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Autore: TsukikageShawn    29/01/2021    2 recensioni
OS per la challenge 13 Songs, 13 Quotes, 13 Stories indetta da Carachiel.
Pacchetto 8 - You're not different to me, Ozzy Osbourne
Michael ha avuto la strana idea di far fare terapia di coppia a Rio e Thomas. Riuscirà a risanare il loro rapporto scombinato?
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Arclight/ Three, Rio, Thomas Arclight/ Four
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: A e B si odiano ma scoprono di avere in comune più di quanto si aspettassero. E c'è lo zampino di C di mezzo.
Citazione: Do you want me crucified
For my profanity
Concealing your crimes behind a
Grandeur of lies
Tell me where do I begin
If you think you're without sin
The first to cast the stone

 

«Terapia di coppia!?» urlò Thomas. Michael doveva aver perso veramente la testa per averlo chiamato alle sei del mattino per un motivo così strano. Decisamente strano dato che non sono una coppia, e neanche amici.
«Si, per risanare il vostro rapporto» rispose il fratello, secondo lui era un'ottima idea.
«Non c'è mai stato un rapporto e mai ci sarà» puntualizzò.
«Fratellone non urlare, ci sento benissimo. Almeno provaci, non hai ancora avuto modo di scusarti con Rio per quello che è successo due anni fa.»
«Va bene, ma non pensare che la principessina inizierà a piacermi.»
«Perfetto, veniamo a casa tua alle dieci.»
«Aspetta, oggi? Ma è domenica, lasciami in pace almeno oggi… Michael? Michael?»
"Ma che razza di fratello ho, non ha neanche salutato."
Thomas posò il telefono sul comodino, Michael aveva staccato la telefonata senza neanche dargli il tempo di contestare. Avrebbe voluto riaddormentarsi sul letto e starci per tutto il giorno, aveva dormito poco dato che era rimasto sveglio tutta la notte a giocare ai videogame. Si alzò dal letto e iniziò a sistemare l'appartamento disordinato, da quando viveva da solo l'ordine era scomparso dalla sua vita. Passò due ore intere a fare le pulizie e sistemare i vestiti sparsi per la casa nell'armadio, il tutto restando completamente nudo. Nudo perché Thomas dormiva senza vestiti per un motivo conosciuto solo al suo cervello. Dopo aver sistemato l'appartamento, fece colazione e andò a lavarsi.
Uscì dal bagno alle dieci in punto, non fece neanche in tempo a controllare i messaggi sul cellulare che  qualcuno suonò il campanello. Michael era puntuale come sempre. Il padrone di casa li fece accomodare in soggiorno e calò un silenzio tombale. Il primo a predere parola fu il rosa, indossò un paio di occhiali e si sistemò di fronte ai suoi pazienti.
«Siete troppo distanti, dovete sedere più vicini.»
Rio e Thomas guardarono il loro interlocutore in malo modo e si avvicinarono senza distogliere lo sguardo.
«Iniziamo la seduta, Thomas per prima cosa devi scusarti con Rio.»
"È proprio necessario?" pensò il nominato, chiedere scusa non era nel suo dizionario.
Il terapista improvvisato, non vedendo alcuna reazione da parte del fratello, aggiunse: «Avanti, deve venire dal tuo cuore. Devi esserne convinto».
Thomas si girò verso Rio, provò a prenderle le mani ma lei si scansò. Michael le fece cenno di assecondarlo e la ragazza acconsentii alla richiesta con uno sguardo schifato.
«Rio… mi dispiace, scusami per quello che ti ho fatto. Non volevo farti del male, e se proprio devo farlo sarà facendo l'amore.»
Michael portò la mano in viso per non vedere il ghigno sul volto del fratello, doveva aspettarsi una risposta del genere da parte sua. D'altro canto Rio diede una testata a Thomas e liberò le sue mani dalla dolce presa del giovane.
«Se proprio devo farti del male sarà quando ti ucciderò, questo è solo il riscaldamento» rispose a tono la ragazza massaggiandosi la testa nel punto in cui aveva colpito il bersaglio. Shark aveva ragione a dirle di avere la testa dura, anche se non intendeva in senso letterario.
"Come siamo violenti, ti piace fare la difficile principessina. Non mi coglierai di sorpresa un'altra volta."
Thomas fece l'occhiolino per nascondere lo stupore del gesto improvviso e si allontanò lentamente per evitare altri colpi, mai si sarebbe aspettato una reazione del genere.
«Avete entrambi accettato di fare questa cosa, quindi per favore potreste mettere da parte l'odio reciproco e cercare di far funzionare questa seduta?» chiese con calma Michael controllando che nessuno dei due si fosse fatto troppo male.
I due giovani annuirono, ma ogni volta approfittavano delle richieste e domande del terapista improvvisato per punzecchiare l'altro e litigare. Continuarono così per un'ora intera fino a che il povero ragazzo perse la pazienza e colpì i due litiganti con un mestolo di legno comparso dal nulla. Evidentemente era andato in cucina a prenderlo senza che i due litiganti se ne accorgessero.
«Ora basta litigare, se iniziate di nuovo vi colpisco con qualcosa di più pesante.»
«Mich credevo fossi contrario alla violenza» disse Rio guardandolo stupita. Mai si sarebbe aspettata che il dolce e tranquillo Mich avesse una reazione del genere.
«Lo credevo anche io» aggiunse Thomas.
Il rosa si irrigidì di colpo, per una volta i due erano d'accordo su qualcosa. Forse doveva prima mettere in risalto le loro similitudini così sarebbe stato più facile cacciare via l'odio che provavano.
«Ok, allora ricominciamo dall'inizio con un approccio diverso. Rio secondo te cosa hai in comune con Thomas?»
«Niente, siamo gli opposti che non si attraggono» rispose Thomas al posto della ragazza, secondo lui erano l'eccezione che confermava la realtà.
«Non rispondere al posto mio anche se vogliamo dire la stessa cosa.»
Per la prima volta Rio guardò Thomas con occhi diversi, era stupita di come la pensassero allo stesso modo su certi argomenti. Forse Michael aveva ragione, forse veramente avevano in comune più di quanto credevano. Ma aveva bisogno di più prove per ammetterlo ed accettarlo. D'altro canto era quasi impossibile credere che anche il mezzano Arclight fosse arrivato a questa conclusione, a detta sua.
"Vedo che la principessina ed io la pensiamo allo stesso modo, la faccenda si fa interessante."
«Thomas perché non sopporti Rio?» domandò Michael, incurante che l'evidente schiettezza del fratello potesse peggiorare la situazione.
Ci pensò più del dovuto. In effetti c'erano troppe cose da dire, ma in quel momento sembrava che la donna nei suoi pensieri fosse diversa dalla donna che aveva accanto. E non riuscì a trattenere lo stupore della sua conclusione, alla fine aveva capito che il suo odio era rivolto ad una persona che non esisteva.
«Credo di aver frainteso tutto…» si lasciò sfuggire Thomas mentre vagava con i pensieri a tutti i momenti vissuti con la ragazza.
Rio lo guardò stranita, quella risposta aprì un sacco di dubbi in lei. Forse veramente tutta quella situazione era stata generata da un fraintendimento. Forse ha sempre visto il problema dalla prospettiva sbagliata. Perché pensandoci bene, cosa è realmente accaduto quel fatidico giorno?
 
Era tardo pomeriggio, una bellissima ragazza dai capelli blu usciva da casa sua con il deck in mano. Avrebbe sfidato a duello un bel giovane conosciuto da poco, le sembrava un tipo interessante con cui far amicizia. Arrivò al luogo dell'appuntamento in anticipo, quindi decise di esplorare un po' il posto. Era circondata da vecchi edifici che sembravano abbandonati, e l'aria che si respirava non presagiva nulla di buono. La cosa più importante era la solitudine della giovane malcapitata, ed erano proprio quei luoghi che il defunto padre le diceva di evitare. Il suo sfidante arrivò in leggero ritardo e senza perdere tempo preparò l'occorrente per il duello.
Era in vantaggio, con il prossimo attacco avrebbe vinto. La ragazza era così contenta che sottovalutò la situazione, non pensò a giocare l'unica carta che aveva in mano. Con quella avrebbe bloccato l'attivazione della carta coperta dello sfidante e avrebbe vinto senza dubbi. Questa piccola distrazione le fu fatale.
E così Thomas, esitante come non lo era mai stato in un duello, attivò quella carta. Quella stupida carta che il padre aveva insistito che usasse. E così scoppiò un incendio che prese in pieno Rio, facendola crollare a terra priva di sensi.
Corse da lei, il suo corpo era troppo caldo e sui suoi vestiti iniziarono a comparire macchie di bruciato. Non era normale, si disse, allora disattivò la realta aumentata e si accorse che l'incendio era reale. Il perché non c'era tempo di chiederselo, doveva prendere una decisione all'istante. E prese quella che chiunque con un buon cuore avrebbe approvato. Corse via dall'incendio portando sulle spalle la ragazza e così la salvò, procurandosi una cicatrice a forma di croce sull'occhio destro.
Senza di lui Rio ora non sarebbe qui…
 
Michael chiamò Rio varie volte prima che lei rispondesse, sembrava in una spece di trance, aveva detto. Si voltò verso Thomas e poggiò delicatamente la sua mano sulla cicatrice.
«Quel giorno mi hai salvato la vita, e io per tutto questo tempo ti ho odiato per qualcosa che non potevi controllare. Non è colpa tua, è stato un incidente.»
La ragazza lo strinse a se in un abbraccio, ora finalmente vedeva il fratello di cui parlava sempre Michael, il ragazzo interessante che aveva conosciuto due anni prima.
"E ora che faccio?" pensò un Thomas spaesato. Le sue parole risuonavano come una cantilena nella sua testa, non riusciva a cacciarle via. Allora si concentrò su di esse esaminandole una ad una, e si rese conto che era stato un idiota a credere di essere colpevole. Come aveva detto lei, era una cosa che non poteva controllare.
Guardò il fratello che si era sciolto alla vista di quella scena tenera, e sorrise ricambiando l'abbraccio. Si abbandonò tra le braccia della ragazza e finalmente riuscì a scusarsi con il cuore.
«Che belli i lieto fine, allora il mio lavoro è terminato.»
«La prossima volta che ti viene un idea assurda avvertimi, ti prenderò sul serio» disse Thomas leggermente imbarazzato, alla fine aveva funzionato.
Michael andò via, lasciando i due giovani ancora abbracciati sul divano. Uscì dall'appartamento saltellando allegramente come un bambino che ha ricevuto un giocattolo in regalo, chiamò tutti i suoi contatti e riferì la bellissima notizia.
Nel frattempo Rio e Thomas iniziarono a conoscersi meglio e trovarono un sacco di cose in comune. Ridevano e scherzavano come due amici di lunga data, come se gli anni precedenti occupati dall'odio reciproco non fossero mai esistiti.
E con grande sorpresa si scambiarono un bacio, il primo di una lunga serie.
 
 
 
 
Angolo autrice
Idee strane e dove trovarle direi XD. Prima o poi dovevo scrivere qualcosa del genere e questa bellissima challenge mi ha dato la scusa per farlo.
Ci tengo a precisare che, secondo una mia personale visione, i personaggi di Zexal sono un po' piatti e caratterizzati alla leggera - senza andare nei dettagli. Quindi i personaggi nelle mie storie sono descritti cercando di rimanere nel personaggio, ma con un tocco in più dato dalla opinione che mi sono fatta cercando di rimediare a questi buchi.
Detto questo, spero che la OS vi sia piaciuta... Piccolo chiarimento: non scrivo solo challenge, prima o poi arriverà qualcosa di "mio pieno".

   
 
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