittando del fatto che Don Pablo non si ricordò di lei, e scegliendo il momento adatto per poter entrare in azione con le probabilità minori di rischio per lei e per le persone. “Complimenti un corno! Ha messo a rischio la sua vita e quello del suo collega per cosa? Per poter dire a Don Pablo? Oppure per prendere in giro la polizia?! Della sottoscritta?!” Si avvicinò a Victor per dargli un sonoro schiaffo in faccia, una cosa era farla andare su e giù per la città, un altro era rinchiuderla nello sgabuzzino non permettendole di fare il suo lavoro. 

“Lo ammetto, me lo sono meritato” 

“Lei è in arresto” prese le manette  per metterle all’uomo che stava ancora cercando di capire tutto. Nella più totale calma della situazione Don Pablo non ancora morto prese la pistola puntandola verso la bomba 

“a-des-so mo-ri-re-te tut-ti” disse con un filo di voce prima di premere il grilletto, Victor fece in tempo ad avvertire la detective che si spostò e la pallottola colpì l’innesco della bomba facendo partire il contro alla rovescia, sul display veniva segnato 3 minuti di tempo. “Lurido figlio di puttana. Presto detective è il caso di andarsene” nell’esatto momento si sentirono le sirene delle auto parcheggiare dietro al palazzo 

“pessimo tempismo” disse la detective, il capo Colt entrò seguito da alcuni agenti della SWAT , il timer segnava 2 minuti. 

“capo presto esca, la bomba esploderà fa un paio di minuti!” “

cos’è adesso questa storia di una bomba?” Il capo sembrava giustamente confuso e non capiva la situazione, guardò Victor, guardò i cadaveri degli uomini per poi guardare la detective 

“Capo non ho tempo di spiegarle, prenda in consegna il signor Vasilyev mentre io mi occupo di questa” la detective prese la bomba e iniziò a correre per allontanarsi dalle persone , Victor e tutti i presenti pareva confusi dalla situazione 

“DETECTIVE TORNA QUI!” 

“ALLONTANATEVI!” Victor voleva seguirla per cercare di farle cambiare idea , ma Boris lo trattenne e lo spinse fuori. Il capo , gli agenti , e Victor si ripararono dietro alle macchine “Dio, fa che torni” disse il capo Colt. Allo scadere dei due minuti, si sentì un esplosione poco più lontano da loro, alcune macerie colpirono  le macchine, mentre il resto e una nuvola di fumo si stava espandendo d’innanzi a loro; tutti rimasero un attimo frastornati dalla situazione, fu il capo a parlare per primo “

voi tenere in stato di fermo questi due io andrò a cercare Merci” mentre si accise ad andare senti dei passi 

“Non è necessario, sto bene” tra una tossire e l’altro la detective Merci Mackanzie uscì da fuori una colonna di fumo, un po piena di polvere e con qualche graffio, ma ancora intera. Tutti i presenti rimasero piacevolmente colpiti dalla situazione ma anche abbastanza confusi, com’era possibile che fosse sopravvissuta? 

“Mi hai fatto prendere un colpo, come diavolo hai fatto? Mancavano solo due minuti”. 

“si è vero , non corro molto veloce, però mi sono ricordata che poco più avanti c’è-anzi c’era- una piccola diga adesso sfruttata per buttarci dentro l’immondizia, quando ho visto che mancava meno di un minuto ho lanciato la bomba nella speranza che l’immondizia trattenesse un po la carica esplosiva e fortunatamente così è stato”.

il capo Colt non riuscì a trattenersi e anche se li c’erano i suoi uomini che lo guardavano abbracciò la detective, infondo era una seconda figlia per lui. 

“Mio caro Boris, credo di aver trovato un nuovo giochino con cui divertirmi” Boris pareva confuso dalle sue parole, poi vide il modo in cui Victor guardò la detective e alla fine capì.

 

  
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