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Autore: sigel    10/02/2021    2 recensioni
Breve fic incentrata su Seika, unico vero motivo per cui l'eroico e coraggioso protagonista Seiya di Pegasus comincia a combattere nella Guerra Galattica, altro che salvare Saori. Seika è un personaggio molto importante per Seiya almeno nella prima parte, sua ossessione e quasi motivo di vita, anche se dopo lo stesso autore la mette in secondo piano, per poi cancellarla dopo averla ritrovata. In questa one shot provo a mettermi nei panni di Seika e a quello a cui avrà provato e pensato nel momento in cui si separa dal fratello e poi lei decide di partire per la Grecia. La cosa nel mondo reale sarebbe tra il disperato e l'assurdo visto che Seika ha soli 10 anni ed è praticamente priva di mezzi e di legami. Nella fic proverò a dare una spiegazione a tutto ciò immaginando una lettera che Seika lascia al fratello nascosta in una stanza dell'orfanotrofio.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Seika
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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In viaggio verso una speranza

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masami Kurumada, Shueisha & Toei Animation; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Carissimo Seiya, ti lascio queste poche righe che non so se e quando leggerai, per spiegarti la mia scelta.

Sono passati 30 lunghissimi ed interminabili giorni da quando te ne sei andato, amato fratello mio! Un mese infernale in cui non ho fatto altro che struggermi vanamente per il tuo allontanemento Ma non ci siamo separati di nostra spontanea volontà. È stato un addio doloroso e straziante, ho visto gli uomini al servizio di quel vecchio miliardario fanatico, che qualche volta si era fatto vedere all’orfanotrofio, strapparti con forza e violenza da me. Ti ho visto piangere e dimenarti disperatamente nella braccia di quel gorilla in giacca nera che ti stringeva tra le sue braccia. Gridavi con tutte le tue forze il mio nome:

«Seikaaaaa»

Avrei voluto proteggerti, Seiya. Nostra madre è morta quando tu avevi pochi giorni, complicanze del parto mi dissero tempo dopo. Non hai praticamente nessun ricordo di lei, nemmeno una foto, ed anche i miei stanno diventando sempre più fievoli e sbiaditi. La nostra casa è sempre stata quest’orfanotrofio. Non hai mai sentito il calore e l’affetto di un abbraccio materno, io in qualche maniera ho sempre voluto supplire a questa carenza, aiutarti e darti sostegno, ma alla fine il massimo che sono riuscita a fare è stato giocare qualche volta con te e riportarti a letto quando eri stanco. Invece, quando tu hai avuto veramente bisogno di me non sono stata buona a fare nulla, solo gridare e piangere anch’io. Non sono stata nemmeno capace di seguire quell’automobile che ti stava portando via. Mi rimarranno impressi per sempre nella mente il tuo sguardo triste, i tuoi occhi disperati e il tuo braccio teso verso il finestrino come se mi stessi ancora cercando e chiedendo aiuto.

Oh Seiya, ti prego cerca di comprendermi, ho provato a fermarli ma come potevo? In fondo rimango solo una debole e fragile bambina che non conta nulla nel duro mondo degli adulti. Avrei voluto esserci io al posto tuo ed essere mandata chissà dove. Non avrei mai permesso che tu corressi un pericolo, piuttosto mi sarei offerta volontaria io, però gli uomini della Fondazione Kido volevano solo te un giovane maschio in salute da rendere un guerriero e non c’erano discussioni che tenevano. Ho provato ad avvicinarmi alla grande Villa della Famiglia Kido, dove sei tenuto prigioniero, ma la vigilanza armata mi deve aver riconosciuto e tenuto alla larga. Per fortuna, la tua tenera amica Miho, che si è molto affezzionata a te da tempo, è riuscita ad entrare di nascosto, portarti mie notizie e parlare un po’ con te. Mi ha riferito che il tuo addestramento proseguirà in Grecia ad Atene, quasi dall’altra parte del mondo, una distanza incolmabile per me… Ma la via che porta a diventare Cavalieri è irta di ostacoli e soprattutto molto pericolosa. In molti tentano, in pochi riescono, tanti periscono. Il pensiero che tu possa morire è atroce, più di qualsiasi altra cosa al mondo, mi attanaglia giorno e notte, non mi fa dormire e non riesco ad allontanarlo da me, ormai non mi fa più vivere. Ho deciso di venire da te, in Grecia. Sto elaborando un piano e quando sarà pronto partirò. I film d’avventura trasmessi in televisione sarnno una fonte di ispirazione e i telegiornali mi forniranno notizie utili. Gli altri bambini mi prendono in giro per questi nuovi interessi che ho sviluppato in questi ultimi giorni, ma non mi importa, loro non hanno un obiettivo importante come me, subirò anche le loro risatine.

Avrò bisogno di soldi, io non ho le disponibilità economiche dei Kido e l’orfanotrofio non mi pagherà certo un biglietto aereo per Atene né è plausibile fare un viaggio del genere a nuoto e a piedi. Ho pensato anche di rubarli, sebbene io sia pavida di natura, però credo che una bambina di 10 anni che entra in una banca e grida:

«Fermi tutti, questa è una rapina!»

Farebbe più ridere che altro e non sono neppure capace di borseggiare persone per strada, né di minacciarle o ricattarle. Ho pensato molte volte di infilarmi nel portabagagli di qualche autobus e cambiare città, nascondermi dentro qualche container, o dentro le stive di una nave o di intrufolarmi a bordo di qualche scialuppa di salvataggio, anche se so che è molto pericoloso. Ho anche pensato di nascondermi in qualche grossa valigia di un ignaro turista e rimediare un passaggio ma rimanere chiusi al buio e senza ossigeno per ore può essere mortale. Seiya perdonami se temo per la mia vita, mentre tu stai soffrendo chissà dove e dovrei pensare prima a te. So che i religiosi che si prendono cura di quest’orfanotrofio seguono anche altre associazioni benefiche come quella dei malati di Alzheimer. Da quello che ho sentito dire da alcuni inservienti organizzerranno un viaggio con alcuni malati per farli incontrare con familiari che vivono all’estero. I malati purtroppo hanno perso la memoria e sono facilmente ingannabili, ho sentito pure che sono spesso vittime di truffe. Origliando le conversazioni altrui ho anche scoperto che spesso non riconoscono più i parenti o li confondono con i medici o altre persone. Sto pensando di farmi passare per nipote di qualche malato, forse qualche moina ed un paio di gesti affettuosi di circostanza saranna sufficienti; partiranno tra un paio di settimane. So che è riprovevole ed immorale circuire chi è debole ed indifeso, accetterò anche le punizioni e l’odio che seguiranno, ma lo farò solo per poter venire da te. Se è necessario a potermi ricongiungere al mio amato fratello, mi abbasserò a compiere nefandezze e subirò tutte le umiliazioni.

La cameretta dove dormo è al primo piano, una corda fatta di lenzuola annodate sarà sufficiente per sgattoialare dalla finestra di notte e scendere a terra. La scala che si trova nel capanno degli attrezzi e usata per i lavori di manutenzione è adatta per superare il cancello. Uno zaino basterà per portare vestiti, torce, coperte, qualche cerotto, acqua e qualche razione di cibo, altre cose importanti da portarmi dietro non ne ho, sei tu tutto il mio mondo, Seiya. Tra le scartoffie della biblioteca ho anche trovato una cartina stradale, il percorso a da qui all’aeroporto è lungo ma non è difficile, sono tutte strade diritte e ben illuminate anche di notte. Una volta lì mi aggregherò alla comitiva in partenza e chiederò un biglietto anche per me al mio “parente di fortuna” sperando di non essere troppo notata o che qualcuno faccia storie per il passaporto.

Poi dalla destinazione di arrivo, potrò viaggiare verso la Grecia nascondendomi in qualche container o qualche camion per i trasporti commerciali tra Asia ed Europa. Ho sentito dire in Tv che è un espediente usato spesso da chi deve espatriare clandestinamente ed un buon modo per rubacchiare cibo qua e là. Se ci sarà bisogno camminerò giorno e notte per le montagne. I controlli negli ultimi tempi si stanno facendo più serrati ma so che la Grecia non è ancora una meta molto ambita e lì non ci dovrebbero essere molti doganieri.

Sì lo so, chiunque leggerà queste poche righe sgrammaticate penserà che è un piano insensato, folle ed assurdo, che tutta la storia sembra un film dalla sceneggiatura farraginosa e campata in aria e che anche se avesse una piccolissima probabilità di funzionare, potrei benissimo morire io, ma sinceramente non mi importa.

Seiya, quando ti hanno portato via, hanno strappato anche una parte del mio cuore, non sopporto più questo dolore. Tu sei tutto ciò che mi è rimasto di importante in questa vita, non avrebbe senso continuare senza di te. Partirò presto, perché l’unica cosa che ancora mi tiene legata a questo mondo sei tu, anzi ormai è solo la speranza di rivederti e riabbracciarti.

Seiya, se tu leggerai questa lettera senza di me, vorrà dire che tu ce l’hai fatta e io no, non fa niente, sappi che tu sei stato nei miei pensieri fino all’ultimo momento, ora vivi felice la tua vita da cavalieri e portami nel tuo cuore. Se sarà qualcun altro a leggerla, vorrà dire che siamo riusciti a rincontrarci, ma almeno tutti sapranno perché l’ho fatto, per amore di un fratellino che mi ha spinto a tentare una follia.


 

Seika.

   
 
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