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Autore: _ K a r i n    26/01/2021    1 recensioni
[ispirazione da light novel “Death is the only ending”] [FE3H: Twin!AU + oc!Eisner] [Byleth/Edelgard][Beleth/Dimitri][OC/Claude] [what if/canon divergence]
“Aaah, potrei morire qui e adesso…”.
Mentre formulava quel pensiero, la bambina lo sussurrò senza farci caso. Credette che nessuno la stesse ascoltando ma, in realtà, aveva catturato l’attenzione di due giovani passanti, due gemelli, appena più grandi della bambina del vicolo dai folti e scompigliati capelli nero pece. Sotto la neve che continuava a cadere, in quel pomeriggio del primo giorno di Luna Eterea, la bambina ebbe un destinato incontro.
————
Morta di stenti il giorno del 25 Dicembre per aver giocato troppo ad un videogioco, Balan prese al balzo con ottimismo quella sua seconda occasione. Dopo aver compreso di essere nel mondo dell’ultimo videogioco cui lei aveva giocato, la sua adozione nella famiglia Eisner le diede un sogno da voler assolutamente realizzare: portare un’alba diversa nel Fodlan. Avrebbe fatto di tutto pur di evitare certe stragi o strazianti eventi, anche sacrificare la sua sanità o uccidere la sua passata moralità.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Byleth Eisner, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Due:

Parte 1, Nubi Bianche — Un incontro inevitabile

 

 

Era un giorno come un altro quando arrivarono, sulla soglia dell’accampamento dei mercenari di Jeralt, tre studenti per chiedere loro aiuto. Quando Balan aveva visto chi erano, si era nascosta velocemente dietro Byleth e Beleth. Con il cuore che le batteva a mille, li fissava da dov’era sistemata, ovvero tra le fessure delle braccia dei suoi fratelli: in quel momento stavano parlando con Jeralt. Speravano che il mercenario avrebbe accettato di aiutarli.

-Siamo inseguiti da un gruppo di banditi. Spero che siate così gentili da darci una mano- stava chiedendo il ragazzo biondo, Dimitri.

-Banditi? Qui?- domandava Jeralt. Edelgard gli annuiva, scostandosi elegantemente delle ciocche di capelli bianchi dietro la schiena.

-È vero. Ci hanno attaccati mentre stavamo riposando nel nostro accampamento-.

-Siamo stati separati dai nostri compagni e sono in superiorità numerica. Vogliono le nostre vite… e ovviamente anche il nostro oro- aveva continuato il secondo ragazzo, Claude.

Jeralt era rimasto meravigliato della loro calma, prima di notare le loro uniformi. A lato del mercenario, stavano i tre figli di Jeralt ad ascoltare in silenzio. Dal canto suo, Balan manteneva una espressione calma, ma si sentiva davvero euforica dentro di sé.

Oddio, la scena del prologo! È identica!”, esclamava nella sua mente la corvina. Balan manteneva un volto tranquillo, ma i suoi occhi tradivano un luccichio divertito che era stato rapidamente notato dai gemelli, i quali si guardavano interrogativi, ignari di cosa passasse nella testa della loro sorellina.

In quel momento, uno degli uomini di Jeralt li aveva raggiunti per notificare che nel villaggio erano arrivati parecchi banditi.

-Vi avranno seguiti fin qui. Non possiamo abbandonare il villaggio ora.- aveva sospirato Jeralt, prima di girarsi verso i suoi tre figli.

-Dai, andiamo. Spero siate pronti-.

Balan si costrinse a calmare la sua euforia, mentre annuiva insieme a Byleth e Beleth, prima di seguirli. Avevano un villaggio da salvare, dopotutto: al resto, ci avrebbe pensato in un secondo momento.

 

**

 

Era passato solamente poco più di un quarto d’ora dall’inizio della battaglia e, in quel momento, erano un po’ tutti separati. Balan aveva appena messo ko un brigante con la sua spada, prima di girarsi rapidamente con uno slancio del busto per usare la magia sferzata contro un altro che stava per colpirla alla schiena.

“Nel prologo non c’erano tutti questi briganti… ma è anche vero che questa battaglia era stata usata solamente come introduzione ai comandi di gioco”, rimuginava la corvina, una volta libera di abbassare la guardia. Con quell’ultimo brigante, aveva finito di sistemare tutti i banditi situati in quella zona del villaggio.

 

“Se non stai attenta, finirai male”.

 

Balan si mise a sospirare, prima di dare ragione alla sua abilità parlante, System, nella sua testa. “Si, lo so. Questo non è un gioco, ma la vita reale…”.

Un sorriso si fece strada sul suo volto, nel ricordare l’evento che sarebbe accaduto a fine battaglia. “System usa ricerca sull’intero campo. Non voglio perdermi la scena in cui i gemelli riportano indietro il tempo con i battiti!”.

 

…affermativo”.

 

Se System avesse potuto sospirare, lo avrebbe fatto di certo. Balan fece un piccolo sorriso divertito a quel pensiero, mentre apriva il palmo della mano destra per visualizzare la mappa del territorio, con la magia di System (un trucchetto che aveva imparato ad usare da poco). Con quella magia, poteva vedere in tempo reale le posizioni di tutte le persone che si trovavano sul quel campo: Jeralt stava combattendo vicino a lei, Beleth un po’ più a nord e stava aiutando Dimitri. Byleth era vicino alla gemella, insieme ad Edelgard. Balan stava per usare la magia teletrasporto per arrivare vicino ai suoi fratelli (era curiosa di sapere chi avrebbe aiutato Edelgard e, di conseguenza, usato il battito), quando vide la posizione di Claude. Era ad est da Beleth, poco più lontano dagli altri, che cercava di tenere testa a tre banditi da solo.

 

“Lo aiuterai?”.

 

Balan si mise a sospirare, legandosi meglio la coda alta. -Beh… i gemelli possono aspettare un altro po’…- rispose, annuendo ad alta voce, prima di usare l’incantesimo. Si era teletrasportata proprio dietro Claude, appena in tempo per disarmare il bandito che stava per attaccarlo alle spalle. Approfittando della sua sorpresa nel vederla  sbucare all’improvviso, lo aveva afferrato in una morsa acrobatica, tramortendolo in un attimo. Claude si era girato verso di lei, sorpreso, dopo aver sistemato uno dei tre tipi con il suo arco.

-Wow, quello era teletrasporto, giusto? Non so da dove sbuchi, ma è stato fantastico..!- le esclamava il ragazzo con tono sbalordito.

Balan, di risposta, si era spostata velocemente per afferrarlo per la mantellina gialla della sua divisa con una mano. Scostandolo di lato per evitare un colpo di spada, con il braccio libero aveva attivato la magia nosferatu per disarmare e sbattere l’ultimo bandito contro un albero, mandandolo immediatamente ko. Non volendo infierire su un avversario svenuto, Balan si era voltata verso Claude, il quale aveva osservato la scena con uno strano brillio sorpreso nei suoi occhi verdi.

-Non ti distrarre, se non vuoi finire infilzato- disse, infine, con un tono stranamente neutrale, lasciando la presa sulla sua mantellina.

-Piuttosto, nessuna ferita?- aveva continuato con lo stesso tono.

Claude si riscosse dalla sorpresa, annuendo piano. -Ah, si.. tutto apposto-. Balan, allora, si era voltata, sussurrando un “meglio così”. Non voleva mostrargli l’imbarazzo che stava provando.

Oddio! Perchè ho detto quelle cose in tono così freddo! Volevo solo dirgli di stare attento! Aaaah…! Questo è perchè mi sono impanicata nel sentire i suoi complimenti da così vicino!”.

Gli scleri mentali che Balan stava avendo, erano, però, stati bloccati da una scena. Era una visione che poteva vedere benissimo, dalla posizione in cui si trovava. Si era avvicinata meglio ad un albero, appoggiando la mano sinistra al tronco: nella vallata più in basso da dove si trovava, c’era suo fratello Byleth che stava salvando Edelgard da un attacco di ascia del capo dei briganti. Era la stessa identica scena che aveva visto nel videogioco. Ci aveva giocato così tante volte che non poteva dimenticare quell’evento iniziale. In quel momento, fissando il modo in cui suo fratello sconfiggeva quell’uomo, Balan aveva compreso un dettaglio importante.

Non era riuscita a comprendere se suo fratello avesse usato il battito, oppure no: era molto probabile che non sarebbe riuscita nemmeno a vedere o sentire Sothis. Balan non seppe cosa provare, a quella notizia.

-Fratello!- aveva urlato lei, dopo aver scrollato la testa, decidendo di lasciare quei pensieri per un secondo momento. Correva verso Edelgard e il fratello, chiamandolo un’altra volta per nome, seguita da Claude, appena dietro di lei. Da destra anche Beleth e Dimitri lo stavano raggiungendo.

-Tutto bene, Byleth? Beleth?- domandava ai suoi fratelli e loro le annuirono. Allora, le era venuto naturale sospirare di sollievo, prima di osservare che anche Dimitri ed Edelgard stavano bene.

I gemelli stavano per chiederle la stessa cosa, quando vennero tutti bloccati da dei rumori provenienti dalla loro sinistra: Jeralt li stava raggiungendo, insieme ad altre persone. Balan aveva riconosciuto subito una di queste. Alla vista di Alois, la corvina si mise ad ipotizzare che gli altri dovevano essere Cavalieri di Seiros, venuti per salvare gli studenti della Officers Academy.

-È da tantissimo tempo che non ci vediamo, capitano Jeralt! È da venti anni che sei sparito senza lasciare traccia, ma ho sempre saputo che fossi vivo!- aveva annunciato, euforico nel rivedere un viso a lui familiare. Balan diede ragione al padre, quando lo vide affermare quanto fosse “rumoroso come al solito”.

-Non chiamarmi capitano. Non lo sono più, adesso sono solo un mercenario che girovaga e che ha lavoro da fare. Arrivederci, vecchio amico- Jeralt aveva cercato di chiudere la questione in fretta, ma Alois lo riprese alla svelta, chiedendogli di venire con lui al monastero.

-Il monastero di Garrech Mach… credo sia inevitabile- sospirava, alla fine. Alois, allora, diresse il suo sguardo verso i gemelli e, poi, su Balan, chiedendo loro se fossero i figli del Capitano Jeralt. Byleth e Beleth annuirono contemporaneamente.

-È corretto- risposero all’unisono, con lo stesso tono calmo.

-Ah si? Beh, differenze a parte, avete lo stesso manierismo- aveva commentato ridendo, prima di posare lo sguardo interrogativo sulla corvina, che era rimasta in silenzio. Balan ci aveva pensato su qualche secondo e non era riuscita a controllarsi, mentre rispondeva con una delle scelte che ricordava dal gioco.

-No, io sono una bandita- rispose con il tono più serio che riusciva a racimolare, facendolo ridere.

-Che sorpresa! Hai il suo stesso senso dell’umorismo!-.

I gemelli misero entrambi una mano sul capo della sorellina, nello stesso momento, accarezzandola, come d’abitudine. Balan sorrideva divertita, mentre Jeralt scrollava divertito la testa.

-Vorrei vedervi tutti e tre nel monastero! Verrete anche voi, giusto?- chiese Alois e Balan, Byleth e Beleth annuirono all’unisono, portando il loro sguardo sul cavaliere. Jeralt non rispose, facendo una faccia quasi cupa.

-Che problema hai, capitano? Non vorrai di nuovo andartene, vero?-.

Jeralt si mise, nuovamente, a sospirare. -Nemmeno io scapperei dai Cavalieri di Seiros…-.

 

**

 

-Apprezzo il tuo aiuto. Le tue abilità, e quelle delle tue sorelle, sono formidabili-.

Edelgard stava ringraziando Byleth, prima di rivolgersi anche alle sue due sorelle. -Tutti e tre siete chiaramente dei mercenari esperti… e vostro padre sarebbe Jeralt lo Spezzalame?-.

I gemelli, a quel punto, menzionarono di non sapere che Jeralt fosse stato un capitano e Balan rimase in silenzio ad osservarli chiacchierare. Si stava divertendo, dentro di sé, mentre il gruppetto parlava di quello che era successo. Finora, la scena era identica a quella del videogioco. Balan, però, sapeva che, da quel momento in poi, non tutto sarebbe rimasto uguale… soprattutto se voleva avverare il suo desiderio.

Adesso Dimitri, Edelgard e Claude stavano cercando di avere i fratelli Eisner a servizio nel proprio territorio di appartenenza: Il Regno di Faerghus per Dimitri, L’Impero di Adrestia per Edelgard e L’Alleanza Leicester per Claude. Mentre questo ultimo chiedeva per chi avrebbero lavorato, Balan si era voltata a fissare i gemelli, con un cipiglio incuriosito negli occhi. Nel gioco era una scelta obbligatoria, ma, adesso, quella era la vita reale e, tutti quanti loro, persone in carne e ossa: non erano più dei pixel e un insieme di codici su uno schermo. Quel mondo non era più un semplice gioco, con scelte prestabilite mostrate su uno schermo. Cosa avrebbero risposto i suoi fratelli, allora?

Byleth e Beleth si fissarono un attimo, iniziando una delle loro solite conversazioni mentali. Alla fine, si voltarono verso la sorella minore.

-Tu cosa ne pensi?- le chiesero entrambi, senza sapere di aver appena sorpreso la sorella minore.

“Cosa? Non scelgono nessuna delle tre opzioni… e vogliono il mio consiglio!?”, rimuginava la corvina sbigottita. Accorgendosi che i tre studenti si erano voltati verso di lei a fissarla, curiosi di sentire la sua risposta, Balan si schiariva la voce, cercando di sbrigarsi a rispondere.

-Ecco, sembrano tutti e tre bei posti… non saprei decidere… e poi non sappiamo se resteremo mercenari… magari anche il monastero potrebbe offrirci dei lavori?— era riuscita a dire, con il cuore che le batteva a mille.

“Se continuo così, come faccio quando al monastero incontro tutti gli altri?”. Balan si trattenne dal sospirare, appuntandosi mentalmente di allenarsi a rimanere calma e fresca con i suoi personaggi preferiti in giro.

-Dici?- chiese Byleth, ma in quel momento Alois li raggiunse. Stavano per partire verso il monastero e, quindi, dovevano mettersi in marcia.

-Sembra che dovremo lasciare il discorso per la prossima volta- aveva commentato Claude, prima di avviarsi verso Alois e gli altri cavalieri di Seiros, insieme a Dimitri ed Edelgard. La corvina sospirò di sollievo, ringraziando mentalmente Alois e il suo tempismo.

-Che persone uniche non trovate?- si mise a domandare ai gemelli, i quali le annuirono.

-Edelgard è una ragazza raffinata… ma sembra che ci stia continuamente valutando.- commentava Byleth, spostando lo sguardo dalla schiena della suddetta alle sue sorelle.

La gemella gli annuiva, riflettendo sull’impressione che il ragazzo biondo le aveva lasciato. -Dimitri sembra un tipo sincero… ma nasconde qualcosa dietro-.

Balan sorrise al duo, sentendo dentro un familiare déjà-vù nell’udire quelle osservazioni. Così, decise di contribuire con un tono felice nella sua voce. -Claude, invece, ha un bel sorriso… però non arriva agli occhi!-.

Tutti e tre erano della stessa opinione. Balan, a quel pensiero, si mise spontaneamente ad incurvare gli angoli delle sue labbra in alto, mostrando un grosso sorriso ai suoi due fratelli.

-Dai andiamo… Il monastero ci aspetta!- esclamava Balan, ancora sorridente, indietreggiando prima di voltarsi per avvicinarsi alla figura di Jeralt. Sotto quell’espressione sorridente, Balan nascondeva uno sguardo determinato: era il fuoco di qualcuno che non si sarebbe mai arreso, a niente e a nessuno.

 

I gemelli restarono fermi a guardare la sorella allontanarsi, con un minuscolo sorriso nelle loro labbra. Stavano per incamminarsi anche loro per raggiungerla, quando sobbalzarono sul posto nell’udire una voce nella loro mente.

-È sempre così giuliva, lei?-. Al loro fianco, si era materializzata la figura svolazzante di una bambina dai lunghi capelli verdi, la stessa della visione che, entrambi, avevano avuto durante la battaglia, Sothis. Gli occhi della verdognola erano puntati sulla schiena della corvina, prima di posarli sui due, avvertendoli che si sarebbero dovuti abituare alla sua presenza.

I gemelli annuirono, affermando come erano stati semplicemente presi alla sprovvista, prima di riportare il discorso sulla loro sorella minore.

-Intendi Balan?- aveva chiesto all’unisono i due e Sothis aveva annuito, aspettando una risposta più elaborata.

-Beh, è così fin da quando l’abbiamo conosciuta. Cerca sempre di pensare positivamente.- aveva iniziato Beleth, portandosi una mano sulla guancia, inclinando il volto in modo riflessivo. -È davvero carina quando mette tutta se stessa nelle sue azioni…-.

Byleth aveva annuito subito, comprendendo perfettamente i sentimenti della gemella. -Ed è anche adorabile come si imbarazza facilmente, se le facciamo dei complimenti-. Aveva aggiunto lui, con un tono serio e Beleth lo aveva guardato, annuendogli. Sothis sorrise, intenerita nel vedere quanto i due Eisner amassero la corvina.

-Ok.. ok, ho capito!- li aveva bloccati, prima che continuassero a scandire lodi sulla sorellina. -Però, il suo sguardo… i suoi occhi celano una forte determinazione, ma non ne comprendo il motivo. Voi ne sapete qualcosa, a riguardo?-.

Byleth e Beleth si guardarono un attimo, prima di dissentire.

-Lo sappiamo. Abbiamo notato che ci nasconde qualcosa- aveva iniziato Byleth, lasciando continuare il discorso alla sorella.

-Esatto… ma non ha importanza. Abbiamo deciso da tempo che ci saremo, quando avrà bisogno di noi-.

In quel momento, la voce di Balan li aveva scossi dalla conversazione. Si voltarono, mentre sentivano la minore intimare loro di sbrigarsi.

-Capisco… beh, allora è fortunata ad avere due fratelli protettivi come voi!- aveva commentato Sothis, con un sorrisetto. -Però, adesso andate o partiranno senza di voi!-.

Byleth e Beleth annuirono, prima di incamminarsi per raggiungere Balan, la quale aveva appena smesso di sbracciarsi per farsi vedere.

In quel modo, partendo verso il Monastero di Garrech Mach, era iniziata la storia di una nuova Fodlan. Nessuno, però, conosceva ancora quale genere di sole sarebbe sorto, nel futuro di quella regione.

 

***
 

Piccola Nota:
Salve a tutti! Sono sempre io... contenta che anche questo capitolo sia andato! Ci ho messo ben tre giorni per correggerlo, ma se trovate delle sviste, mi scuso in anticipo! Adesso una piccola precisazione sulle abilità di Balan:
Durante la sua creazione, mi sono ispirata tanto alle schede dei vari personaggi e, così come ognuno di loro acquista delle abilità a seconda della classe, anche la mia oc possiede due abilità particolari: una principale e una secondaria, per dire. Quella principale, come si è capito, è System. Con questa, Balan possiede una specie di enciclopedia parlante all'interno della sua testa. Questo è il motivo per cui Balan, attraverso la magia, può ricreare (fino ad un certo limite) la mappa del terreno in cui si trova. (NB: Anche se non riescono ad usarla, fin quando le persone posseggono energia magica, queste vi compariranno sempre all'interno!).
La seconda abilità può essere secondaria, ma è altrettanto importante... soprattutto più in avanti nella storia. L'ho chiamata "Allies' Force" perchè la sua forza e le sue prestazioni raddoppiano, se ci sono degli alleati adiacenti a lei durante la battaglia. Più il legame con loro è forte, maggiore è la forza che Balan acquisisce. Di questa, però, Balan ne è all'oscuro (più che altro perchè non l'ha mai chiesto a System, si lo so)... ma, come ho spiegato prima, è importante! Quindi tenetevelo a mente!

Bene, bene, bene... adesso Balan e i gemelli hanno incontrato i tre capi-casa e si stanno incamminando verso Garrech Mach. Cosa accadrà?
Al prossimo aggiornamento,
Karin.

   
 
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