Eccolo lì, basso, fin troppo, seduto a gambe conserte ,sul tetto della base della sua compagnia, mentre pensava ad un modo per tirarsi fuori da quell'impiccio.
Ma chi voleva prendere in giro?
Era fottuto, avrebbe potuto anche dimostrare la sua innocenza, avrebbe anche potuto portare le teste mozzate, grondanti di sangue, di tutti i demoni dell'inferno; anzi, avrebbe potuto anche portarne uno vivo e vegeto, in carne e ossa, con gli occhi cupi ed inquietanti. Ma non sarebbe servito a nulla.
Quando lui ed i suoi compagni provvidettero a bloccare l'avanzata degli elfi, quando si fecero avanti nei meandri del palazzo reale oscuro, la nobiltà, il popolo e perfino , anche se in verità non ne era particolarmente dispiaciuto, il re ,si erano voltati di spalle con disprezzo. Nessuno in tutto il regno ha osato proferire una parola in difesa dei membri del Toro Nero: neppure Vangeance, e lui avrebbe il coraggio di definirsi un capitano? Ma non prendiamoci in giro, lui stesso aveva riconosciuto di esser stato un debole, non riuscendo a scegliere da che parte schierarsi. E non ha avuto neppure il coraggio di prendersi le colpe che gli spettavano, mettendo in pericolo la vita di una bambina, e facendo ricadere tutte le colpe prorpio verso di lui. Lui, che aveva liberato innumerevoli cavalieri e popolani dal controllo mentale degli elfi; lui, che era l'ultimo a qui poter dare delle colpe; lui, che ha combattuto in prima linea contro il demone. Lui, che è stato condannato a morte: Asta, il ragazzo posseduto dal demone. E cavaliere magico inferiore di terzo grado del Toro Nero.
Un po' di gratitudine non guasterebbe, le compagnie dei cavalieri magici non han mostrato chissà quale atteggiamento migliore nei loro confronti, nessuno di loro, nessuno.
Allora perché non mandare tutto al diavolo? Scappare in un altro regno non sarebbe così difficile. Anche una falsa pista su un demone sarebbe potuta essere una buona alternativa, sarebbe bastato fornire un rapporto truccato a dovere, annunciare la presenza di un demone entro i confini del regno ,e dire che ci sarebbero voluti alcuni anni per provvedere. Ma anche con queste scuse, non sarebbe importato a nessuno, gli avrebbero voluti morti comuqnue, perché loro erano il Toro Nero.
Perché continui a combattere?
Perché ti rialzi sempre?
Perché non te ne vai?
Perché non mostri a tutti di cosa devono davvero avere paura? Asta non smetteva mai di pensarci. La determinazione di un uomo prima o poi si spezza. Ma come si suol dire: Sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
Ed anche se Asta non commetteva alla fine così tanti errori, perseverava con la determinazione di un demone.
"Perché io voglio diventare- si ripeteva ogni volta- l'imperatore della magia!". Perché ad Asta non importava di essere gratificato, importava solo del suo regno, dei suoi amici, del popolo di cui faceva parte. Quindi anche fosse ritenuto lui stesso un demone, per quanto tempo fosse potuto passare, avrebbe convinto anche il più incalliti degli oppositori del contrario, e sarebbe diventato il più rispettato ed amato fra gli imperatori magici.










Angolo dell'autore

Ah regà buongiorno.
Prima volta che scrivo di Black Clover, fra l'altro in un forum praticamente inesistente e mi dispiace davvero spero che possa crescere con il passare del tempo. Ed è inoltre anche la prima storia , che possa definirsi tale perlomeno, che pubblico dopo un sacco per cui spero di non aver commesso errori di battitura come mio solito ,e di esser stato chiaro ed esaustivo.
Ma ora lasciamo perdere le mie manie problematiche e parliamo un po' di questa piccola storia:
Dire che Asta non è il più complesso fra i personaggi non è del tutto sbagliato, ma neppure del tutto giusto.
Questo poveretto pare che non pensi mai a nulla, che non soffra mai per un qualche maltrattamento, per un classico rifiuto da parte della sorella (ancora non lo vuole capire che è una suora, un po' se la cerca dai XD).
Ma in verità ho sempre visto Asta come un personaggio decisamente più profondo.(A dispetto di cosa dice Yuno ma dettagli) Asta sicuramente soffre della sua diversità, del rifiuto del prossimo verso di lui, e del fatto che nessuno dei suoi sacrifici venga apprezzato da chi conta, eppure continua imperterrito, per il suo regno, perché non gli importa ed è troppo cazzuto per porsi sti problemi XD.
Vabbè dopo angolo forse anche inutilmente prolungato io vi saluto ad una prossima storiaXD
Un saluto da parte di me stesso Jason