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Autore: Exeregen    18/02/2021    1 recensioni
Storia originale che vede come protagonisti 2B e 9S , ma come umani.
La loro vita da ragazzi , non più circoscritta ad una guerra in futuro distante contro le biomacchine...
...la vita che hanno sempre sognato , oppure no?
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 2B, 9S, Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2 – ONCE UPON A TIME, IN A DREAM...

 

 

Io mi chiamo Nines Hanae, ho 17 anni.

Ieri, durante il mio ultimo giorno di scuola prima delle vacanze estive, ho conosciuto una ragazza meravigliosa.

Ride alle mie stramberie, ho detto tutto!

Quando la vedo è come immaginare di raggiungere la vetta della montagna più alta del mondo...

credevo che lei non mi avrebbe nemmeno visto, così lontano e minuscolo e invece... oooh, non vedo l'ora di incontrarla!

Stamattina starò a letto ancora un po', non devo andare assolutamente da nessuna parte...

 

 

Purtroppo per Nines non può poltrire e qualcuno puntualmente viene a ricordarglielo.

"Nines, farai tardi"

Una voce da donna autorevole, vestita in giacca e cravatta entrambe bianche - e con... una bacchetta in mano? - pungola il ragazzo.

"Ma cosa vuoi... non devo andare a scuola"

La donna strizza gli occhi infastidita e lo pungola ancora con quella bacchetta.

"Hai gli allenamenti di karate con Padre Servo, te lo sei dimenticato? Me lo avevi promesso. Oppure era una delle tue solite sfuriate del momento?

Ho già pagato per il mese estivo, quindi..."

Nines si copre con il lenzuolo leggero che usa per quando fa freschetto nelle notti estive.

La donna comincia a prenderlo a bacchettate facendolo saltare dal letto e cascare di testa.

Con le lacrime agli occhi, Nines urla alla donna dicendo "Sei impazzita?!"

Lei lo guarda dalla testa ai piedi.

"Oggi ho un incontro importante con il sindaco e voglio che le cose funzionino.

Da quando tua madre e tuo padre sono morti, io sono la persona più vicina a un parente per te.

Devo ricordartelo ogni volta?

Provvedo anche al tuo futuro, ma tu sei così simile a lui...

a tuo padre, inconcludente"

Nines si arrabbia e si alza di scatto guardando la donna in cagnesco.

"Ti chiamerai anche White di cognome, ma di puro non hai niente in quell'anima.

Sei nero seppia.

Ogni giorno ne hai una nuova per farmi incazzare.

Ci andrò in palestra, contenta?"

Nines lascia la stanza prendendo i primi vestiti da terra, mentre la signora White sospira.

Il ragazzo va in bagno a farsi una doccia scocciato, quando improvvisamente un flashback della giornata di ieri lo rasserena: Tobi gli sorride.

Una volta finito, scende le scale per il piano di sotto fischiettando e si rivolge alla signora White con un tono di superiorità.

"Nemmeno tu sarai più capace di rovinarmi le giornate d'ora in poi!"

Lei sembra ignorarlo e gli indica di sedersi a mangiare per la colazione, ma lui va diretto alla porta e se ne va, mentre la donna lo osserva dalla finestra salire goffamente sul motorino e accenna quasi un sorriso triste, per poi rivolgere lo sguardo a una foto appesa sul frigorifero con Nines da piccolo che va in bicicletta spinto dalla donna.

"Sei sempre quel moccioso che ha tolto le rotelle tardi e sempre tardi capirai come vanno le cose in questo mondo, ma...", la donna si interrompe guardando la notifica di un messaggio sul cellulare.

"Non mi lasciano proprio in pace, eh?"

 

-

 

La scena si sposta su Nines arrivato finalmente al dojo. Padre Servo, maestro di karate, lo sta rimproverando.

"Sbagliato! Sbagliato! Più sbagliato di così non ci sta nulla!"

Nines viene ripreso continuamente durante l'allenamento, mentre gli altri allievi ridacchiano sotto i baffi.

"Tu non ti limiti a sbagliare, tu ti ci impegni proprio.

Mi vuoi far perdere tempo?"

Nines sbuffa e guarda da un altra parte, mentre Padre Servo gli sferra una testata, facendolo cadere a terra.

"Qua non mi interessa da dove vieni, hai capito? Serve essere disciplinati!

Se non vuoi essere qui, quella è la porta.

Ti ridò indietro i soldi della signora White e anche di più se ne vai"

Nines osserva l'uomo con un aria di sfida.

"Non puoi tenere quello sguardo.

Potresti avere quell'espressione su quella faccia se avessi almeno un qualsiasi tipo di orgoglio, ma sei qui solo a perdere tempo e a farmi perdere tempo"

Nines si alza con uno sguardo furioso da terra per poi chinarsi e poggiare la terra.

"Chiedo umilmente scusa, mi dispiace Padre Servo"

Gli altri allievi chiacchierano tra di loro, mentre guardano Nines in quella posizione e vengono ripresi da Padre Servo.

"Cosa ridacchiate voi? Di cosa state parlando? Vi credete migliori di lui?

Sarà pure un caso perso questo qua, ma ha più carattere di tutti voi messi insieme.

Punizione per tutti! Esercizi speciali!"

E parte in gran coro il malcontento generale.

 

-

 

Finita la giornata di karate, Nines si fa una doccia e viene avvicinato da un ragazzo negli spogliatoi.

Ha un particolare tribale sul braccio e un atteggiamento strano.

"Certo che sei proprio bizzarro tu! Mi piaci!"

Nines non gli da corda, si limita solo a prepararsi la borsa per uscire il più velocemente da qui, ma il ragazzo si fa insistente.

"Mi chiamo Eve. Lo so, è un nome da donna, ma è meno strano di uno che si chiama Nines, no?"

Nines si mette la borsa a tracolla e si incammina per lasciare lo spogliatoio.

Raggiunge il motorino, ma un gruppo di ragazzi del suo stesso corso di karate lo stanno aspettando con uno sguardo beffardo in volto.

"Quello sarebbe il mio motorino, se mi fate la cortesia di spostarvi..."

e neanche il tempo di finire di parlare che uno lo calcia per farglielo cadere a terra di lato.

Parte una risata di gruppo, di quelle cattive.

Qualcuno gli sferra un pugno vicino al sopracciglio e glielo fa sanguinare.

Nines perde l'equilibrio e cadde a terra, sopra il suo borsone.

E ancora un altra risata.

Nines si rialza lentamente con uno sguardo gelido in volto rivolto a quel gruppetto di teppistelli, ma un altro pugno sta per arrivare, bloccato prontamente da Eve che si mette in mezzo.

"Andiamo ragazzi... siamo davvero a questi livelli?

Padre Servo vi da qualche esercizio in più e ve la prendete con lui? La colpa è solo vostra"

 

Uno dei bulletti si fa avanti con una mazza da baseball con l'intento di colpirlo duramente, ma Padre Servo arriva e lo disarma e prende a calci altri due che si lanciano all'attacco.

"Lo sapevo che eravate tutti feccia!"

E prende a calci e pugni anche altri tre, mentre i rimanenti scappano a gambe levate.

"Andate a chiamare anche i vostri genitori che prendo a calci in culo anche loro!"

Eve aiuta Nines a rialzare il motorino da terra.

"Grazie", dice Nines rivolgendosi al ragazzo.

"Ci mancherebbe! Ti aiuto volentieri!"

Nines decide di non pensare troppo a quello che dice Eve e si limita solo a sorridere, mentre Padre Servo osserva il dojo.

"Questo quartiere è irrecuperabile.

Io mi farò chiamare anche Padre Servo, ma non sono idiota.

Chiudo tutto, vado ad allenarmi sulle montagne ad affrontare i orsi.

Fateci quello che volete con 'sto posto"

E se ne va, buttando le chiavi a terra, raccolte da un esitante Eve che guarda l'uomo andarsene con camminata fiera e una sigaretta in bocca.

"Era un maestro di karate come pochi, vero?"

Nines ignora l'osservazione di Eve e si mette in sella.

"Ti ringrazio, Eve.

Spero di poter contraccambiare in futuro"

Si mette il casco e accende il motorino, lasciando il ragazzo impalato davanti al dojo a fissare le chiavi che aveva raccolto in precedenza.

 

 

La città dove vivo è un po' particolare.

I sogni possono diventare castelli concreti o polvere al vento nel momento stesso che vengono concepiti.

Non ho mai visto una via di mezzo da queste parti.

Padre Servo non è uno dei primi che manda all'aria tutto per andarsene via.

Il precedente sindaco oggi fa il contadino, l'amministratore del museo ha aperto un giornalaio e così via.

E' surreale la reazione di tanti, come se fosse solo un sogno...

ma allora se tutto questo non è davvero reale...

anche lei è una fantasia?

...ma mi importa davvero che sia reale o no?

Mi fa stare bene.

Tobi...

 

 

Con questo pensiero in testa, il ragazzo si avvia verso casa di Tobi e la incrocia proprio alla fermata dell'autobus poco lontano dall'abitazione di Tobi con un borsone da palestra.

Si avvicina al marciapiede con il motorino e le sorride.

"2B! Scherzo lo so che detesti quel nome.

Ciao, Tobi"

Tobi risponde con un sorriso gentile e un flebile "ciao".

Nines scende dal motorino e si incammina verso Tobi.

"Vai da qualche parte?"

La ragazza sembra un po' esitante nel rispondere.

"Io veramente...s ono appena scesa dall'autobus. Dovrei andare a casa, ma non ho molta voglia... quindi sto qui imbambolata ad aspettare un altro autobus che mi porti ovunque"

Tobi nota poi il taglio di Nines sulla fronta vicino al sopracciglio del ragazzo.

"Ti sei fatto di nuovo male?"

Mentre gli fa quella domanda, lei già sta cercando un fazzoletto nella borsa.

Nines non capisce di cosa stia parlando Tobi, fino a quando non si tocca la fronte ed esclama un sonoro "Ahia!"

Tobi invita il ragazzo a sedersi sulla panchina e cerca di passargli il fazzoletto inumidito sulla fronte.

"Certo che sei proprio mal destro, eh"

Tobi lo guarda con un sorriso gentile in volto, ma lui sembra da un altra parte e la ragazza non può fare a meno che notare la cosa.

"E' successo qualcosa?"

Nines afferra la mano di Tobi che fino lo stava medicando.

"Tobi, cosa faresti se tutto questo fosse un sogno?

Dove andresti? Con chi saresti?"

La ragazza ha la mano tiepida, mentre Nines è caldissimo.

Di istinto, se fosse qualcun altro a stringerle la mano, l'avrebbe ritratta subito. Ma in questo caso...

"E' una di quelle tue solite stranezze alla Nines?", chiede la ragazza accennando un flebile sorriso.

"Diciamo di si...se potessi rispondermi altrimenti devo fare quella cosa con la testa per far funzionare il cervello e..."

Sorridono entrambi.

"Va bene, vediamo. Dove andrei esattamente? Qualsiasi posto andrebbe bene..."

Nines la guarda perplessa.

"Ma questo è quello che pensi nella realtà. Immagina di essere in un sogno... di non avere responsabilità... di essere libera"

Tobi volge lo sguardo al cielo al crepuscolo con le pochissime stelle già visibili.

"Vorrei andare a vedere le stelle. Vorrei osservare un cielo stellato con la persona che ora mi sta tenendo la mano"

Gli occhi di Nines brillano e salta sulla panchina come una scimmia, poi scende e tende una mano a Tobi.

"Allora andiamo! Ho un posto speciale dove vedere le stelle!

E' quasi buio ormai"

Tobi apre il borsone e tira fuori il casco che gli ha regalato, sorprendendo il ragazzo.

"Non lo so... me lo sono portato con me, è sciocco ma..."

Tobi evita lo sguardo di Nines in un momento di timidezza.

Nines apre le braccia teatralmente.

"Hai visto? E' proprio un sogno ! Tu hai il mio casco con te, cioè!"

E altre frasi incomprensibili dove si morde la lingua più volte.

Decide di zittirsi e salgono così sul motorino.

Continuando con la storia del sogno, decidono di lasciar perdere di tornare a casa e spengono addirittura i cellulari.

 

-

 

Arrivano così a destinazione, su una collinetta che affaccia sul loro quartiere.

"Guardalo, sembra quasi bello questo posto.

Tutte quelle luci... si vedono casa nostra.

Sento persino la signora White che prende a bacchettate qualcosa..."

"La signora White?"

"Lascia perdere, è come una zia per me, ma di quelle dei film con le zie cattive che ti buttano la posta e ti fanno dormire nello sgabuzzino"

Tobi lo guarda con apprensione, ma Nines cerca di tranquillizzarla.

"Sto scherzando! Ma ci manca poco..."

Tobi guarda verso casa sua.

"Io vivo con la mia migliore amica da qualche tempo.

Ci chiamiamo "sorella" a vicenda, ma non siamo parenti.

Io credo però...che non dobbiamo farci limitare dai legami di sangue, specialmente se questi...

...ti hanno deluso più volte"

Tobi smette di guardare verso casa sua e alza lo sguardo in cielo esclamando come una bambina "Nines ! Ho appena visto una stella cadente!" e sorride indicando più o meno il punto dove l'ha incrociata con gli occhi.

Nines però è interessato a fissare il volto di Tobi illuminato dalla Luna.

"Sto sperando davvero che non sia un sogno..."

Nines blatera qualcosa, attirando l'attenzione di Tobi.

"...non voglio svegliarmi, 2B" e i suoi occhi diventano lucidi.

La ragazza rimane colpita dalle parole di Nines e dalla sua commozione, ma prima che possa dire qualsiasi cosa, ci sono dei fuochi di artificio sparati da qualcuno che sembra stia festeggiando un compleanno nelle vicinanze.

Nines si asciuga subito gli occhi e osserva anche lui con sorpresa gli inaspettati fuochi di artificio.

Tutti quella si fermarono a guardare i fuochi di artificio:

Eve era seduto sul tetto del vecchio dojo, con una camicetta sbottonata addosso, gustandosi una mela.

Poi abbiamo la signora White fuori in giardino che si allenta la cravatta e sembra quasi sorridere e infine Roku seduta sugli scalini della porta di casa che aspetta Tobi.

 

Tobi poggia la testa sulla spalla di Nines, con un espressione assonata.

"Se mi dovessi addormentare...avrò la certezza di trovarti ancora qui?

Oppure addormentarsi vuol dire svegliarsi dal sogno che dici tu...?"

Nines continua a fissare i fuochi di artificio, con un flebile sorriso.

"Mi ritroverai sempre e comunque.

Che sia la realtà o un sogno, niente ci dividerà Tobi.."

Mentre chiudemente gli occhi, Tobi dice qualcosa.

"Chiamami 2B..."

"Cosa?"

"Detto da te... suona... bene"

E si appisola.

 

"Va bene... 2B"

 

FINE CAPITOLO 2

 

 

 

   
 
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