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Autore: Lady I H V E Byron    22/01/2021    1 recensioni
(DescendantsXKingdom Hearts crossover)
Auradon è stata distrutta da creature oscure chiamate Heartless: i sopravvissuti decidono di divenire custodi dell'arma chiamata Keyblade per difendere ciò che è rimasto loro. Ma dovranno superare una prova...
(Un AU in cui gli eventi ed i personaggi di "Descendants" si incrociano con quelli di Kingdom Hearts. Un AU dove i personaggi di Descendants hanno vissuto nei mondi dei loro genitori fino ad essere condotti o abbandonati da essi su Auradon o nell'Isola degli Sperduti. Un AU dove Auradon non è un regno, ma un mondo. Un AU in cui, ad ogni capitolo, verrà raccontata la storia di ognuno dei personaggi principali di Descendants.)
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Organizzazione XIII, Riku, Sora, Terra, Yen Sid
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Note dell'autrice: ok, questo mi è venuto lungo per via dei dialoghi.
 

Jane's Story


 

Già dalla sua nascita, Jane era la beniamina di tutti i maghi.

Si erano innamorati di lei al primo sguardo.

Il frutto dell'unione di due maghi potenti, la Fata Smemorina e Mago Merlino.

Una bambina non nata in un utero, ma in una fiala.

Un esperimento condotto dallo stregone Yen Sid, un incantesimo antico di decenni, forse secoli, originariamente per creare protettori. Ma forse era possibile creare anche esseri umani.

Ma erano necessari frammenti di due esseri magici.

Niente andò storto nella creazione di Jane.

La prima bambina ad essere nata ad Auradon.

Un mondo rifugio, insieme alla Città di Mezzo, per le persone che avevano perduto i propri mondi. Fondato da Yen Sid e dai maghi più potenti dei mondi, da un frammento di luce ramingo, separatosi dal mondo di Auropoli durante la Guerra dei Keyblade. Quella luce divenne una bacchetta. La stessa che proteggeva tutto il mondo dall'Oscurità.

Ma per giungere ad Auradon, era necessario oltrepassare portali magici. E i maghi ne avevano rivelato la presenza solo a persone fidate.

Auradon doveva essere un mondo di pura luce. Non potevano entrarvi persone con una grande quantità di Oscurità nei loro cuori.

Il compito di custode e protettrice era stato affidato alla Fata Smemorina.

Doveva mantenere la pace e l'equilibrio. E non solo.

Auradon era stata fondata, inoltre, come sorvegliante di una prigione, l'Isola degli Sperduti, anch'essa fondata da Yen Sid e dai maghi, per rinchiudere coloro che erano stati esiliati dai propri mondi.

Quell'isola era protetta da una barriera magica, lanciata dalle magie combinate di Yen Sid e della Fata Smemorina, per impedire l'accesso degli esiliati ad Auradon.

Ma la chiave per accedere all'isola era comunque la bacchetta formata dalla luce raminga di Auropoli, affidata alla Fata Smemorina.

Ogni tanto venivano inviati dei sorveglianti, nell'Isola, più delle volte per ripristinare l'ordine e sedare risse tra bande.

Non erano rari i disordini all'interno dell'Isola: rapine, risse, tentativi di evasione...

Talvolta era difficile tenere gli abitanti a bada.

Tra gli abitanti, infatti, c'erano esiliati rei di aver provocato zizzania nei propri mondi, o tentato una sommossa, o, semplicemente, la prigione del proprio mondo non era abbastanza. E il peggiore di tutti era Pietro Gambadilegno, inviato all'Isola degli Sperduti dalla Regina Minni stessa, divenendone, di fatto, il re.

Ma non erano tutti rissosi o attaccabrighe. Alcuni se ne stavano nell'ombra, impauriti da quella prigione.

E di quel tipo erano soprattutto bambini. Inviati all'Isola degli Sperduti per capriccio di persone che avevano ceduto all'Oscurità.

Era soprattutto di loro che i sorveglianti inviati da Auradon riportavano alla Fata Smemorina. Costretti, per sopravvivere, a rubare.

Lei non poteva non provare pena, per quei bambini. Avrebbe voluto portarli ad Auradon, e far vivere loro una vita migliore.

Ma non aveva il potere di decidere il loro destino.

Era la protettrice, non la regnante.

Il giorno in cui Auradon era stata fondata, Yen Sid aveva trovato un pezzo di pagina strappata, nel suo studio. Ingiallita dal tempo, ma con le lettere ancora leggibili.

Parlava di Auradon; era quindi destino che quel mondo sarebbe stato fondato.

E non solo: vi era scritto, infatti, che Auradon sarebbe stata governata da due principi e da due principesse, dal cuore pieno di luce.

In quel periodo, infatti, si diceva che Belle, Cenerentola, Aurora e Biancaneve avessero dato alla luce dei figli. Due maschi e due femmine. Figli di Principesse della Luce; quindi anche i loro cuori sarebbero stati di pura luce.

Dovevano essere dunque loro i futuri sovrani di Auradon.

La Fata Smemorina doveva proteggerli, guidarli, prepararli al loro compito di Principi e Principesse della Luce.

Inoltre, doveva istruire anche la figlia Jane, come prossima protettrice e custode di Auradon.

Doveva divenire consigliera dei regnanti. E proteggerli dall'Oscurità.

Il fato di Jane era già dunque scritto. In realtà, lo era dalla nascita: il simbolo che portava sulla pelle della schiena lo testimoniava. Un cuore con le ali.

Jane era una Dream Eater. Una Dream Eater con fattezze umane.

Per natura, era una protettrice.

Aveva pochi mesi, quando un altro bimbo era giunto ad Auradon, attraverso un portale magico.

Era in un cestino, avvolto in una copertina di lana: su di essa c'era scritto “Doug”.

Ma il cestino era troppo grande per un bambino solo. E la Fata Smemorina non aveva percepito alcuna Luce assoluta in lui. Non era uno dei figli delle Principesse della Luce.

Era il figlio di Cucciolo, uno dei Sette Nani. Quindi, con lui, doveva esserci la figlia di Biancaneve. Ma, a quanto pare, era scomparsa durante la traversata.

Ma anche se non era discendente delle Principesse di Luce, la Fata Smemorina non volle abbandonarlo.

Decise di crescerlo, insieme alla figlia Jane.

Doug, quindi, divenne il primo amico di Jane.

Col passare degli anni, altri mondi svanirono: ma alcuni abitanti riuscivano a trovare in tempo i portali che li avrebbe condotti ad Auradon.

Tra di essi vi furono Chad, figlio di Cenerentola, ed Audrey, figlia di Aurora.

Due dei futuri sovrani di Auradon.

Se Jane doveva proteggerli, doveva iniziare da subito, si diceva, tra sé e sé.

Ed iniziò da Chad: aveva assistito in prima persona alla distruzione del suo mondo. Era stato un colpo troppo forte per lui. E lo aveva portato al mutismo ed all'apatia.

Aveva iniziato con qualche parola affettuosa e dolce, per cercare di consolarlo e farlo sentire a suo agio, poi gli aveva portato dei giocattoli, iniziando un pochino a giocarci lei stessa, attendendo che anche lui allungasse una mano per prenderne uno e giocare con lei.

Ma Chad restava fermo, a guardare il vuoto, senza parlare o sorridere.

Un tempo sua madre aveva aiutato la madre di Chad: ma un vestito strappato con il conseguente attimo di sconforto, come se improvvisamente il mondo ti stesse crollando intorno, non era niente rispetto all'esperienza vissuta dal bambino.

Jane era uscita dalla stanza, scoraggiata, lasciando comunque i giochi nella stanza di Chad. Forse voleva restare da solo, o preferiva giocare da solo.

Ma Jane si sentiva comunque un fallimento, per non essere riuscita a sollevare il suo umore.

Doug l'aveva abbracciata, per consolarla. E anche sua madre fece la stessa cosa.

-Dagli tempo.- aveva detto affettuosamente alla figlia -È ancora scosso. Vedrai che presto giocherete insieme.-

Anche Doug iniziò a far visita a Chad, per dare più forza a Jane.

Dopo una settimana, Chad ancora non parlava, non si muoveva, e nemmeno mangiava.

Successivamente, arrivò Audrey, la figlia di Aurora.

Lì, qualcosa era cambiato in Chad. Quando i due principi si incontrarono, Chad aveva alzato lo sguardo, per vedere la nuova arrivata. La sua espressione era ancora priva di emozioni, ma almeno aveva reagito.

Secondo la Fata Smemorina, era dovuto alla Luce nel cuore di Audrey: interagendo con un altro cuore pieno di Luce quale era quello di Chad, aveva causato una piccola vibrazione, che lo aveva fatto reagire.

Per questo, Audrey doveva stare insieme a Chad il più a lungo possibile.

Un'altra Luce avrebbe ricostruito un cuore spezzato.

Infatti, Chad aveva ripreso gradualmente a parlare.

Jane era sempre più scoraggiata: sperava di poter aiutare lei il figlio di Cenerentola, per dimostrare alla madre ed anche a se stessa di avere la stoffa di prossima protettrice di Auradon.

Fin dal suo arrivo, Jane nutrì invidia nei confronti di Audrey: lei era bella, perfetta ed era essenziale per la riabilitazione di Chad, più di lei. Ogni bambina che veniva ad Auradon, per Jane erano tutte più belle di lei. Erano nobili, eleganti, bellissime, e venivano tutte apprezzate per questo. In confronto a tutte loro, Jane si sentiva un mostro ed inadeguata.

Per fortuna, Doug era lì per sostenerla.

E con il successivo arrivo di Benjamin, figlio di Belle, la situazione di Chad migliorò, anche se di poco: aveva ripreso a parlare, a mangiare, ad uscire dalla stanza. Ma ancora non riusciva ad esprimere le emozioni, ed i suoi problemi di apprendimento non si affievolivano.

Ma Jane non si era data per vinta: era sempre disponibile per aiutare Chad in ogni situazione. Soprattutto con i compiti di scuola, ciò in cui lui ancora scarseggiava.

Una volta adolescenti, sia lei che Doug erano divenuti gli aiutanti della Fata Smemorina: organizzavano eventi, decidendo loro stessi le decorazioni, cosa portare ai buffet, e coordinavano le varie attività all'interno della scuola, la Auradon Prep.

Nessuno dei due obiettò alla decisione di Benjamin di permettere ad alcuni abitanti dell'Isola degli Sperduti di vivere ad Auradon, specie ai bambini. Era da sempre l'idea della Fata Smemorina, ma doveva essere uno dei regnanti a proporlo, non lei.

Jane e Doug furono incaricati di fare da coordinatori per i quattro ragazzi scelti dal futuro re.

Erano due ragazzi e due ragazze: Jay, Carlos, Evie e Mal.

Le due ragazze erano molto belle, come Audrey. La sensazione di inadeguatezza di Jane peggiorava.

Avrebbe tanto voluto essere bella come loro. Ma sua madre la intimava di concentrarsi più sulla bellezza interiore, che quella esteriore, perché era lì che c'era la vera bellezza, diceva.

“Ma questo non lo hai detto a Cenerentola, ma l'hai aiutata comunque e non è nemmeno tua figlia...!” pensava sempre, sempre più invidiosa.

Anche lei voleva provare la sensazione di essere bella, apprezzata dai ragazzi per come portava i capelli, i vestiti, tutto.

L'occasione arrivò proprio con Mal, una degli abitanti dell'Isola degli Sperduti, con una proposta allettante: avrebbe donato a Jane l'aspetto che desiderava, in cambio della bacchetta della madre. Non poteva immaginare che la stesse, in realtà, usando per poter adempiere al piano della madre Malefica di invadere Auradon e farla sprofondare nell'Oscurità.

La sua vanità l'aveva resa cieca e privata del suo giudizio.

Ma la bacchetta era custodita in una campana di vetro, che si apriva solo con le impronte digitali della Fata Smemorina, non con i suoi discendenti.

L'occasione era arrivata al momento dell'incoronazione dei tre sovrani di Auradon: la Fata Smemorina li avrebbe benedetti con la sua magia.

Jane aveva approfittato di quell'attimo, per togliere la bacchetta dalle mani della madre.

-FAMMI DIVENTARE BELLA O LO FARÒ DA SOLA!- aveva urlato.

La bacchetta era impazzita alle sue mani: aveva riconosciuto l'ombra di Oscurità nel suo cuore. Dovuto alla sua vanità, ai suoi dubbi, alla sua inadeguatezza.

Sentimenti che non avevano fatto altro che crescere ogni volta che accompagnava sua madre alle riunioni dei maghi: parlavano tutti dei loro progressi nei propri mondi. E Jane ancora niente. Suo padre Merlino cercava sempre di sollevarle il morale, con qualche magia o facendo innervosire Anacleto di proposito per farla ridere. Funzionavano, per un attimo, ma poi le risate finivano.

Anche Doug l'aveva abbandonata, per non parlare di Chad: entrambi stavano correndo dietro ad Evie. Doug si era invaghito di lei e Chad la sfruttava per farle svolgere i suoi compiti.

Non si sentiva bella, non si sentiva adatta al suo compito di futura protettrice di Auradon e tutti l'avevano abbandonata.

Era niente. Si sentiva niente.

E quando una persona non ha niente, è disposta a compiere persino l'impossibile.

Non aveva paura del prezzo che avrebbe pagato con la magia.

Ma non voleva certo attirare Malefica ad Auradon. In compagnia di Pietro Gambadilegno, ex-capo dell'Isola degli Sperduti. Risultava scomparso da tempo. Malefica lo aveva liberato dal suo esilio, a quanto pare. Lui e non la figlia Mal.

Il suo intento era rubare la bacchetta magica. Tuttavia, con grande stupore dei presenti, Mal si era messa contro la sua stessa madre, per proteggere Auradon.

La bacchetta della Fata Smemorina non era abbastanza potente per combattere contro Malefica.

A cacciare via lei e Gambadilegno, infatti, furono i tre sovrani, sfruttando la Luce nei loro cuori. Con l'aiuto dei quattro abitanti dell'Isola degli Sperduti.

Jane non venne condannata alla prigione, per la sua condotta. Ma per sei mesi venne privata del suo ruolo di coordinatrice.

Ragionevole, pensò lei, con un sospiro.

Ed era di nuovo da sola.

Rimuginava spesso sulla sua vanità, seduta all'ombra di un albero del cortile della Auradon Prep. Non erano rari i momenti in cui si colpevolizzava per l'arrivo di Malefica ad Auradon.

Più che mai, si sentiva inutile ed inadeguata.

Sua madre si vergognava di lei, e tutti la evitavano, più di quanto evitassero i quattro abitanti dell'Isola degli Sperduti nei loro primi giorni ad Auradon.

E sapeva che anche suo padre Merlino era rimasto deluso dal suo comportamento.

Aveva deluso tutti. Aveva deluso se stessa.

Stava tornando sotto quell'albero, mentre era immersa in questi pensieri.

Ma c'era già qualcun altro sotto. Intravide una manica che era una parte di un cappotto nero.

-C'è qualcuno?- domandò, sporgendosi.

Quella manica si spostò, nascondendosi dietro il tronco. Prima, Jane aveva notato un cappuccio nero sporgersi lievemente, prima di nascondersi completamente.

-Ehi, non avere paura. Non ti mangio mica.- cercò di consolare la futura fata, avvicinandosi sorridendo cortesemente.

C'era una figura rannicchiata all'ombra dell'albero, quasi chiusa a riccio, come se si stesse nascondendo da qualcosa.

Quel cappotto nero era molto familiare. Ne aveva già sentito parlare in passato, durante gli ultimi consigli dei maghi.

Ciò allarmò Jane.

Ma la persona che aveva di fronte aveva qualcosa che non andava. E doveva aiutarla.

-Stai bene...?- disse, allungando una mano verso di essa -Vuoi che chiami qualcuno?-

La figura scattò di lato, facendosi scudo con la mano.

-No! Ti prego! Non devono trovarmi!-

Era una ragazza, a giudicare dal tono della voce.

Jane arretrò, sorpresa da quella reazione.

-Scusa...- si scusò, con un filo di voce -Ma... posso fare qualcosa per aiutarti...?-

La figura si mise in posizione eretta, restando seduta. Sembrava più rilassata, ma nella sua postura, nel suo tono di voce, c'era ancora tensione.

-Sì. Ti prego, nascondimi. Ho letto che questo è un mondo-rifugio. Qui non mi troveranno.-

-Chi?-

-L'OrganizzazioneXIII.-

L'OrganizzazioneXIII. Ecco cosa le ricordava quel cappotto nero.

Secondo Yen Sid, erano persone pericolose, che seminavano il caos nei mondi. E indossavano tutti un cappotto nero, per potersi muovere liberamente nell'Oscurità senza esserne divorati.

Jane scattò in piedi, allarmata.

-Sei una dell'Organizzazione?!- esclamò, impallidendo -Come sei giunta ad Auradon?! Non dovreste nemmeno entrare qui!-

La figura alzò le mani in segno di resa. Jane intravide un paio di occhi blu dall'ombra del cappuccio.

-Tranquilla, non ho cattive intenzioni.- chiarì, con voce calma -Mi serve solo un posto per nascondermi. Posso anche nascondermi in una cantina. Non disturberò nessuno e non attirerò guai.-

Era impossibile vedere il volto della ragazza. Jane scorgeva solo la parte inferiore del volto.

Guardando più accuratamente, però, riuscì a notare anche dei grandi occhi blu.

Ma perché una custode del Keyblade era entrata in un gruppo come l'OrganizzazioneXIII? Questo pensò Jane, osservando la sua interlocutrice ancora con aria sospetta.

-Perché l'OrganizzazioneXIII ti sta cercando?-

Delle spiegazioni erano d'obbligo, per chiedere asilo.

La ragazza si rilassò un poco.

-Ecco... da dove comincio...? Io, beh... lo non sono proprio una persona...-

-Lo so già che l'Organizzazione è formata da Nessuno.-

-No, non in quel senso! Io, ecco... non sono nemmeno una Nessuno...-

Jane era sempre più confusa. Per fortuna, la ragazza le raccontò dettagliatamente la sua storia.

Di come era sempre stata convinta di essere una Nessuno, fino alla sua “visita” in un posto chiamato “Castello dell'Oblio”.

Lì aveva scoperto la sua vera identità: un essere artificiale, una Replica creata da uno scienziato.

Jane era ancora incredula, ma le sue parole sembravano sincere.

Tra le altre cose, infatti, le aveva rivelato di essere una Custode del Keyblade.

E proprio per quel motivo era maggiormente sfruttata dall'OrganizzazioneXIII.

Lo aveva persino evocato, per provarglielo.

Stava rivelando delle informazioni segrete.

Era una prova certa che l'Organizzazione non era intenzionata a conquistare o invadere Auradon.

Jane iniziò a fidarsi di quella ragazza.

-Voglio crederti.- disse -È per questo, quindi, che sei scappata?-

-Esatto. Ho solo bisogno di un posto in cui nascondermi.-

-Ti aiuterò volentieri.-

Forse quella ragazza sarebbe stata la sua opportunità di riscatto dall'errore dell'incoronazione: aiutare una persona per cancellare il suo gesto egoistico spinto dalla vanità.

-Prima, però dobbiamo parlare con mia madre. Le spiegherai la situazione. Vedrai che ti permetterà di stare qui. Non mi sembri minacciosa, tantomeno non sembri intenzionata a distruggere Auradon. A differenza di me...-

-Perché? Cosa hai fatto?-

-Per colpa di un desiderio stupido, ho rischiato di distruggere Auradon e ora ne pago le conseguenze. Forse voglio riparare il danno che ho fatto facendo una buona azione.-

-Racconta.-

Era da una settimana che Jane era rimasta sola, senza parlare con qualcuno. Nessuno voleva parlare con la ragazza che aveva attirato Malefica ad Auradon. Veniva fissata, allontanata, ignorata.

Sentiva il dovere di sfogarsi con qualcuno. Anche uno sconosciuto. Anzi, meglio che fosse stato uno sconosciuto.

La ragazza incappucciata ascoltò con interesse la storia di Jane. Storse la bocca, mentre pensava ad una risposta.

-Non volevo portare Malefica qui, è stato un incidente!- concluse Jane, quasi in lacrime -Ripensandoci, ho fatto davvero una cosa stupida. E sì, mi merito questa punizione! Tanto cosa potrebbe capitarmi di peggio?- si abbracciò le ginocchia -Ora sì che non merito di divenire protettrice di Auradon...-

La figura sospirò. Non sapeva cosa rispondere, per farla sentire meglio. Non sapeva se essere diretta o cercare di consolarla.

-Già il fatto che hai riconosciuto il tuo errore è segno di maturità e giudizio, e questo te lo ammiro.- iniziò -Hai mai ripensato al tuo errore non come un qualcosa su cui piangersi addosso, ma come lezione che ti fa dire “Ne è valsa davvero la pena?”?-

Vedere un errore dal punto di vista oggettivo. Valutare cosa abbia portato a cedere alla vanità e lasciarsi corrompere dalla proposta di Mal e poi chiedersi se davvero fosse valsa la pena quello che ha causato.

Jane non lo aveva mai constatato.

-No... Non ci avevo mai pensato.-

-E non hai nessuno con cui confidarti? Un amico? Un familiare?-

-Mi hanno abbandonato tutti per quello che ho fatto. Sei la prima persona con cui parlo da una settimana.-

La figura si distese un poco, appoggiando i gomiti sull'erba.

-Sai, io ti capisco. Anche io mi sento inadeguata per il mio compito.- rivelò, con voce rilassata -Mi fanno sentire inutile, incapace, un ripiego. Ma, sai, ci sono due persone, tra i miei colleghi, a non trattarmi da oggetto. Sono tutti e due premurosi con me e mi difendono dagli altri colleghi. Alla fine di ogni missione mi portavano a mangiare un gelato. Siamo diventati quello che si chiama “amici”.-

Le parlò più dettagliatamente di questi due colleghi: Axel e Roxas, anche lui un Custode del Keyblade.

Jane sorrise lievemente. Ma stava provando un po' di invidia, nei confronti di quella ragazza.

-Almeno tu non sei sola. Hai qualcuno che ti guarda le spalle. Io proprio non ho nessuno.-

-Non è vero.- le fece notare la ragazza -Se vuoi, posso essere tua amica.-

Pur essendo figlia della protettrice di Auradon, Jane non era popolare. E ormai Doug seguiva Evie ovunque andasse. E Chad, ormai, era re, e passava molto tempo con Benjamin ed Audrey.

Nessuno, ormai, si avvicinava a lei.

Ma quella sconosciuta, però, nella sua sincerità, le stava offrendo supporto.

Come minimo, doveva mostrarle gratitudine.

-Ascolta, ti ho detto che puoi restare...- le rivelò, seria, ma serena -Ma devi stare bene attenta a non rivelare la tua identità. Auradon è un mondo rifugio, quindi far sapere della presenza di un membro dell'OrganizzazioneXIII potrebbe mettere tutti in allarme. Quindi è opportuno farti cambiare identità. E, ovviamente, costruirti una storia. Sai, è capitato spesso che delle persone compromettenti si siano introdotte nei portali speciali. Ma per fortuna vengono sempre scoperti, e, di conseguenza, inviati all'Isola degli Sperduti.-

-E se venissi scoperta? E se scoprissero che sono un membro dell'OrganizzazioneXIII?-

-Starò al tuo fianco tutto il tempo. Vedrai, in mia compagnia, nessuno ti darà fastidio.-

Da dietro il cappuccio, la ragazza sorrise, quasi commossa.

-Grazie, grazie tantissime.- rispose, entusiasta, prendendo le mani di Jane -Troverò il modo per ricambiare, promesso.-

Jane sorrise. Si sentiva già sollevata, nella sua opera di bene.

-Posso sapere, almeno, il tuo nome?-

La ragazza si tolse il cappuccio, scoprendo la testa. E con essa dei brillanti capelli neri, corti.

Stava sorridendo.

-Xion.-

Aveva un volto familiare.

-Io Jane.-

Per prima cosa, dovevano sbarazzarsi del cappotto nero di Xion: se si fosse presentata di fronte alla Fata Smemorina con esso addosso, l'avrebbe inviata senza indugi nelle carceri di Auradon.

Xion non aveva la stessa taglia di Jane. Dovevano cercare altri abiti senza destare sospetti.

Per fortuna, Jane sapeva dove trovarli: alcuni degli abitanti, infatti, mettevano via dei loro vecchi abiti, per donarli ai bambini ed ai ragazzi dell'Isola degli Sperduti.

Jane si era diretta al furgone dove gli abiti venivano depositati, facendo finta di depositare alcuni dei suoi.

Tra quegli abiti dimessi, riuscì a trovarne alcuni della taglia di Xion.

Il cappotto nero venne nascosto nell'armadio di Jane, in un cassetto, sepolto dalle sue gonne.

Nessuno l'avrebbe trovato.

Poi toccò al nome: “Xion” era troppo sospetto per un'abitante di Auradon.

Jane pensò a vari nomi, nel poco tempo che aveva a disposizione; poi, finalmente, ne scelse uno adatto: Jeanne.

Persino all'interessata piaceva.

Il nome c'era, i vestiti pure, mancava la storia con cui presentarsi alla Fata Smemorina.

Jeanne proveniva dal “Paradiso dei Burloni”, ed era tra i bambini tratti in salvo dalla Fata Azzurra.

Questo riuscirono a stillare, nel poco tempo che rimaneva.

Tuttavia, la magia della Fata Smemorina e la testimonianza della Fata Azzurra smascherarono la vera identità di “Jeanne”.

E, per fortuna, Jane aveva insistito per rimanere durante l'accettazione.

-Aspetta, mamma! Posso spiegarti io!- supplicò -Ha disertato dall'OrganizzazioneXIII! Non è pericolosa!-

-Ah, sì?- aveva ribattuto la Fata Smemorina, seria -E come fai a dirlo?-

-È una Custode del Keyblade!- rivelò, senza indugi -È legata a Sora!-

Xion non si era fatta scrupoli a rivelare a Jane ciò che aveva scoperto nel Castello dell'Oblio, sulle sue origini, ovvero di essere solo un pupazzo creato dai ricordi di Sora su Kairi. Questo spiegava la sua somiglianza con la principessa Kairi.

E la Fata Smemorina fu sorpresa da tale rivelazione, come lo fu del Keyblade di Xion.

-Xemnas dice di voler completare Kingdom Hearts per farci tornare umani.- spiegò la ragazza -Ma c'è molto altro dietro...-

Ciò che rivelò in seguito fece riflettere la Fata Smemorina.

-Se quello che dici è vero, allora siamo tutti in pericolo.- commentò, mordendosi entrambe le labbra ed aver espirato dal naso -Avvertirò il consiglio dei maghi per eventuali precauzioni. Ti ringrazio per aver condiviso queste informazioni, Xion. Ti sei guadagnata la cittadinanza ad Auradon.-

Le due ragazze sorrisero, tirando un sospiro di sollievo.

-Ma dovrai comunque farti chiamare Jeanne. Verrai chiamata Xion solo in presenza di noi due. Non facciamo allarmare Auradon. Sono ancora tutti abbastanza sconvolti dall'incursione di Malefica. E non voglio spaventarli rivelando la presenza di un membro dell'OrganizzazioneXIII.-

-Nessuno avrà il tempo di farle domande, mamma.- chiarì Jane -Mi aiuterà con l'organizzazione del cotillon. Sì, diverrà la mia assistente! Se a te va bene, ovviamente, mamma...-

-Tanto meglio. C'è tanto lavoro da fare. E il tempo stringe! Al lavoro, dunque!-

Il piano di Jane non era andato come programmato, ma almeno Xion non era stata inviata al carcere reale.

Come promesso, non fecero parola della sua presenza con nessuno, né ai re Benjamin, Chad o Audrey.

Non esisteva Xion, ma Jeanne. E tutti si erano bevuti la storia creata da Jane su di lei.

Nessuno fece ulteriori domande sulla nuova arrivata.

Era in costante compagnia di Jane. Nessuno avrebbe fatto caso a lei.

Passarono sei mesi da quel giorno.

Non era da molto che Jane aveva riottenuto il suo ruolo di assistente di sua madre e di coordinatrice di eventi.

Dal primo istante, infatti, Ben l'aveva incaricata di organizzare il cotillon. E Xion divenne la sua assistente.

Se per Mal la vita da fidanzata di Benjamin era stressante, la vita da organizzatrice di Jane lo era di più. Ma non si tirava mai indietro. Forse perché c'era Xion al suo fianco. Con lei si sentiva sicura.

Era determinata a rimediare ai suoi errori. Mai più sarebbe caduta nella frivolezza e nella vanità.

E la Fata Smemorina non errava: c'era ancora tanto lavoro da fare per il cotillon. Xion stava scappando dall'Organizzazione, ma il suo arrivo ad Auradon si era rivelato provvidenziale per Jane.

Era divenuta una valida assistente.

Insieme decidevano, commentavano sui decori, fiori, musica, buffet, persino sul regalo che Benjamin aveva in serbo per Mal. Persino Xion si sciolse di commozione non appena lo vide: una vetrata che raffigurante lui e Mal.

La vita stava tornando alla normalità.

E Doug e Chad erano tornati nella sua vita. Stava persino legando con Mal ed Evie, specialmente con Evie. E aveva scoperto definitivamente che non erano malvagie come le loro madri.

Scambiava qualche parola anche con Jay e Carlos, e nemmeno con loro si sentiva a disagio.

Tuttavia, notava qualcosa di strano in Carlos: sorrideva, ogni volta che la guardava, e balbettava.

“Forse fa così con tutti.” continuava a pensare Jane “Forse ancora non si è integrato bene.”

Ma nel suo cuore conosceva la risposta; ma era complicato, per lei, crederci. Non era bella come Audrey o Evie, ed aveva tentato, seppur contro la sua volontà, di distruggere Auradon.

Non comprese come un ragazzo potesse provare infatuazione nei suoi confronti.

 

Per distogliere la sua mente da quei pensieri, Jane si concentrò sul lavoro; ma Xion avvertiva sempre una strana sensazione, quando si trovavano, da sole, in una stanza, come se qualcuno le stesse seguendo.

Ogni tanto si voltava, notando Carlos. E lui, non appena si accorgeva di essere scoperto, scattava verso il posto più vicino dove nascondersi.

Ed era presente anche lei all'allenamento del gruppo di scherma.

Ascoltò la breve conversazione tra Jane e Carlos, e non riuscì a trattenere una risata.

-Ehi, Jane, secondo me tu gli piaci.- aveva detto a Jane, non appena erano tornate ai loro doveri di decoratrici.

Lei si fece rossa.

-Cosa? Io?- rise, imbarazzata -Andiamo, Xion!- erano sole -Mi hai vista?-

-Non sei brutta. Anzi, devo dire che i capelli lunghi ti donano.- Jane aveva sempre portato i capelli corti; ma dall'incantesimo di Mal, aveva deciso di farseli crescere, nonostante le prime proteste della madre; ma poi si era convinta, dandole, poi, il permesso -Sei dolce, hai la testa sulle spalle e non sei frivola o perfettina come le altre ragazze che ho visto qui.- fece uno sguardo disgustato -Cielo, ma chi si credono di essere? Si mettono tutte in mostra solo perché hanno degli abiti più costosi? Ma di quando in quando conta per avere un ragazzo?-

-Anche mia madre me lo diceva sempre. Ma io non le ho mai dato ascolto. Ero così cieca di invidia per le altre ragazze che ho attirato Malefica qui.-

-Ma ti sei pentita e stai facendo un ottimo lavoro per il cotillon. E questo è ammirevole, da parte tua. Se Carlos non apprezza queste tue qualità e finisce per preferire una di quelle perfettine, gli darò un bel colpo di Keyblade sulla zucca!-

Jane rise.

-No, poverino!-

Con Xion, le giornate passavano serenamente. Era contenta di avere una persona amica ad aiutarla con il cotillon.

Ormai regina, Audrey non poteva più aiutare Jane in eventi simili. Ogni tanto supervisionava il lavoro del comitato, indicando i punti da migliorare. Anche Benjamin e Chad si univano a lei.

Tuttavia, per giorni, Benjamin non si era più presentato. Con Evie, Jay e Carlos. E anche Lonnie.

Più tardi, le due ragazze, Audrey, Doug, Chad e la Fata Smemorina vennero ragguagliati sugli eventi avvenuti all'Isola degli Sperduti.

Nonostante la disavventura nell'Isola degli Sperduti, Ben decise ugualmente di proseguire con il cotillon.

Si sarebbe svolto su una barca. Le decorazioni erano state scelte dai due principi stessi.

Ed erano tutti bellissimi, nei loro abiti, tutti realizzati da Evie.

Il primo ballo, di consuetudine, spettava a Re Benjamin con la propria fidanzata. Ma, con grande stupore dei presenti, non fu Mal, ma Uma, la figlia di Ursula, la Strega del Mare.

Jane e Xion si erano scambiate uno sguardo di intesa, per sistemare il fraintendimento.

Proposero ad uno dei valletti di scoprire il regalo di Benjamin per la sua vera fidanzata, ovvero Mal.

La vetrata aveva stupito tutti.

Era bellissima.

Ma Ben la stava osservando con aria vuota, come se non ne avesse avuto memoria.

Eppure era stato lui stesso a sceglierla.

Lì venne scoperto che era stato incantato da Uma con un incantesimo d'amore. Maleficio spezzato dal bacio di Mal.

Ciò aveva provocato ira in Uma, che si era gettata in mare, trasformandosi in kraken.

Xion era tentata di rompere la sua copertura, evocando il Keyblade, per proteggere tutti da Uma. La mano di Jane sul suo polso ed il movimento della sua testa per dire “no” la intimarono di non agire.

Se avesse usato il Keyblade, si sarebbe fatta scoprire dall'OrganizzazioneXIII ed avrebbero invaso Auradon, per riprendere la disertrice.

Fu Mal ad affrontare Uma e mandarla via.

Il ballo continuò, per festeggiare un'altra impresa compiuta dalla figlia di Malefica, eroina di Auradon.

Persino Jane ballò, con Carlos: lui aveva trovato il coraggio di dichiararsi ed invitarla al ballo, e lei aveva accettato, incoraggiata da Xion.

Anche lei trovava Carlos dolce ed attraente. Non era come la madre Crudelia de Mon, per fortuna.

E non era vanitoso come Chad.

Xion li vedeva, mentre serviva il punch ed il sorbetto agli ospiti: osservava il sorriso sulle labbra di Jane e lo sguardo dolce di Carlos.

Era felice per entrambi. Ma era un sorriso triste.

Un pensiero stava scorrendo nella sua mente.

Il cotillon durò fino a notte fonda.

Jane era rientrata in camera sua, sprizzando felicità da tutti i pori.

-Non ci credo! Ho un ragazzo!- esultò, girando su se stessa -E ci credi, Xion? Mi ha invitata al cinema! Non vedo l'ora...!- guardò in avanti, facendosi subito seria.

L'armadio era aperto. E Xion si stava sistemando il cappotto nero.

-Bibbidi bobbidi...- disse, sorpresa -Xion? Cosa stai facendo...?-

Anche Xion era triste.

-Devo andarmene, Jane.-

Quella rivelazione fece precipitare Jane sul letto, seduta.

-Cosa?! No! Perché?! È per via di Uma, vero? Ti assicuro che non accade sempre. O forse ti ho stressato con il cotillon? O qualcuno ti ha trattata male? Mia madre ti ha fatto una predica?-

-No, Jane.- la mano di Xion fece tacere la futura fata, con tono calmo -Non è colpa tua, di tua madre o tantomeno di quella Uma. Si tratta di me.- sorrise di nuovo, guardando da un lato -Ho visto come sorridevi in compagnia di Carlos. Voi due farete una coppia bellissima, ne sono sicura. Mi avete fatto ritornare in mente una cosa. Quando ho disertato dall'Organizzazione, ho lasciato una questione in sospeso. Sono venuta qui ad Auradon per rifletterci su. Finalmente ho preso la mia decisione. È una cosa che devo fare per il bene dei miei, di amici.-

Si tirò su la zip del cappotto e si tirò su il cappuccio.

Il cuore di Jane sembrò sprofondare nei meandri del suo petto. Si alzò dal letto, avvicinandosi a lei.

-Se te ne vai da qui, l'Organizzazione ti cercherà, ti troverà e ti trasformerà in... qualunque cosa ti trasformeranno!- era vicina al pianto -Non voglio perderti! Sei la mia migliore amica!-

Avrebbe conservato per sempre i ricordi legati a Xion. Se non fosse stato per il suo aiuto ed il suo supporto, non avrebbe retto i ritmi dell'organizzazione del cotillon, per non parlare della questione di Carlos.

Xion l'aveva aiutata a credere in se stessa.

Questi, sorridendo di nuovo, le mise le mani sulle spalle, guardandola dolcemente.

-Mi dispiace, Jane, ma Auradon non fa per me.-

Jane lo vedeva nei suoi grandi occhi blu che non voleva andarsene. Ma, a volte, il dovere sa essere la morte di qualunque piacere.

Ciononostante, non insistette oltre. Ma delle lacrime cominciavano a farsi intravedere nei suoi occhi celesti.

-Allora, questo è un addio.-

Si abbracciarono. Ed entrambe piangevano. Nessuna delle due voleva separarsi dall'altra.

-Addio, Jane. Sii forte. Lo sei più di quello che credi.-

-Addio, Xion.-

Si separarono. Poi Xion sparì nel Portale Oscuro.

La mattina seguente, Jane lo riportò alla madre.

-Xion se ne è andata?! Ho capito bene?!-

-Aveva detto di avere una questione in sospeso. E poi se n'è andata.-

Jane non aveva dormito, quella notte. Xion era stata l'unica persona con cui fosse libera di confidarsi. Si sentiva a suo agio con lei, le parlava di tutto.

Nessuno, ad Auradon, le aveva mai dato queste sensazioni.

La Fata Smemorina sospirò, scuotendo la testa.

-Lo sapevo che non potevamo fidarci...- mormorò -Sarà tornata dall'OrganizzazioneXIII e finalmente pianificheranno di invadere Auradon, ora che sanno i nostri punti deboli.-

-Mamma, non è così, lo sai! Altrimenti perché rivelarci quelle informazioni?-

-Jane...- si alzò in piedi, camminando verso la figlia -Ti avevo avvertito sui Nessuno e come agiscono, specie quelli dell'OrganizzazioneXIII! Ma tu hai ugualmente insistito nel dare asilo a una di loro!-

-Xion non è come mi hai descritto i Nessuno! Non farebbe una cosa simile!-

-Noi lo sappiamo. Ma come giustificheremo ad Auradon la misteriosa scomparsa di Jeanne?-

Jane non ci aveva pensato. Aveva pianificato come far entrare Xion ad Auradon, ma non come agire se avesse deciso di andarsene.

Lo sguardo della madre stava già proponendo una soluzione che non piaceva ad entrambe.

Jane impallidì.

-No, mamma...-

-Dobbiamo, tesoro. Non c'è altro modo.-

Xion era stata dichiarata fuorilegge; o meglio, lo era “Jeanne”: introdotta clandestinamente ad Auradon sotto falso nome per mescolarsi al resto degli abitanti, su ordine di Uma.

Almeno non era stata proferita parola sulla sua affiliazione con l'OrganizzazioneXIII.

Era un segreto tra Jane e sua madre.

Jane si impegnò a mantenere la parola data a Xion: avrebbe avuto più fiducia in se stessa e non sentirsi mai più inadeguata.

E anche Carlos le dava una mano in questo.

Ebbe modo di dimostrarlo il giorno del suo compleanno: erano tutti riuniti al Lago Incantato.

Mancavano solo Carlos ed i suoi amici.

C'era solo Chad in sua compagnia. Gli altri invitati si erano avventati sul buffet o si stavano facendo il bagno.

-Il tuo ragazzo è in ritardo.- la canzonò il principe -Non è che si è dimenticato del tuo compleanno?-

Jane voleva bene a Chad, ma a volte non sopportava il suo tono da strafottente.

Di certo Cenerentola non si era rivolta così alla Fata Smemorina, quando aveva lanciato l'incantesimo per trasformare una zucca in carrozza, i topolini in cavalli ed i suoi stracci in un abito nuovo e sfarzoso.

-No... magari si è perso. O non è abituato a festeggiare i compleanni...-

-O se n'è dimenticato.-

Naturalmente, Jane si aspettava anche Xion. “Sarebbe il colmo.” pensò, trattenendo una risata.

Qualcuno, in effetti, comparve dal nulla, ma non era Xion.

Era Audrey.

Era cambiata. In aspetto. Ed anche in atteggiamento.

Un'aura oscura la stava circondando.

Non era in lei.

Jane sospettò lo zampino dell'OrganizzazioneXIII, ma escluse il coinvolgimento di Xion.

Scappò appena in tempo dall'incantesimo di sonno, immergendosi nelle acque magiche del Lago Incantato.

Solo lei e Chad ne erano rimasti immuni.

La prima cosa che fece fu riempire una pistola d'acqua di acqua del Lago Incantato, per ogni evenienza; poi si mise alla ricerca di Benjamin e di altri sopravvissuti dell'incantesimo di sonno.

Sperò che la luce del re avrebbe contrastato l'Oscurità di Audrey. Ma era stato trasformato in Bestia.

L'acqua del Lago lo liberò dalla maledizione, ma non poteva fare niente contro le persone addormentate o tramutate in pietra, tra cui la sua stessa madre. L'Oscurità instauratasi nel cuore di Audrey era pari alla sua Luce.

E dei tre sovrani di Auradon, lei era quella più potente.

Jane aveva fatto il possibile per aiutare. In passato si sarebbe scoraggiata e sarebbe caduta nello sconforto.

Ma aveva conosciuto Xion e Carlos. Grazie a loro, si sentiva più forte.

Ancor più con il regalo di Carlos: una catenina con la scritta “Jarlos”, l'unione dei nomi “Jane” e “Carlos”.

Con quella catenina al collo, Jane si sentiva invincibile.

Niente l'avrebbe più fermata.

Liberata dalla sua Oscurità, Audrey rivelò l'identità dell'uomo che l'aveva corrotta: Xemnas, il capo dell'OrganizzazioneXIII.

Che la Fata Smemorina avesse avuto ragione su Xion? Che fosse tornata nel suo mondo per rivelare proprio a Xemnas i punti deboli di Auradon per poi invaderla e farla cadere nell'Oscurità?

La realtà era un'altra. Jane lo avrebbe scoperto tardi.

Sua madre non poté fare molto, durante l'invasione degli Heartless ad Auradon.

Neppure la sua magia riuscì a fermarli.

Erano una marea. Non poteva affrontarli da sola.

Jane fu tra i primi ad essere attaccata da uno Shadow. Carlos stava correndo da lei, per salvarla, per farsi colpire al suo posto. Ma era arrivato troppo tardi.

Carlos, il suo volto lentigginoso pieno di lacrime e la sua mano protesa a lei fu l'ultima cosa che Jane vide, prima di svanire.

Il suo cuore sarebbe dovuto divenire un Heartless, ed il suo corpo un Nessuno.

Questo le aveva sempre spiegato sua madre, suo padre Merlino ed anche Yen Sid.

In effetti, cambiò forma, ma in nessuno dei due.

Nell'Oscurità, riuscì a vedere tutti i suoi amici. Lì si era accorta che il suo corpo non era più umano.

Ed ebbe l'impressione che i suoi amici stessero divenendo piccoli.

No, era lei che si stava ingrandendo.

Non si sentiva le gambe. E le braccia. Al loro posto, sentiva una coda ed un paio di ali.

D'istinto, circondò i suoi amici, avvolgendoli in un abbraccio con la sua coda, come per proteggerli.

Era divenuta un drago-serpente: la sua forma da Dream Eater.

Per proteggere coloro che “dormivano” nell'Oscurità, vegliando su di loro in attesa del loro risveglio.

Restò in quella forma per un tempo quasi infinito.

Dormì anche lei, insieme a loro.

Con la liberazione dei cuori dal Kingdom Hearts artificiale per mano dei Custodi del Keyblade Sora e Riku, i primi a risvegliarsi furono i tre sovrani.

Toccò anche a lei.

Al suo risveglio, si guardò le mani: era tornata umana.

E stavano toccando una strada.

Alzò lo sguardo: non era più ad Auradon; vagava ancora nell'Oscurità.

Era nella Città di Mezzo, il primo mondo-rifugio.

Ma, almeno, non era sola; erano sopravvissuti in tredici.

E con suo grande gaudio, si riunì con la madre, sopravvissuta anche lei.

Ma mancava qualcosa. Jane percepiva spesso un grande vuoto, nel suo petto, da quando era tornata umana.

Come se avesse dimenticato qualcosa. O qualcuno.

Ma Carlos era lì con lei. Come i suoi amici.

Chi mancava?

 

Sa, in un modo o nell'altro, di aver causato lei la distruzione di Auradon. Ciò che aveva fatto durante l'incoronazione di Benjamin, Chad ed Audrey era guidato da invidia e vanità, sentimenti oscuri. Si sente colpevole. Ma vuole rimediare. Il giorno in cui Carlos decide di recarsi da Yen Sid per divenire Custode del Keyblade, per proteggere ciò che rimane ai profughi di Auradon, Jane dà la sua approvazione, rivelando da subito il luogo di dimora dello stregone. È determinata a riparare al suo errore e dimostrare di non essere inadeguata. Ma non ricorda di aver superato quella fase, grazie ad una persona cui ha perduto ogni ricordo...



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Note finali: no, non ho scelto il nome "Jeanne" per mancanza di fantasia; che ci crediate o no, mi è venuto in mente così XD e se ci fate caso, provate a pronunciarlo e subito dopo pronunciate il nome "Xion" come lo dicono in KH (vale a dire "Scion"); non si somigliano, foneticamente?
   
 
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