Una folla inerme,
la seduzione degli sguardi
la casualitā degli incontri.
Hai chiamato il mio nome
forse,
in una notte come tante
in mezzo ai volti,
affacciato a mare.
Hai sussurrato alle pareti inermi
le lettere
che mi componevano,
tra cespugli ebbri
delle nostre fantasie mi hai plasmato.
Mi hai nascosta,
dietro una porta
che bianca si confondeva con le mani mie
pallide, esauste.
Eppure adesso
squarcio il silenzio
in notti insonni dove torni a cercarmi
negli amori che dissimuli.
Adesso, che fuggi
lo sai
č una malia.