Fanfic su attori > Cast High School Musical
Segui la storia  |       
Autore: FrancyF    13/02/2021    0 recensioni
Zac Efron sta passando un periodo complicato e vuole solo prendersi del tempo per stare da solo con sè stesso. Vanessa Hudgens, invece, vuole solo stare vicino al suo fidanzato, e sperare che la felicità tanto conquistata a fatica non la lasci mai. Ma il destino ha altri piani per loro, e presto i fili rossi dei due giovani finiranno nuovamente per ingarbugliarsi e li legheranno come mai prima d’ora.
Secondo la tradizione orientale ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha inoltre la caratteristica di essere indistruttibile: le due persone sono destinate, prima o poi, a incontrarsi e a sposarsi.
“Fate is pulling you miles away and out of reach from me. But you're here in my heart, so who can stop me if I decide that you're my destiny?” - “Rewrite the stars” The Greatest Showman
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Vanessa Hudgens, Zac Efron
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Okay... sono ripetitiva, ma questo è uno dei miei capitoli preferiti. Mi sono sciolta nello scriverlo e spero che piaccia anche a voi. Ci vediamo sabato prossimo, 20 febbraio, con il nuovo capitolo.
- Fran

“Something, something about this place
Just you and, just you and I
Something 'bout (Lonely nights) and my lipstick on your face”
- “You and I” Glee
 
Vanessa non si voltò indietro nemmeno una volta. Non poteva tornare a casa sua nel caso avesse incrociato Austin, e non poteva tornare a casa dei suoi genitori. Le avrebbero fatto troppe domande.  Quando arrivò davanti a casa di Zac le lacrime si erano già asciugate, ma era ancora sconvolta e l’unica persona che poteva calmarla era Zac.
Le aprì la porta Dylan.
-Oh….-. Era chiaro come il sole che non si aspettasse di trovarla lì, con indosso dei vestiti bagnati di lacrime, il trucco sfatto e lo sguardo perso nel vuoto.
Il ragazzo indossava una semplice tuta, macchiata di senape, e aveva in bocca un hot-dog.
 –Zacchy… credo… credo che ci sia una problema qui-.
Dylan ingoiò un enorme pezzo di hot-dog e lasciò entrare Vanessa.
-Nessa, cosa è successo?- chiese il più giovane dei fratelli Efron: era la prima volta dopo anni che rivedeva Vanessa e voleva farle una miriade di domande, prima fra tutte voleva capire come mai fosse così sconvolta.
-Ho fatto n casino…ho fatto un casino- balbettò lei, incapace di rivelare altro.
-Lo vedo questo- Dylan gli sorrise timidamente, ma lei lo stava completamente ignorando.
-Dove è Zac?-.
-E’… lui… cavoli… Zac muovi il culo e vieni qui!- farfugliò Dylan.
-Che diavolo vuoi? Giuro che se mi hai chiamato solo perché non sai accendere il forno ti prendo a calci in…-.
Zac si fermò a metà scala.
-Van!- con un solo balzo saltò quattro gradini e sollevò in aria la ragazza, sotto lo sguardo incredulo di Dylan.
Lei lo baciò, mettendogli le mani nei capelli e sorrise contro le sue labbra.
-Sei venuta allora!-
-Certo. Cosa credevi?- gli occhi color cioccolato di Vanessa si specchiarono negli occhi blu di Zac, che rivelarono paura e apprensione.
-Avevo paura.. avevo paura…- continuò a tenerla stretta a sé, accarezzandole delicatamente una guancia e appoggiando le labbra alla sua fronte, chiudendo gli occhi. Non gli sembrava vero di poterlo finalmente fare alla luce del sole. Il respiro della donna era irregolare, segno che c’era qualcosa che non andava.
-Van?- chiese premuroso Zac, scostandole i ricci scuri dalla fronte –amore, stai bene? Va tutto bene?-.
Lei scosse la testa con forza e grosse lacrime scivolarono sulle guancie. Nascose la testa nel petto di Zac e l’uomo afferrò il concetto.
-Scusate- Dylan cercò di intromettersi nella conversazione, ma i due giovani non lo degnarono di uno sguardo. Erano troppo impegnati a fissarsi negli occhi.
-SCUSATE!-
Finalmente Zac e Vanessa si girarono, sorpresi.
-Oh beh, grazie!- sbraitò Dylan –finalmente mi degnate di uno sguardo!-.
-Non c’era mica bisogno di urlare- Zac lanciò un’occhiataccia al fratello minore.
-Beh forse sì, grazie fratellone per avermi detto che ti sei rimesso con l’amore della tua vita-.
Zac non lo stava ascoltando. Era troppo impegnato a confortare Vanessa.
-Dylan esci- disse.
-Come scusa?-
-Esci di casa- ripetè l’uomo, porgendo al fratello minore le chiavi della sua Munstang. –Vai dove vuoi, non mi importa. Devi lasciarci soli-.
Lo sguardo di Zac non ammetteva nessuna replica, quindi Dylan mise su il broncio, ma uscì dalla porta di casa.
Per una frazione di secondo Zac non si mosse dalla posizione in cui si trovava: la testa di Vanessa sotto il suo mento, appoggiata al suo petto, la sua felpa era impregnata dalle lacrime della donna, ma non voleva staccarsi da lei. Voleva darle tutto l’affetto possibile. Voleva prendersi un momento per stare zitto e fermo  contemplare, per realizzare che lei era veramente lì con lui, che l’aveva scelto, che quello non era un sogno ma la dolce realtà. Poi si decise a parlare.
-Cosa hai detto a Austin?- Zac non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Osservava Vanessa con un’attenzione maniacale. In quei pochi mesi di relazione clandestina erano state veramente poche le volte che si era preso del tempo per osservarla con i vestiti addosso. E adesso che ne aveva finalmente la possibilità non voleva perdersi neanche un suo movimento.
-La verità-.
Zac la fissò incitandola ad andare avanti.
-Che ho un altro uomo. Eravamo usciti a pranzo fuori e glie l’ho detto senza troppi giri di parole. Che importanza ha?-.
Zac capì di averla offesa: voleva davvero saperlo. Sapeva che aveva importanza, voleva davvero che Vanessa le descrivesse la reazione che aveva avuto Austin. 
La ragazza sentì il cuore di Zac accelerare e si staccò da lui per guardarlo in faccia. Meritava di sapere la verità
-Austin mi ha tradita- disse seria: le mani di Zac non lasciarono le sue nemmeno per un secondo.
-Cosa?- i suoi occhi blu la scrutarono, preoccupati.
-Mi ha tradito con un’altra per mesi, con la sua co star. Credo… credo anche prima che noi ci mettessimo assieme, tre mesi fa-.
Le mani di Zac le cinsero il volto.
-Oh Van… io… mi… mi dispiace. Ne sei certa?-
La ragazza annuì mentre un groppone le si fermava in gola. Era così sciocco piangere per il tradimento di Austin quando lei gli aveva causato lo stesso dolore, ma altre grosse lacrime si forarono inesorabilmente negli occhi scuri della donna.
-Che coglione… piccola… io… oh vieni qui- le fece appoggiare la testa al proprio petto e la cullò teneramente tra le braccia, aspettando che si calmasse e che il suo respiro ritornasse regolare. –Non ti devi sentire in colpa per quello che abbiamo fatto se lui ha fatto lo stesso. Non ci devi pensare, nemmeno per un minuto. Io… io non ti tradirei mai-..
Vanessa alzò lo sguardo e incrociò gli occhi del suo amante: no, Zac non l’avrebbe mai fatto. Ne era certa. Poteva anche averla fatta soffrire in passato, ma non per un tradimento. Non era quel tipo di uomo.
-Sa che sono stata con te. Si è arrabbiato. E’andato via dal ristorante urlando come un matto. Non sono nemmeno passata a casa mia per non incontrarlo. Probabilmente starà raccogliendo la sua roba. Dio… ci sono tutti i miei vestiti lì e se lui fa qualcosa…-
-Se quello stronzo si azzarda anche solo a rovinarti casa giuro che lo…-
-Zac!-
-Che c’è? Sei sconvolta… lascia, lascia che ti porti a letto- Zac si fermò – non intendevo in quel modo. Vai a letto e riposati. Preparerò la cena e poi penseremo alle tue cose va bene? Andremo io e Dylan a prenderle. Tu non devi fare nulla piccola-.
-No- disse Vanessa baciandolo –viene a letto con me, ho bisogno di te-.
 
Vanessa sorrise quando le braccia di Zac la cinsero da dietro. Sentì le labbra dell’uomo succhiarle la pelle sul collo. Rabbrividì.
-Non possiamo farlo di nuovo. Dylan sarà qui a momenti-.
Zac si staccò tanto quanto bastava per essere sicuro che lei notasse il suo sguardo contrariato.
-Oh andiamo! Sei seria? Dylan ha una ragazza! Credi che loro non lo facciano quando sanno che io sono sotto lo stesso tetto? E comunque, questa è casa mia. Posso sempre cacciarlo-
-Zac!-
-Posso sempre farlo-
-Zachary!-.
Zac la ignorò e la strinse a sé, baciandola deliacamente sulle labbra.
-Faremo piano, lo prometto- le sussurrò –e ad ogni modo è per questo che hanno inventato i tappi alle orecchie-.
-Sei davvero subdolo Efron- la ragazza si girò, in modo da poterlo vedere in faccia. Il cuore di Zac esplose di gioia nel vederla ridere. Le aveva offerto un’ottima distrazione nell’ultima ora.
-Se Dylan fa qualche commento non venire a lamentarti- lo ammonì, mentre le mani del ragazzo erano già all’opera.
Vanessa gli stava dando il permesso di stare nuovamente con lei, ma improvvisamente il ragazzo si fermò. Accarezzò delicatamente una guancia della donna e sospirò: voleva farle capire che poteva restare lì con lui per tutto il tempo necessario. Non era ancora sicuro se lei avesse veramente capito quanto lui tenesse a lei.
-Non riesco a cedere che hai scelto me, che sei di nuovo qui. L’ho sognato così tante volte che non mi sembra vero. Tu hai avuto Austin in questi anni. Non sai cosa vuol dire andare a dormire in un letto vuoto e sognare… e sognarti. Mi sei mancata terribilmente. Mi è mancato essere libero di parlare di tutto con te e poterti anche solo stringerti tra le braccia-.
Vanessa lo baciò con passione. Era sempre stato dannatamente bravo con i discorsi romantici.
-Ti amo-.
Vanessa sorrise contro le sue labbra, ma le sue mani si fermarono. Aveva sentito bene? Vide la faccia di Zac cambiare espressione da rilassato a preoccupato in mezzo secondo. L’uomo si schiarì la voce e mise della distanza tra i loro corpi.  -L’abbiamo sempre fatto quando Dyl e Stella erano qui. Non capisco questa tua premura-.
Era chiaro che quelle parole gli erano scappate di bocca così Vanessa finse di ignorarle e fece nuovamente vagare le mani sul petto dell’uomo.
-Eravamo a casa mia. La nostra stanza era al terzo piano e le loro erano al primo-.
-Non centra niente…-
-Mi avevi promesso una cena Efron- lei mise su il broncio e Zac cedette.
-Va bene, ma mando un messaggio a Dylan. E’ fuori discussione, lui non verrà a casa stasera-.
 
-Come hai fatto a convincere Dylan a lasciarci di nuovo casa libera?-.
Zac stava cucinando solo per lei, come ai vecchi tempi. Sul menù quella sera era previsto un risotto agli scampi ed erbe aromatiche.
-Lo ha intuito da solo- Zac le fece l’occhiolino e le porse un calice colmo di vino bianco.
-Non credo sia veramente andata così. Lo hai minacciato?-
-Minacciato?- Zac alzò entrambe le mani, in segna di resa. Aveva un luce negli occhi completamente diversa dall’uomo di qualche mese prima. –Non direi minacciato. Gli ho solo detto che se solo si fosse azzardato ad entrare in casa avrei buttato già dalla finestra il suo adorato Mac-.
-Zac!-
-Che c’è? Non è colpa mia! Sei tu quella che… che mi fa perdere la testa! Se tu non fossi così sexy io non dovrei cacciare di casa il mio fratellino per passare del tempo di qualità con te-
-Lo hai sempre fatto-
-E lo farò sempre. Anche se spero che Dylan se ne vada a vivere per i fatti suoi-.
Vanessa era sicura dia vere sentito Zac borbottare “prima o poi”, ma si imitò a sorridergli.
-Allora, mi vuoi dire perché hai organizzato questa cena? Solo per portarmi a letto?-
-No- lui sogghignò –non devo prepararti la cena per portati a letto-
-Beh, se ben ricordi il trucco della cena ha funzionato più e più volte parecchi anni fa-. Vanessa sa avvicinò a lui e lo baciò con passione, stringendo il tessuto della sua maglietta, come se volesse levargliela.
-Van…V- mugugnò lui –mi farai bruciare tutto così-.
Lei si staccò da lui e le rivolse un cipiglio severo.
Zac sospirò e fece tre grossi respiri per calmarsi.
-La verità è che il destino ci ha dato una seconda possibilità e non voglio sprecarla- disse armeggiando con la padella. Era estremamente nervoso e si sentiva vulnerabile. Non aveva il coraggio di guardare la ragazza negli occhi. - Mi sono sempre detto che se fosse successo, se tu mi avresti di nuovo permesso di amarti, beh… allora non avrei sprecato nemmeno un minuto. Ti giuro che farò le cose per bene questa volta, che starò sempre con te e che ti metterò al di sopra di tutto e tutti. Vorrei tornare indietro per cambiare il passato, per cambiare tutti i miei sbagli, ma la verità è che non posso cambiare quello che sono stato- .
-Zac…-
-No… se non mi lasci finire non credo di essere mai più in grado di dirti tutto-
-Devi smetterla si scusarti. Io… anche io ho le mie colpe. Non potevo costringerti a mettere da parte la tua carriera per me-
-Non l’hai mai fatto-
-Ma volevo farlo- ammise lei –volevo davvero che tu passasi più tempo con me, ma non volevo sposarti. Onestamente non so’ cosa volessi veramente, eravamo talmente giovani e avevamo così tante pressione addosso che se non avessi avuto te…-
-… non sarai sopravvissuto- completò la frase Zac, baciandola dolcemente sulla fronte.
-Già- Vanessa si morse il labbro inferiore e prese in mano il piatto carico di riso e pesce che Zac le stava porgendo. –Ti ricordi le nostre prime cene nel tuo vecchio appartamento?-.
Lui sorrise.
-Eccome-
-Sai Stella mi chiede ancora i tuoi famosi maccheroni al formaggio-.
-Zac?-
-Che c’è?-
-Hai finto di fissarmi?-
-Scusa… è che non posso credere che sei veramente qui. Non posso credere che hai scelto me, che sei tornata da me-
-Lo hai già detto-
-Perché è vero, e lo sai. E comunque ti fissavo perché avevo ancora in mente la conversazione di prima-.
-Austin?-
-Austin-
-Zac devi finirla di essere geloso. Lo so’ che non puoi farci niente, ma ho scelto te. Non ti basta?-
-Non…non sono geloso. Voglio solo sapere cosa ha detto. Voglio sapere che non ti ha fatto del male, che non ti ha fatto soffrire-
-Mi ha fatto del male. Mi ha fatto del male chiudere quella storia perché lui è stato il mio mondo per quattro anni-
-Anche tu sei stata il mio mondo per cinque anni. E’ per quello che non ho mai capito il perché tu ti sia subito messa con Austin. Mi sono sentito come… come abbandonato. Tu avevi Gina e Greg, Stella, Ashley… avevi un sacco di amici. Avevi il tuo mondo, mentre io avevo solo te-
-Zac, non è vero. Non avevi solo me. Avevi Corbin e..-
-Corbin e Ash sono sempre stati dalla tua parte. Lo sai. Certo, sono rimasti miei amici, ma non è mai stato come prima. Ed è vero, avevo anche io mamma, papà e Dyl; ma era diverso. Credevo che tu mi amassi quanto io amavo te. Dopo la nostra rottura ho sentito spezzarsi qualcosa qui- si portò una mano al petto- quindi ti prego… scusami se voglio sapere cosa hai provato quando Austin ti ha lasciato. Lo faccio solo per assicurarmi che tu stia bene-.
Vanessa lo fissò seria. Era quella allora la ragione per il quale Zac insisteva tanto: voleva assicurarsi che il suo cuore non si fosse spezzato dopo la rottura con Austin, voleva darle la possibilità di tirare fuori il suo dolore e di guarirlo.
-Non sono una fragile porcellana sai? Non ti devi continuamente preoccupare per me. Sono sopravvissuta per quasi cinque anni senza di te-
-Non ricordarmelo. E comunque avevi quello lì. E’ stato parecchio bravo a prendersi cura di te- il ragazzo le rivolse uno guardo mesto. Gli era costato tantissimo ammetterlo, ma sarebbe stato un’ipocrita a non farlo: negli scorsi mesi aveva potuto constatare di persona quando Vanessa tenesse a Austin.
-Io e Austin eravamo comunque in crisi da un po’- ammise lei –lui era sempre in viaggio e io…io mi sentivo sola. Credo che fosse dannatamente geloso di te, ma non ha mai voluto ammetterlo. Sono stata male in ogni caso. Ho passato almeno un mese a piangere tormentata all’idea che lui scoprisse di noi. Credo che una parte di me lo amerà sempre e lui è un ragazzo straordinario. Non si meritava quello che gli abbiamo fatto-
-Se verrà a cercarmi gli saprò dare una spiegazione. V., non è lui il problema, sono sempre stato io. Sono io che ti ho trascinato a letto mesi fa. Se c’è qualcuno da biasimare sono io, ma voglio che tu sappia che non sono geloso. Non così tanto come lo ero mesi fa. Se hai voglia di piangere o di urlare sono qui ok? Non me ne andrò- .
 
-Quindi è ufficiale?- Dylan la squadrò da capo a piedi quando l’indomani mattina Vanessa si presentò al tavolo della colazione indossando solamente le mutandine e una maglietta di Zac, che le arrivava fino alle ginocchia.
-Cosa?- finse lei, nascondendo il lieve rossore sulle guancie. Il come Dylan fosse riuscito ad entrare in casa era un mistero per lei, ma preferì non chiedere. Il ragazzo indossava però dei vestiti nuovi e profumava di fresco, segno che aveva dormito da qualche parte e si era fatto una bella doccia.
-Ti posso chiamare di nuovo cognata?-
-Solo se ti posso chiamare di nuovo fratellino- gli fece l’occhiolino.
Dylan arrossì e la strinse in un abbraccio e la ragazza si sorprese nel constatare quanto alto fosse diventato il fratellino del suo ex fidanzato.
-Sì, sono cresciuto lo so’- sorrise lui intuendo i suoi pensieri –e serviti pure. Abbiamo uova e bacon e se siamo fortunati Zac preparerà i famosi waffle della mamma-.
-Dylan…-
-Ho dormito da Wil- lui le lesse nuovamente nella mente –mi ha chiesto di te- aggiunse sorridendo. Vanessa ricambiò il sorriso. Provava una sensazione di pace e serenità nel stare lì a chiacchierare con Dylan come era solita fare quando lui era solamente un ragazzino. Vanessa conosceva Wil e Haley Dasovich e tutta la loro famiglia. Erano amici degli Efron ancora prima che Zac nascesse e l’avevano sempre fatta sentire a casa. Il semplice fatto che già sapessero che lei e Zac stavano nuovamente assieme non la turbava affatto.
-Ehi…-.
Entrambi i ragazzi si voltarono.
Zac era piedi davanti a loro. Era già vestito per uscire indossava dei jeans freschi di bucato ed una felpa.
-Credevo dormissi ancora. Mi sono svegliato e tu non c’eri- non voleva lamentarsi, ma il suo tono diceva tutt’altro.
-Beh non è che sono scappata. Sono solo venuta a fare colazione e Dylan mi stava dicendo…-
-Indossi solamente una maglia. Aspetta quella è la mia maglia- il suo sguardo vagò sul corpo mezzo nudo della donna.
-Zac è tutto ok- voleva rassicurarlo. Non voleva litigare dopo nemmeno ventiquattro ore.
-No, non voglio che…- Zac si interruppe –Dylan ti spiace lasciarci soli?-.
-Zac è Dylan! Sono sicura che abbia visto altre donne mezze nude e comunque io sono coperta-
-Ma è mio fratello e non voglio che veda al di sopra delle tue ginocchia-.
-D’accordo- cedette lei marciando a grandi passi verso la camera da letto – se ti disturba tanto andrò a mettermi qualcosa di più appropriato!-.
Non aveva usato un tono di voce alto, tuttavia Zac la seguì. Voleva accertarsi che non fosse arrabbiata. Appoggiò il gomito alla stipite della porta e guardò Vanessa togliersi la sua vecchia maglietta e gettarla sul pavimento e prendere da una delle sue valigie una felpa e un paio di pantaloni della tuta.
-Van, scusami se…-
-Se hai appena fatto una scenata di gelosia davanti a tuo fratello?-. Non era arrabbiata, ma voleva che Zac imparasse in fretta a potersi fidare nuovamente di lei.
-Beh no-
-Zac, ti rendi conto di quanto sei stato ridicolo? Conosco Dyl da quando aveva tredici anni. E’ il mio fratellino-
-Aveva una cotta per te-
-Aveva quattordici anni-
-Perché mi fai sempre passare per quello cattivo?-
-Zac! Oh mio Dio quanto sei immaturo!- Vanessa scoppiò a ridere e Zac arrossì. Forse lo era davvero… forse stava esagerando.
-Zac devi essere più gentile con Dylan, te l’ho sempre detto e continuerò a farlo e…-
-Fammi capire tu puoi essere gelosa di me e io non posso esserlo di te?- l’uomo sorrise, avvicinandosi alla donna e stringendole il volto tra le mani –ma ti amo. E lo so’ che si tratta solo di Dylan, ma credimi… Dyl è rimasto uguale a come l’hai conosciuto-
-Quindi è rimasto un adorabile scavezzacollo-
-No è un rompiscatole- rise Zac, passandole una mano tra i capelli –un rompiscatole del quale mi devo prendere cura purtroppo-.
Vanessa si morse il labbro inferiore e lo baciò, sorridendo contro le sue labbra. Nonostante tutto l’amava anche per quello.
-Ci puoi preparare i waffles?- chiese, sbattendo un paio di volte le palpebre e arricciando il naso.
Zac scosse la testa divertito. Sapeva che non poteva dirle di no.
-Stai qui- le parole gli sfuggirono dalle sue labbra prima ancora che il suo cervello avesse il tempo di fermarle – stai qui- ripetè, pentendosene subito dopo. Quella non era di sicuro la situazione ideale nella quale intavolare quel genere di conversazione.
Gli occhi neri di lei gli sorrisero.
-Sono qui-
-No…- Zac appoggiò la fronte alla sua –resta qui per sempre. Non solo per questa notte o per un paio di giorni. Viviamo assieme. Trasferisciti qui-.
Era consapevole del fatto che le stava chiedendo molto, anche troppo quello che lei poteva mai sopportare in quel frangente. Vanessa aveva amato Austin, forse l’aveva anche considerato come la sua anima gemella, ci aveva vissuto assieme; mentre Zac non aveva mai amato nessun’altra come lei. Lei invece lo guardò dritto negli occhi e sorrise.
-Fammi avere i tuoi waffles ogni mattina e giuro che io e Darla non ci muoveremo più da qui-.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast High School Musical / Vai alla pagina dell'autore: FrancyF