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Autore: coopercroft    07/02/2021    0 recensioni
Mycroft Holmes si innamora di una donna bella e determinata, ma che nasconde un piccolo segreto. Un Ice Man che si ritrova a combattere con la sua solitudine e una promessa di vita diversa. Come farà a conciliare amore e lavoro?
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mycroft era stato chiamato dal primo ministro, doveva assolutamente recarsi nel suo ufficio, e naturalmente avrebbe rivisto Eleanore.

Questo lo rese subito nervoso. Anche facendo appello a tutta la sua freddezza, rivederla lo avrebbe spiazzato, reso vulnerabile. Lei non doveva vedere il suo disagio. Così si preparò mentalmente ad essere il glaciale Ice man che tutti si aspettavano.  Giunse in anticipo alla White House e fu condotto nell'ufficio del primo ministro dove c'era anche Eleanore. Lei assisteva il delegato francese.

"Buongiorno Mr. Holmes."  Il primo ministro lo salutò cordialmente. "Le presento il delegato francese monsieur Wanders. Questa invece è la mia interprete Miss Eleanore Brett, che forse già conosce."

 Eleanore era al solito elegante, in un delicato tailleur perla, una camicetta bianca aperta, ma non sgarbata.  I capelli raccolti, il trucco leggero, incantevole come sempre.

Mycroft strinse le mani al delegato francese e poi anche ad Eleanore. Lei lo guardò senza tradire nessuna emozione, si avvicinò eccessivamente, tanto che lui sentì il suo abituale profumo. Ed esitò.

 Elly lo fece accomodare al suo fianco, gli rivolse la parola in modo piatto.   "Ben arrivato Mr. Holmes, forse non ha bisogno di me, ma il primo ministro vuole avere un'assistenza personale. “Mycroft fu glaciale come solo lui sapeva essere, ma la vicinanza di Eleanore era pericolosa e non riuscì a soffocare l'emozione profonda che ancora provava per lei.

Eleanore fu molto professionale, svolgeva il suo lavoro non distraendosi mai.    Era riuscita a scorgere l’eleganza di Myc che aveva indossato un ricercato completo blu, una delicata camicia panna, con una cravatta con piccoli fiori blu. Lo trovò seducente, un vero gentleman inglese.

Fu una lunga conversazione di lavoro per tutti e tre i presenti, mentre Mycroft si accordava per creare una rete di incontri per favorire la creazione di un ufficio interdisciplinare.   Eleanore ogni tanto gli lanciava un'occhiata, ma subito distoglieva lo sguardo intimidita dal fatto che lui invece era così freddo e impersonale. Quando il colloquio finì il primo ministro salutò i presenti.

 E fece una richiesta inaspettata. Chiese a Mycroft se avesse potuto accompagnare a casa la sua interprete, poiché si era fatto tardi.

Mycroft preso in contropiede non fu rapido a trovare una scusa. Anche lei tergiverso un po’, ma poi accettò di farsi accompagnare, andò nel suo ufficio e si preparò per uscire. Non si parlarono per tutto il percorso che portava all’appartamento di Eleanore, che non distava molto dall'ufficio del primo ministro.

Quando giunsero di fronte alla sua casa, lei improvvisamente lo prese per un braccio e lo trascinò fino al portone.

"Entra Myc, devo parlarti, non dire di no. Perché ti trascinerei dentro a forza."

Lui provò a reagire, ma vista la determinazione di Elly salì in casa, scuro in volto. Entrarono silenziosi in casa, lui subito sbottò.

"Elly, non fare scenate."  Era irritato.  " Abbiamo già deciso di separarci, non vedo cosa altro ci sia da dire"

"Tu hai deciso di lasciarmi, ma non io."  Sibilò Elly, si levò il cappotto e prese quello di lui, lo appese in ingresso, poi andò verso il salotto.

"Adesso mi ascolterai Myc,” prese un profondo respiro.  “Sherlock mi ha detto la verità, so il motivo che ti ha portato a lasciarmi. Quando hai saputo che ero in pericolo, invece che parlarmene, hai deciso che la cosa migliore da fare fosse allontanarmi.”  Alzò il tono della voce, mentre lui al centro della stanza rimase muto.   “Tu hai scelto di mettermi al sicuro. Mi hai lasciato con una scusa banale, cercando di proteggermi perché così pensavi di salvarmi.”  La voce ora si era incrinata.   “Questo è il tuo modo contorto di amarmi! Per quanto io ti abbia fatto capire quanto sia profondo il mio sentimento, sei stato egoista. Che amore può esser questo, se avevamo deciso di affrontare i problemi insieme e tu mi hai messo da parte!  Tu decidi per me, come fai con tutti.”  Mycroft fece un passo indietro come a cercare un appoggio, ma lei lo incalzò.

“Se tu fossi in pericolo per causa mia, cosa dovrei fare? Allontanarti da me? Pensi sia la soluzione migliore in un rapporto di coppia?”

Eleanore si era avvicinata a Myc e lo aveva preso per la giacca, spingendolo verso il muro. Era arrabbiata e svuotata. Mycroft era indietreggiato senza opporre resistenza, ostinatamente muto, incapace di qualsiasi azione.

"Adesso dimmi che non mi ami! Voglio sentirtelo dire. Solo un uomo senza cuore può fare una cosa come questa!  Tu invece un cuore ce l'hai, ed è grande Myc, perché io lo so, ne sono certa." Lei premeva sul suo petto le mani bianche, con forza.

Myc cercò di trattenerla, afferrandole e stringendole forte, ma non riuscì a parlarle, perché sapeva che aveva ragione, ma il pensiero che potessero farle del male lo indeboliva. Lo faceva esitare ancora.

"Quante volte Mycroft dovrò recuperarti! Quante volte ancora avrai dei dubbi! La mia pazienza non può essere infinita! Ti prego Myc prova ad amarmi come hai fatto finora, io accetterò tutto quello che può venirmi dal frequentarti. E tu farai lo stesso. "   Eleanore lo osservava cercando ogni più piccolo segno di resa. Continuò ancora più adirata.

"Perché non la smetti, e ti comporti come un uomo innamorato, non come un consulente governativo che ragiona freddamente su ogni cosa."  Eleanore aveva quasi gridato, disperatamente innamorata, cercando di difendere il suo sentimento.

Myc si era allontanato dal muro, non fu in grado di mentire, non davanti a quegli occhi che lo analizzavano dentro senza pietà.

Eppure il suo dolore era grande, mettere in pericolo Elly, era una cosa che non riusciva a superare.

"Guardami Myc! Questo è il dolore più grande che tu possa darmi! Rinunciare a questo amore, non sapendo quanto potrà durare, solo perché temi per la mia vita!  Io voglio condividere tutto con te, come fai a non capire!"

Mycroft si era rassegnato, Elly gli dimostrava il suo amore profondo. Si avvicinò provato, non aveva detto nulla. Era sconfitto dalla sua caparbietà. Così perse ogni forzatura, prese a parlare dolcemente.

"Eleanore, non sai la paura che ho provato quando ho letto il file che mi hanno consegnato. Dove avevano rilevato la presenza di pericolosi attentatori, visto il cognome che porti e il fatto che siamo insieme. Ho deciso, con dolore, che era meglio lasciarti. E sì, l'ho fatto per proteggerti. E avrebbe funzionato, ti saresti allontanata da me, saresti stata al sicuro. Se non fosse stato per il tradimento di Sherlock, non avresti saputo nulla. Per quanto forte sia il mio potere Elly, non potrò proteggerti sempre." Mycroft si portò le mani sul volto stanco.

"Myc, siamo entrambi in pericolo. Non devi preoccuparti solo per me. Quindi adesso ti prego, stringimi, perché sento solo freddo dentro, se tu mi abbandoni."  Eleanore aveva il volto angosciato e tremava.

Myc lasciò ogni indugio e l'abbracciò. La strinse teneramente al petto. Il suo dolore si sciolse un po'. Ma la rabbia di non poter vivere con lei un rapporto aperto alla luce del sole lo faceva impazzire.

Lei lo baciò, un bacio sul viso, sulle guance, sulla bocca, finché lui cedette e la ricambiò. Sentirono crescere in loro, il desiderio, dopo tutto quel tempo passato lontani.

Lei gli tolse la giacca, sciolse la cravatta. Fece scivolare via la sua camicia pervasa dal suo profumo. E in breve, anche lui ardente di desiderio, la spogliò, ma con rispetto e calma, studiando il suo corpo, dove passava la sua mano calda, toccando ogni suo punto sensibile. Eleanore si abbandonò a lui e Mycroft sentì il suo seno sodo appoggiato al suo petto. Era inebriato dal suo odore e dal suo calore. Così prese a baciarla sentendo nuovamente il suo sapore, mentre il suo desiderio saliva. Entrambi erano talmente presi che non si rendevano conto di quello che stava succedendo.

Eleanore lo fermò, lo prese per mano e lo portò nella sua camera, si tolsero con smania i pochi vestiti rimasti e lei lo ritrovò pieno di eccitazione. Furono rapidamente sul letto, mentre si avvinghiavano, lui la prendeva con forza. Poi si fermò, si calmò e fu più lento. Lui le dava piacere, poi si fermava e continuava piano, in un crescendo, che Eleonora non riusciva più a gestire. Era spesso al culmine e lo sentiva così tanto dentro di lei, da desiderarlo da impazzire, mentre lui rallentava e poi riprendeva più veloce, arrestandosi e ricominciando senza sosta. Finché arrivata al limite non raggiunse l'orgasmo con un'intensità che non aveva mai provato e trascinò anche Myc con lei. I loro volti erano vicini e si guardavano intensamente negli occhi, quelli di Mycroft grigi e profondi, si addolcivano quando lui la possedeva così intensamente. Si lasciarono andare abbandonandosi fra le lenzuola profumate, mentre Myc le stringeva le mani deciso a non lasciarla andare. Vinto, sottomesso da quel sentimento che aveva negato. Com'era possibile che lui avesse potuto allontanarsi da quell'amore che era così intenso per tutti e due.

"Non farlo più Mike, non lasciarmi più ti prego. Parlamene prima, ma non lasciarmi più. Promettimi di dirmi tutto quello che ti preoccupa, tutto quello che può allontanarti da me. Dividi con me qualsiasi dolore."

Mycroft le accarezzò il viso, poi le labbra, il naso, i capelli scompigliati e le sorrideva e si dava del cretino.

"Sono uno stupido Elly, ma ti amo così tanto! Non sono abituato alle persone che mi vogliono bene, specialmente a quelle che mi amano come te. Ti dovrai prendere carico delle mie manie e anche delle mie paure."

Per tutta risposta Elly lo baciò ancora e lo strinse forte quasi da fargli male. Mentre lui si abbandonò sconfitto, fra le sue braccia, affondò il viso nella sua spalla, la bagnò con le sue lacrime. In una intimità che andava oltre.

Lei lo coccolò piano, senza fretta, con dolcezza, e lo tenne stretto quanto più poteva, cercando di dargli quella fiducia che gli mancava.

"Myc, va bene così!" Le sussurrò sottovoce Eleanore. "Sai che sarò sempre al tuo fianco, ma non lasciarmi mai più, mio cuore di ghiaccio." Mycroft si scostò da lei le prese il volto fra le mani. E serio le parlò.

"Eleanore dovrò metterti sotto scorta. E questo è il prezzo che dovrai pagare per stare con me. Arriverai a pentirtene e ad odiarmi. Devi essere sicura di noi e del nostro rapporto. Non sarà facile Elly."

"Va bene Myc, se questo ti rende sicuro. Voglio stare con te qualsiasi sia il prezzo da pagare. Ti amo e lo accetto." Eleanore si alzò e si rivestì maliziosa. Mycroft non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo corpo così perfetto. Così scese dal letto e la circondò con le sue braccia forti.

"Potessi sempre proteggerti così, piccola Elly. Spero di avere sempre la forza di vincere le mie paure."

Si lasciarono molto tardi. Mycroft era consapevole che questo amore doveva affrontare tutte le difficoltà che lui temeva. Così la mattina, dopo esser giunto nel suo ufficio, dispose una scorta per Eleanore. Che avrebbe risposto direttamente a lui. Anthea capì subito il cambiamento, lo vide nel comportamento del suo capo, e nella serenità con cui si occupava dell'ufficio. Sorrise dentro di sé per la determinazione di Eleanore che rischiava, e allo stesso tempo lo amava e lo aveva riportato sulla via giusta. Così si assicurò di occuparsi anche di lei, che aveva fatto capitolare il suo integerrimo capo.

 

   
 
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