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Autore: Loop    26/08/2009    2 recensioni
“New Orleans è una sirena tentatrice, un posto da favola, un'illusione”. Una raccolta di storie a più capitoli, tutte ambientate nella città degli incubi sensuali, della musica e della notte.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap4 Una presenza estranea in pianta stabile nella propria casa, è sempre un avvenimento violento.
Thiago è approdato nella stanza degli ospiti perché Roland lo aveva chiesto a Dan.
Roland e Thiago erano fratelli,
Dan e Roh, amanti, saltuariamente.
Ha sempre sospettato, Daniel, che in realtà le loro struggenti scopate negli umidi week end di New Orleans non fossero altro che un infantile bisogno di sentirsi al sicuro, e il fatto che gli abbia scaricato suo fratello, sedimentava quella calcarea certezza.
Roh è in assoluto la più grande testa di cazzo che Dan abbia mai conosciuto, e forse per questo si fa ancora prendere per culo da lui.
Cercandolo fra le pieghe delle lenzuola, la notte, quando lui non c'è.
Consumandosi - bruciando lentamente.
Una domenica mattina, gli aveva scaricato Thiago davanti al portone di casa.
“Vado in Europa per un po'. Non posso portare Thiago con me. Pensi che potrebbe stare un po' qui?”
“No.”
“E' un ragazzo con la testa sulle spalle. Non darà alcun fastidio.”
Thiago se ne stava immobile, con gli occhi fissi sulle scarpe, immaginando di essere altrove.
Dan ci aveva buttato un'occhiata.
Roland aveva già sbattuto la portiera e lasciato a terra il borsone di Thiago.
Thiago aveva guardato Dan.
Dan si era voltato, e aveva fatto strada.
E forse, è per giustificare la sua presenza in quella casa, che Thiago ha iniziato ad insinuarsi nelle sue fantasie, con la sua schiena arcuata e le sue labbra tese.
Le vecchie pareti della casa hanno già assimilato il suo odore; gli oggetti sembrano adattarsi alla forma del suo corpo.
Qualche volta, quando Thiago è fuori, Dan sbircia il suo letto, perennemente disfatto, immaginando il viluppo chiaro delle lenzuola mischiarsi alla sua pelle bruna.
Il contrasto e l'armonia.
E gli incubi notturni.

*

Quando era all'ultimo anno delle superiori, Daniel si era reso conto che le sue aspirazioni lo avrebbero fatto morire di fame.
Si guardava intorno – guardava gli altri ragazzi, gente seria, con la testa sulle spalle – e osservava se stesso, con la sgradevole sensazione di essere un'insignificante appendice in un organismo che non aveva bisogno di lui.
E forse era per questo che si era iscritto a Letteratura, all'università.
Seduto alla sua scrivania, guarda i vecchi tomi, i titoli di libri letti cent'anni fa.
Sembra quasi che lo guardino disgustato.
In realtà, Daniel non è del tutto un fallito.
Di solito riesce sempre a pubblicare e a vendere la sua roba.
Quando scrive.
Cioè quasi mai.
Per questo si è abituato a vivere ristrettamente in una catapecchia cascante con le persiane cobalto.
A comperare vestiti solo quando non ha più niente, e a vivere al sud, dove si necessita di poca stoffa all'anno per superare l'inverno.
Ma continua a spendere cifre allucinanti in libri.
“Perché non li prendi nella biblioteca in città?”
Thiago è rannicchiato sulla poltrona bucata, e lo guarda con i suoi grandi occhi verdi.
Si allunga per versarsi un po' di limonata dalla caraffa sul tavolino.
“Perché non sarebbero miei.”
Una goccia scivola dal bordo del bicchiere, bagnandogli le dita.
Una goccia soltanto, piccola, minuscola.
“Ma risparmieresti parecchio.”
Danile pensa che sia una cosa terribilmente estetica, il modo in cui quella goccia scivola lungo il bicchiere.
“Hai la stessa fantasia limitata di tuo fratello.”
Scivolando, accarezza la superficie opaca del bicchiere con una urgenza che gli ricorda le dita di Thiago.
“Che vuol dire?”
E di Roland.
Daniel si alza e va verso la cucina a mettere sul fuoco dell'acqua.
Thiago lo guarda storto.
“Se Ro' avesse avuto una fantasia limitata, non credi che avrebbe scelto qualcuno di più adatto a cui scaricarmi?”
Daniel si volta, e lo guarda vagamente divertito.
“Il fatto che ti abbia mollato proprio a me, dimostra quanta poca fantasia abbia.”
“E' un modo velato per dire che non c'ha riflettuto poi così tanto?”
“Non era assolutamente velato.”
Ora, non è che Daniel sia stronzo.
E' solo che è irritato.
Il tempo fa schifo, e lui è fortemente metereopatico.
E poi, Thiago non aiuta.




Note dell'autrice.
E il premio fedeltà quest'anno va alla simpaticissima Mitsu! Riceverà direttamente a casa con i complimenti dell'autrice niente popo' di meno che Taddeo ed Etienne succintamente coperti dai pepli di scena! Purtroppo non siamo riusciti a recuperare anche Dionisio, in quanto Fedra si è energicamente opposta all'idea.. Ma di questo parleremo più ampiamente in altra sede. Perchè vedi, so cosa vuol dire passare brutti periodi, e ti confesso che mi sento un vermetto per averti laciato così, senza giustificazioni valide. Così ho deciso che mi metterò d'impegno e finirò Fioretti, dedicandoti gli ultimi capitoli che non so esattamente quanti saranno. Promesso. E poi, guarda, a parte madre Teresa di Calcutta, non esistono persone senza difetti. A volte i difetti sono la parte più interessante di una persona, e i miei me li tengo belli stretti. Grazie per i tuoi bellissimi e lunghissimi commenti, che mi fanno sempre trovare fiducia in me stessa ^^ spero davvero che questa storia ti possia piacere. Baci, al prossimo capitolo!
Dio lo sa se ti capisco, cara Selene: le dolcissime sorelle minori sono una benedizione, soprattutto quando tu vuoi leggere e loro rompono le scatole.. Beh, che dire? Mi ha fatto immensamente piacere sapere che ti aveva preso così tanto questo pezzo. Mi auguro che questa seconda parte sia all'altezza della prima, e che continuerai a recensire. Aspetto i tuoi commenti ^^ baci!
  
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