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Autore: Giana_    11/02/2021    0 recensioni
Ambientato ai tempi nostri, mi sono chiesta cosa potesse succedere all'isla Muertas se i fatti descritti in Jurassic World non fossero successi. Cosa o chi ai può sacrificare per quello che è 'giusto'? E cosa è "giusto''?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, John Hammond, Nuovo personaggio
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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I ragazzi entrarono nella base e poi nella mensa comune. Già molti soldati erano lì seduto a mangiare e tutti guardarono incuriositi il gruppetto, cercando inutilmente di non farsi notare dallo sguardo severo dell'ufficiale Brown. Tra gli sguardi di tutti saltava agli occhi quello di Erik che stava chiacchierando con un altro militare seduto al tavolo poco distante dall’entrata. Appena li vide entrare lui sorrise a tutti e si congedò dal soldato per andargli incontro. ”Ragazzi spero il giro sia andato bene” Disse sorridendo ma tradendo una leggera preoccupazione. Difficile capirne il motivo. Strinse la mano all’ufficiale Brown che se ne andò facendo a loro un cenno col capo e richiamando agli ordini alcuni soldati nella mensa fin troppo curiosi. “Venite pure così ci sediamo e mangiamo in attesa che arrivino gli altri membri del team” Disse Erik accompagnando il gruppo verso il bancone della mensa e poi, con i loro vassoi, verso un tavolo libero. Vanessa si mise seduta accanto alla sorella davanti a Charlie che aveva accanto Christina, mentre Viktor si mise accanto alla sorella per continuare a discutere di progetti e aggeggi. Vanessa non capiva una parola di quello che si dicevano captava solo ogni tanto qualcosa che conosceva tipo ‘calore’ ‘energia’ ‘batterie’. Erik si mise a capotavola, tra Charlie e Vanessa e cominciando a mangiare molto lentamente e con calma chiese “Allora come è andato il giro?” Si capiva che era più intenzionato a conoscere i membri del suo team e i loro pensieri che ad una semplice risposta scontata. Charlie parlò per primo e disse "è stato illuminante, Erik. Si comprende che per noi è tutta una novità ma voi ragionate da tempo su una soluzione del genere" "è vero ma anche no" disse lui, ridendo come di uno che la sa lunga poi aggiunse "Alex ci aveva pensato da tempo e siamo diventati amici nel realizzarla nel giro degli ultimi due mesi" Erik parlava di Alex davvero come un amico anche se si percepiva una reciproca ammirazione anche professionale. Pensando a questo Vanessa si rese conto che in realtà non era la professione ad aver portato Erik a quel tavolo quindi curiosa chiese "Signor Kirby ci può raccontare della sua esperienza sull'isola?” Lui la guardò fermandosi con una forchetta ferma tra il piatto e la bocca e per un attimo sembrò combattuto poi in un attimo il suo sguardo cambiò in qualche modo e lui cominciò a raccontare, guardando il tavolo davanti a sé, la sua storia. Raccontò del paracadute impigliatosi su un albero, durante una gita all’avventura con la madre, di aver trovato un camion rovesciato su un fianco e di essere rimasto li da solo a 12 anni per molti giorni, fino a quando non erano riusciti a trovarlo e riportarlo a casa. Sbirciando gli altri al tavolo che lo stavano tutti guardando aggiunse “Per questo ho deciso di diventare illustratore e poi fotografo. La mia storia fa venire gli incubi anche a me dopo anni e quindi preferisco raccontare quella di altri con le immagini” Mentre tutto il team erano pensierosi per la storia di Erik solo Viktor ebbe il coraggio di chiedere “Allora perché ha deciso di tornarci?” Lui fece un mezzo sorriso e alzò le spalle “Forse mi sono stancato di raccontare le storie di altri, almeno per un po’“ Mentre lo diceva sembrò avere per la prima volta l’età che aveva che doveva essere la stessa delle gemelle più o meno in base alla storia appena raccontata. Era incredibile che un ragazzo a soli 12 anni fosse riuscito a sopravvivere a quell’orrore doveva essere già allora molto in gamba per la sua età.

Il pranzo andò avanti tra le chiacchiere, Charlie chiese qualcosa in più ad Erik sulle sue fotografie, mentre Viktor e Laura continuarono a parlare di energia e impianti voltaici e Vanessa chiese a Christina di poter vedere alcune delle immagini sul tablet facendole qualche domanda. Christina sembrava già aver capito molto dalle poche immagini che aveva, come le zone di nidificazione e come gli animali si erano spartiti l’isola, trall'altro le spiegò che l’unico controllo demografico che la Ingen aveva fatto era abbattere buona parte dei dinosauri capaci di volare dato che erano riusciti a scappare dalla maxi voliera che avevano costruito. “Quindi non ci sono più loro?” Chiese Vanessa quasi dispiacendosi per gli animali e poi sentì una risata silenziosa alla sua destra di Charlie o Erik ma la ignorò non sapendo perché ridessero. “in realtà sono riusciti a chiudere la gabbia, vedevo in una foto, con alcuni nidi e famiglie ancora dentro quindi qualche esemplare ancora dovrebbe esserci anche se molti meno.” “Che peccato…” Disse Erik sottovoce con sarcasmo. Vanessa si rimise seduta normale, notando che si era praticamente sdraiata sul tavolo per parlare con Christina, e chiese ad Erik “Perché questo sarcasmo? Non ti piacciono tutti i dinosauri?” Erik fece un’espressione strana e disse “No direi proprio di no…” Vanessa stava per chiedere di più ma si disse che se non ne parlava da solo non voleva parlarne o non era importante. Quindi lasciò perdere addentando la sua mela dal vassoio, sperando fosse stata lavata.

Pochi minuti dopo, quando tutti avevano finito di mangiare, l’ufficiale Brown si avvicinò seguito da 3 soldati. Due di loro avevano la stessa divisa se non per qualche simbolo diverso, il terzo aveva la divisa a maniche corte e leggermente più chiara degli altri, ed era anche quello più diverso dei tre. Aveva i capelli neri lunghi legati in uno chignon improvvisato, come quelli che si faceva anche Vanessa a volte, e la spalla destra aveva un tatuaggio di quella che sembrava una lucertola su un ramo. Probabilmente lui veniva dal Costa Rica. “Signori voglio presentarvi 3 degli altri membri del team Kyle Johnson e James Williams della 47esima brigata, specializzati in tiro a distanza ed orientamento ed esplorazione, e Louis Cruz dalla marina del Costa Rica” Kyle e James sembravano avere poco più di 20 anni mentre Louis aveva forse 30 anni. I due americani rimasero sull’attenti mentre Louis si avvicinò e cominciò a stringere le mani amichevolmente a tutti i presenti al tavolo. L’ufficiale Brown diede il riposo ai suoi due e poi si congedò in modo che il gruppo potesse parlare più liberamente. “Sedetevi con noi ragazzi direi di fare un breve giro di presentazioni per non partire confusi” Dopo che i civili si erano presentati, più o meno come quella mattina parlò Louis “Io sono Louis, sono di Monteverde, Costa Rica ho 30 anni e mi sono arruolato già da 10 anni. Inizialmente difendevo dal bracconaggio e da altrettanto loschi uomini le nostre foreste ma poi sono passato alla riserva dell’ Isla Muertes.” Erik scosse la testa a quel nome che approssativamente significavano isole della morte per Vanessa “Io sono Kyle, 25 anni, di cui 5 nell’esercito nella brigata dell’ufficiale Brown insieme a James.” James fece un sorriso timido e disse “Ciao a tutti, Sono James anche io 25 anni e da 5 anni nell’esercito” Vanessa cercò di studiare le tre persone che si erano appena seduti per capire qualcosa in più. Louis sembrava una persona calorosa, amichevole e sorridente. Kyle le sembrò abbastanza neutra come personalità, tranquillo ma distaccato. James era il più silenzioso e da come guardava i civili dinanzi a sé sembrava essere molto curioso ma diffidente. “Merda…” Disse Erik riportando l’attenzione di tutti su di lui “Mi dispiace ragazzi ma devo portare loro all’ospedale direi di continuare un altro giorno questa chiacchierata. “ Aggiunse rivolgendosi ai militari. Loro fecero un cenno di assenso e tutti si alzarono per andarsene salutando i tre al loro tavolo. “Erik perché ospedale?” Chiese Laura confusa “Visita medica e vaccinazioni obbligatorie” disse Erik accompagnandoli fuori e poi verso una jeep militare. “saranno anni che non faccio un check-up” disse Viktor quasi divertito dalla situazione. 

Il resto della giornata fu un turbinio di visite mediche molto accurate ed anche invadenti, non molto apprezzabili. Fecero fare a tutti i civili test cardiologici anche sotto sforzo, della vista, dell'udito, analisi del sangue e delle urine. Si riunirono tutti in una sala di aspetto e uno per volta a turno venivano chiamati singolarmente nei diversi studi, mentre compilavano un test di domande a crocetta, per un’eventuale anamnesi in cui chiedevano anche cose molto personali tipo rapporti non protetti, dipendenze, tatuaggi... Il quiz di Vanessa era senz'altro quello più noioso da leggere. Non aveva mai avuto rapporti non protetti anche se un paio di ragazzi li aveva avuti, non aveva dipendenze e non ne aveva mai avute ma aveva un tatuaggio. In realtà lei è Laura avevano fatto un tatuaggio di coppia, ognuna aveva l'iniziale dell'altra in corsivo con un fiore stilizzato accanto sul bacino. Se l'erano fatte quando Vanessa stava per partire per l'africa per pensare all'altra, ogni tanto quando lo guardavano, e ai loro genitori che si chiamavano Lorenzo e Vittoria. Poi fecero i vaccini consigliati per andare in costa Rica e a fine giornata Vanessa non ne poteva più si sentiva come se l'avessero toccata ed esaminata in 10 mila persone. Aveva bisogni di farsi una doccia e recuperare dignità e controllo di sé. Uscita dalla sala delle vaccinazioni, Vanessa vide che tutti gli altri che avevano finito erano tutti seduti sulle panche in sala di attesa e sembravano distrutti quanto lei. Charles aveva la testa appoggiata alla mano col gomito sul bracciolo e la testa di Christina con gli occhi chiusi sulla spalla. Forse si era appisolata ed era scivolata su di lui. Charles si accorse che Vanessa lo guardava e le sorrise. Lei gli indicò Christina accanto a lui per chiedere cosa era successo e lui tentò di fare spallucce senza svegliarla e aggiunse piano "si stava addormentando e le ho detto di appoggiarsi pure se aveva bisogno e ora dorme. Penso che tra tutto quello che è successo avesse bisogno di qualche minuto di tranquillità" Vanessa gli fece un cenno di apprezzamento silenzioso e andò a sedersi accanto alla sorella che si teneva la testa con entrambe le mani e si massaggia a le tempie" principio di emicrania?" chiese Vanessa "spero proprio di no". Viktor era quello che sembrava il meno provato mentre aggeggiava con un mini-portatile sulle ginocchia. Per fortuna poco dopo comparirono in sala d’attesa Alex ed Erik “va tutto bene ragazzi ora torniamo in albergo” disse Erik con un sorriso tranquillo. Vanessa si alzò, mentre Charlie svegliava Christina, e chiese “Quando avremo i risultati?” “veramente sono già arrivati a noi e siete tutti sani come pesci, apparte il dottor Smith che ha una leggera carenza di vitamine, probabilmente per il periodo in Africa” “sì mi era già capitato” Disse lui tranquillo poi Erik aggiunse “Comunque possiamo inviare anche a voi i risultati entro stasera” “grazie” Disse Vanessa e lui le sorrise. Non lo aveva notato molto fino ad ora ma Erik era un ragazzo molto carino. Aveva un bel fisico, anche se un po’ meno muscoloso dei militari americani la pelle abbronzata ed uno sguardo molto gentile circondato da dei capelli biondi sbarazzini. Sulle braccia conserte si vedevano microscopiche cicatrici irregolari anche se poco visibili fortunatamente. Notando lo sguardo di Vanessa su di lui, Erik sorrise e disse “Ora andiamo in albergo così potete riposarvi prima di cena” Il viaggio in macchina fino all’albergo fu fortunatamente breve e una volta dentro tutti andarono velocemente nelle proprie stanze.

Vanessa si buttò subito sotto la doccia mentre Laura diceva “Vado alla ricerca di un antidolorifico dagli altri oppure chiedo alle nostre guardie del corpo di andarmene a prendere uno!” e subito uscì. Dopo una breve doccia Vanessa stava già molto meglio e quando rientrò la sorella che sventolava fiera una bustina di ibuprofene si mise al tablet e vide con piacere che Erik aveva mantenuto la promessa mandando tutto il fascicolo medico di entrambe. “Sono arrivati i risultati delle visite se li vuoi vedere” disse Vanessa alla sorella mentre scorreva i suoi. Fortunatamente erano tutti nella norma a parte qualche decimo in meno di vista rispetto all’ultima visita oculistica che però era di un bel po’ di anni prima. Anche laura buttò no sguardo veloce ai suoi e poi si fiondò sotto la doccia. 
Controllando il resto della posta Vanessa vide che gli era arrivata una mail dalla sua università, in realtà Alex gliel’aveva girata con un sotto testo:

La tua università ci ha appena mandato i dati del tuo studio aggiornati ad oggi. Forse potremmo progettare una serra per il rifugio, guarda pure i dati e fammi sapere. Potresti farlo direttamente quando partite con il team, aggiungere una stanza è fattibile in 24 ore quindi il tempo c'è. 
A. 


Vanessa diede uno sguardo veloce agli appunti dei colleghi e capì che poteva disegnare un orto per il rifugio di 3 metri quadrati più o meno in grado di produrre cibo organico per tutte le 10 persone. Ad un certo punto qualcuno bussò alla porta della loro camera di albergo interrompendo il progetto. Laura uscì in pigiama dal bagno con il fon in mano e i capelli avvolti nell'asciugamano sulla testa. "ma chi è?" chiese poi aprì la porta. Fuori c'erano James, Kyle, Louis vestiti eleganti con delle camicie perfettamente stirate e i capelli sistemati ognuno diversi. Louis aveva un mezzo raccolto, Kyle gli aveva scombinati mentre quelli di James erano un po' più disciplinati. "Ragazze vi va di berci qualcosa tra noi davanti ad una pizza e parlare di quello che non si trova sul proprio dossier?" chiese Louis che aveva bussato. "ragazzi sarebbe un piacere ma Alex ci ha chiesto di non farci vedere, sapete?" disse vanessa ancora seduta alla scrivania mettendosi seduta con le gambe incrociate. Laura si girò e sbuffò verso la sorella, tanto sonoramente che perfino i ragazzi fuori la sentirono e ridacchiarono. " veramente pensavamo di andare sul tetto dell'albergo" disse Louis sorridendo mentre Kyle e James mostravano bottiglie di tequila e bustine di patatine, mentre arrivava Charles con una pila di pizze. Laura si illuminò e batté le mani alla sorella Vanessa rise e alzandosi disse sconfitta "va bene dateci 5 minuti per prepararci". "ok intanto chiamiamo Viktor e Christina" disse Kyle poi Laura chiuse la porta in fretta e poi si fondò a vestirsi. 

Non avendo portato vestiti eleganti entrambe erano abbastanza casual, Laura pantaloni al ginocchio e vita alta neri e t-shirt bianca con scritto "trust me i'm an engineer" con degli ingranaggi dietro ed una mezza coda che metteva in risalto le punte verdi. Vanessa si era messa una tuta bianca di cotone che aveva portato perché era molto comodo anche d'estate con dei fiorellini rosa e viola, lasciando i capelli sciolti. Salirono le scale di servizio con Christina verso il tetto dove i ragazzi le aspettavano. Quando arrivarono sul tetto dell'albergo i ragazzi stavano già chiacchierando e mangiando patatine "oh si pizza vi prego" disse Laura fiondandosi subito su di un pezzo. Gli diede un morso ma fece una smorfia come se fosse cattiva "dimenticavo che siamo in America" ma la mangiò comunque davanti alle risate. Le ragazze su unirono per mangiare le cibarie mentre chiacchieravano di cibo e annessi. Infatti venne fuori che la pizza era uno dei cibi preferiti da tutti insieme agli hamburger ed altri comfort food, Laura non mangiava carne rossa, Louis era vegetariano "oh ottimo perché metteremo una serra nel rifugio quindi mangeremo principalmente vegetariano probabilmente" disse vanessa mentre addentava la crosta della sua pizza. Capiva perché Laura avesse fatto una smorfia assaggiandola, non era certo buona come quella italiana ma era comunque accettabile. Accettato questo fatto si chiese quando avrebbe rimangiato pizza e si disse che avrebbe mangiato e bevuto tutte quelle pietanze che non potevano essere preparate in un rifugio. “Allora cosa volevate sapere di noi?” Chiese Laura, seduta su di un muretto a gambe incrociate mentre si mangiava le patatine. Louis fece uno sguardo sorpreso e disse “Oh beh non saprei di preciso raccontiamoci qualcosa di generale” Tutti sembrarono un po’ straniti e confusi ma poi Charles si alzò e con il suo solito sorriso disse “Ok, Io sono Charles anche se mi chiamano tutti Charlie. Dunque… sapete la mia età e il mio lavoro cosa aggiungere… Ho una sorella con cui ho un buon rapporto anche se vedo poco. I miei genitori non ci sono più…. Sono bravo a cucinare e mi piace sperimentare con i gusti. Ho sicuramente difetti ma non mi viene in mente uno in particolare ora come ora…”Si presentarono anche gli altri nuovamente seguendo la sua lunghezza d’onda e Vanessa poté sapere che Louis aveva ben tre sorelle più piccole, di cui una minorenne, con cui scambiava Meme tutti i giorni oltre ad aggiornamenti sulle loro vite, sua madre era rimasta nel cottage immerso nella riserva di Monteverde diventando una biologa anche se non aveva studiato, suo padre non c’era più e era appassionato di avventure e escursioni nella natura e definiva il suo più grande difetto essere logorroico e spesso ripetitivo, cosa che le sorelle gli ripetevano spesso. Kyle era figlio unico aveva come hobby quello della pesca tramandato dal padre anch’esso militare che già da poco più che bambino gli aveva insegnato a cacciare e pescare, prima che lui abbandonasse la prima se non con rare eccezioni. James aveva un fratello di poco più grande di lui che faceva l’avvocato come la loro madre e collaborava con un studio specializzato nell’assistenza legale per le famiglie che non potevano pagare un normale studio di avvocati, il padre era dirigente di un’azienda di import-export. Disse anche che era quasi ceco da un occhio per un incidente alla base ma era in via di guarigione. Anche i civili raccontarono qualcosa di più di loro. Christina rivelò che studiava gli animali potenzialmente pericolosi ma era terrorizzata dagli insetti come blatte e scarafaggi, tra le risate di tutti, e che si era recentemente allontanata dai genitori dato che erano testimoni di Geova e lei aveva voluto allontanarsi dalla religione e girare il mondo. Aveva visto negli ultimi 3 anni 8 stati in 4 continenti e gli unici che le mancavano erano l’America meridionale e i due poli. Viktor rimase vago sul suo lavoro e sui suoi hobby, forse spaventato dai ragazzi che erano comunque militari. Laura raccontò di avere la ragazza in Italia e scoprì di essere l’unica impegnata del gruppo, anche se Louis aveva un mezzo flirt di cui però non voleva parlare. Disse poi che anche quando non lavorava la sua passione era la tecnologia anche quella vecchia e aggiunse di aver preso la scossa 3 volte e di essersi bruciata con dei componenti elettrici dato che soprattutto quando era ispirata spesso diventava distratta e poco rigorosa sulla sicurezza. Poi arrivò in fine il turno di Vanessa e disse “Oh Beh io sono Vanessa, anche se tutti mi chiamano Nessa e nel mio tempo libero ascolto musica e mi piace ballare. Fino a qualche anno fa seguivo pure un corso di danza moderna poi sono diventata troppo grande ed impegnata purtroppo” disse con una smorfia all’ultimo. Le mancava l’appuntamento fisso con la danza. Inizialmente era passata ad un corso di Zumba ma gli impegni lavorativi l’avevano impedito di continuare. Poi Louis colse la palla al balzo e disse “Dai facci vedere qualcosa Vanessa!” “COSA?” “Sì dai!” Aggiunsero anche gli altri poi Charlie disse “Dai balliamo insieme come abbiamo fatto quella sera al campo!” Vanessa non seppe se era perché aveva bevuto 2 o 3 bicchieri di tequila o se perché in realtà volesse un po’ mettersi in mostra e ballare disse “Ok ok va bene, Balliamo. Però balliamo tutti!” poi tirò fuori dalla tasca il cellulare, che conteneva buona parte della sua musica, e fece partire un brano dal ritmo quasi di salsa. Prese per mano Charlie e si fece prendere da lui e dal ritmo. Vanessa sapeva già che Charlie era abbastanza bravo a ballare e alla fine addirittura le fece un casquè. Quando Vanessa si tirò su Louis le chiese di ballare con lui la prossima canzone, mentre Charlie lo chiedeva a Christina e lei scoprì con felicità che lui era molto bravo e sapeva seguirla anche in una canzone dal ritmo molto veloce e riuscì a fare qualche figura più complessa con lui. Stava per chiedere a James di ballare ma qualcuno si schiarì la gola all’ingresso al tetto richiamando l’attenzione di tutti. Erik era li con le braccia conserte con tanto di tuta e pantofole che li guardava con un mezzo sorriso, dicendo “Ragazzi per favore mi ha chiamato l’ufficiale Brown incazzato nero più di 6 volte chiedendomi di dirvi di tornare alla base e sarà anche il caso che andiate a dormire tutti” I soldati si congedarono tutti con Louis che diede un lungo abbraccio stritolante a Vanessa e anche i civili piano piano li seguirono giù per le scale fermandosi al loro piano. Anche se erano un po’ indispettiti per la brusca interruzione erano tutti abbastanza stanchi per dormire. A Vanessa sembrò di percepire del disagio in Erik che guardava il gruppo andare a dormire e si chiese se fosse perché non avrebbe voluto essere il capo o se magari si sentiva escluso o per qualche altra ragione. Dato che la tequila le aveva dato un po’ di coraggio pensò di dire ad Erik qualcosa tipo magari domani sera sali sul tetto con noi ma appena si voltò per dirglielo lui la bloccò con un “buonanotte” deciso che la costrinse a chiudere la bocca e ad entrare in camera sotto il suo sguardo. 



G. M. 


   
 
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