Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Blue_Wander    22/01/2021    2 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il Labirinto del Minotauro

 

-Posso lasciarti un secondo da sola?- Blanche si girò di tutta fretta verso Veral e la guardò annuire. Vedere Hoseok circondato in quel modo le aveva fatto salire una terribile sensazione. -Non devi saltare, semplicemente rimani qui e cerca di non far avvicinare nessuno. Quando scenderò tutti quanti mi vedranno e cercheranno di raggiungerti.

La ragazzina scosse la testa. -Non preoccuparti per me, mi inventerò qualcosa.

Blanche si inchinò leggermente e le diede le spalle, saltando giù dal tetto della villa su cui si trovavano e percependo il vento che le tirava indietro i capelli. Atterrò sui tacchi bassi degli stivali e alzò lo sguardo verso i Jawahrat che indietreggiarono nel vederla sfoderare i coltelli dalla cintura.

La rossa si alzò in piedi e deglutì, sapeva molto bene che da quella battaglia sarebbe potuta non uscire viva e per un attimo si chiese cosa avrebbe fatto se al posto di Hoseok ci fosse stato qualcun altro. Si sarebbe gettata contro una squadra di guardie fidate di Opale? Aveva sempre creduto di essere in grado di sacrificarsi unicamente per Laila e in un certo senso era ancora così. Allora perché si trovava davanti alla pattuglia di ricognizione dei Jawahrat?

Il sole, già in procinto di sparire dietro le montagne, venne oscurato da una pesante nuvola nera e con stupore della giovane donna pronta ad attaccare, tutti i soldati si dispersero nella zona, liberando così il Guardiano.

Uno di loro lo spinse addirittura a terra. -Siete stati fortunati, bambocci, ma vi possiamo assicurare che torneremo!- cominciò. -Quello stupido mago dovrebbe davvero farsi gli affari suoi.- corse via insieme ai compagni e Blanche si apprestò subito ad aiutare Hoseok, abbandonando le sue lame da qualche parte sul terreno spoglio.

-Stai bene?- chiese, notandone lo sguardo triste.

L'altro scosse la testa. -Mi stavano cercando al confine, non trovandomi hanno ucciso Rozany.

Lei lo strinse a se e anche se non poteva esserne sicura le sembrò che stesse piangendo in silenzio. Gli accarezzò i capelli e cercò di farlo calmare, ma alzando lo sguardo vide che Veral era sparita.

La cercò per un poco, poi sentì il rumore dei suoi passi. -Yoongi mi ha fatta scendere.- cominciò la minore. -Ha detto che il Labirinto è subito dopo questo quartiere.- Blanche alzò lo sguardo su di lei, nella speranza di farle capire che quello non era proprio il momento.

La giovane avrebbe anche ceduto ma il re si fece avanti, abbastanza spazientito dalla situazione. -Alzatevi.- ordinò. -Alzatevi entrambi. Mi dispiace molto per la tua perdita amico, ma non possiamo permetterci il lusso di fermarci. Anche mio padre è morto per questa situazione inaccettabile e sono l'unico che può assicurarti che è solo andando avanti che riuscirai a darle onore.- lo scosse per la spalla libera dalla stretta di Blanche. -Non rendere vana la sua morte.

-Non raccontarmi queste cose.- rispose l'altro in tono triste. -Le so già.- a quel punto si alzò, obbedendo finalmente all'ordine imposto ed entrambi si incamminarono in silenzio verso la direzione indicata da Yoongi.

Veral e Blanche si scambiarono sguardi confusi, ma anche loro si misero in marcia.

Il re non aveva mentito: il Labirinto del Minotauro si trovava a pochi minuti da dove si erano trovati costretti a fermarsi e infatti con loro stupore erano arrivati primi. I fiori sbocciati erano moltissimi e l'aspetto delle siepi era curato nei minimi dettagli. Nessuno avrebbe mai creduto che quello era lo stesso posto in cui, se osavi sfiorare quelle meravigliose foglie, saresti stato mangiato dalle stesse senza troppe cerimonie.

Le loro scarpe toccavano una terra arida e rossiccia, mentre a meno di un metro la vegetazione cresceva senza problemi. Era così che quella creatura aveva sfruttato il potere di creare? Dando la vita solo a quello che lo circondava? Veral strinse a se la borsa a tracolla che portava. Come avrebbero sconfitto il Minotauro senza ucciderlo? Quando una creatura muore senza avere successori anche la stessa regione cesserà di esistere.

Blanche tagliuzzò la corteccia dell'unico albero presente nei pressi dell'ingresso. -Così sapranno che siamo già qui.- subito dopo i quattro varcarono la soglia che si richiuse alle loro spalle.

 

L'entrata del Labirinto era chiusa e un segno confuso era stato inciso sull'albero posto al suo fianco.

-Direi che sono arrivati prima loro.- constatò Seokjin con le mani sui fianchi. -Come hanno fatto? Noi abbiamo corso per tutto il tempo!

Kerasi scosse la testa. -Non è il caso di farsi tanti problemi. Ora che il Minotauro è impegnato dovremo trovare la via per l'entrata del palazzo.- fece qualche passo avanti e poi si girò verso i compagni. -Che cosa sappiamo di Rubino?

-È l'unica donna tra le Gemme ad essere dotata di un'arma. Dalisay ci ha detto che è molto aggressiva: spesso organizza una specie di competizione in cui ci si sfida nel corpo a corpo. La leggenda che la avvolge dice che divora i perdenti, ma nessuno l'ha davvero mai vista mangiare una persona.- spiegò Seyun in tono tranquillo. -I suoi poteri sono legati al fuoco ed è per questo che la terra della città è bruciata. In realtà sembrerebbe che il martello utilizzato come arma sia in se stesso l'origine dei suoi poteri, ma su di lei non c'è niente di certo. Rubino è riuscita a salire al trono solo di recente e fino ad allora viveva nell'ombra.

Seokjin la guardò con occhi sgranati. -Come sai tutte queste cose? Sei formidabile!

La mora distolse lo sguardo. -Io provengo da Vimana che è poco più sotto di Ziràn. In più non dimenticare che grazie alla mia carriera mi è capitato di viaggiare molto: le informazioni di cui sono a conoscenza sono molto basilari, chiunque rimanga qui per una settimana riuscirà a capire che queste persone vivono la loro vita nonostante tutto.- lo sguardo del ragazzo si fece interrogativo e Seyun tirò un sospiro spazientito. -Come il loro elemento, gli abitanti di Ziràn sono molto concreti e il loro stile di vita si basa su ciò che è necessario. Per questo noi non abbiamo attirato la loro attenzione più di tanto, qui ognuno cerca di non avere problemi. Ogni popolazione ha le proprie tradizioni, alcune caratteristiche che le rendono uniche come l'elemento che le accomuna.

Jungkook controllò entrambi i lati del labirinto e notò che il castello aveva due aree scoperte in cui le siepi magiche erano completamente separate. Si avvicinò alla parte in cui vi era posizionato l'albero e notò una torre munita di parecchie finestre aperte. Assottigliando gli occhi notò un confuso via vai di servitù, perciò era probabile che lì alloggiasse Rubino; non gli pareva una buona idea quella di presentarsi subito sotto alle sue stanze, se qualcuno li avesse scoperti sarebbe stata la fine per loro. Tornò indietro con passo svelto, affacciandosi al lato destro del castello e dall'unica parte piatta del tetto faceva capolino un grosso comignolo scuro, senza contare il forte odore di carne che emanava: perciò quelle erano le cucine. In effetti il principe non sapeva quanto tempo fosse passato, il sole era tramontato del tutto da circa un ora, questo rendeva le cose più semplici perché nel palazzo avrebbero anche potuto trovarsi degli alleati, di certo lui conosceva bene ambienti come quello.

Tornò dai compagni e rivolse loro un sorriso compiaciuto. -Credo di avere una buona idea.- ammise, spiegando il suo piano che, nonostante l'aria un po' grezza, li convinse. Dopotutto poteva funzionare benissimo, tre su quattro avevano la più completa padronanza delle proprie possibilità, ma nonostante quello anche Seokjin era riuscito a diventare un buon guerriero, anche se improvvisato. Malgrado usasse quelle parole per fare una battuta nei momenti più morti, la falce gli sembrava simile da usare alla pala da forno della panetteria dei suoi genitori. In effetti il giovane uomo non aveva alcun dubbio: una volta tornato indietro avrebbe continuato il suo lavoro precedente.

Il gruppo si recò silenziosamente nella zona indicata dal principe e ne poterono notare le siepi separate da una piccola cassa di legno alla base dei vasi. Probabilmente era stata inserita per far passare la servitù e poi non era più stata rimossa per evitare incidenti.

-Se non ci fosse stata questa, come saremmo entrati?- chiese Jin sorpassandola appena dopo Jungkook.

-Spesso le fortezze come questa hanno passaggi segreti che conducono all'esterno.- spiegò il minore. -Il mio obiettivo era quello di cercarne una, ma quando mi sono avvicinato e ho visto che c'era un modo più semplice ho pensato che fosse meglio fare così.

-Jungkook non è mai stato uno a cui piaceva complicarsi la vita.- Kerasi alzò le spalle e aiutò Seyun a scavalcare la cassa di legno.

I presenti trattennero una risata e insieme guardarono verso l'edificio.

 

-Di qua.- fece Yoongi con aria sicura, nonostante dentro di se non avesse la minima idea di cosa stesse facendo. Svoltò verso sinistra solo per trovare un altro vicolo cieco; gli altri tre alle sue spalle si sentirono quasi in dovere di dire qualcosa, ma non gliene diede l'occasione e tornò indietro da solo, facendosi spazio senza proferire parola.

Era da un po' che andavano avanti così, in realtà.

Non si aspettavano granché, ad essere sinceri da quando erano entrati avevano notato che sarebbe stato pressoché improbabile arrivare alla fine entro un giorno. A quel ricordo Veral spalancò gli occhi e guardò verso il cielo. Il crepuscolo non era mai durato così a lungo e il sole non sembrava essersi abbassato da quando erano entrati.

-Dalisay ci aveva avvisato.- le disse Blanche con un sorriso, anche lei si era accorta della stessa cosa. -Il tempo scorre diversamente qui.- riprese a camminare e lasciò la ragazzina per ultima.

Veral portò una mano al mento. Ricordava le parole di Dalisay, non era solita dimenticare certe cose, però quella storia non la convinceva affatto. Sembrava che all'interno del Labirinto il tempo si fermasse, senza aver bisogno di scorrere in modo differente. In effetti questo ne spiegherebbe la rigogliosità, sarebbe assurdo pensare al Minotauro che protegge il palazzo di Rubino come qualcuno che usa la magia per creare la vita. Alla ragazza era venuto il sospetto, però ne dubitava a sua volta per la stessa ragione. Quella Creatura era un nemico che li avrebbe affrontati presto.

Yoongi si fermò all'improvviso e Hoseok finì per sbattere il naso contro Blanche, ormai davanti a lui. -Che cosa è successo?- mugugnò con voce dolorante.

-Stiamo andando dritti per troppo tempo.- ammise serio, senza girarsi. -Nessuno svincolo, nessuna diramazione. Lo vedete il muro davanti a noi?- gli altri emisero versi positivi. -Ho contato cinque minuti, ma non ci siamo mai arrivati.

Quella situazione non faceva altro che confermare la teoria di Veral. Il tempo si era fermato. Era sicura di essersi mossa, ma alle sue spalle, solo poco più indietro, c'era lo stesso svincolo in cui si erano infilati per sbaglio. L'unica differenza era che in quel momento si trovava alla sua destra, ma nulla di più. Yoongi aveva contato cinque minuti secondo il concetto di tempo normale, aveva cercato, utilizzando questa tecnica, di controllare il Labirinto. Per quel motivo erano tornati al punto in cui il re aveva cominciato a tenere il conto. Il concetto di Tempo, dal momento in cui qualcuno mette piede in quel luogo, cessa completamente di esistere.

Aprì la bocca per spiegare la sua scoperta ma si interruppe da sola e si girò nuovamente. Lo svincolo si trovava alla sua destra. Prese a camminare sempre più velocemente fino ad imboccarlo, trovandosi davanti un breve rettilineo che, solo alla fine, presentava una diramazione a tre.

Lo sapevo!” esclamò nella sua testa.

-Veral, ci siamo già stati qui. È lo stesso di...- Blanche dovette interrompersi da sola nel vedere una strada diversa.

-Prima?- chiese retoricamente l'altra con uno sguardo allegro. Intanto anche gli altri due le raggiunsero. -In un certo senso è vero, ma è proprio per questo che è la strada giusta.- Hoseok ridacchiò. Neanche lui riusciva a capire esattamente quello che Veral intendeva, per un po' dimenticò il peso che attanagliava il suo cuore. -A proposito, Yoongi non contare più i minuti.

Il re si finse visibilmente offeso, ma non disse nulla.

Blanche però non sembrava convinta. -Come facciamo a sapere che non sia una trappola? Potresti esserci caduta.

La castana scosse la testa. -Vedi, qui il concetto di tempo non esiste.- cominciò. -Quindi il prima e il dopo non corrispondono, anzi posso dire con certezza che non esistono più. Ci sono solo tante piccole strade delimitate da altissime siepi, se ti giri dall'altra parte lo spazio intorno a te è completamente opposto e quindi lo è anche il percorso corretto.

A quel punto nessuno disse più nulla e continuarono a camminare fino ad arrivare alle deviazioni. Era la prima volta che vedevano tre strade diverse anche nell'aspetto: nella prima erano cresciuti moltissimi fiori colorati, nella seconda tra le foglie spuntavano frutti maturi, nell'ultima invece le siepi erano spoglie e quasi secche.

Il gruppo fece per imboccare la prima via, ma Veral richiamò la loro attenzione. -Guardate il terreno.

-È pieno di impronte.- constatò Yoongi. -E allora?

-La maggior parte delle persone che sono entrate in questo Labirinto non è mai uscita. I superstiti si possono contare sulle dita di una mano, ce lo ha detto Dalisay.- i tre annuirono, ma nessuno di loro riuscì a capire dove volesse davvero arrivare. -Se prendiamo i primi due sentieri rischiamo di fare la loro stessa fine.

Il re sembrò disgustato. -L'ultimo sembra pronto a farci arrosto.

-Però non ha torto.- ammise Blanche. -Spesso è la strada meno agibile quella corretta.

-Creare, cambiare e distruggere.- ripeté la minore. -Ha usato un incantesimo per ogni diramazione.

-E tu vorresti farmi entrare in quello della distruzione?- Yoongi alzò un sopracciglio, non condivideva i metodi di quella ragazzina suicida.

Lei ribatté subito. -Beh, è il simbolo del Minotauro fin dall'antichità. In tutti i modi in cui lo vedo mi sembra sempre più quello corretto.

Gli altri tirarono un sospiro rassegnato e annuirono alle parole della minore. L'ultimo sentiero aveva il terreno dissestato, ma era quello più largo viste le siepi secche. In più Hoseok constatò che non avevano più il loro potere e che quindi, come per il resto della città, quello che era morto non era più sfruttabile.

La strada sembrava interminabile, ma al contrario di quella precedente si muovevano sul serio perché l'imboccatura si allontana ad ogni loro passo. Per qualche secondo la terra intorno a loro tremò, ma Veral scosse la testa. -Probabilmente vuole solo spaventarci.

Nello stesso esatto momento il sole del tramonto venne oscurato da un'ombra e la terra tremò un'altra volta. Il Minotauro era appena apparso alle loro spalle.

Blanche, che chiudeva il gruppo, tirò fuori i suoi coltelli e la bestia davanti a lei fece come per attaccare. Hoseok si frappose tra i due, nascondendo la ragazza dietro la schiena e subendo il colpo della creatura. Cadde al suolo e le due ragazze vi si chinarono per ridestarlo, mentre Yoongi sfoderava la sua lancia per puntarla contro quel mostro.

-Non mi preoccuperei per il vostro amico.- spiegò il Minotauro. -È vittima del potere di distruggere.

 

Nella cucina del castello Seokjin inalò quel profumo di cibo vero che tanto bramava. Erano ancora nascosti dietro la porta di servizio e facevano capolino nella stanza solo le loro teste.

-Via libera.- ammise il principe, facendo qualche passo all'interno subito dopo.

Una voce alle sue spalle lo costrinse subito a fermarsi. -Uh? E voi chi siete?- domandò. I quattro ne notarono la proprietaria: una giovane donna dai tratti tipici di Ziràn, i capelli scuri dai riflessi rossicci tirati indietro in una coda e una divisa bianca indosso. Reggeva un cesto pieno di verdure probabilmente appena raccolte e se ne stava ferma con espressione interrogativa. Non sembrava spaventata, reazione abbastanza normale in qualcuno che è abituato ad avere soldati sanguinari in ogni angolo. -Allora? Se non volete dirmi i vostri nomi almeno fatemi passare.

Jungkook le sfilò la cassa pesante tra le mani e la poggiò su uno dei ripiani dell'enorme stanza. Nonostante quel buon profumo era completamente vuota, non poté fare a meno di chiedersi perché i Jawahrat non la controllassero. -Ecco qui.

-Ti ringrazio, in effetti era molto pesante.- ammise la ragazza con un sorriso. -Quindi? Che cosa ci fate a palazzo. Sembrate viaggiatori, mh?

Il principe annuì. -Avrete sicuramente sentito parlare di noi, ultimamente siamo al centro di ogni notizia.

Lei scattò sull'attenti. -Santo cielo, quindi voi siete il principe Jungkook di Zamek! Si raccontano tante cose su di voi, eppure nessuno ha mai detto che siete così bello.- emise una risata un po' frivola, ma poi cambiò subito atteggiamento. -Voi dovete essere Kerasi e il suo amico panettiere, vero?- Seokjin si sentì ferito nell'orgoglio, ma non proferì parola. -Qui ne sentiamo di tutti i colori con i soldati in giro per il castello, ma non ho bisogno dei pettegolezzi per riconoscere Seyun. Conosco a memoria tutte le tue canzoni, sai cara? Ho obbligato persino mio marito ad accompagnarmi al tuo ultimo concerto!- fece un verso sorpreso e si interruppe. -Che sbadata! Non mi sono neanche presentata. Mi chiamo Kanin, lavoravo come cuoca per la famiglia reale poco prima che subentrasse Rubino. Mio marito Manok è stato assunto pochi anni prima di me ed è ancora molto fedele all'antica corona. Vi ammira molto, sapete? Pensa che stiate facendo qualcosa per cui valga la pena aiutarvi.

Kerasi non poté fare a meno di interromperla. -Aspetta un attimo.- la donna la guardò con un sorriso. -Quindi vuoi dire che potrete aiutarci? Dobbiamo arrivare da Rubino senza farci scoprire dai Jawahrat.

L'altra si mise a ridere. -Ma che assurdità! Non ci sono Jawahrat nel palazzo.- alzò un dito in modo risoluto. -Come le altre Gemme anche Rubino ha un corpo che appartiene solo a lei. Si chiamano Alharas, come vuole l'antica lingua di Ignogan, il paese da cui proviene.

-Beh, ci aiuterai?- chiese nuovamente Seyun, abbastanza spazientita.

-Certo che vi aiuteremo.- una nuova voce fece capolino nella discussione e un uomo alto e dai folti capelli scuri si avvicinò al gruppo. Anche lui indossava la divisa delle cucine, ma al contrario di Kanin la sua era nera, ne dedussero che era un suo superiore.

-Manok, che gioia vederti!- ammise la giovane donna stringendosi a lui. -Hai origliato la nostra conversazione?

L'uomo alzò le mani al cielo con un sorriso, ma non fece in tempo a rispondere per discolparsi che Jungkook li interruppe bruscamente. -Ci chiedevamo se potevate mostrarci uno dei passaggi segreti utilizzati dai reali in caso di assalto. Di solito vengono costruiti appositamente dalle loro stanze fino alle cucine, per questo abbiamo pensato di intrufolarci qui.

Manok, con grande sorpresa del principe, scosse la testa. -Conoscete bene i progetti dei palazzi, vostra altezza, ma con rammarico vi dico che noi non sappiamo dove possano essere situati simili tunnel. La famiglia reale non ci comunicava queste cose e non saprei neanche dirvi se esistono in primo luogo.- subito dopo però il suo viso riprese ad illuminarsi. -Nonostante questo ci sono vari modi in cui si può raggiungere la torre degli alloggi e da lì si accede facilmente ad una scala interna che era stata costruita in caso di emergenza. Rubino e le sue guardie non la usano mai, quindi sarà molto facile così evitarle.

I quattro si scambiarono sguardi confusi, ma non rifiutarono l'offerta e decisero di seguirli.

 

Una volta guardata la torre dall'interno fu subito tutto più chiaro. Si trattava di moltissimi gradini a chiocciola posti ai lati di un'altra colonna più piccola, molto probabilmente all'interno era cava e presentava la scalinata che Manok aveva nominato quando erano ancora nelle cucine. In effetti aveva senso una volta capito come funzionava. I gradini posti in quel modo somigliavano ad una liana spinata e la vernice verde utilizzata non rendeva meno ovvia la similitudine. Erano poste altre camere prima di quella di Rubino, ma il passaggio segreto conduceva direttamente di fronte alle sue stanze. Infatti Manok aveva spiegato che in cima alla rampa si trovava un ampio pavimento con un tappeto simile a un prato fiorito. Secondo lui era l'unica traccia di magia buona rimasta dello spirito dello smeraldo, ma Kanin non era d'accordo e sosteneva che fosse un semplice tappeto fabbricato con dei particolari materiali. In ogni caso, una volta arrivati in cima dalla scala segreta, poterono constatarne la presenza; ai lati dell'unica porta colorata di un verde più intenso erano stati disegnati due alberi e qualche esempio di fauna locale, ma in alcuni punti erano presenti delle bruciature.

Seokjin assunse un'aria leggermente preoccupata. -Non voglio essere cremato vivo.- bisbigliò. -Oltre al dolore sarebbe uno spreco polverizzare una tale bellezza. Molto meglio essere ibernato, almeno mi conserverei per sempre.- si strinse nelle spalle, ma Kerasi lo colpì piano con il gomito. -Che c'è? Volevo sdrammatizzare.

-Jin ha ragione.- cominciò serio il principe, il maggiore intanto guardò la ragazza in attesa di scuse ufficiali. -Al contrario delle altre volte noi non abbiamo mai visto questo nemico. Kanin e Manok ci hanno detto che una volta entrati verremo attaccati dagli Alharas, ma che non sorvegliano mai la sua porta dall'esterno per via della loro presenza alla base della torre. Fino ad ora le loro informazioni si sono rivelate corrette, ma non sappiamo nulla sul modo in cui combatte lei.

Seyun annuì. -Ma cosa possiamo fare? Ormai siamo qui.- diede un occhio alla scarsa illuminazione e poi tornò a guardare Jungkook. -Idee?

-Veral avrebbe saputo cosa fare.- ammise Kerasi.

Nessuno disse altro, ma neanche fecero in tempo. La porta si spalancò e una sfera di fuoco fece come per andarsi a schiantare contro il muro di fronte eppure deviò il suo corso e finì per puntare la giovane soldatessa che, prontamente, si spostò e la fece spegnere nell'impatto con la parete della traiettoria iniziale.

Due guardie con l'armatura rossa lucida munite di arco e frecce si misero ai lati della porta. Nonostante li stessero puntando non arrivò nessun attacco e uno si limitò a parlare. -Lei vuole vedervi.

-Immediatamente.- continuò l'altro.

I quattro si scambiarono sguardi confusi, ma non se lo fecero ripetere due volte. Forse avrebbero potuto arrivare ad un compromesso, forse anche lei ricordava la sua vita precedente e voleva soltanto riposare in pace.

La stanza non era altro che uno studio con grosse librerie ricolme di volumi dall'aria pesante. Al centro era posto una scrivania bianca dalle gambe lavorate e una sedia dello stesso stile era posta subito dietro. In effetti dovevano ammettere che solo la cima della torre era molto rovinata, il resto del palazzo era tenuto in maniera incantevole. Rubino doveva essere una creatura tranquilla, nonostante le voci terribili sul suo conto.

I soldati li scortarono fino a un'altra camera, probabilmente quella in cui i precedenti sovrani riposavano. Il letto era stato coperto da un telo bianco e gli altri mobili erano stati rimossi. Un pungente odore di carcasse in decomposizione li scosse terribilmente, portandoli a chiedersi cosa o chi ci fosse sotto a quel lenzuolo. Subito dopo però vennero inebriati da un dolce profumo di torta. Seokjin se ne riempì i pomoni, non riusciva a non pensare a casa.

La porta alla loro sinistra si aprì lentamente e ne uscì una figura dalla carnagione caramellata, i lunghi capelli vaporosi del colore delle ciliegie e un abito rossastro composto da lana e velo in uguali quantità. Tra le mani reggeva una ciambella dalla glassa bianca e una coppa argentata. I loro occhi si spalancarono quando la videro far sparire tutto all'interno della sua bocca.

Si girò sorridendo verso di loro ed evocò la propria arma da un muro di fuoco che si dissolse appena dopo. La appese al gancio della cintura, rendendola visibile da dietro la schiena. -Era da molto che volevo conoscerti, lo sai?- il gruppo si guardò a vicenda e i due Alharas li lasciarono soli. Prese a camminare con estrema tranquillità e si fermò solo una volta vicina alla finestra, pochi passi lontano da Kerasi. -Tempo fa Ametista mi disse che noi ci somigliamo molto.- poggiò le mani sulle spalle della ragazza. -Però ho come l'impressione che tu morirai prima.

Strinse la presa e la trascinò giù, frantumando il vetro e provocandole qualche graffietto -la giovane ringraziò mentalmente l'armatura per averle evitato ferite più profonde. Kerasi provò a divincolarsi ma i suoi sforzi si rivelarono inutili: sembrava quasi come se fosse paralizzata, vittima di un incantesimo. Evitò gli occhi rossi iniettati di sangue della creatura sopra di lei guardando verso il basso e notò una barriera luminescente. Stava per cadere all'interno del Labirinto.

 

La barriera non si era spezzata. Aveva semplicemente permesso a entrambe di entrare. Lo stesso capitò a Jin, Seyun e Jungkook.

Veral li vide materializzarsi all'interno del Labirinto, illesi e in piedi, in momenti diversi. Blanche teneva la testa del Guardiano sulle sue gambe. Respirava a fatica, ma la sua parte magica riusciva a renderlo più resistente di un semplice umano. Yoongi si scontrava con il Minotauro poco lontano e cercava di stare attento a non toccare le siepi che lo circondavano. La maggiore si sentiva soffocare: Hoseok era stato colpito per colpa sua. Anche se avrebbe dovuto aiutare il re di Ignogan non riusciva neanche a muoversi.

Veral però non distolse lo sguardo da Rubino. Era la creatura che mangiava vive le persone e vedere i suoi amici così tanto vicini a lei la terrorizzava. Le dispiaceva per Hoseok, lui era sempre stato gentile con lei nonostante costituisse il suo limite, però in quel momento non riusciva a pensare lucidamente. Era successo così in fretta: il Minotauro usava i suoi poteri, Yoongi si buttava a capofitto su di lui, Rubino e Kerasi compaiono davanti ai loro occhi e infine appare Jungkook con Seyun e Seokjin.

Il Minotauro scagliò Yoongi contro una siepe, ma il principe tagliò i rampicanti con la sua spada per aiutarlo. -Stai bene?- domandò. Ottenne un cenno del capo. -Che cosa è successo?

-Hobi è stato colpito.

Jungkook alzò gli occhi al cielo: perché Yoongi doveva essere sempre così? Comunque prese posto al suo fianco e puntò la lama contro il nemico. -Non vogliamo farti del male.- alzò la voce. -Sappiamo che se ti eliminiamo anche Ziràn morirà. Arrenditi e noi ti lasceremo in pace.

-Non posso!- esclamò il Minotauro con rabbia. -Voi me le porterete via, ma loro sono mie e soltanto mie. Questo posto l'ho costruito per loro, non per voi. Lo avete rovinato con i vostri stupidi giochi di magia.- sembrava stesse delirando. -Ma io le riavrò indietro, le riavrò indietro!- fu in procinto di caricarli ma i due lo schivarono semplicemente spostandosi. Finì con la faccia sulla siepe e si liberò facilmente. -Poveri illusi, le mie trappole non hanno effetto su di me.

Veral aveva ascoltato con cura ogni parola. Chiunque avrebbe creduto che quella bestia stesse solo farneticando e forse in un certo senso era così. Eppure era riuscita a scorgere un briciolo di umanità anche in lui, per certi versi le sembrava di trovarsi nuovamente davanti ai mercanti fuori controllo di quel pomeriggio. Le sembrò davvero bizzarro: in un luogo privo di Tempo come quello, riusciva ancora ad avere pensieri sul passato.

Un campanello d'allarme si fece spazio tra i suoi pensieri e il viso scarno di Gerry le tornò in mente. Aveva subito capito che fosse lui il vero responsabile della faccenda, ma tutto sembrò improvvisamente più chiaro quando collegò i due avvenimenti. Era stato Gerry a stregare i mercanti, era stato lui a far si che si dividessero in un momento di confusione così che lei potesse andare lì. Aveva donato al Minotauro tre abilità. Scosse la testa. Non tre abilità, tre incantesimi.

Frugò d'impulso all'interno della borsa a tracolla e trovò tra le gemme una fiala contenente del liquido violaceo. Gli occhi le si inumidirono: aveva completamente dimenticato di quell'antidoto ottenuto grazie al sacrificio dell'Idra. Nonostante tutto le era sembrata la Creatura più fedele al Regno tra tutte quelle che aveva conosciuto. In cuor suo sperava che il suo sostituto, la Chimera, sarebbe stato valido quanto lui.

Strinse la fiala al petto e ringraziò. Subito dopo fece spostare Blanche che la guardava con espressione interrogativa. Tolse il tappo e versò qualche goccia dell'antidoto sulle labbra del Guardiano.

-Ma che stai facendo?!- la rimproverò la maggiore. -L'Idra si è raccomandato di non versarla se non si era stati colpiti da un incantesimo.

-E così è stato.- ammise tranquilla la minore. -Gerry ha dato al Minotauro tre tipi di magie ed Hobi è stato colpito dall'ultima donata, il potere di distruggere.

Il Guardiano emise dei versi infastiditi e strinse gli occhi. Quando si calmò provò ad aprirli e Veral lasciò spazio a Blanche, mentre lei chiudeva la fiala e la riponeva nuovamente nella borsa a tracolla.

Si concentrò nuovamente sul Minotauro, ora che Hoseok abbracciava la giovane donna dai capelli rossi il pericolo principale era stato superato. Il principe e il re non sembravano in difficoltà, però. La Creatura, al contrario, respirava a fatica ed i suoi movimenti erano diventati sempre più lenti.

-Fermo.- ordinò Jungkook a Yoongi. -Credo che non riesca più a gestire i suoi poteri: fino ad ora i suoi avversari erano semplici contadini disarmati. Non dobbiamo ucciderlo, tienilo bene a mente.

I due si spostarono verso Rubino che ancora cercava di colpire Kerasi. La ragazza si muoveva il più velocemente possibile e scoccava frecce, aiutata dalla minigun di Seyun, mentre Seokjin stava attento a liberarla dai rampicanti che le si attorcigliavano intorno alle braccia.

Approfittando della situazione il Minotauro si alzò sulle zampe e con le sue ultime forze balzò per arrivare alle spalle di Veral. Il principe lo notò e corse verso di lei, la ragazzina guardava quel mostro terrorizzata e per un attimo vide il viso sorridente di Lucille nella sua testa. Chiuse gli occhi in attesa di un colpo che però non arrivò.

Quando li aprì si trovò Jungkook davanti con la lama sporca di sangue e udì un tonfo che fece fermare anche la battaglia alle loro spalle: il Minotauro era stato sconfitto per sempre.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Blue_Wander