Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Fakir    05/02/2021    1 recensioni
Che ne è stato dei valorosi Gold Saints sigillati nella statua del Tempio di Artemide? Athena dopo essere tornata al Santuario, riuscirà, da sola, a proteggere l'umanità nonostante abbia nuovamente emesso un ordine di non intervento per i suoi cinque Bronze Saints? perchè le difese del Santuario sono allertate nonostante sia tornata la pace? e suprattutto gli uomini sono solo giocattoli... nelle mani degli Dei? Questa storia è collacata temporalmente un anno dopo del Tenkai-hen e tiene conto dell'intera vicenda di Saint Seiya, dalla GW alla corsa alle 12 case, la battaglia ad Asgard, la guerra Santa contro Poseidon e Hades, lo scontro nell'Elisio, i 4 OAV, il manga Saint Seiya G, Shou ad alcune informazione tratte da LC. Non considera la serie Omega, LOS, romanzi, Side Story e, per ora, ND enon ancora conclusosi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Pegasus Seiya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ero seduta nei pressi dell’abitazione del cavaliere di Pegasus, in attesa che si decidesse a tornare, ormai il sole era del tutto tramontato e le prime stelle, purtroppo, cominciavano a punteggiate il cielo notturno, stavo ascoltando lo sciabordio delle onde quando sentii i passi di qualcuno che giungeva di corsa alle mie spalle, lo guardai di striscio senza voltarmi, era la mia vittima: Seiya.

Sfortuna (per loro) volle, che in quell’istante anche la mia altra vittima, la graziosa Shaina stesse uscendo dalla porta di casa di Seiya e i due quindi si trovarono l’uno difronte all’altra, occhi negli occhi. Lui da sotto le scale le sbarrava la strada impedendole di proseguire. Vidi nei loro sguardi la tensione e il desiderio che presto li avrebbe travolti.

E non ci volle molto, a dire il vero, tanto Seiya era irruento e focoso nella battaglia, tanto lo era nella sua passione per Shaina.

Il ragazzo, salì le scale a due gradini la volta e la raggiunse sull’uscio di casa, la afferrò per le spalle e la spinse dentro finché lei non finì con la schiena contro il muro, allora iniziò a baciarla sulle labbra con foga, senza tanti preliminari, mentre con le mani infilate sotto la maglia le accarezzava il seno e poi la schiena fino a cercare la cintura dei jeans. Lei allora lo spinse via con decisione guardandolo con occhi roventi, gli mise le mani tra i capelli per poi avvicinare nuovamente la bocca alla sua. Così avvinghiati, lei che sentiva le mani di lui armeggiare con i suoi jeans e lui con i capelli stretti tra le dita di lei mentre glieli tirava nel tentativo di liberarsi, ingaggiarono una sorta di corpo a corpo tra sospiri, baci appassionati e frasi di disprezzo.

“Non sarò mai tua, Seiya!”

“Maledetta strega!”

In pochi istanti si trovarono sul letto, completamente nudi, quasi si fossero strappati i vestiti di dosso, lui supino, lei che lo dominava.

Lui la guardò con un ghigno mentre i suoi occhi lampeggiarono concupiscenti quando si posarono sui seni bianchi e ben torniti, il segno evidente della sua femminilità, quel suo “essere donna” che lui bramava possedere e che lei non voleva concedere. Sotto quello sguardo lei avvampò, ed ebbe un fremito. Seiya colse quell’attimo di pudore per sorprenderla alzandosi di scatto e mettendosi a sedere sul bordo del letto trattenendola a cavalcioni sulle sue gambe. Accarezzandole le morbide cosce, la spinse indietro costringendola a puntellarsi con le mani sulle sue ginocchia e iniziò a baciarle il ventre attorno all’ombelico per poi risalire avidamente fino al seno sul quale aveva posato lo sguardo poco prima. Lei gemette e gettò la testa all’indietro quando lui la attirò a sé spingendola con una mano sulla schiena all’altezza dei fianchi.

“No!” protestò lei, quando si trovarono a ruzzolare sul pavimento, ancora una volta lui supino e lei sopra che lo guardava con occhi carichi di desiderio per poi chinarsi a baciarlo con passione. Tentò nuovamente di prenderlo per i capelli ma questa volta lui le afferrò i polsi trattenendole le mani. In un istante fu lei che si trovò supina con tutto il peso di lui addosso e dopo un fugace sguardo, ardente di desiderio, si trovarono avvinghiati in un bacio appassionato. Poi lui iniziò a baciarle il collo, le spalle e il seno, mentre con le mani le accarezzava con insistenza le cosce e i fianchi.

“Seiya… Seiya…” gemette Shaina mentre si abbandonava totalmente alle carezze ardenti di lui e inarcava il bacino per meglio aderire al suo corpo.

Io ero li, con loro, guardai il volto della ragazza, la testa gettata all’indietro, i capelli sudati, sparsi sul pavimento, la bocca socchiusa in un’estatica espressione di piacere mentre pronunciava il nome del suo adorato Seiya. Alzò una mano in un ultimo tentativo di opporsi, ma lui le prese i polsi tenendole le braccia inchiodate a terra e fu in quel momento che la passione esplose tra loro, un amore folle al quale solo la bramosia più sfrenata può portare. Il fuoco della lussuria scorreva nei loro corpi sconvolgendone mente e cuore come un fiume di lava che tutto travolge. Scoppiai a ridere e a ridere mentre con le mie invisibili mani posate sui lombi di Seiya, ne assecondavo i movimenti impetuosi e travolgenti.

Lei urlò, in preda all’estasi mentre con le unghie solcava il pavimento.

L’immagine purissima della loro dea si frantumò in mille pezzi abbandonando i loro cuori e le loro menti.

Avevano ceduto.

Improvvisamente sentii come un pugno al basso ventre, mi piegai in avanti e sputai sangue, quando rialzai gli occhi mi trovai a fluttuare in una dimensione surreale, Seiya e Shaina erano ancora lì, i corpi nudi, travolti dall’incalzalte passione del loro desiderio, ma li vedevo deformati come attraverso uno specchio d’acqua. Poi pian piano l’immagine divenne sempre più nitida e cambiò.

Sbattei le palpebre quando sentii qualcosa colarmi sulla fronte, alzai la mano per capire cos’era e quando la guardai vidi che era macchiata di sangue, mi guardai intorno confusa senza capire subito dove fossi. Sentii il vento fresco della sera sul volto e lo sciabordio delle onde del mare.

Mi trovavo sulla darsena, vicino alla casa di Seiya. Poco più avanti vidi il cavaliere di Pegasus sul ballatoio di casa sua, era insieme a Shaina e le parlava con dolcezza.

«Sei ancora troppo debole» le stava dicendo mentre lei si spostava per passare. Fatto un passo barcollò e lui la sorresse cingendole i fianchi con le mani e avvicinandola a sé, lei alzò lo sguardo febbriciante e i loro occhi si incontrarono scambiandosi un tenero sguardo appassionato.

«Cosa sta accadendo?» Mi chiesi sconvolta.

Fu allora che sentii qualcuno ridere alle mie spalle, una profonda voce maschile. Mi voltai di scatto e vidi un giovane seminascosto dalle ombre della sera che si avvicinava con passo insolente.

«Spero che il viaggio ti sia piaciuto, demone» disse conciso.

«Di cosa stai parlando?» chiesi di rimando.

«E poi, tu chi saresti?».

«Sono il Saint di Phoenix» rispose asciutto.

«Ma immagino avrai già sentito parlare di me dalle tue parti, sai, sono un habituè dell’Inferno».

«Ma allora….» sussurrai toccandomi la fronte sanguinante.

«Proprio così» rispose lui.

«Sei stata vittima del mio Gen-ma-ken. Solitamente gli esseri umani impazziscono per le allucinazioni e muoiono dopo aver subito questo colpo, mi chiedo quali sono state le conseguenze per una creatura come te» concluse con leggerezza.

Lo guardai sconvolta, i suoi modi erano davvero fastidiosi e irriverenti.

«Ma quando…?»

«Non è la prima volta che ci vediamo, sbaglio e c’eri tu anche in quel pub?» rispose pacato.

«Adesso è tutto chiaro, deve avermi scagliato il suo colpo durante lo scontro che ho avuto con i Gold Saints dei Pesci e del Cancro. Dannato Phoenix, ora ricordo, si trovava lì anche lui assieme a Seiya il quale, caduto vittima della mia malia, iniziò a provare desideri peccaminosi verso la sua compagna d’armi Shaina guardando la ballerina che le somigliava. Fu allora che cominciai a prendere forma tangibile e dev’essere stato in quell’istante che Phoenix ha avuto l’opportunità di scagliarmi il suo colpo, ma allora, ciò significa che ciò che ho visto accadere tra Seiya e Shaina era solo frutto di un’illusione?» pensai sconvolta.

«No...» riflettei, «solo l’amplesso a cui ho appena assistito sicuramente perchè ho sottovalutato l’integrità di quei due e cantato vittoria troppo presto ma non mi sono sbagliata su tutto, sono sicura che non è stato tutto un’illusione. Quei due si amano e si desiderano, è evidente anche a semplici occhi umani, no... deve esserci dell’altro...».

Fu allora che la vidi.

A vegliare sui Saint di Athena vi era una leggiadra creatura con l’aspetto di una giovane fanciulla dai lunghi capelli biondi, vestita di bianco e con al fianco un unicorno. Con la sua cintura d’oro cingeva i fianchi di Seiya e Shaina che ora si trovavano l’una tra le braccia dell’altro. Certo non era ancora in forma tangibile, ma era sicuramente lei, la mia acerrima nemica, e quella sua purissima cintura era uno scudo impenetrabile ai mie attacchi.

Era Castitas.

 

 

   
 
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