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Autore: OrderMade96    17/02/2021    2 recensioni
Stiles cerca di parlare con Derek attraverso l'unico altro mezzo che conosce che non riguardi le parole e il linguaggio delle sopracciglia.
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Ogni capitolo è basato su un fake screenshot di chat che ho trovato su Pinterest e salvato perché mi ricordano troppo i personaggi. Così ho deciso di farne una raccolta. I capitoli avranno più o meno nesso tra loro, ma non tutti seguiranno la trama canonica. Sarà più un au in canon. E un pretesto per scrivere su di loro. Il rating potrebbe variare.
Genere: Angst, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Il branco, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 8

 

Stiles è stato sempre abituato a tenere sotto controllo la propria vita. Da quando sua madre è morta lasciando lui e suo padre da soli, si è fatto carico delle responsabilità che la sua assenza aveva comportato, ricoprendo il più delle volte il ruolo di protettore nei confronti di suo padre o di chiunque gli stesse a cuore. Il che, fino a poco tempo fa, era sembrato un compito piuttosto facile vista la sua scarna cerchia sociale che comprendeva solo Scott. 

Di certo non si sarebbe mai aspettato di doversi occupare di un branco di adolescenti licantropi o di mostri, spiriti malvagi e cacciatori pronti ad ucciderli. Non aveva firmato per questo quando innocentemente aveva convinto il suo migliore amico nell’ennesima marachella al limite della legalità, andando a cercare quel corpo nel bosco. 

La verità è che al giorno d’oggi il suo controllo è praticamente inesistente. 

Le esperienze degli ultimi mesi lo hanno profondamente segnato, incidendo la sua anima irreversibilmente. Il Nogitsune poteva anche essere stato sconfitto, ma aveva lasciato dietro di sé un’ombra che lo avrebbe accompagnato per il resto della sua vita.

Non dorme come dovrebbe, troppo spaventato dai suoi incubi in cui continua a fare del male e le sue mani sono bagnate e grondanti del sangue di innocenti. A volte è ancora convinto di sognare e teme di risvegliarsi per scoprire che i suoi amici sono tutti morti per mano sua. Si costringe a rimanere sveglio il più delle volte, ignorando gli sguardi preoccupati che oscurano il volto di suo padre quando la sera viene a controllarlo e lo trova appiccicato al suo computer o immerso in un libro, invece di essere sotto le coperte. 

Si ripete che col tempo tutto andrà meglio, ma per il momento continua inconsciamente a tormentarsi. I suoi occhi sono ancora cerchiati di nero anche se la sua pelle è tornata ad assumere un pallore più umano che cadaverico.  

Anche se le notti sono le peggiori, le giornate non mancano di ricordargli le sue colpe. 

Ogni volta che incontra lo sguardo di Allison deve reprimere il senso di colpa. 

Il sorriso rassicurante che la giovane cacciatrice gli riserva quando lo vede vacillare in sua presenza non aiuta a scacciare la sua angoscia, poiché è sempre accompagnato da uno sguardo carico di compassione di cui la ragazza non sembra essere conscia. 

Ma è viva ed è tutto ciò che conta per Stiles. 

Scott è felice di comportarsi come se nulla fosse mai successo e forse questo è anche peggio. Lydia è quella che forse più prova a capire cosa gli stia passando per la testa, ma il resto del branco sembra aver anche solo timore di interagire con lui. 

Evitano di coinvolgerlo quando uno spettro inizia ad aggirarsi per il cimitero, spaventando i visitatori, ma continuano ad invitarlo alle riunioni del branco, anche se nessuno sembra davvero volerlo lì. La sua presenza implica che nessun spinoso argomento soprannaturale sarà all’ordine del giorno o nessun allenamento che comprenda zanne e artigli verrà praticato, perciò i loro incontri finiscono per essere dei semplici raduni al loft di Derek in cui i ragazzi vedono un film e poi cercano di congedarsi il più rapidamente possibile con qualche scusa. 

Lo trattano come un oggetto rotto, riassemblato precariamente insieme e pronto a disfarsi al minimo tocco. Ma per quanto possa essere rotto, Stiles non è fragile. Stiles vuole essere in controllo. Vuole sentirsi nuovamente padrone di se stesso e della propria vita. 

Essere umano è già abbastanza tragico quando il resto dei tuoi amici è dotato di supercapacità che ti ricordano costantemente quanto tu sia debole. Non vuole sentirsi anche impotente. 

La sua unica arma di difesa è il sarcasmo ed è stato dimostrato che non può difenderlo in ogni occasione.

Non ha bisogno di un costante promemoria su come ancora non sia riuscito a rialzarsi. 

Finisce per avere uno sfogo di rabbia contro Scott, mentre sono a casa sua giocando all’xbox, cercando di passare insieme un normale pomeriggio da adolescenti. Non sa cosa lo faccia scattare, forse è semplicemente stufo di come tutti cerchino di mantenere le conversazioni casual evitando anche solo di menzionare argomenti correlati ai lupi mannari, come la luna piena imminente o molto più probabilmente è la semplice stanchezza dovuta alla mancanza di sonno, sa solo che un istante prima sta vincendo una partita a Mario Kart e l’istante subito dopo inizia ad inveire contro l’amico, piangendo convulsamente in un contorcersi di arti agitati. 

Scott tenta di tranquillizzarlo, avvolgendolo in uno stretto abbraccio, ripetendogli che tutto andrà bene e in quel momento Stiles si concede di credergli, sfinito, anche se non è totalmente sicuro che Scott possa davvero comprendere il suo malessere. 

Una volta tornato tra le quattro pareti della sua stanza, scivola nuovamente in una spirale di vergogna, rabbia e senso di colpa.  

Si odia per avercela con i propri amici, che cercano solo di lasciargli il tempo di guarire. Si vergogna di essere così bisognoso di aiuto, di un tocco di affetto, di un sostegno o semplice silenziosa comprensione, ma al contempo non avere il coraggio di esternare apertamente questa necessità o anzi, di negarla a se stesso perché in cuor suo si ripete di non meritare nulla dopo tutti i problemi causati dalla sua stessa debolezza. 

Si rotola tra le coperte, incapace di prendere sonno nonostante l’evidente stanchezza. 

Il cielo è sereno quella sera, limpido nella sua immensità nero-bluastra cosparsa di stelle e una splendida luna quasi piena illumina la notte, rischiarando l’oscurità che avvolge la sua stanza, proiettando ombre contorte lungo le pareti. 

Un tempo, quando Stiles era ancora solo un bambino iperattivo senza paure, il gioco di ombre creato dalla luce lunare lo avrebbe affascinato. Sarebbe rimasto sveglio a creare storie di mostri e guerrieri che combattevano tra loro, associando le ombre ad uno o l’altro, finché sua madre o suo padre non sarebbero venuti a rimproverargli di mettersi a dormire. 

Si era divertito moltissimo allora, quando i mostri erano ancora solo frutto della sua vivace immaginazione. 

Sbuffa frustrato, alzandosi dal letto per raggiungere la sua scrivania, decidendo di impiegare le supplementari ore di veglia in qualcosa di quantomeno produttivo, come la ricerca. 

C’è sempre qualcosa da cercare e, benché attualmente non sia propriamente incluso nelle attività del branco, sa che non guasterà studiare i bestiari o navigare su Google per essere pronti in caso qualche nuova minaccia decida di prendere di mira i loro culi. 

Cosa che è abbastanza sicuro accadrà in futuro, prima o poi.

Mezz'ora più tardi ha una cinquantina di tab aperte e sta confrontando le informazioni di dieci  diversi blog sui vampiri, che spera di non incontrare mai anche se sarebbe fantastico riuscire ad assistere ad un epocale battaglia vampiro vs licantropo come in Twilight. 

Secondo il parere generale, sebbene forti quanto i licantropi, i vampiri tendono ad essere predatori solitari, perciò un branco di lupi potrebbe facilmente avere la meglio su uno di essi in uno scontro. Ma al contrario, un lupo da solo avrebbe sicuramente la peggio contro un vampiro. Motivo per il quale difficilmente le due specie si ritroverebbero a condividere lo stesso territorio, essendo l'una la nemesi dell'altra. 

Ha senso. Pensa, chiedendosi però quanto effettivamente fosse potente un singolo vampiro rispetto a un licantropo. 

Si stiracchia sulla sedia, inclinandosi all’indietro per allungare le braccia sulla testa. 

Lancia uno sguardo distratto al suo cellulare, tamburellando con le dita sulla scrivania. 

Deaton stava sicuramente dormendo a quell’ora e tendenzialmente il veterinario non era disposto ad elargire informazioni a meno che l’intera città non fosse in serio pericolo. Peter forse saprebbe rispondere alle sue domande, il lupo mannaro era un vero e proprio pozzo di conoscenza soprannaturale quando era disposto a condividerla, ma si sarebbe maledetto se si fosse abbassato a chiamarlo. Inoltre, avrebbe sicuramente chiesto qualcosa in cambio.

Gli restava solo un nome nella sua lista contatti a cui avrebbe potuto rivolgersi per avere le risposte che cercava.

 

Da Stiles: Quindi. Vampiri.

Da Sourwolf: ?

Da Stiles: Sto facendo qualche ricerca e mi chiedevo se potessi confermare alcune delle informazioni che ho trovato. 

 

Il messaggio non riceve risposta per alcuni minuti e inizia a pensare che il lupo si sia addormentato. O riaddormentato. 

Dopotutto era lui quello con problemi di insonnia, non Derek Hale, che probabilmente aveva svegliato dal suo piacevole sonno. 

 

Da Sourwolf: Stiles. Sono le due del mattino. Non dovresti dormire? 

 

Stiles rotea gli occhi. 

Dovrei se riuscissi. 

 

Da Stiles: Focus, Sourwolf. Vampiri. Puoi rispondere a qualche domanda? 

Da Sourwolf: Ci proverò.

Da Stiles: Eccellente! Prima domanda. I vampiri brillano? 

Da Sourwolf: No. 

Da Sourwolf: E se farai un altro riferimento a Twilight smetterò di rispondere. 

Da Stiles: Scusa, non ho resistito xD

 

Stiles sorride, usando un piede per spingere leggermente indietro la sedia dalla scrivania. 

 

Da Stiles: Il modo migliore per uccidere un vampiro? 

Da Sourwolf: Fuoco.

Da Stiles: Non basta decapitarlo o pugnalarlo con un paletto di frassino?

Da Sourwolf: Potrebbe. Ma è consigliabile dare fuoco al corpo.

Da Stiles: Debitamente annotato.

 

Il ragazzo lancia uno sguardo fuori dalla finestra della camera, esaminando l’oscurità della notte, quasi si aspettasse che parlare di vampiri ne avrebbe fatto materializzare uno da un momento all’altro.

Tutto era possibile a Beacon Hills.  

 

Da Stiles: Possono uscire alla luce del sole?

 

Torna a scrivere a Derek. 

 

Da Sourwolf: I più antichi e potenti sì. 

Da Stiles: Temono davvero le croci e l'acqua santa? 

Da Sourwolf: Non credo temano l'oggetto in sé. Ma il potere racchiuso nel simbolo stesso. 

Da Stiles: Quindi è tutta questione ideologica? Se credo che l'acqua santa avrà effetto perché è quello che mi aspetto faccia allora il vampiro finirà per ferirsi, ma allo stesso tempo se non ci credo sarà come spruzzargli addosso della semplice ed innocua acqua? 

Da Sourwolf: Forse? Deaton può sicuramente spiegarlo meglio di me. 

 

Stiles annota mentalmente di passare l'indomani alla clinica dal veterinario per approfondire il discorso. 

 

Da Stiles: Che mi dici dell’aglio? 

Da Sourwolf: Non credo lo mangino. 

 

Stiles ridacchia alla battuta.

 

Da Stiles: Che odore ha un vampiro? 

Da Sourwolf: Non lo so, non ne ho mai visto uno. 

Da Sourwolf: Di morto? 

Da Sourwolf: Potresti chiedere a Peter. Lui ne ha incontrato uno. 

Da Stiles: Mi ricorderò di chiederlo al lupo zombie la prossima volta che lo vedrò. 

Da Stiles: Chi vincerebe in uno scontro 1 a 1 tra vampiro e licantropo? 

Da Sourwolf: Dipende. 

Da Stiles: Articola le tue risposte, Derek. Non farti pregare. 

Da Sourwolf: I vampiri come i licantropi non sono molto potenti appena trasformati. Se incontrassi un neofita potrei facilmente batterlo in combattimento. Ma sarebbe più complicato se mi trovassi di fronte a un vampiro vecchio di un secolo. 

Da Sourwolf: Meno complicato per un alpha. 

Da Stiles: Capito. In caso di attacco da parte di un vampiro centenario, manderemo avanti Scott. 

Da Sourwolf: Sarebbe sempre meglio affrontarlo in branco. 

Da Sourwolf: Inoltre Scott non è un gran combattente. 

Da Stiles: Ehi! Scott ha combattuto contro un branco di alpha. 

Da Sourwolf: Si, ma non ha molta esperienza e finisce per far troppo affidamento solo sulla forza fisica. 

Da Stiles: Disse quello che non esita mai a caricare il nemico a testa bassa per prenderlo a pugni. 

Da Sourwolf: Io so come e dove colpire.

Da Stiles: Quindi nell’eventuale ipotesi che un antico vampiro ti si materializzasse davanti cosa faresti? 

Da Sourwolf: … combatterei? 

Da Stiles: NO, idiota! Secondo il tuo ragionamento, essendo tornato ad essere un beta, dovresti fuggire per ricongiungerti al branco! 

Da Sourwolf: Allora combatterei per fuggire. 

 

Stiles sbuffa. 

 

Da Stiles: Accettabile. 

Da Stiles: Prossima domanda. 

 

Vanno avanti così per quasi due ore intere finché Stiles non è soddisfatto del materiale raccolto. Si sente anche piacevolmente stanco ora e notevolmente più tranquillo. 

 

Da Stiles: Ho sonno.

 

Scrive a Derek mentre spegne il computer, strofinandosi un occhio con il dorso della mano. Raggiunge il letto a tentoni, la stanza quasi completamente buia ora che la luna è bassa nel cielo. 

 

Da Sourwolf: Vai a letto.

Da Stiles: Ma voglio parlare con te.

Da Sourwolf: Allora non andare a letto.

Da Stiles: Ma ho sonno. 

 

Risponde per il puro gusto di punzecchiarlo, infilandosi sotto le coperte. 

 

Da Sourwolf: Ti uccido. 

 

Nasconde un ghigno compiaciuto, immaginando la faccia spazientita che sicuramente il lupo stava rivolgendo al telefono. 

 

Da Stiles: Non vuoi. Non resisteresti un giorno senza di me. 

Da Sourwolf: Sono sicuro che potrei sopravvivere. 

Da Stiles: Bugia. Ti struggeresti per la perdita. 

Da Sourwolf: Me ne farei una ragione. 

Da Stiles: Andiamo Sourwolf, un giorno dovrai ammettere che ti piaccio, almeno un po’. 

Da Sourwolf: Probabilmente quel giorno mi staranno torturando. 

Da Stiles: Idiota. 

Da Sourwolf: Coglione. 

Da Stiles: Stronzo di un lupo con troppi muscoli e inutili sopracciglia sexy.

 

Stiles rilegge il messaggio dopo averlo inviato senza pensarci, maledicendosi nell’oscurità della propria camera. 

 

Da Sourwolf: Doveva essere un insulto? 

Da Stiles: Era più una constatazione. 

Da Sourwolf: Vai a dormire. 

Da Stiles: Pff. Certo. Non vedo l’ora di avere un altro incubo. 

Da Sourwolf: Ti sveglierò nel caso.  

 

Stiles aggrotta le sopracciglia, mettendosi seduto. 

 

Da Stiles: ?

Da Stiles: Come credi di fare stando all’altro capo della città? 

Da Sourwolf: Non sono al loft. 


Non è possibile. Pensa, alzandosi velocemente per raggiungere la finestra. 

La apre, guardandosi intorno nell’oscurità, in cerca della familiare sagoma del lupo mannaro, riconoscendo l’inconfondibile camaro ferma in strada quando abbassa lo sguardo.

 

Da Stiles: Che diavolo ci fai lì?!

 

Digita.

 

Da Sourwolf: Mi godo il paesaggio. È una bella serata. 

Da Stiles: Ah ah. Divertente. 

Da Stiles: Derek, sono le quattro del mattino. Non puoi stare appostato in macchina davanti casa della gente con la scusa di ammirare il cielo sereno. Ti farai arrestare. 

Da Sourwolf: Tuo padre è lo sceriffo. Non mi arresterà. 

Da Stiles: Non ne sarei così sicuro se fossi in te. 

Da Stiles: Forza. Vieni dentro. Mi sento stupido a parlarti al cellulare dalla finestra. Sembriamo una brutta imitazione di Romeo e Giulietta. 

 

Stiles si allontana con un sorriso divertito, sedendosi sul letto nell’attesa del suo visitatore. Derek lo raggiunge in meno di un minuto, scivolando dolcemente nella stanza senza far alcun rumore. 

“Ehi, uomo lupo. Vuoi dirmi che ci facevi a quest’ora là fuori?” 

Derek fa spallucce alla sua domanda. “Controllavo qualcosa.” 

Stiles alza un sopracciglio, incrociando le braccia al petto mentre un ghigno perspicace gli incurva le labbra. “Da quello che mi risulta non ti ho mai dato il permesso di tenermi d’occhio.” 

“Non ho bisogno del permesso.” Commenta Derek, muovendosi agilmente per la stanza buia con l’aiuto dei suoi occhi da lupo mannaro. Si siede sulla sedia di fronte al letto, osservandolo in silenzio.

Stiles sospira, sciogliendo le braccia. Non aveva voglia di litigare, ma vuole scoprire velocemente il motivo dietro la sua visita. “Ti ha mandato Scott?” 

Derek gli lancia un’occhiata appassita. “Che tu ci creda o no so ancora prendere delle decisioni per conto mio.” 

“Non ho bisogno della babysitter, Derek.” Fa notare aspramente il giovane, lasciandosi sprofondare nei cuscini. 

Non gli dispiace che Derek sia qui, ma non vuole che anche lui inizi a trattarlo come fanno tutti gli altri. Gli piace il loro rapporto di reciproca amichevole conflittualità. 

Derek si sposta sulla sedia, tirando fuori dalla tasca qualcosa che prontamente gli lancia sul petto. 

“Ehi!” Sbuffa infastidito, prendendo in mano la piccola busta di carta. “Cos’è?” 

“Quello che sembra.” Risponde enigmatico il lupo.

Stiles fruga curioso nel sacchetto tirandone fuori il contenuto, stringendo gli occhi per cercare di distinguere meglio i contorni del piccolo oggetto tra le mani.

“Mi stai dando un acchiappasogni?” Realizza.

“Pensavo potesse aiutarti a dormire.” Spiega Derek con quello che sembra un tono di sufficienza, evitando di guardarlo direttamente. 

Stiles lo fissa, sorpreso dal gesto.

Nessuno aveva ancora pensato di fare qualcosa di concreto per aiutarlo con le conseguenze della possessione del Nogitsune, a parte consigliargli di iniziare un percorso psicologico o ribadirgli di dormire di più perché altrimenti la sua salute ne avrebbe risentito. Derek era il primo che aveva risposto alla sua richiesta di aiuto senza che dovesse sventolare un messaggio delle dimensioni di un cartellone pubblicitario.  

“Questo farà andare via gli incubi?” 

“Non proprio.” Ammette sincero il lupo mannaro. “Ma ti aiuterà a recuperare un po’ di sonno.” 

E solo il cielo sa quanto Stiles ne avesse bisogno. 

“Gesù, sono così fottuto.” Geme il ragazzo, coprendosi il viso con un braccio per nascondere il proprio dolore, quando sente gli occhi iniziare a bruciare. 

Sa che Derek avrebbe altrimenti visto il suo sguardo spezzarsi, nonostante le tenebre nella stanza. Era già frustrante sapere che il lupo poteva annusare le sue emozioni, non aveva bisogno di dare anche spettacolo. 

“Non lo sei.” Ringhia il lupo, distogliendolo dai suoi pensieri, ammonendolo per le sue parole. 

Il ragazzo ride sarcasticamente, schernendolo. “Fino a ieri mi consideravi solo un ragazzo magro e debole. Cos’è cambiato?” 

“Non lo so.” Derek sospira, appoggiando i gomiti sulle ginocchia. “Ma non ho mai pensato tu fossi debole.” Stiles gli rivolge uno sguardo scettico. “Non davvero almeno.” Aggiunge il lupo con un mezzo ghigno. 

Il giovane gli lancia un cuscino che Derek afferra facilmente.

"Se non sono debole, allora cosa sono?" 

"Un fastidioso rompipalle duro a morire.” Dichiara il lupo con un ghigno compiaciuto. 

Stiles esplode a ridere. “Hai totalmente ragione!” Concorda, sentendosi improvvisamente più leggero. 

Quando smette di ridere, si alza per avvicinarsi alla scrivania per frugare dentro un cassetto, poi con una puntina rossa appende il magico regalo sopra la testiera del letto. Non ha nemmeno chiesto se fosse effettivamente un amuleto con proprietà magiche o uno dei tanti souvenir economici che potevi acquistare per pochi dollari in uno di quei posti che millantavano di essere veri negozi esoterici.  

“Voilà!” Esulta a lavoro compiuto. L’acchiappasogni sembra splendere nella tenue oscurità della stanza, ma potrebbe essere solo una sua impressione. “Direi che è giunto il momento di collaudarlo. Sentiti libero di rimanere se vuoi. Mi casa es tu casa.” Dichiara mentre si insinua nuovamente nel suo mucchio di coperte, dando le spalle al suo ospite. 

Quello che non si aspetta è di sentire Derek muoversi silenziosamente per sfilarsi le scarpe e scivolare come se nulla fosse sotte le coperte con lui. 

“Der?” Chiama con voce sottile, irrigidendosi. 

“Hmh?”

“Che stai facendo?” Stiles è completamente immobile, il cuore gli batte freneticamente nel petto ed è sicuro che anche il lupo mannaro alle sue spalle possa sentirlo. 

“Dormo?” Risponde l’altro con una punta di sarcasmo.

Stiles rotea gli occhi. “Sai di essere nel mio letto?” 

“Si, Stiles.” Risponde il lupo con un sospiro. 

Stiles può sentire il suo alito caldo accarezzargli la nuca, facendogli correre un piacevole brivido lungo tutta la schiena.

“Nel mio letto, con me, Der.” Chiarisce, cercando di distogliere la sua attenzione dalla presenza del corpo che gli grava dietro le spalle. 

“Con chi dovrei essere nel tuo letto altrimenti?” 

“Punto giusto. Ma quello che intendevo… ecco… io…” L’adolescente balbetta alla ricerca delle parole giuste, incapace di far funzionare propriamente il cervello. 

Il lupo mannaro ringhia un avvertimento, intimandogli di chiudere il becco. 

“Lascia stare. Buonanotte.” Conclude ubbidiente Stiles.

Derek risponde con un grugnito contento, accoccolandosi meglio nel calore delle coperte. 

Quella notte, quando finalmente riesce a calmare il proprio cuore impazzito, Stiles dorme sonni tranquilli per la prima volta dopo settimane.





Note dell'autrice: Ciao ragazzi non sono morta! Sto semplicemente partecipando al COWT-11 e quindi tutto quello che scrivo al momento viene pubblicato su questo blog. Avevo voglia però di postare questo capitolo da giorni, perciò l'ho riadattato seguendo uno dei prompt della settimana "sereno/oscurità". Spero vi piaccia! Vi ringrazio intanto per la lettura e aspetto nel caso i vostri commenti nelle recensioni :3 <3

 
   
 
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