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Autore: Angie_Dreyar    21/02/2021    1 recensioni
Questa Fanfiction partecipa al Crack&Sfiga's Day 2021, indetto dal forum FairyPieceForum.
Una fanfiction che ripercorre cinque diversi momenti di Evergreen ed Elfman.
Aveva provato ad avvicinarsi a qualche altra ragazza della gilda, ma non si era mai sentita particolarmente a suo agio. Forse perché aveva passato praticamente tutta la sua vita circondata da uomini e non riusciva a trovare nessuna sintonia con le maghe di Fairy Tail.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elfman, Evergreen, Il Raijinshuu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction partecipa al Crack&Sfiga's Day 2021, indetto dal forum FairyPieceForum



 

Perdonati e vai avanti

 

***Scuse***

Il parco era uno dei suoi luoghi preferiti anche con quel tempo nuvoloso che rispecchiava il suo umore. Forse appunto il fatto che non ci fosse nessuno a disturbarla la rilassava, anche se i pensieri cominciavano a diventare assordanti. Lei, la regina delle fate, era caduta. Non era solo caduta, era sprofondata. Aveva attaccato i suoi compagni, Laxus se n’era andato e nonostante le sue azioni terribili il Master aveva scelto di perdonarla.
Perfino il rapporto con Fried e Bickslow era cambiato, il mago delle rune aveva detto che dovevano aprirsi con gli altri compagni di gilda. Ma lei non ci riusciva, non aveva la vena simpatica di Bickslow, né la gentilezza di Fried. Loro sembravano già adattarsi mentre lei si chiudeva sempre di più, riusciva solo a lanciare occhiatacce a tutti e essere arrogante con chiunque. Aveva provato ad avvicinarsi a qualche altra ragazza della gilda, ma non si era mai sentita particolarmente a suo agio. Forse perché aveva passato praticamente tutta la sua vita circondata da uomini e non riusciva a trovare nessuna sintonia con le maghe di Fairy Tail.
Sentì dei passi avvicinarsi e alzò lo sguardo notando che un ragazzo si stava allenando avanzando con dei salti e piegandosi subito dopo sulle ginocchia. Era Elfman, uno dei ragazzi che aveva sconfitto durante la battaglia. Quello si voltò verso di lei ed Evergreen notò subito il suo sguardo incupirsi e paura nei suoi occhi. Irritata si alzò e gli andò di fronte.
-Sai, sei veramente ridicolo ad allenarti in questo modo- gli fece tagliente. Non avrebbe voluto essere così acida, ma perché era così spaventato da lei? Solo per i suoi occhi? Tutto questo le ricordava solo eventi passati che avrebbe voluto dimenticare. Elfman tentennò un attimo per poi rialzarsi in piedi.
-Io…questo è un allenamento da vero uomo- disse. Evergreen sbuffò e voltò lo sguardo, avrebbe dovuto scusarsi direttamente con lui per come lo aveva trattato.
-Io…mi…- perché le parole non le uscivano? -Sai, se tu fossi un vero uomo non ti avrei ridotto in quegli stati. Forse dovresti allenarti più duramente- gli fece. Si maledisse mentalmente, mentre Elfman la guardava un po’ stupito.
-Hai ragione, devo allenarmi di più!- esclamò -Tu sei un vero uomo, hai combattuto alla grande- La ragazza lo guardò allibita e arrossì.
-Ti sembro un uomo?- sbottò offesa e quello impallidì alzando le mani davanti a sé in segno di scuse.
-Non…non era questo che intendevo…- balbettò. Evergreen sospirò e incrociò le braccia.
-E comunque, un vero uomo non attaccherebbe mai la propria gilda- puntualizzò guardandolo torva dal basso all’alto perché quel ragazzo era davvero alto. Lui era ancora pallido ma a quelle parole un lieve sorriso gli comparve sul volto.
-Un vero uomo riconosce i propri errori e va avanti. Anche una vera donna- aggiunse lui. Evergreen rimase per un attimo spiazzata e poi si voltò verso le vie della città.
-Riprendi il tuo allenamento- fece acida e si allontanò. Elfman non obiettò e riprese ad avanzare in quel modo buffo, la ragazza dopo qualche passo si voltò ad osservarlo, sentendo per qualche motivo un peso in meno al cuore. Forse, sarebbe stato meglio partire dai ragazzi.
 

 
***Compagni di squadra***

Evergreen lanciò un’occhiata al ragazzo davanti a lei, chiedendosi perché le avesse chiesto di fare squadra per le prove di classe S se era chiaramente terrorizzato da lei. Ok, forse lei lo aveva guardato un po’ intensamente, ma era stato lui a cedere. Se non la voleva come compagna tanto valeva chiedere a qualcun altro.
-Che stai facendo?- sbottò. Elfman alzò lo sguardo mentre stava facendo flessioni con una mano.
-Mi alleno per le prove- rispose e poi riprese a fare flessioni mentre la ragazza lo fissava alquanto accigliata. Non era male vederlo allenarsi, era sicuramente forte e muscoloso, segno che non ripeteva Uomo a vanvera e assolutamente era uno dei più virili lì a Fairy Tail. Ma era davvero un idiota se pensava di poter superare le prove facendo delle stupide flessioni. In ogni caso, non era male vederlo allenarsi, perciò continuò a fissarlo nonostante sapesse benissimo di metterlo a disagio. Quando Elfman arrivò a mille flessioni si fermò e si mise seduto.
-Puoi proporre qualche altro allenamento- le disse un po’ incerto. Evergreen assottigliò lo sguardo, ora le chiedeva aiuto quindi, si rendeva conto che fare le flessioni era semplicemente stupido.
-Dovresti allenare la mente oltre al corpo, idiota- sbottò a quel punto. Bene, Evergreen non era certo conosciuta per la sua gentilezza o la sua trattabilità. Non era semplicemente nel suo carattere, specialmente con persone con cui non aveva confidenza e quelle persone con cui lo era erano solo tre. Ma non aveva voluto essere così sgarbata con lui. Elfman le lanciò un’occhiataccia.
-Bene, cosa devo fare?- chiese.
-Tsk. Pensaci da solo- fece lei tagliente. Il ragazzo prese un profondo respiro.
-Siamo compagni di squadra, hai deciso di aiutarmi- le fece notare con tono calmo.
-Ho avuto pietà di te e hai il privilegio di fare squadra con me, spero tu te ne renda conto- continuò lei imperterrita. Non aveva affatto deciso di aiutarlo, come se le interessasse qualcosa di aiutare quell’idiota che si limitava a fare flessioni. Elfman sembrò innervosirsi.
-Se non ti va chiedo a qualcun altro- disse.
-Oh certo, tirati pure indietro, fa pure- fece lei alzandosi questa volta davvero offesa. L’avrebbe sostituita subito con qualcun altro, razza di cretino. Gli uomini erano proprio tutti uguali. Si voltò e fece per andarsene ma sentì una presa sul polso.
-Voglio fare squadra con te- disse Elfman ed Evergreen si voltò sentendosi arrossire appena a quel contatto e a vederlo così vicino e sudato davanti a lei -Ma dovremmo lavorare di squadra- le fece notare. La maga si divincolò dalla presa sentendosi agitata per un qualche motivo a lei sconosciuto e annuì.
-Bene. Ti allenerò allora, non pensare che ci andrò leggera però- lo avvisò e il ragazzo sorrise soddisfatto urlando Uomo. Evergreen gli lanciò un’occhiataccia pensando che avrebbe dovuto assolutamente togliergli quel vizio.

 
***Allenamento***

Il Master era stato chiaro, dovevano vincere i Giochi di Magia e diventare la gilda più potente di Fiore, oltre a guadagnare i 30 milioni di jewels che il Master tanto voleva. Evergreen era di buon umore, finalmente Laxus era tornato in squadra e avrebbero ripreso gli allenamenti come ai vecchi tempi. Praticamente si era aggrappata al braccio del biondo mentre camminavano lungo le vie di Magnolia per partire in montagna. Sentì qualcuno picchiettarle sulla spalla e si voltò osservando i due suoi amici, Fried con un sorrisetto malizioso, Bickslow molto più aperto con il suo ghigno.
-Penso che dovresti salutare qualcuno- le disse Fried. Evergreen seguì lo sguardo dell’amico per vedere Elfman che la osservava da lontano. Arrossì leggermente e si staccò dal braccio di Laxus.
-Tsk. Quell’idiota- borbottò avviandosi e ignorando gli sguardi divertiti degli amici. Si piazzò davanti ad Elfman con le braccia incrociate. -Allora, devi dirmi qualcosa o hai intenzione di fissarmi ancora a lungo?- gli fece malamente. Elfman sbuffò.
-Sei tu venuta qua- le fece notare.
-Perché tu mi fissi- ribatté subito lei.
-Non lo stavo facendo, sei presuntuosa a pensarlo-.
-Io non sono presuntuosa!- esclamò la ragazza. Ma insomma, si decideva a salutarla come si deve o doveva fare tutto lei? -Sai una cosa, un allenamento ti farà più che bene per migliorarti e diventare l’uomo che tanto ti vanti di essere- gli disse. Elfman sorrise e alzò il pugno in aria.
-Tornerò e parteciperò ai Giochi Magici, come un vero uomo!- esclamò. Evergreen lo guardò un po’ allibita ma un leggero sorriso le si aprì sul volto. Davvero doveva togliergli quel vizio.
-Sarei davvero delusa se non ci riuscissi- gli disse e il ragazzo arrossì leggermente abbassando il braccio e lanciando un’occhiata alle spalle di Evergreen, dove i tre maghi stavano aspettando la loro amica. Abbassò la voce.
-Buon allenamento anche a te- le disse.
-Tsk. Io non ho bisogno di un allenamento, dimentichi che ti ho sconfitto- gli disse altezzosa -Vedi di non farti uccidere da tua sorella-.
-Adesso so come affrontarla- le disse lui con un mezzo sorriso ed Evergreen arrossì.
-Se pensi che quella tattica funzionerà ancora ti sbagli di grosso- disse imbarazzata e tirando fuori il suo ventaglio sbattendoglielo addosso. Perché ritirava fuori ancora quella storia proprio adesso?
-No, pensavo di dire altro, magari che stavamo programmando un appuntamento- borbottò lui rosso. Evergreen lo fissò spiazzata e coprì il proprio volto con il ventaglio.
-Bhe, forse potrebbe funzionare- borbottò a sua volta, per poi però riprendere subito la sua grinta sbattendogli di nuovo il ventaglio addosso -E sia chiaro, verificherò personalmente i tuoi progressi, perciò vedi di darti da fare per potermi battere- Elfman sorrise e per un attimo i due ragazzi rimasero a fissarsi come se fossero in attesa di qualcosa. Evergreen non sapeva se sbilanciarsi e sporgersi un po’ ma non ebbe il tempo di fare nulla che sentì la fastidiosa voce di Bickslow alle proprie spalle.
-Si stanno per baciare- La ragazza arrossì violentemente e sbatté di nuovo il ventaglio addosso ad Elfman.
-Non farti strane idee- gli ringhiò e il ragazzo, altrettanto rosso in volto fece un passo indietro, poi alzò il braccio in segno di saluto e la salutò. Evergreen si girò verso i tre compagni di squadra e si avvicinò loro nervosa.
-Allora, hai un appuntamento- fece Laxus con un ghigno.
-La nostra Ever è innamorata- disse divertito Fried.
-E si stavano per baciare- ridacchiò Bickslow.
-Voi diventerete tutti statue- ringhiò Evergreen, mentre i tre cominciavano a stuzzicarla.

 
***Un vero uomo***

Guardò il ragazzo ferito disteso sul letto, sperando si riprendesse in fretta. Bacchus non ci era andato affatto leggero, lo aveva colpito ripetutamente ed era già tanto che Elfman fosse riuscito a tener duro così tanto. Evergreen sapeva che il ragazzo era forte, e quando lo aveva visto dopo essere tornata dagli allenamenti con la sua squadra non aveva potuto fare a meno di notare come si erano sviluppati i suoi muscoli. Ma sapeva anche che Bacchus era un mago di classe S, che si era battuto personalmente contro Erza senza giungere a un risultato, ed Evergreen sapeva personalmente quanto era forte quella ragazza.
Passò una mano sul volto del ragazzo e si lasciò andare a un tenero sorriso. Ora che non c’era nessuno a guardarla poteva lasciarsi andare. Passò le dita tra i suoi capelli bianchi facendo scorrere lo sguardo sul suo corpo coperto di bende, finché non notò la sua mano muoversi. Riportò gli occhi sul suo volto e notò che il ragazzo si era svegliato.
-Ever…cosa fai qui?- chiese con voce roca. Lei tolse subito la mano da Elfman.
-Qualcuno doveva badare a te e hanno lasciato questo compito a me- spiegò subito lei incrociando le braccia e riprendendo controllo sulle sue espressioni. Elfman alzò lo sguardo sul soffitto.
-Non sono ancora in grado di alzarmi- disse atono. Evergreen lo guardò un po’ sorpresa, era passato appena un giorno, credeva sul serio di potersi riprendere in fretta con quelle ferite? -Come sono andati gli scontri oggi?- chiese.
-Oh, piuttosto bene. Ti sei perso la rimonta di Fairy Tail. Erza ha ucciso cento mostri da sola prendendo dieci punti alla prova, Kana ha usato Fairy Glitter prendendosi il secondo posto dopo di lei. Laxus ha battuto tutta Raven Tail da solo e Wendy ha fatto un combattimento contro la God Slayer di Lamia Scale, dovevi proprio vederle- gli raccontò.
-Insomma, mi sono perso la giornata migliore- borbottò lui. Evergreen sorrise.
-Sì, direi proprio di sì- annuì e notò che il ragazzo non era di buon umore. Prese il proprio ventaglio e glielo picchiettò leggermente sulla testa, perché non voleva fargli davvero male. -Che è quella faccia?- chiese con voce minacciosa.
-Nulla- sbottò lui e lei assottigliò lo sguardo.
-Ma che razza di uomo sei? Smettila di piagnucolarti addosso e prenditi i tuoi meriti!- esclamò. Elfman si voltò verso di lei un po’ sorpreso e la ragazza si ritrovò ad arrossire leggermente. -Per una volta che fai qualcosa di buono- aggiunse borbottando imbarazzata. Il ragazzo però le sorrise.
-Hai ragione Ever- le disse e si mosse. La ragazza lo guardò sorpresa.
-Ma che stai facendo? Sei ferito, te lo ricordi o no?- gli ringhiò addosso ma lui la ignorò mettendosi seduto sul letto e le sorrise.
-Non avevi detto che volevi andare a Ryuzetsu Land?- fece e la ragazza arrossì, allora se lo ricordava. Voltò lo sguardo verso la finestra incrociando le braccia.
-Non voglio andarci con un mezzo morto- disse piccata ma notò che il ragazzo si stava davvero alzando dal letto e sistemando. A quel punto cambiò idea. -Bhe, se puoi lamentarti puoi sicuro accompagnarmi- fece alzandosi a sua volta dalla sedia.
-Non mi sono lamentato di nulla- obiettò lui.
-Ma se fino a due minuti fa ti stavi lamentando-.
-Questo te lo immagini- continuarono a discutere mentre uscivano dalla stanza avviandosi verso il resort.

 
***Salutarsi***

Evergreen si era svegliata da un paio di giorni e aveva scoperto che Tartaros era stata sconfitta. Osservò Laxus disteso sul letto ancora malato delle particelle anti-magia, perlomeno ora si era svegliato, anche se doveva ancora riprendersi del tutto. La ragazza ora era più preoccupata per Elfman, non avendolo ancora visto in giro. Avevano parlato con Mirajane e la ragazza aveva loro spiegato tutto quello che era successo, in particolare aveva parlato di suo fratello con lei. Evergeen voleva davvero andargli a parlare, anche se evidentemente il ragazzo voleva restare da solo non essendo passato in infermeria. Sospirò profondamente.
-Vado a prendere una boccata d’aria- avvisò gli amici, che annuirono e la lasciarono uscire. La ragazza percorse il corridoio fino a uscire dall’edificio. Non appena fu lì notò Elfman seduto su una panchina ricurvo su sé stesso. Gli si avvicinò.
-Elfman?- lo chiamò un po’ incerta. Il ragazzo alzò lo sguardo su di lei e sorrise appena.
-Ever, stai bene?- le chiese.
-Certo, ci vuole ben altro per distruggermi- fece lei sedendosi accanto -Sai, non è stato piacevole svegliarsi senza avere nessuno attorno- disse poi incrociando le braccia e lanciandogli un’occhiata. Il ragazzo però aveva lo sguardo basso di nuovo.
-Non avevo il diritto di starti accanto, meriti una persona migliore al tuo fianco- le disse dopo un po’. Evergreen sgranò leggermente gli occhi e arrossì appena, ricordandosi ciò che le aveva detto Mirajane. -Tu non c’eri, ma sono stato io a distruggere la gilda- spiegò amaramente lui -Se non fosse stato per Kana sarebbero tutti morti a causa mia-.
-So cos’è successo- gli disse dolcemente poggiandogli una mano sulla spalla -E so perfettamente che non è stata colpa tua, sei stato controllato da quel demone-.
-Non è una scusa, non sono stato abbastanza forte- ringhiò lui stringendo i pugni mentre gli occhi gli si facevano lucidi. Evergreen strinse la presa sulla sua spalla.
-Hai salvato le tue sorelle subito dopo- gli disse -Mirajane mi ha raccontato tutto. Non prenderti colpe che non hai- Elfman si portò le mani sul volto stancamente.
-Non merito di far parte di Fairy Tail- disse.
-Stai parlando con la ragazza che ha attaccato Fairy Tail per prenderne il controllo- gli fece notare. Elfman alzò lo sguardo confuso e poi scosse la testa.
-È successo tanto tempo fa- obiettò.
-Ciò non toglie che lo abbia fatto- disse lei duramente e poi addolcì lo sguardo -Tu lo hai fatto per proteggere le tue sorelle, e poi le hai protette entrambe uccidendo quel demone. Elfman, sei un uomo che chiunque vorrebbe avere al proprio fianco- gli rivelò. Il ragazzo strabuzzò gli occhi e lei si sentì arrossire alle parole appena dette, ma fissò comunque i suoi occhi su di lui costringendosi a non allontanarsi come faceva sempre. Elfman si chinò su di lei e posò le sue labbra su quelle della ragazza, che chiuse gli occhi godendosi il tocco gentile della sua mano sui propri capelli. Si era aspettata un bacio più rude da un uomo come lui, ma fu invece un bacio lento, dolce e un po’ timido, eppure era bello sentire quella parte di Elfman.
Il ragazzo si allontanò poco dopo e i due ragazzi si osservarono per un po’ in silenzio, entrambi arrossati e con un mezzo sorriso sulle labbra. Evergreen sentì la mano del ragazzo giocherellare con i suoi capelli.
-Ever, sei una donna fantastica- le disse senza alcuna esitazione. La ragazza sentì le guance bruciare mentre Elfman fissava il suo sguardo su di lei -Non ho mai conosciuto nessuna donna più forte e bella di te. Sei una forza della natura e per tutto questo tempo ho cercato di diventare un vero uomo, perché è quello che meriti di avere al tuo fianco- Evergreen non seppe cosa dire sentendosi il volto in fiamme e lo stomaco in subbuglio.
-Tu sei l’uomo che voglio- ammise poggiandogli una mano sul petto e chinandosi nuovamente in avanti, ma Elfman si tirò indietro.
-Io…in questo momento non posso- le disse. Evergreen lo guardò allibita e delusa. -Ever, sono…lo voglio, davvero, ma devo affrontare tutto questo da solo. Fairy Tail è stata sciolta, tu andrai con i tuoi compagni, io con le mie sorelle e non ci vedremo per un po’, non sarà…possibile- disse. Evergreen abbassò lo sguardo, Elfman aveva ragione. Si alzò dalla panchina e lui le prese un polso. -Ti prego, non…non arrabbiarti- mormorò.
-Non sono arrabbiata- ribatté lei e gli sorrise -Sai, una volta mi hai detto che un vero uomo riconosce i propri errori e va avanti- gli ricordò ed Elfman sorrise appena come se si sentisse più sollevato a quelle parole.
-E anche se io credo che tu sia già un vero uomo, penso dovresti proprio farlo- gli disse. Detto ciò si voltò e gli fece un cenno di saluto, sicura che si sarebbero rivisti.
   
 
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