Il suono delle risatine sommesse di Vincent era come musica per le orecchie di Gilbert. Non ne avrebbe avuto mai abbastanza. Ogni volta che il fratellino rideva, lo riempiva di una sensazione di gioia che poteva solo descrivere come amore. Amore fraterno ovviamente. Ciò che lo rese ancora più felice, fu quando le risate di Vincent furono causate da lui, proprio come adesso.
Attualmente i due ragazzi stavano studiando in una zona, più o meno appartata, della biblioteca della Lutwidge. Era stato Vincent ad averlo invitato, sostenendo che ultimamente non si era concentrato molto bene in classe e aveva un disperato bisogno di un tutor. E chi meglio del suo fratellone poteva aiutarlo? Non avrebbe chiesto a nessun altro.
Ovviamente, Gilbert sapeva che quella era solo una scusa per poter passare del tempo insieme. Quando erano all'accademia, Gilbert poteva godersi del riposo dalle lezioni di sparo. Inoltre, non dover stare a seguire gli stupidi ordini di Break o sopportare la famiglia Nightray, era davvero liberatorio. Con Vincent si divertiva e andavano molto d'accordo. Non poteva chiedere compagnia migliore. Il fatto che fosse una scusa era palese. 
Perché? Semplice, i voti di Vincent erano molto più alti dei suoi. Quasi sempre eccellenti. 
Che genio il suo fratellino! 
Era quasi geloso, specialmente per il fatto che faceva strage di cuori senza nemmeno impegnarsi. Gli bastava mostrare un semplice sorriso ed ecco che tutte le studentesse cadevano ai suoi piedi. 
E lui invece? Che si riempiva ogni giorno di profumo, cosa otteneva? Niente!
Volendo anche lui passare del tempo insieme, Gilbert ha accettato di unirsi per lo studio. Ed è stato così grato di aver detto di sì perché, se non l'avesse fatto, non sarebbe seduto accanto a Vincent in questo momento, premendo baci sulla sua guancia ogni volta che il più piccolo dava la risposta corretta.
Vincent, infatti, indicava avidamente una delle sue guance, ridacchiando mentre aspettava la sua ricompensa, ogni volta.
Ha fatto gonfiare il cuore di Gilbert di calore. Stare con Vincent era sempre rilassante. Non si era mai sentito come se dovesse essere qualcuno di diverso da se stesso quando erano insieme. Poteva rilassarsi e, a sua volta, poteva aiutare anche lui a fare altrettanto. Era qualcosa che potevano fare solo in presenza l'uno dell'altro.
"E la risposta a questa domanda è la B, giusto?" 
Chiese Vincent, gli occhi eterocromatici puntati sul fratello che sorrise, annuendo. Gli occhi dorati guardarono il foglio nella sua mano. 
Sì, la risposta era corretta. 
Era pronto a dargli l'ennesimo bacio come ricompensa, che rimase sorpreso nel sentire le labbra soffici di Vincent posarsi sulla sua guancia.
Quando gli lanciò un'occhiata, scoprì che le sue guance si stavano riscaldando. Il fratellino stava praticamente ballando sul posto, ondeggiando da un lato all'altro e con le mani sulla bocca, cercando di contenere le risate che morivano dalla voglia di liberarsi da un momento all'altro.
Gilbert sorrise ancora, appoggiandosi meglio contro lo scaffale della biblioteca, mentre si voltava per affrontare Vincent.
Il minore ha avuto a malapena la possibilità di reagire quando Gilbert si tuffò su di lui per premere una serie di baci sul suo viso. Le risate riempirono l'aera in cui sedevano, mentre il più grande continuava a premere un bacio dopo l'altro, su ogni punto del bel faccino arrossato di suo fratello. Non passò molto prima che Vincent iniziasse a fare lo stesso. Cingendo il collo di Gilbert con le braccia, prese a sua volta e riempirlo di baci. 
Si abbracciarono forte, facendo scivolare via i libri e si dovettero staccare velocemente quando sentirono dei passi avvicinarsi.
"Consiglierei a voi due di terminare qui. So che è un posto perfetto per studiare, ma chiudo tra dieci minuti e, a meno che non vogliate restare chiusi dentro, sarà meglio che usciate" 
Disse loro la bibliotecaria con un sorriso prima di rivolgere la sua attenzione al suo orologio da taschino e allontanarsi.
Vincent aveva gonfiato le guance, infastidito per essere stato interrotto e osservò Gilbert iniziare a raccogliere le loro cose.
"E se ci facessimo chiudere dentro?"
"Vince..."
Sospirò il maggiore. Alzandosi, aiutò Vincent a fare altrettanto.
"Possiamo sempre continuare in camer- ok, ok, non tirarmi"
Rise mentre il fratellino lo trascinava verso il dormitorio. 
Non vedeva l'ora di riprendere da dove si erano interrotti.