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Autore: Klo89    31/01/2021    0 recensioni
La galassia di Pegaso era in grave pericolo. I replicanti riattivati dal Dr. McKey erano cresciuti di numero in maniera esponenziale. Avevano costruito molte navi con le quali distruggevano tutti i mondi umani che incontravano. Per sconfiggere un male ne era stato creato uno peggiore. Atlantide cercava di fare del suo meglio per contrastare questa minaccia. Tuttavia lo scontro aveva portato a una perdita improvvisa e dolorosa tra i suoi membri. Un'alleanza con i Wraith sembrava l'unica possibilità per sconfiggere il nemico, mentre un nuovo membro si unisce alla spedizione terrestre. Il tempo è poco e la minaccia imminente. Potrà la cooperazione tra Wraith e terrestri avere la meglio sui replicanti? Si potranno diminuire le tensioni e soprattutto potranno Wraith e umani imparare gli uni dagli altri? Leggete e lo scoprirete.
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Sheppard, Nuovo Personaggio
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Hope bussò alla porta e una volta entrata trovò tutta la squadra riunita. A quanto pare stavano facendo un meeting e non l'avevano chiamata per partecipare.

“Si?” disse il colonnello.

“Vedo che state discutendo senza di me. Se ho interrotto qualcosa..”disse la ragazza. Aveva capito che non la consideravano una di loro.

“Hai capito cosa hanno combinato gli Hoffan?” tagliò corto Sheppard.

Ovviamente non volevano considerarla parte del gruppo, ma quando poteva essere utile allora potevano interpellarla.

“Certo. Immagino che il processo di sintesi del RNA non vi interessi. Comunque, possono utilizzare la tecnologia Wraith a loro piacimento.” disse Hope. Era inutile perdersi in chiacchiere. Poi aggiunse “ si credono invincibili, ma non sanno contro chi hanno a che fare. I replicanti si adatteranno facilmente ai loro cannoni. Magari potrebbero distruggere una o due navi. In ogni caso volevo dirle anche un altra cosa. Ho trovato un video in cui viene mostrato il lavoro, se così si può chiamare, degli scienziati. Si vede chiaramente che hanno torturato brutalmente il Wraith. Se è ancora vivo dobbiamo..”

“Dobbiamo cosa?” disse brusco Ronon? “Ma tu da che parte stai eh?” disse avvicinandosi a lei minaccioso. “I Wraith sono mostri ! Tanto meglio se l'hanno fatto soffrire. Se l'è meritato” concluse.

Hope stava per rispondere a tono quando il loro litigio fu interrotto dall'arrivo del cancelliere che entrò nella stanza senza annunciarsi.

“Vedo che gli animi sono roventi” disse osservando la scena. Era quasi divertito.

Hope che non sarebbe stata zitta davanti alla violazione dei diritti fondamentali dell'uomo e aveva capito che nessuno della squadra l'avrebbe supportata disse “ Sig. Cancelliere le vostre armi sono potenti, ma inutili contro i replicanti “ poi aggiunse “ho visto il video dei vostri esperimenti” e si avvicinò “ da scienziata e come essere sono molto contrariata dai vostri metodi. Esigo vedere il Wraith immediatamente e richiedo la sua liberazione”.

Alle sue parole la sua stessa squadra pensò che fosse impazzita. Non solo stava considerando il Wraith un essere umano, ma addirittura voleva liberarlo.

“Ti ha dato di volta il cervello per caso?” disse Teyla seccata.

“I Wraith sono mostri senza scrupoli. Distruggono mondi, famiglie...” sbraitò Ronon.

Hope con tono calmo disse “ capisco il vostro punto di vista, ma non è colpa dei Wraith se sono ciò che sono” e poi puntualizzò “se gli Antichi li hanno resi ciò che sono, sono convinta...”

“Va bene ora basta!” li stoppò Drhuin. “E' inutile che continuiate a discutere. L'ora del Wraith è giunta”.

“Cosa sta dicendo? Cancelliere..” disse Hope irritata. Di certo non avrebbe permesso un'esecuzione. Tuttavia il colonnello Sheppard le si avvicinò e guardandola dritta negli occhi, con tono furente disse “ora stai zitta! Qui è in gioco il futuro degli esseri umani e tu pensi a salvare un Wraith. Preoccupati di più a trovare la sequenza di codice giusta a disintegrare i replicanti”.

In quel preciso momento entrarono due guardie Hoffann. Si capì che erano militari perché erano armati di fucile.

“Signori se volete seguirmi” disse il cancelliere.

Usciti dalla residenza si avviarono in furgone verso un altro edificio. Appena entrati capirono immediatamente che si trattava di una prigione. C'erano molte guardie armate fino ai denti. Oltrepassarono diverse porte. Tutte dovevano essere aperte tramite un codice identificativo. Raggiunsero una stanza buia. Al centro era collocata una specie di gabbia. Hope notò subito chela gabbia era circondata da un campo elettrico. Niente poteva entrare, ma nemmeno uscire. Al centro della gabbia, coricato supino sul pavimento vi era ciò che rimaneva del Wraith. Hope potè vedere che i vestiti che indossava,ormai logori, gli stavano molto grandi. Era uno scheletro. Sembrava giovane. I capelli lunghi e grigio argentei erano arruffati e sporchi. Gli occhi sbarrati fissi nel vuoto e il respiro impercettibile. Sicuramente era stato prigioniero molto a lungo, senza nutrirsi e sottoposto a torture era un miracolo che fosse ancora vivo.

Cercò di avvicinarsi, ma fu bloccata in malo modo dal colonnello.

Il cancelliere si avvicinò alle sbarre “ E' giunto il momento che tu abbia la tua ricompensa per i tuoi servigi “.

A quelle parole il Wraith voltò la testa. Era la prima volta che si rivolgevano a lui senza urlare o picchiarlo.

“Di certo non possiamo farti morire di fame, sei prezioso per i nostri esperimenti” continuò. Poiché era incosciente quando lo trovarono, il Wraith non aveva assistito alla sorte dei suoi compagni e non sapeva nulla del vaccino degli Hoffan.

Il Wraith si alzò a fatica. Nonostante le ferite e la debolezza manteneva un portamento fiero.

“Umano” disse con il tono più sprezzante che avesse “pagherete amaramente ciò che mi avete fatto. I miei fratelli spazzeranno via il vostro mondo”.

“Data la tua posizione direi che le minacce sono inutili. E comunque ti sto offrendo sostentamento. Lo vuoi o no?” continuò Drhuin.

Il Wraith era debolissimo. Non solo la fame lo aveva consumato completamente, ma gli umani lo avevano torturato sia durante i loro esperimenti sia all'interno della prigione. Quindi annuì.

Si avvicinò alla gabbia un uomo di mezza età. Il campo energetico si disattivò. In quel momento Hope si divincolò dal colonnello e mentre si avvicinava alla gabbia tentò di metterlo in guardia “No, non devi mangia...” ma qualcuno la colpì violentemente in testa e cadde a terra. Era ancora cosciente, ma intontita.

L'uomo entrò nella gabbia e si scoprì il petto. Il Wraith era incredulo, ma la fame lo stava ardendo vivo così facendo un verso stridulo si avventò con la mano verso di lui. La mano raggiunse il petto. Cercò di iniziare a mangiare, ma non ci riuscì. Intanto sia l'uomo nella gabbia, sia gli Hoffan presenti si erano messi a ridere.

Il Wraith si staccò. Dopo pochi secondi fu travolto da un dolore acuto che lo attanagliava. Iniziò a contorcersi. Hope, ancora a terra cercò di alzarsi. Voleva soccorrere il Wraith.

In quel preciso momento dei violenti scoppi si sentirono all'esterno del complesso. Qualcuno li stava attaccando.

Tutti i presenti e i soldati della prigione corsero all'esterno.

I colpi cadevano uno dietro l'altro. Erano i replicanti.

Drhuin prese la radio e disse di attivare i cannoni a loro disposizione e di far fuoco contro il nemico.

“Cancelliere è tutto inutile, dobbiamo evacuare il prima possibile..” urlò Sheppard per farsi sentire nel caos dei bombardamenti.

“Noi non andiamo da nessuna parte” disse Drhuin e poi si diresse verso il quartier generale.

Sheppard sapeva che non c'era tempo da perdere, presto Hoff sarebbe stato distrutto. Se volevano rimanere lì a morire non avrebbero potuto farci niente. Loro sarebbero ritornati su Atlantide.

Nel frattempo all'interno del complesso Hope era riuscita a rimettersi in piedi. Il colpo era stato violento. Era sicura che a colpirla fosse stato un militare. Entrò dentro la cella ove il Wraith ancora vivo si contorceva. Si avvicinò a lui “voglio aiutarti” disse e Iniziò a monitorare i suoi parametri vitali con un marchingegno degli antichi. Gli organi stavano collassando, tuttavia il deterioramento non era molto rapido. Probabilmente ci sarebbero voluti giorni prima del decesso.

Hope non sapeva che fare. Poi prese una decisione. “Ascoltami i tuoi organi si stanno deteriorando, se non ti nutri morirai” disse. Il Wraith la guardava senza capire dove volesse andare a parare. Il dolore era talmente lancinante che lo aveva paralizzato. Hope gli prese una mano e se la portò al petto “sono un dottore, una scienziata. Non sono disposta ad assistere a tanta sofferenza senza fare niente. Prendi il minimo di cui hai bisogno per ristabilirti”. Il Wraith era strabiliato. Un'umana che si offriva a lui. Agganciò il palmo della mano al suo petto e iniiò a nutrirsi tuttavia non ci riuscì. “ma cosa..” disse con un filo di voce.

Hope monitorò i parametri con il dispositivo. Era come se il vaccino non solo lo avesse avvelenato, ma gli aveva anche bloccato la capacità di nutrirsi di altri esseri viventi.

Lì non poteva aiutarlo. Ma sapeva che la squadra non l'avrebbe aiutata. Le venne in mente un idea..

In quel preciso momento entrò la squadra di Shepaprd che trovandola all'interno della gabbia disse “ma che diavolo stai facendo?”

Hope si voltò in direzione dei “compagni”. “Dobbiamo abbandonare il pianeta “ disse Teyla.

Hope era ben conscia del pericolo. “Lo so, ma dobbiamo portare lui con noi” disse.

Poi sapendo che i suoi l'avrebbero aggredita e di certo non c'era il tempo per discutere disse “state tranquilli, è morto” e gli fece vedere che il Wraith non si muoveva più. Gli disse ciò che era successo e che sarebbe stato utile studiarlo per capire quale componente del vaccino aveva impedito al Wraith di nutrirsi anche di persone non vaccinate.

Sheppard, Teyla e Ronon la guardarono con disgusto. Offrirsi come pasto, doveva essere completamente matta. Tuttavia la possibilità di trovare un modo per impedire ai Wraith di nutrirsi, magari sviluppando qualche arma chimica era intrigante. Così a malincuore presero il Wraith e fuggirono in direzione dello Stargate. Prima di attraversarlo offrirono l'ultima possibilità agli Hoffan presenti di seguirlo, ma questi rifiutarono.

Raggiunto Atlantis il Wraith fu condotto all'obitorio, mentre la squadra del colonnello era andata a fare rapporto dal Sig. Woolsey. Una volta usciti, la Dott.ssa Hope si diresse verso l'obitorio. Il Wraith era stato adagiato su una barella coperto con un lenzuolo bianco.

Era sera oramai e la maggior parte dei membri della spedizione era in sala mensa. Attenta che nessuno la vedesse portò il Wraith in un angolo remoto della città. Era una delle zone che era stata allagata dopo il loro arrivo e che nessuno aveva più utilizzato. Prese una siringa e iniettò il liquido. Dopo pochi secondi il Wraith si rianimò facendo un sospiro profondo. Il suo piano aveva funzionato. Aveva limitato al minimo le sue funzioni vitali e rallentato il battito cardiaco rendendolo incosciente. In questo modo non solo avrebbe alleviato le sue sofferenze, ma lo aveva messo in uno stato di morte apparente. Così i membri della squadra avrebbero pensato che fosse stato morto. Ora il problema era curarlo.

Il dolore era tornato, ma nonostante ciò il Wraith si diresse verso la ragazza “umana..perché mi hai salvato” disse mentre scosse violente di dolore lo attraversavano.

Hope lo guardò dritto negli occhi e in quel preciso momento notò vicino all'occhio destro una specie di tatuaggio che ricordava quelli tribali “sono una dottoressa, salvo vite, non le distruggo. Sono convinta che abbiamo molto da imparare sui Wraith. Non sappiamo praticamente nulla di voi”.

Il Wraith la guardò stupito, mentre la dottoressa cercava una soluzione al suo problema. Tuttavia sapeva che il tempo a sua disposizione era molto limitato. Non sarebbe riuscita a trovare un antidoto prima che i suoi organi collassassero. L'unica possibilità per il Wraith era quella di metterlo in stasi. Per sua fortuna proprio in quella sala vi erano delle criocapsule che aveva provveduto ad aggiustare. “Ascoltami...” rifletté sul fatto che non conosceva il suo nome . “Ma come ti chiami?” gli disse, ma non ottenne risposta. “Va bene ...Smily”gli disse. “Purtroppo per il momento non posso fare altro se non metterti in stasi. Ti assicuro che cercherò una soluzione per curarti. Il Wraith era dilaniato, sapeva che stava per morire così acconsentì.

Hope lo posizionò nella capsula e avviò il processo di crioconservazione. Il Wraith sapeva che se l'umana non avesse mantenuto la parola probabilmente sarebbe rimasto in stasi per sempre. Hope che aveva ben intuito i suoi pensieri gli disse sorridendo “non ti preoccupare Smily, ci rivedremo!” e quelle furono le ultime parole che udì prima che il processo fosse completato. Compiaciuta di essere riuscita a salvare il Wraith, nascose la capsula di stasi dietro a un lenzuolo. Dopodiché uscì sapendo che il suo segreto era al sicuro. Ora doveva trovare una soluzione contro i replicanti, ma doveva anche trovare una cura per Smily. Con queste idee in testa si diresse verso il suo alloggio. Aveva avuto una giornata decisamente interessante.

NdA: Ringrazio tutte le persone che stanno leggendo la mia storia. Vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate! Mi sarebbe molto utile avere un riscontro!!Graziee

   
 
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