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Autore: lmpaoli94    01/02/2021    3 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Mentre con il tempo la situazione delle proprio terre era messa in sicurezza dall’efficiente impegno di Patrick, vecchio amico del Conte Grey, Christian passava le sue giornate in compagnia della sua amante Caroline.
Patrick, che non aveva mai avuto un rapporto costruttivo con il suon nuovo padrone, si domandava ogni volta dove potesse sparire.
< Signor Conte, posso parlarvi? >
Fissando lo sguardo curioso di Patrick, Christian avrebbe voluto evitare quella conversazione.
< Ho un po’ di fretta, Patrick. Possiamo parlarne domani? >
< Mi stavo solo domandando perché scappiate ogni volta mentre il lavoro qui diventa sempre più faticoso. Dobbiamo rimettere al proprio posto tutti gli attrezzi usati nell’agricoltura e lasciate ogni incombenza al sottoscritto. Sono contento che vi fidiate di me, ma avervi al mio fianco per far quadrare i conti mi aiuterebbe ad aver fiducia in me stesso. >
< Patrick, mio padre si fidava ciecamente di voi > cominciò a dire Christian con tono mellifluo < Gli avete salvato la vista dall’incendio di Malahide, allungandogli per quasi un anno la sua vita. Perché io dovrei farvi da balia? I conti quadrano alla perfezione e non c’è nulla che io possa dire al riguardo. >
< Mi risulta molto difficile che voi guardiate i conti visto che siete sempre in giro fino al momento della cena. >
< Che cosa state insinuando? >
< Sto solo dicendo che è ammirevole da parte vostra che riusciate a impiegare ogni momento della vostra vita riuscendo ad adempiere ad ogni richiesta del Regno. >
Christian lasciò trasparire dagli occhi del suo sorvegliante nelle terre di famiglia che voleva portarlo a confessare tutti i suoi impegni privati che lo riguardavano.
< Patrick, parlate chiaro: che cosa volete sapere di me? >
< Molti nelle vostre terre stanno cominciando a pensare che le vostre scampagnate abbiano un secondo fine. Spero per voi che non sia quello che penso io, altrimenti la vostra famiglia sarà molto dispiaciuta. >
Sconcertato e arrabbiato dalle parole di Patrick, Christian non poté che ribattere a modo suo, mettendo al muro l’uomo.
< Non so chi ha messo in giro queste strane voci, ma vorrei ricordarvi che sono io il padrone indiscusso di mezza Irlanda. Posso fare e andare dove voglio, senza chiedere il permesso al popolo o alla mia famiglia… Signor Patrick, per la vostra incolumità, vi suggerirei di stare al vostro posto e di farvi gli affari vostri. Mi avete capito? >
< Lasciatemi subito! > replicò Patrick riuscendo a liberarsi < Voi siete pazzo. Non assomigliate per niente a vostro padre! >
< Lasciatelo riposare nella sua tomba perché è lì il posto in cui giace… Io e mio padre non siamo così diversi. Voi l’avete conosciuto nell’ultimo periodo della sua vita, ma sappiate che per regnare in tutti questi anni ha dovuto prendere decisioni che hanno fatto in modo di togliere di mezzo molti oppositori. >
< Che cosa volete dire con questo? >
< Patrick, voi siete più intelligente di quello che volete far credere… Di conseguenza vi suggerirei di non farmi prendere decisioni drastiche atte a cacciarvi per sempre da Dunguaire. Sarebbe una possibilità che farebbero rivoltare nella tomba il mio defunto padre. >
< Credo che se non avrò più nessun modo per adempiere ai miei doveri, sarò il primo ad andarmene. >
< No, Patrick. Voi mi servite ancora per molto. Chi guarda i contadini in mia assenza? > domandò Christian con tono divertito < Avanti, tornate al lavoro. voi sapete solo pensare a questo, no? >
Sentendo con quale astio parlava nei suoi confronti, Patrick gli intimò che la faccenda non finiva qui.
< Oh, invece credo proprio di sì. >
 
 
Per cercare di distrare Anastasia dallo stare rinchiusa tutto il giorno in camera sua o in biblioteca, Elliot gli domandò se voleva fare una bella cavalcata per le prateria irlandesi.
< E’ da molti giorni che non sci di qui. Ormai potresti venirmi ad accompagnarmi > la supplicò con tono insistente.
< Va bene. Vado a cambiarmi e sono subito da te. >
< Splendido. Ti aspetto alle stalle. >
Intenzionato a non essere solo con lei, Elliot pensò anche di invitare sua madre.
Ma quando la trovò intenta a baciare la sua vecchia conoscenza Jerry Roach, si pentì amaramente di essere entrato senza bussare nella sua stanza.
< Oh, cielo > mormorò Elliot con tono sorpreso.
< Elliot, io non credevo… >
< Scusatemi. Davvero… Non avrei mai pensato che voi… >
Il giovane Grey non avrebbe mai immaginato di trovare sua madre intenta a baciare quell’uomo sconosciuto di cui ignorava il suo passato con lei.
< Io e Anastasia andremo a fare una cavalcata. Ho pensato di invitare anche voi, ma vedo che eravate già impegnata… Vi porgo le mie scuse. La prossima volta busserò. >
Non permettendo che suo figlio potesse fuggire in quel modo, Grace gli spiegò immediatamente che tra lei e il Barone non c’era niente di concreto nel loro rapporto.
< Voi dite? Quel bacio che vi scambiavate non sembrava così… platonico. >
< Conosco Jerry da molto tempo Elliot e solo oggi mi sono lasciata trasportare dalla sua vicinanza e dal suo… amore. >
< Quindi voi due adesso fate coppia fissa. O vi comportate come dei semplici fidanzati spensierati che pensano solo adesso a costruire il loro futuro? >
< Sinceramente non abbiamo pensato al nostro futuro. Continuo sempre a pensare a tuo padre e senza di lui… >
< Appunto che siete ancora in lutto non dovreste dimenticarlo alla svelta. Gli state mancando di rispetto. >
< Elliot, non giudicarmi per questo… So che eri molto legato a tuo padre, ma se conoscessi meglio Jerry… >
< Ora ho capito perché Mia fa di tutto per stare alla larga da quell’uomo. E dovreste farlo anche voi, madre. >
< Lui fa solo il mio bene > replicò adirata la donna < E mi dispiace che tu pensi il contrario. >
< Voglio solo co voi facciate la cosa giusta, madre. >
< Non devi badare a me, Elliot. Io sto bene… Al contrario di te che stai ancora superando la rottura con Katherine. >
Nel sentire pronunciare quel nome, Elliot divenne così scuro in volto da lasciar cadere qualche lacrima indesiderata.
< Non dovevate parlare di lei. Non adesso. >
< Mi dispiace Elliot. Non volevo farti arrabbiare… >
< Peccato che ci siete riuscita in pieno. Non aspettateci per cena > disse infine l’uomo prima di raggiungere Anastasia intenta a montar a cavallo.
< Eccoti. Ti stavo aspettando. >
< Scusa il ritardo. Ho appena discusso con mia madre. >
< Va tutto bene? >
< Benissimo… E’ talmente impegnata con il barone che si dimentica di chi è stata moglie. E io questo non riesco a sopportarlo. >
< Mi stai dicendo che lei e il barone… >
< Non ne voglio parlare. Non oggi… Gli ho detto di non aspettarmi per cena quindi potremmo fermarci tutto il tempo che vogliamo. Ho pensato di andare a Limerick. Sempre che tu sia d’accordo. >
< Certamente… Ma perché proprio in quel posto? >
< Ho dei ricordi belli di quel posto… E se ti va potremmo anche passare a trovare tua madre. È tornata in città dopo la sua imminente ricostruzione. >
Anche se Anastasia non aveva mai dimenticato tutte le cattiverie che gli aveva impartito nel corso della sua vita, non poté dire di no alla richiesta inusuale di Elliot.
< Prima potremmo passare a trovare Katherine e magari dopo potremmo fermarci da mia madre. >
< Stupendo. Ottima pensata. >
< Però evita di parlarmi di lei. Non l’ho ancora perdonata per tutto quello che mi ha fatto e credo che non lo farò mai. >
< Non ti preoccupare. Possiamo parlare di qualcos’altro. Basta che non riguardi le nostre rispettive famiglie. >
< Affare fatto… Magari dopo la nostra gara. Chi arriva dopo i campi del castello paga una penitenza. >
< Che genere di penitenza? > domandò Elliot incuriosito.
< Lo scoprirai più tardi > disse infine la ragazza prima di partira a cavallo lasciando indietro Elliot.
< Non vale! Sei partita per prima! >
< Allora vedi di raggiungermi invece di frignare > lo derise Anastasia dopo che si era voltata.
 
 
Mentre Patrick non riusciva a togliersi dalla mente le parole insolenti del sorvegliante, rivedere Caroline nella foresta non poteva che fargli bene.
< Christian. Ho temuto che non sareste arrivato > fece la giovane donna baciando il suo uomo.
< Ho avuto un contrattempo con il mio “socio”. >
< Spero niente di preoccupante. >
< No. Ho risolto tutto… Tu come stai? >
< Bene. La mia famiglia mi ha fatto un sacco di feste quando sono tornata a casa. Non credevo che mi avrebbero riconosciuta visto che sono partita in giovane età per andare in Borgogna. >
< Non mi hai mai detto perché sei voluta partire proprio per la Borgogna. Perché proprio in quella ragione francese? >
< Nel mentre cercavo di guadagnarmi qualcosa facendo la serva nelle case più potenti nei pressi di Dunguaire, ho avuto la possibilità di leggere alcuni libri geografici e di scoprire un po’ di mondo. Ho sempre amato anche viaggiare e quale zona migliore della Borgogna? Li ho sentito che cercavano serve nei bellissimi castelli della zona e sono riuscita a cogliere l’opportunità al volo.
Grazie ad alcuni agganci sono riuscita ad entrare a Arcy – le – Franc e a servirvi per un paio d’anni. Fino a quando non ho incontrato voi… La vostra passione mi ha riportato qui a Dunguaire dalla mia famiglia. >
< L’unica tua passione sono io, Caroline. E non dirmi che sei tornata qui solo per la tua famiglia perché non ti credo. >
< Certo, sono tornato per voi… Ma perché farmi sfuggire una simile occasione per tornare da loro? Mia madre era molto dispiaciuta nel vedermi partire, ma ha capito che dovevo seguire la mia vita e mi ha lasciato andare. Ho pagato il viaggio e tutto quello di cui avevo bisogno con i miei soldi. Non ho mai chiesto aiuto a nessuno. >
< Certo… E’ la prima volta che sento dire che una madre lascia andare la propria figlia in un posto sconosciuto. Di solito dovrebbero rimanere sempre a casa. >
< I tempi stanno cambiando, Conte Grey. Adesso noi donne vogliamo molto di più > replicò Caroline con tono sensuale.
< Tu non ti fermi dinanzi a niente, vero? >
< Assolutamente no. >
Mentre Caroline si apprestava a riempire d’amore il suo amante, sentì dei dolori lancianti al petto che la fecero fermare immediatamente.
< Caroline, che ti succede? >
< Non lo so. Da alcuni giorni non mi sento molto bene. Sarà che ho aiutato troppo mia madre in casa. Dovevo mettere apposto un sacco di cose. >
Ma mentre la ragazza cercava di ricomporsi, cadde svenuta tra le braccia e lo sguardo scosso del Conte.
Non potendo fare molto, Christian lo portò dal medico più vicino, facendola visitare immediatamente.
Aspettando l’esito della risposta, il medico che visitò la donna non aveva riconosciuto che si trattava del giovane Conte Christian Grey e che poteva stare tranquillo di non venire scoperto per il suo piccolo segreto.
< Mi scusi, signor… >
< Merlin. Howard Merlin > fece Christian dando un nome falso < Dottore, come sta la ragazza? >
< Sì riprenderà. È sana e molto forte. Di conseguenza è molto positivo visto che si trova in stato interessante. >
< Che cosa? Mi volete forse dire… >
< Che la signorina è incinta. E molto probabilmente dovrebbe essere al secondo mese. Vi faccio le mie più sentite congratulazione. Voi dovreste essere il padre, presumo. >
Nel sentire quella notizia, per poco Christian non cadde a terra anch’egli svenuto per il colpo al cuore che aveva subito.
< Signor Merlin, vi sentite bene? Avete un colorito molto pallido. Volete che vi visiti. >
< No, sto bene… E’ solo che la notizia mi ha molto sorpreso. >
< Spero che non sia una brutta notizia per voi. >
< Come? Assolutamente no, anzi… >
< Vostra moglie dovrà assolutamente non faticarsi nelle sue condizioni, atti a non perdere il bambino che sta portando in grembo. Rivolgo a lei questo più sentito compito visto che la paziente adesso sta riposando. Potrete andarvene quando si sveglierà. >
< Certo. Gli riferirò tutto. Grazie ancora, dottore > disse infine Christian prima di affacciarsi alla porta della stanza e fissare la donna con tale disprezzo che avrebbe per sempre gettato il suo nome e il suo onore in un tradimento di un figlio illegittimo.
   
 
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