Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: bimbarossa    21/02/2021    1 recensioni
Opinioni, pregiudizi, punti di vista, tutto ciò che passa per la mente di chi si imbatte in coloro che sono il futuro di Casa Stark.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arya Stark, Bran Stark, Rickon Stark, Robb Stark, Sansa Stark
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“È stata solo una piccola baruffa, niente di grave. Joffrey si deve abituare ad avere a che fare con ragazzi più esperti e maturi di lui.”

Il fratello nano della regina si stava ubriacando già di prima mattina, e forse era per questo che non riusciva a vedere la portata dell'enorme cazzata appena detta.

Quel ragazzino, Robb Stark, di sicuro non era stato abbastanza maturo da non aver capito che ogni insulto sputato fuori in quella “piccola baruffa” contro il principe, durante l'allenamento nel cortile di Grande Inverno, Joffrey se lo sarebbe legato al dito in un nodo dolorosissimo, Sandor ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Anche se lui il fuoco lo temeva più della morte.

Lasciato il Folletto alle sue sbornie, si diresse verso il luogo dove era avvenuto poche ore prima l'alterco, pensando che quel cazzo di nord fosse più freddo delle cosce di una vedova. Come facevano a viverci quelle persone?

Gli altri fratelli Stark li aveva solo intravisti, uno che pareva sparuto e sinistro come un corvo e l'altro, il più piccolo, manco se lo ricordava.

Con un boccale di vino dell'estate appena riempito, pensò che magari quei due avrebbero fatto una fine migliore del maggiore, un ragazzo troppo impulsivo, avventato, che molto probabilmente sarebbe caduto su una sciocchezza, uno di quelli che inciampavano e morivano su un'innocua e piccola radice che spunta dal terreno piuttosto che in una grande battaglia con la spada in mano.

Sulle figlie femmine neppure ci si sarebbe soffermato se solo non le avesse intraviste, nascosto da un palo di sostegno di una tettoia, camminare spedite attraverso il cortile dirette agli appartamenti della famiglia Stark, seguite da una septa impettita e arcigna mentre parlottavano concitate.

Non sapeva cosa si stavano dicendo, e neanche gli fregava, però si era messo lì ad osservarle sperando che Joffrey non lo chiamasse proprio in quel momento per uno dei suoi incarichi del cazzo.

Quella bassina che doveva essere la minore era il ritratto sputato di Stark, secca, scura e tutta nervi, l'altra...l'altra degli Stark non aveva niente, alta, aggraziata, uguale a tutti quegli uccellini colorati che seguivano Cersei ovunque laggiù, nel caldo di Approdo del Re. Non avrebbe voluto notarne il collo sottile, o la treccia di un chiaro rame brunito, o il vestito azzurro cucito su misura, però lo notò lo stesso, cazzo se lo notò.

Il vino speziato gli pulsò in gola come fuoco liquido e le cicatrici sul volto, con quelle folate di vento freddo che gli venivano addosso, bruciavano più che mai.

Decisamente il nord non gli piaceva, per niente.

 

  
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