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Autore: K ANTHOS    21/02/2021    0 recensioni
Viterbo, fine Ottocento.
Anna, una giovane ragazza della media borghesia cittadina, rimane improvvisamente orfana del padre, morto dopo aver perduto gran parte del proprio patrimonio in circostanze poco chiare.
Scossa dalla perdita e rimasta sola, Anna accetta l'invito per l'estate di una facoltosa zia paterna proprietaria di una vasta
tenuta nelle campagne maremmane.
L'incontro fortuito con un cavallo indomabile e con l'anziano stalliere della tenuta la metterà di fronte alle sue fragilità ma anche alla sua inconsapevole forza, coinvolgendola in un percorso di rinascita e di maturazione personale.
L'amore travolgerà Anna senza via di scampo ed avrà gli occhi di un ragazzo volitivo e tenace che non appartiene alla sua classe sociale ma che sarà pronto a lottare contro tutto e tutti pur di conquistarla.
Anna a questo punto dovrà decidere della sua vita: se seguire l'istinto del cuore o rinunciare per sempre ad esso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Giulio si era avvicinato discretamente:

-Anna accomodatevi pure in casa con il vostro ospite, Teresina vi sta aspettando…- Giulio era curioso di conoscere l’uomo che aveva conquistato il cuore della loro Anna.

I due giovani, molto provati emotivamente, si sciolsero dall’abbraccio ed Anna presentò l’ospite inatteso:

-Giulio, questo signore è Leonardo Balestra- Anna lo guardava orgogliosa e felice e Giulio, dopo averlo opportunamente salutato con una calorosa e sincera stretta di mano, prese le redini dello stallone per condurlo nelle stalle del palazzo accanto a Nina.

-Penserò io al vostro cavallo signore, con permesso- fece l’uomo.

Anna e Leonardo entrarono in casa accolti da una sorridente Teresina:

-Buonasera signore, accomodatevi. Voi dovreste essere Leonardo… non è vero?- Teresina guardò il giovane ragazzo ed ebbe la sensazione di aver già visto quello sguardo tenace e fiero.

-Buonasera signora, sì, sono Leonardo Balestra- fece lui.

-Sarete stanco… la cena è quasi pronta e credo che Anna sarà felice di avervi accanto a tavola. Vado ad apparecchiare per due in sala da pranzo, con permesso-

La domestica rimase meravigliata dalla figura bella e vigorosa di Leonardo, si vedeva che era un ragazzo che lavorava all’aria aperta, aveva una prestanza fisica che in città era difficile vedere tra i ragazzi di buona società.

-Sì, grazie Teresina…- Anna non riusciva a staccarsi dal suo braccio.

Dopo aver tanto ed inutilmente sofferto non lo avrebbe lasciato andare per niente al mondo: ora conosceva pienamente il valore di quell’amore assoluto.

Adesso che erano soli Leonardo le prese il viso tra le mani e indugiò a lungo sui suoi occhi blu:

-Questi sono gli occhi della mia Anna, il colore è quello del cielo stellato di una notte d’estate e queste sono le fossette della mia Anna…- era come rapito, gli occhi della ragazza erano ancora umidi.

Le accarezzò delicatamente le fossette con i pollici, erano mesi che desiderava farlo, si avvicinò e la baciò.

Anna si sentì quasi mancare le forze per l’emozione, troppi giorni di sofferenza e afflizione l’avevano indebolita e ora tutta questa felicità improvvisa era quasi troppo per lei.

-Dobbiamo ringraziare Bianca per questa felicità Anna- le rivelò Leonardo.

-Cosa c’entra Bianca?-

-Questa mattina sono andato con lo zio da Arnaldo e ho avuto modo di parlare con lei… Mi ha visto completamente afflitto per causa tua e ha ritenuto un atto di giustizia riferirmi quello che le avevi detto di me…-

-Mi vergogno tanto… con lei non riuscivo a mentire ed invece proprio con te ho trovato il coraggio di farlo… Non so dirti il perché, non lo so nemmeno io…- gli disse Anna ripensando a quel giorno a casa di Bianca.

-Se non mi avesse confidato che mi amavi anche tu, in questo momento saremmo ancora due anime in pena. Le sarò debitore per tutta la vita-

-Ora mi sento sicura del mio amore, sono pronta a partire per andare ovunque tu vorrai Leonardo… Non voglio più stare senza di te…- gli disse con sguardo fermo e risoluto.

-Sono venuto fin qui solo per te Anna, non ti lascerò più…-

-Cosa pensi di fare ora? Non mi importa dello scandalo o del giudizio di mia zia, voglio essere felice e basta…- Anna, forse per la prima volta nella sua vita, era determinata riguardo quello che voleva.

-Non ci sarà nessuno scandalo amore mio… Ho tante cose da raccontarti…- la rassicurò il ragazzo.

Salirono lo scalone ed arrivarono in sala da pranzo. La casa di Anna non era lussuosa come quella della signora Costanza ma aveva il fascino del palazzo storico con soffitti alti a cassettoni e dipinti a fascia sulla sommità dei muri ed anche il mobilio, seppur semplice, era finemente cesellato.

Leonardo rimase per un attimo in contemplazione degli ambienti che attraversava:

-Anna… io non potrò mai darti questo tipo di vita-

-Sono solo cose Leonardo, il nostro amore è ciò che conta… L’ho capito in questi giorni che pensavo di averti perso per sempre…-

Teresina li raggiunse con la cena, la prima che i due ragazzi mangiavano insieme. Erano visibilmente emozionati e Leonardo molto più di lei trovandosi in un posto come quello con la donna che amava.

-Devo raccontarti tante cose… Intanto ti porto i saluti dello zio Aurelio, di Chiara e di Fiore, a cui manchi tantissimo-

-Grazie di cuore…-

-Ho qui inoltre una lettera da parte di tua zia…-

-Una lettera? Le è successo qualcosa?- Anna si era di colpo allarmata.

-No Anna, qui c’è la sua benedizione alla nostra felicità-

-Cosa stai dicendo? Com’è possibile?- Anna era incredula, era impossibile che la zia le avesse permesso di amare il ragazzo che aveva di fronte.

-Adesso mangiamo, sono affamato Anna, dopo cena avremo tutto il tempo che ci serve per parlare: oggi è stata la giornata più estenuante di tutta la mia vita, ma anche quella che mi ha riportato inaspettatamente da te- Leonardo le strinse affettuosamente la mano.

 

Tersina servì i due giovani durante tutta la cena, non aveva mai visto Anna così felice e serena da mesi.

Non potevano fare a meno di osservarsi e sorridere, il fatto di mangiare insieme alla stessa tavola, di stare vicini e potersi liberamente guardare negli occhi fu una gioia enorme per entrambi.

Teresina stessa guardando Leonardo felice e a suo agio con Anna ebbe la sensazione che quel ragazzo occupasse il giusto posto che gli era stato assegnato dal destino.

Dopo cena fece accomodare Leonardo sulla poltrona e Anna sul divano, la domestica era attenta a che il ragazzo non si prendesse troppe libertà con kei: vedeva come si guardavano complici e innamorati e questo rendeva Teresina molto prudente.

La donna si mise seduta accanto al camino a ricamare un telo mentre i due giovani, tenendosi per mano, si confrontavano sugli ultimi accadimenti alla tenuta.

Anna lesse la lettera della zia e chiese ulteriori spiegazioni a Leonardo.

-Qui scrive che ci dà la sua benedizione se veramente sono innamorata di te… ma come ci sei riuscito?- fece Anna meravigliata.

-Un po’ la paura di uno scandalo Anna, ma in realtà devo tutto alla rivelazione di mio zio Aurelio nel momento in cui ha capito che sarei venuto da te e ti avrei anche rapita pur di averti- fece lui sincero.

Quella frase sfrontata e scandalosa fece partire il campanello di allarme di Teresina che cominciò a guardarlo con occhi diversi.

-Vedi, questa mattina ho saputo chi era veramente mio padre… Sia mia madre che mio zio me lo hanno tenuto nascosto perché non crescessi nell’odio e con inutili aspettative. Sono figlio di tuo zio Adolfo…- Leonardo lo nominò quasi con disgusto.

-No… non è possibile…- Anna era incredula.

-Tuo zio ha usato violenza su mia madre: a quel tempo era la cameriera personale di tua zia che ha nascosto tutto pur di non fare uno scandalo… Come vedi è un’abitudine per lei…- il suo sarcasmo non mitigò la notizia ad Anna che rimase scioccata e senza parole.

Mai avrebbe pensato che lo zio sarebbe stato in grado di  commettere un atto vergognoso come quello.

Anche Teresina era rimasta senza parole, aveva incontrato diverse volte il notaio Valliti e faticò non poco a crederlo un violento.

-Leonardo… non so cosa dire… e tu come ti senti, come l’hai presa questa notizia?- fece lei.

-Sono disgustato, ma lo zio mi ha spiegato le ragioni che hanno indotto mia madre a tenermi e ad amarmi nonostante tutto-

-Ora che ci penso… questo spiega il mistero dei tuoi studi privati alla tenuta… Mi ricordo quando me ne parlò Chiara…- fece Anna.

-Già. Si è occupata di me dopo la morte di mia madre, mi ha permesso di studiare… Forse anche questo ha fatto leva su tua zia, il senso di colpa nei confronti di mia madre…- Leonardo non riuscì ad andare avanti, il suo ricordo era sempre molto doloroso per lui.

Anna si alzò, si inginocchiò di fronte a lui e lo abbracciò stretto: era stata sicuramente una giornata incredibile per lui.

-Credo sia ora che tu vada a riposare amore mio, Teresina ti ha preparato una stanza, non è molto grande ma è sicuramente confortevole, del resto tutte le altre sono state chiuse pensando di dover affittare la casa al mio ritorno…-

-Sono così stanco Anna che potrei dormire in groppa ad Ercole!-

-Piuttosto domani mattina devo salutarlo e coccolarlo, lo devo anche ringraziare per averti portato da me…- Anna era raggiante.

-Buonanotte Anna…-

-Buonanotte Leonardo…-

-Prego, da questa parte signor Leonardo- Teresina lo accompagnò all’ingresso della sua camera che era sullo stesso piano di quella di Anna.

-Solo una cosa…Voglio ricordarvi che Anna non è sola, ci siamo io e Giulio a proteggerla… Io dormirò qui fuori sul divanetto e… volevo dirvi che ho il sonno molto leggero- l’espressione del suo volto era di avvertimento.

-Sono contento che Anna non sia sola signora Teresa…- Leonardo era allo stesso tempo spiazzato e divertito dal suo ammonimento.

-…ma non starete un po’ scomoda lì tutta la notte?-

   
 
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