Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    24/01/2021    27 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cap 5: Legami da ricucire

 
Merida - Disney Pixar Brave Photo (39870217) - Fanpop
 


   
Da quando avevano avuto quella discussione durante il banchetto tra le scuole, Anna e Merida non si erano rivolte più di due frasi in croce, limitandosi a brevi saluti e qualche occhiata silenziosa. 
Non era la prima volta che litigavano e da quello che Hiccup riusciva a ricordare, era sempre stata Anna a fare il primo passo, ma questa volta no, lei non si sarebbe scusata così facilmente e Merida era troppo orgogliosa per poter iniziare.
Forse era proprio quello il motivo per cui gli aveva chiesto di passare del tempo con lei... Forse sperava che sarebbe riuscito a sbloccare il suo orgoglio e convincerla a far pace con la sua migliore amica.
Come ogni giovedì, poco prima della lezione di Trasfigurazione, Merida ed Hiccup si erano ritrovati in Sala Grande, questa volta pronti a cimentarsi in una partita a scacchi magici. Era piuttosto stupito quando gli aveva chiesto di giocare. In realtà Merida era scarsa a scacchi, ma lui non glielo avrebbe mai detto. 
"Tocca a te." 
Merida giocherellava svogliatamente con una ciocca dei suoi lunghi capelli, segno evidente che stava pensando a tutt'altro e Hiccup ormai la conosceva abbastanza a lungo da aver memorizzato ogni segnale che la turbava.
"Okay, parla."
"Non dovrei parlare, ma pensare" rispose lei senza staccare gli occhi dalla scacchiera "Ci vuole tempo, Hicc."
"Tanto perderai" sospirò lui. Sentì gli occhi della ragazza fulminarlo brutalmente "Sei arrabbiata ed è per la vicenda di Anna."
"Come fai a..."
"Odi gli scacchi magici. Ti piace solo perché le pedine si distruggono a vicenda e ci giochi solo quando sei arrabbiata con qualcuno."
La Grifondoro spalancò i suoi occhi azzurri, stupendosi ancora una volta di quanto l'amico la conoscesse bene "Mi stai dando della sadica?" cercò di ironizzare lei, e l'altro scoppiò a ridere.
"Dai, sai cosa intendo." 
Merida gli fece una linguaccia come risposta "Lo so, ma mi diverte prenderti in giro."
Il Corvonero si strinse le spalle "Almeno sei di buon umore adesso. Ultimamente sei strana..." 
La vide irrigidirsi e dunque pensò che non fosse solo per la questione di Anna: aveva iniziato a comportarsi in modo insolito dall'annuncio del Torneo.
Hiccup non poteva sapere che quel giorno lei e gli altri erano venuti a conoscenza di quello strano discorso tra i professori.
"Anche tu lo sei" esclamò la rossa, tornado a guardare la scacchiera.
"Ma non è vero!" rise l'altro "E non sviare il discorso..."
Merida sembrò non volerlo ascoltare "Questa estate lo eri: non mi hai scritto quasi mai! Che ti è successo?" Hiccup alzò dunque il capo verso di lei, sostenendo quello sguardo sospettoso.
Calò uno strano silenzio tra i due.. un silenzio a dir poco imbarazzante.
Hiccup si schiarì la voce, grattandosi nervosamente una guancia "Ehm...Te lo racconterò un'altra volta..."
Ma l'amica si sporse verso di lui, ormai incuriosita da tutta quell'aria di mistero che si era creata "Dai, dimmelo!"
"Non adesso" la liquidò, poi incrociò nuovamente i suoi occhi "Davvero tu e Anna non vi siete ancora parlate?"
E in quel momento la ragazza tornò a chiudersi a riccio. Sul suo volto si formò una piccola smorfia e tirò un sospiro così forte da spostare diverse ciocche di capelli dal viso. Quel gesto fece inaspettatamente sorridere l'amico, che la trovava particolarmente carina quando faceva così. 
Insomma... più del solito.
"Ci ho provato."
Hiccup la fissò serio e Merida non poté fare a meno di battere un piede, guardandolo seccata "E' vero!"
Immaginò come le avesse parlato: probabilmente brontolando una parola simile a scusa per poi allontanarsi subito dopo. 
"Vorrei parlarle, ma ogni volta che la vedo deve correre da Elsa."
Dal suo comportamento era facile intuire la gelosia verso la giovane Beauxbatons. Dopotutto, lei ed Anna si conoscevano da sette anni e passavano insieme gran parte del tempo, addirittura le intere vacanze. Avendo perso entrambi i genitori da piccola, per Anna l'unico legame di sangue era la gemella, ma da quando si era trasferita all'estero non tornava a trovarla nemmeno per le vacanze estive. Le lettere che si scrivevano non potevano compensare quella mancanza di affetto e se non fosse stato per la famiglia Dumbroch, probabilmente avrebbe passato gran parte della sua infanzia da sola con le sue tutrici.
Poteva immaginare quindi i sentimenti di Merida: erano sempre state lei ed Anna, mentre ora doveva condividerla con Elsa. Doveva mettere da parte la sua gelosia se non voleva perdere la sua più cara amica.
Il problema era farglielo capire e nemmeno lui era sicuro di farcela.
"E' normale, è sua sorella" alzò poi le ginocchia, appoggiandoci sopra i gomiti ed incrociando le braccia tra di loro "Non puoi fargliene una colpa, non si vedono da anni."
"Non per suo volere" sbuffò "E poi oltre alla questione di Elsa, Anna non vuole che io e Moana partecipiamo al Torneo Tremaghi! Probabilmente nemmeno tu...O Jim! Fosse per lei nessuno dovrebbe partecipare."
"E' apprensiva, lo sai" si passò poi una mano tra i capelli, scompigliandoseli un pochino "E ammetto che non le do tutti i torti. E' pericoloso, hai sentito cos'ha detto il preside."
A quel punto Merida drizzò la schiena e strinse forte i pugni "Credi davvero che non sia in grado di affrontare quelle prove? Me la cavo ai duelli! Avete così poca fiducia in me?"
"Non è questo" disse Hiccup con tono pacato. 
Non aveva voglia di discutere, specialmente con lei, e sapeva che anche solo una minima parola di troppo, per lo stato in cui era, sarebbe stata fatale.
"Tu parteciperai?" chiese l'altra a bruciapelo.
Lui deglutì a fatica e quasi ebbe paura a rispondere.
"Probabilmente. Ma sai la mia situazione..." sussurrò a malapena.
Merida ridusse gli occhi a due fessure, sporgendosi lentamente verso di lui e questo fece presagire ad Hiccup che forse sarebbe dovuto scappare "Quindi tu puoi partecipare, ma io no?" 
"No... E' che.."
"E' perché sono una ragazza?!"
"Cosa?!" la fissò sconvolto "Certo che no! Per chi mi hai preso?!"
"Dimmelo tu!"
"M_mi preoccupo per t...! Cioè n_noi ci preoccupiamo per te! " balbettò "Vogliamo solo che ci ragioni prima di prendere sul serio questa decisione e..."
Inaspettatamente il volto di Merida sembrò rilassarsi, scoppiando successivamente in una fragorosa risata.
"La smetti di farmi prendere questi spaventi?" Hiccup la guardò di sottecchi, non accorgendosi che probabilmente era arrossito per quella vicinanza di poco fa.
Ma per fortuna lei sembrò non accorgersene "Sai che mi piace spaventarti!"
"Sei pessima."
I due si sorrisero e solo in quel momento Merida alzò il capo, vedendo alcuni ragazzi di Durmstrang chiacchierare con dei Serpeverde. Hiccup la imitò e nel gruppo notò la presenza di Astrid. I due si scambiarono un saluto e la rossa non poté fare a meno di guardarlo, sospettosa "Non mi avevi detto di avere degli amici a Durmstrang."
L'amico arrossì leggermente e si grattò il capo "Astrid non era proprio mia amica... non ci parlavano molto. Ero il tipico ragazzino timido ed impacciato..."
"Eri?" lo stuzzicò.
L'altro appallottolò un pezzo di pergamena e gliela lanciò addosso per zittirla "Ah-ah. Te l'ho mai detto che sei antipatica?" 
Ripresero a scherzare e fortunatamente la tensione di prima sembrava essersi placata, ma poi Merida incontrò lo sguardo di Kristoff, fermo sulla soglia dell'entrata, che le fece cenno di raggiungerlo. 
Pensò che probabilmente doveva trattarsi di quel famoso incontro con Judy e, anche se l'idea di quel segreto continuava a non piacerle, raccolse subito la sua roba, decisa a raggiungere il Tassorosso "Devo andare, ricordati che dobbiamo mettere il nome nel Calice."
Lo sguardo di Hiccup si fece più confuso "Aspetta, noi..."
Ma l'altra lo congedò con un veloce cenno della mano, promettendogli che si sarebbero visti più avanti, dopodiché affrettò il passo per raggiungere Kristoff.
"...Avevamo lezione in comune adesso" disse flebile, seguendo con lo sguardo l'amica allontanarsi in compagnia del Tassorosso.


 
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Nick quella mattinata sembrava più assente del solito. Era seduto sul bordo della fontana, mentre accanto a lui Jack e Eugene erano per terra a gambe incrociate, completamente concentrati su una partita a gobbiglie.
"Questa volta Frost, mi dovrai ben più di 15 galeoni."
Jack rise, poi con attenzione lanciò la biglia nel mucchio "Ma se sto vincendo!"
"Sei proprio un bugiardo!"
Nick avrebbe voluto seguire quella piccola partita, magari mettendo anche lui in palio qualche galeone o ironizzando su quanto Jack in realtà fosse pessimo in quel gioco, ma per quanto cercava di sforzarsi non faceva altro che pensare a quello che aveva sentito qualche sera prima, poco dopo l'arrivo degli studenti di Beauxbatons.



 
"Dove stai andando adesso?" domandò Jim, vedendo l'amico alzarsi dal posto.
"La natura chiama. Ci vediamo più tardi" fece un lieve cenno col capo ai presenti e con molta calma uscì dalla Sala Grande. Non che avesse una gran fretta di correre al bagno (lo stimolo in effetti c'era), ma sentiva anche il bisogno di staccare da tutta quella gente.
I ragazzi di Durmstrang erano simpatici, ma Nick non era mai stato un animale da festa: gli piaceva stare tranquillo, per conto suo o con poche persone e anche per questo non aveva mai amato particolarmente mangiare in Sala Grande.
Una volta girato l'angolo, tuttavia, un brivido di freddo lo fece sobbalzare e istintivamente si guardò attorno, strofinandosi le mani per riscaldarsele.
Sapeva che stava arrivando l'inverno, ma era la prima volta che avvertiva una gelata così improvvisa, e solo in quella zona per giunta.
Fu quasi sul punto di girarsi e andarsene via, quando udì una voce familiare.
"Elsa!"
Si fermò.
Probabilmente si sarebbe cacciato nei guai e una parte di lui sentiva di starsi immischiando in affari che non lo riguardavano, ma in casi come questo, la curiosità aveva sempre avuto la meglio sul suo buon senso.
Lentamente si avvicinò all'angolo, diventando tutt'uno con il muro e sperando che nessuno si accorgesse di lui.
"Elsa, aspetta!" Nick poté riconoscere quella persona come Hans, il Corvonero dell'ultimo anno sempre in compagnia di Gaston ed altri Serpeverde.
Non gli era mai piaciuto particolarmente quel tipo.
"Cosa vuoi?" rispose flebile una voce femminile che Nick dedusse essere Elsa.
Cercò velocemente di ripassare il volto di ogni studentessa che conosceva di Hogwarts, ma per quanto si sforzasse, il nome Elsa gli risuonava così nuovo... con tutta probabilità sarebbe potuta essere una studentessa di Durmstrang o Beauxbatons.
"Voglio solo parlarti" esclamò Hans "Dopotutto andavamo alla stessa scuola, siamo amici e..."
"Noi non siamo amici" rispose freddamente la ragazza.
"Io voglio sol..."
"Non... Avvicinarti!" la sua voce sembrava quasi sul punto di supplicarlo "Ti prego, io non..."
"Lo so" la fermò "Hai paura e...Ti capisco."
Elsa esitò per un breve istante "...A cosa ti riferisci?"
Ci fu un breve silenzio e Nick si sporse leggermente per poter udire meglio, avendo paura si fossero addirittura allontanati.
Ad un tratto il freddo sembrò aumentare, e il Serpeverde iniziò pian piano a strofinarsi le mani per riscaldarle ulteriormente.
Che quei due stessero facendo un incantesimo?
Avrebbe voluto sporgersi di più per vedere meglio, ma doveva limitarsi al solo ascolto per non essere scoperto.
"Non giriamoci troppo intorno, Elsa. Sai che ti ho vista." rispose serio "So cos'hai fatto a quel ragazzo."
Ed ecco che altri, interminabili secondi, seguirono alle parole di Hans.
Nick poté giurare di aver sentito la ragazza sussultare in quel folle silenzio.
"Non ti sto giudicando" continuò Hans con calma, probabilmente cercando di calmarla.
"Vattene" si limitò a dire l'altra.
"Elsa tu..."
"Vattene, sul serio" questa volta il suo tono era talmente deciso che il ragazzo si era convinto a ritirarsi.
Purtroppo Nick non era mai stato un patito dell'inverno, il freddo sembrava aumentare ogni secondo e ad un certo punto non era riuscito a trattenere uno starnuto.
"Etciù!"
Si bloccò, sperando con tutto se stesso che non l'avessero sentito.
Ma nuovi attimi di silenzio gli fecero venire parecchi dubbi a riguardo e così dovette immediatamente allontanarsi da quella zona prima di essere scoperto.
Una volta prese le dovute distanze, tirò mentalmente un sospiro di sollievo, ma solo dopo qualche minuto buono si rese conto che, dal pacchetto di gelatine nella tasca si erano rovesciate alcune caramelle, probabilmente durante quel breve scatto per sfuggire da Hans.
Stupido Nick.
Probabilmente anche Jack glielo avrebbe detto.
Ma ormai il danno era fatto. Comunque non le avrebbero mai ricollegato a lui: tutti amavano quelle caramelle. 
Successivamente riprese la camminata per tornare indietro e, troppo preso da quei pensieri, non si rese conto che stava andando a sbattere contro Judy e un Tassorosso.
 
 



"Nick? Niiiiick? NICK?" Improvvisamente una biglia gli venne lanciata addosso, suscitando finalmente una sua reazione.
Lui la rilanciò subito a Jack "Ma che ti prende?!" 
"Che prende a te!" Rispose lui, seguito poco dopo da Eugene.
"Sei strano amico, che ti sta succedendo?"
"Nulla di importante" Nick si portò le mani in tasca, rimuginando qualche minuto buono prima di riprendere a parlare.
"Conoscete...Ehm...Una certa... Elsa?"
A quel punto i due Serpeverde smisero di giocare, voltandosi stupefatti verso di lui. Il ché mise una certa soggezione all'interessato. 
"Insomma...Conoscete più ragazze di me, magari..."
"Ma tu guarda, Nicky ha una cotta..." disse Eugene, sghignazzando.
Nemmeno Jack riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere "Le studentesse nuove hanno fatto scalpore!"
Sentendo quei discorsi, l'altro non poté fare a meno di sospirare rassegnato, passandosi una mano tra i capelli fulvi "Idioti." 
Doveva immaginarselo che si sarebbero comportati così: a volte si dimenticava di quanto quei due potevano essere così infantili in questi casi.
Vedendolo reagire in quel modo, Jack si sporse verso di lui e gli diede una breve pacca sul ginocchio per attirare la sua attenzione "Dai Nick, stavamo scherzando!" tornò poi a fissare Eugene e questa volta il tono si fece più serio "Tu la conosci?"
L'altro si passò una mano sul pizzetto e fece per pensarci su: probabilmente stava ripassando con la mente le studentesse nuove che aveva adocchiato la scorsa sera, ma le voci di altri due ragazzi risposero al posto suo.
"Noi sappiamo chi è" esclamò un Grifondoro dietro di loro. I capelli biondi gli arrivavano alle spalle, aveva gli occhi verdi e un lieve accenno di barba sul viso "E' una ragazza di Beauxbatons." 
Gli altri inclinarono i capi verso di lui incuriositi. Il ragazzo era affiancato ad un altro, leggermente più alto di lui. Occhi chiari tendenti all'azzurro, capelli lunghi e scuri legati da una coda e anche per lui poca barba sul viso. Dalla divisa apparteneva ad una casa diversa: al contrario dell'amico lui era un Corvonero.
"Alta, molto posata, occhi azzurri, capelli chiari..." disse. 
A quell'ultima affermazione Eugene arricciò il naso "Ecco perché non l'ho notata. Preferisco le brune."
"Meglio per noi" continuò il Corvonero "E' piuttosto carina!"
"Molto, molto, molto carina!" enfatizzò l'altro, chinandosi poi verso Jack e Eugene "Detto tra noi, il vostro amico non ha la minima possibilità."
A quel punto Nick si voltò seccato verso i due, purtroppo non riuscì a fare a meno di arrossire per l'imbarazzo. Odiava terribilmente essere preso in giro in quel modo.
Jack lo sapeva, eppure sembrava prendersi gioco di lui allo stesso livello degli altri. A volte si comportava proprio come un bambino.
"Chi vi ha chiesto niente?! Volevo solo sapere chi fosse." sbottó.
"Qui qualcuno è permaloosooo..." canticchiò Eugene al gruppetto, riprendendo poi a giocare. Jack invece esitò, vedendo lo sguardo palesemente irritato dell'amico. Forse aveva finalmente compreso di doverla smettere con le prese in giro... almeno per il momento.
"Dai Nick. Tullio e Miguel scherzano. Non te la prendere" piegò la testa da un lato "Sei fin troppo strano. Non è da te arrabbiarti così per una battuta."
Non era la prima volta che scherzavano su qualche ragazza, specie tra lui e Eugene. Nick normalmente si limitava a lanciare qualche frecciatina, rispondendo il più delle volte con una sottile nota di sarcasmo. 
Giurava di non averlo mai visto così turbato e iniziava a pensare che le cose fossero due:
O quella ragazza gli piaceva davvero molto.
O probabilmente c'era qualcos'altro sotto e non glielo voleva dire.
Prima che potesse aggiungere altro, vide Nick alzarsi dalla fontana e mettersi le mani in tasca "Beh, non sono in vena di scherzare adesso" lo guardò appena e poi riprese a camminare. L'amico provò a chiamarlo un ultima volta, ma il Serpeverde lo ignorò.
Quella vicenda dell'altro giorno lo aveva turbato parecchio.
Chi era il ragazzo a cui si riferiva Hans? E cosa gli avrebbe fatto questa Elsa?
Troppe domande lo assillavano.
Forse avrebbe dovuto parlarne con qualcuno che non fossero i suoi amici, visto il bel risultato ottenuto poco prima.
Era troppo impegnato a rimuginare su quella faccenda che si accorse a stento dell'arrivo di Judy. Istintivamente la seguì con lo sguardo, vedendola raggiungere la zona dove aveva lasciato i suoi amici a giocare e la osservò parlare con Jack.
A quel punto dovette fermarsi per poterli guardare meglio.
Strano.
Da quel che sapeva, Jack non aveva mai avuto un gran rapporto di amicizia con lei, non come con Merida o Moana, per lo meno.
La stessa cosa valeva anche per quel Tassorosso di ieri sera: ricordava di averlo visto ogni tanto in giro per la scuola, ma l'altro giorno era la prima volta che lo vedeva in compagnia di Judy.
Forse stavano sperimentando un nuovo gruppo di studio.
La vicenda lo insospettì ulteriormente non appena vide l'amico abbandonare Eugene per allontanarsi con la Grifondoro.
Nick rimase a fissarli stupito: Jack che abbandonava una partita di gobbiglie? Durante una scommessa?
Che diamine stava succedendo?


 
~~~~ ~~~~ ~~~~ ~~~~



Anna sapeva che sua sorella era molto dedita allo studio. Infatti, dal giorno Elsa in cui mise piede ad Hogwarts, la vedeva sempre con un libro in mano e durante le lezioni stava sempre concentrata, scegliendo comunque i posti sempre più distanti, come se non volesse essere disturbata.
Non riusciva proprio a capire il perché di quello strano comportamento. In cuor suo continuava a dare la colpa alla timidezza, ma anche quando qualcuno tentava di parlarle, lei prontamente inventava una scusa per andarsene.
Era davvero difficile avvicinarsi a lei.
Finita la lezione di Aritmanzia, Anna provò nuovamente a parlarle, sperando di avere più fortuna dell'ultima volta. Vide Elsa raccogliere velocemente le sue cose, ma prima che potesse allontanarsi le si piazzò davanti, Elsa si fermò poco prima di andare a sbattere contro di lei ed iniziò a fissarla.
"Non volevo spaventarti!" disse la fulva, poi si allontanò di un passo, riprendendo il discorso "Mi stavo chiedendo...Ti andrebbe di studiare assieme? So che sei molto brava in Aritmanzia."
Poté notare Elsa arrossire lievemente per l'imbarazzo, per poi accennare un sorrisetto "Non credo di essere così eccezionale."
"Ho saputo che sei una delle migliori in questo corso" esclamò orgogliosa "Mi potresti dare una mano! Ed io ti potrei aiutare a...Ehm.." Con la mente ripassò per bene le materie in cui andava forte, confrontandole però con la media di sua sorella ben presto non seppe effettivamente cosa dire "Ecco...Insomma..."
Quel piccolo momento fece inaspettatamente sorridere Elsa, quasi le venne l'istinto di posarle una mano sulla spalla per rassicurarla, ma poco prima di farlo la ritirò, limitandosi a sorriderle divertita.
Per fortuna che sua sorella sembrò non accorgersene.
"Insomma..." balbettó ancora Anna, mentre con una mano giocherellava con una delle sue trecce "Scegli tu, qualunque materia mi andrà bene."
Elsa fece per rispondere, ma lei non le lasciò il tempo "Vorrei solo passare del tempo con te, come quando eravamo piccole." 
Lo sguardo della gemella si addolcì nuovamente. Quanto avrebbe voluto stare davvero in sua compagnia come prima.
"Mi piacerebbe..." rispose, vedendo gli occhi di Anna brillare di speranza.
Ma appena Elsa alzò il capo, vide raggiungerle l'ultima delle persone che avrebbe voluto incontrare. Il suo sguardo si fece più serio, limitandosi a fissarlo a testa alta.
"Buongiorno ragazze!" fece Hans, attirando subito l'attenzione della Grifondoro, che non poté fare a meno di arrossire. Quel gesto non passò inosservato alla sorella, facendola preoccupare ulteriormente.
"H_hans! Cosa ci fai qui?" balbettò Anna "N_non che non sia felice di vederti. Insomma... Noi..."
Il Corvonero rispose con un dolce sorriso, passando poi i suoi occhi da lei ad Elsa "Volevo parlare con la professoressa per il compito di settimana prossima. Mi piace la materia, ma devo ammettere che non me la cavo benissimo.
"Sul serio?" domandò stupefatta la Grifondoro, indicando con un dito la gemella "N_nemmeno io sono molto brava. Al contrario di Elsa."
"Siete tanto unite" disse dolcemente "In effetti vi assomigliate molto."
Anna sorrise raggiante "Frequentiamo scuole diverse, ma siamo sorelle. Anzi, ad essere precisi: siamo gemelle. 
Hans le fissò con un leggero stupore "Sul serio? Anche io ho frequentato Beauxbatons prima di passare ad Hogwarts." "Oh non lo sapevo" fece Anna, spostando poi lo sguardo verso la sorella "Quindi vi conoscete, immagino."
Elsa fece per rispondere, ma Hans la precedette "Non proprio." 
"Bugiardo" pensò l'altra.
Immaginava stesse fingendo spudoratamente: per quanto cercasse di fare il finto tonto, non era la prima volta che lo incontrava per puro caso, nemmeno a Beauxbatons. Che fosse alla fine di una lezione o in corridoio, era come se la stesse pedinando e questa cosa non le piaceva per nulla.
Conosceva il suo segreto, ma questo non lo autorizzava a tenerla d'occhio ogni momento della sua vita.
Avrebbe dovuto fare qualcosa, parlargli, probabilmente, ma la sola idea di stare da sola con lui la turbava. 
Quanto avrebbe voluto raccontarlo a sua sorella, che nel frattempo aveva iniziato un discorso a senso unico "Sarà strano rivedere i tuoi vecchi compagni di scuola. Un po' come per me rivedere mia sorella dopo anni, ma sono così felice che finalmente possiamo stare un po' assieme e..."
"Anna" la riprese Elsa, senza smettere di fissare sospettosa il ragazzo.
"Scusa, forse ti imbarazza" rise lei, tornando a fissare gli occhi magnetici del Corvonero "Parlo tanto quando sono agitata. Oh ma non in senso negativo, parlo tanto anche quando mi piace qualcun..." ma rendendosi conto del danno, cercò di correggersi immediatamente, sperando di non arrossire più del dovuto "N_non sto dicendo che mi piaci. Ma neanche che non mi piaci. Aspetta..."
Elsa la vide andare quasi in iperventilazione, sarebbe potuta anche essere una scena divertente da riderne in seguito, magari davanti ad una cioccolata calda, ma l'idea che a sua sorella potesse piacere un tipo come Hans non le andava giù.
Così fece quello che avrebbe dovuto fare già da prima, sorpassò i due e fece cenno ad Anna di seguirla "E' meglio andare, ti accompagno alla prossima lezione."
L'altra rimase qualche secondo buono a fissarla, per la prima volta senza parole.
Elsa le sorrise debolmente, avvicinandosi alla porta dell'aula ed Anna in quel momento sembrò risvegliarsi, prese la sua roba e salutò impacciatamente il ragazzo, che nel frattempo incrociò il suo sguardo con quello di Elsa.
"Ci vediamo" disse la Grifondoro.
Hans tornò a fissarla e le sorrise "Spero il prima possibile."
Quella frase fece nuovamente sciogliere il cuore alla giovane, che dovette portarsi il libro vicino al viso per cercare di coprire almeno in parte il rossore e si limitò ad annuire, mentre varcava la soglia del corridoio con sua sorella.
Nonostante si stesse allontanando, tuttavia, Elsa ebbe la sensazione di sentire ancora gli occhi di Hans puntati su di lei.



 
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NOTE AUTRICE:
Ciao a tutti! Ora più o meno la situazione sembra essersi calmata un pochino rispetto a prima.
Presto andranno a mettere i nomi al Calice, ma ora volevo concentrarmi un pochino sempre sui fatti della sera precedente e su quello che aveva visto Nick. Ho adorato scrivere le parti di lui con Jack, Eugene e volevo troppo inserire Tullio e Miguel, i due protagonisti del film "La strada per El Dorado"
Se non lo avete visto...Guardatelo! E' stupendo e animato benissimo, ogni volta mi incanto. (Ho una grande adorazione per Miguel xD)
Si scopre anche qualcosa di più su Elsa e anche su Hans. Ma ogni cosa ha il suo tempo.
Spero di avervi sempre incuriositi.
Al prossimo capitolo comparirà un altro personaggio che adoro. Non vedo l'ora di aggiornare.
Grazie comunque chi ci da una letta, se posso anche solo distrare da questo lockdown con questa storiella sono ben felice.

 
~Baci~

 
  
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