Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Charlotte Vale    17/01/2021    0 recensioni
Al cuore non si comanda! Sebbene fosse consapevole che era sbaglito provare certi sentimenti non poteva fare a meno di pensare sempre a lui. Ho lasciato libero sfogo alla mia fantasia. Spero che questa storia vi piaccia. vi prego di lasciare i vostri commenti: le critiche aiutano a migliorare! Grazie in anticipo per il tempo che vorrete dedicarmi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quella mattina si svegliò più malinconica del solito. La fredda e grigia giornata di novembre che si intravedeva attraverso le tende l’aveva fatta sentire più sola e incompresa del solito. Il suo pensiero andò subito a lui. Non c’era giorno che non pensasse a lui. Ne era innamorata ma sapeva bene di non avere speranze. Quante volte aveva pregato perché quell’amore impossibile uscisse dal suo cuore, pentendosi poi subito per aver chiesto una cosa del genere. Era più forte di lei. Per quanto fosse doloroso non voleva rinunciare a quel sentimento. Lo aveva sempre amato e avrebbe continuato a farlo nonostante tutto. Lui era sempre stato gentile con lei e sicuramente le voleva bene ma lei non riusciva a capire se quell’affetto potesse essere qualcosa di più di un semplice sentimento di amicizia. Alcuni gesti e alcune parole le avevano fatto nascere, più che un dubbio, una speranza. Decise che non poteva più stare in quell’incertezza. Aveva bisogno di vederlo, di parlargli, di confessare finalmente tutto il suo amore per lui, anche se lui l’avesse respinta e non avesse più voluto vederla. Quell’incertezza la stava logorando. Doveva sapere. Gli scrisse chiedendogli un appuntamento, dicendogli che aveva bisogno di parlargli di una questione importante, e lui accettò. Il cuore saltò un battito leggendo la sua risposta. Ormai era fatta, si fece coraggio e si preparò.

Per tutto il tragitto continuò a pensare a cosa mai avrebbe potuto dirgli, e come avrebbe reagito lui. Si sentiva una stupida ma ormai doveva affrontare la situazione.

Arrivata a destinazione si diresse verso il suo ufficio, col cuore che le batteva all’impazzata. Quando lo vide ebbe l’istinto di scappare immediatamente ma lui la accolse con un sorriso gentile e lei, quasi senza rendersene conto entrò e si sedette davanti alla scrivania. Lui chiuse la porta e si sedette accanto a lei.

-Allora, come stai?- chiese lui

-Bene, grazie- rispose lei a fatica

-La tua famiglia? I bambini, tuo marito?-

-Stanno tutti bene, grazie-

-Bene. Dunque… di cosa volevi parlarmi?-

- Beh… ecco…- era così imbarazzata che la voce le usciva a stento. Cercò di dominarsi e si schiarì la voce. -Ho una confessione da farti.- Non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi. Si alzò e cominciò a passeggiare nervosamente per la stanza.

Lui non parlò, la osservava in silenzio.

-Ricordi quella sera, dopo la festa? Stavi andando a prendere il treno e io ti ho raggiunto alla stazione…-

-Si mi ricordo-

-E io tra le lacrime ti ho detto… che ti voglio bene e ti ho abbracciato-

-Si-

-E tu hai risposto che anche per te era lo stesso-

-Ed è così infatti-

-Ebbene… non sono stata del tutto sincera, quella sera. Vedi… non ho avuto il coraggio di dirti veramente quello che provo per te. Io ti amo e ho bisogno di sapere quello che tu provi per me.-

I bellissimi occhi azzurri di lui la fissavano esterrefatti. Lei si sentiva morire e sperava che al più presto gli uscisse una parola di bocca che rompesse quel gelo.

-Io sono un prete…-

-Lo so, ma non è questo il punto. Lo so che è sbagliato, lo so che non dovrei provare certi sentimenti per te ma li provo, è più forte di me. Ho combattuto contro questo sentimento con tutte le mie forze e ne sono uscita sconfitta. Ora ho bisogno di sapere! Qualunque sia la tua risposta ho bisogno di sapere, per mettere pace nel mio cuore, per non continuare a sognare invano. Ho provato a dimenticarti. Mi sono sposata, mi sono fatta una famiglia ma nel mio cuore ci sei sempre tu. Non pretendo niente da te a parte la tua sincerità. Dimmi semplicemente che non provi quello che provo io e ti lascerò in pace, non ne parleremo mai più.-

-Non posso-

Lei lo fisso tra le lacrime senza capire esattamente cosa intendesse dire.

-Non posso dire che non provo lo stesso per te.-

Il cuore le si fermò. Allora non aveva sperato invano. Non si era sbagliata. Anche lui la amava. Gli si getto tra le braccia piangendo a dirotto.

Lui la strinse a sé, baciandole la fronte. -Si, è vero, ti amo e i tuoi tormenti sono gli stessi che ho provato io. Ma non posso… non posso amarti come vorrei… non posso amarti come desidero…-

Lei si scostò da lui cercando di dominarsi. -Lo capisco. Mi dispiace averti messo in imbarazzo. Me ne vado subito.-

-No aspetta-

-Non avrei mai dovuto venire qui-

-No-

-Ti prego, lasciami andare.-

-Aspetta. Non hai nulla di cui vergognarti. Anche io ti amo. Come potrei non amarti? Sei così bella, intelligente, fiera e coraggiosa, piena di passione. Non ho mai conosciuto nessuna come te. Vorrei poterti amare come meriti ma non posso.- un velo di tristezza si dipinse sul suo volto.

-Promettimi solo una cosa. Che quello che ti ho detto oggi non ti impedirà di tornare a trovarci in parrocchia. Se tu pensassi di non poter tornare a causa mia, non me lo perdonerei mai.-

-Certo che tornerò.-

-Bene. Ora è meglio che vada.- Si avviò verso la porta. Rimase un istante immobile e poi prese coraggio. -Posso chiederti un’ultima cosa?-

-Cosa?-

-Un bacio.-

-Io…-

-Solo un bacio e poi dimenticheremo entrambi quello che è successo.- i suoi occhi imploranti erano pieni di lacrime.

Lui le si avvicinò. Le prese il viso tra le mani e le baciò le gote togliendo le lacrime che le rigavano il volto. Poi la prese per la vita e la baciò. Un bacio lungo ed intenso, pieno di passione e disperazione. Sapevano entrambi che sarebbe stato il loro primo ed ultimo.

-Oh, mia cara…- le sue labbra stavano ancora sfiorando quelle di lei. Voleva staccarsi ma non ci riusciva. -Non dimenticherò mai questo momento finché avrò vita.-

Lei gli sorrise tra le lacrime. Facendosi forza si separò da lui ed in silenzio uscì dalla stanza. Una volta fuori corse via per non farsi vedere da nessuno in quello stato. Lui dopo un istante corse alla porta per raggiungerla ma lei non c’era più.

Avevano vissuto un momento di assoluta perfezione, irripetibile. Avrebbero dovuto vivere di quel ricordo per il resto della loro vita.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Charlotte Vale