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Autore: FrancyF    27/02/2021    0 recensioni
Zac Efron sta passando un periodo complicato e vuole solo prendersi del tempo per stare da solo con sè stesso. Vanessa Hudgens, invece, vuole solo stare vicino al suo fidanzato, e sperare che la felicità tanto conquistata a fatica non la lasci mai. Ma il destino ha altri piani per loro, e presto i fili rossi dei due giovani finiranno nuovamente per ingarbugliarsi e li legheranno come mai prima d’ora.
Secondo la tradizione orientale ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha inoltre la caratteristica di essere indistruttibile: le due persone sono destinate, prima o poi, a incontrarsi e a sposarsi.
“Fate is pulling you miles away and out of reach from me. But you're here in my heart, so who can stop me if I decide that you're my destiny?” - “Rewrite the stars” The Greatest Showman
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Vanessa Hudgens, Zac Efron
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccoci qui... siamo quasi a metà della ff! In questo capitolo conoscerete Charles, che è uno dei miei personaggi preferiti tra tutti quelli che ho inventato... e devo ringraziare Anna per questo. Buona lettura e appuntamento al prossimo capitolo, sabato 6 marzo! 
- Fran 


“I have loved you since we were 18
Long before we both thought the same thing
To be loved, to be in love
All I can do is say that these arms were made for holding you
I wanna love like you made me feel
When we were 18”
- “18” One Direction
 

-Vanessa?-
-Charles?-
La ragazza si gettò praticamente tra le braccia dell’uomo –fatti vedere! Oh mio Dio! Non sei cambiato affatto!-.
Vanessa non riusciva a credere ai propri occhi: il suo vecchio autista era in piedi davanti a lei. Charles era stato una presenza fissa nella vita della ragazza, quando lei e Zac uscivano ancora assieme. L’allora quarantenne aveva incontrato la giovane coppia agli inizi del 2008, quando gli eventi mondani avevano iniziato ad essere all’ordine del giorno per Zanessa. Charles era uno tanti dei autisti di limousine di Los Angeles che lavoravano con varie celebrità, piccoli e grandi nomi; ma nessuno dei suoi clienti l’aveva colpito come Zac e Vanessa. Erano giovani, estremamente affascinanti e carismatici. La gente li adorava, le figlie adolescenti di Charles li adoravano e Charles stesso aveva imparato ad adorali in quei due anni e mezzo fatti di corse tra un evento e l’altro e cene romantiche strategicamente preparate nei giorni liberi.
-Non sei qui per caso vero?- chiese Vanessa, osservando con affetto l’uomo mentre si toglieva il capello da chaperon dalla testa e gli sorrideva caloroso.
-Per caso? No Signore! E’stato quel cretino del tuo fidanzato a chiamarmi!-
-Cosa? Zac! Non dovevi disturbarlo!-.
Zac non nascose un ghigno soddisfatto: era certo di averla sorpresa. Poteva stare fermo per ore a fissare il sorriso di gioia impresso sul volto di Vanessa.
-Beh sai, Charles è stato il mio autista personale per anni dopo la nostra rottura-.
La ragazza aprì la bocca. Di sicuro quella era una novità. Sia Charles sia Zac erano stati molto discreti in quegli anni.
-Lo ammetto. Mr. Efron mi ha chiamato parecchie volte. Molte volte ho detto di no. Mi infastidiva vederlo con sempre una donna diversa-.
Vanessa squadrò male il suo fidanzato e per un attimo, Charles si godette l’effetto delle sue parole.
-E…-
-E poi qualche giorno fa ho ricevuta questa strana chiamata da un numero sconosciuto che mi sembrava famigliare. Ed era il buon vecchio Zac-.
-Cosa ti ha detto questo pazzo per convincerti a farci di nuovo da chaperon?- chiese la ragazza.
-Mi ha detto che dovevo portarlo all’aeroporto per una fuga romantica. Gli ho risposto che quei giorni per me erano finiti, che l’avrei solo accompagnato a eventi mondani e che non era il caso che insistesse. Ormai sono vecchio…-
-Chuck hai solo cinquantacinque anni, suvvia- lo adulò Zac.
-Bel tentativo Efron- sogghignò l’uomo –ma la mia risposta era irremovibile. Poi lui ha tirato in ballo il tuo nome. E beh, a qual punto ci ero dentro fino al collo. Farei di tutto per Mr. e Mrs. Efron-
Vanessa arrossì.
-Non dovevi. Scommetto che avevi da fare-
Charles scrollò le spalle.
-Avevo- disse enfatizzando il significato di quella parola –ma adesso sono tutto per voi, per i miei clienti preferiti-.
Vanessa non resistette e lo abbracciò stretto.
-Dio Chuck! Vuoi una limonata? Come stanno le bambine? E Emily?-.
-La limonata andrà benissimo, grazie- accettò l’uomo con un sorriso –Emily sta benissimo e le bambine, beh non sono più bambine adesso. Connie studia al college e New York e Samantha sta prendendo la patente. Non occorra che io dica altro no?-. sorrise rivolto alla coppia, come se tutti quegli anni di distanza non fossero mai esistiti. Accettò volentieri un bicchiere di limonata e si affrettò a prendere le valigie della coppia.
-Ho parcheggiato nel garage e ho preso un’auto di cortesia. Dà meno nell’occhio che la solita limousine. Dovremmo essere all’aeroporto in nome meno di un’ora- li informò facendoli accomodare nei sedili sul retro. L’auto scelta da Charles aveva i vetri oscurati perciò Zac e Vanessa non dovettero fare altro che sedersi comodamente sui sedili in pelle e godersi il breve viaggio. Avrebbero preso il primo volo notturno, in modo da evitare i fotografi.
Non riesco a crederci.
Zac stava morendo di sonno, ma non poteva chiudere gli occhi. Non voleva farlo. Perché nel sedile accanto al suo, profondamente addormentata, c’era Vanessa. Le erano bastati solamente dieci minuti per appisolarsi. Aveva la testa appoggiata alla sua spalla, la coperta tirata fino al collo e il volto illuminato dalla luce del sole che filtrava dalla tendina dell’auto.
Meno di ventiquattro ore fa lei abitava a mezz’ora da lui e adesso… adesso lei gli apparteneva. E avevano mollato tutto e tutti ed stavano per prendere il primo volo diretto per Maui, Hawaii.
-Tutto bene lì dietro?- chiese Charles, quando imboccarono la tangenziale. C’era parecchio traffico anche se erano già le dieci di sera.
-Stiamo bene Chuck – sussurrò Zac, attento a non svegliare la sua ragazza –non c’è lo schermo per la privacy qui. Non stiamo facendo sesso nella tua preziosa auto, tranquillo—scherzò ricordando i bei vecchi tempi e tutti i viaggi che lui e Vanessa avevano fatto nella limousine dell’uomo.
-Non stavo insinuando nulla signor Efron!- ribatté l’autista, nascondendo un sorriso che la sapeva lunga –entrambi sappiamo che Mrs. E. adora schiacciare un pisolino durante i nostri viaggi- poi gettò un rapido sguardo all’orologio –manca ancora mezz’ora. Il traffico è terribile, diavolo sembra che in dieci anni sia raddoppiato!-.
-Chuck- disse Zac.
-Mmm? Ha bisogno di qualcosa signore?-
-Diavolo Chuck dammi del tu! No, volevo solo scusarmi per il poco preavviso. Emily ti dovrà scaldare la cena. Lascia che ti dia almeno una buona mancia quando arriviamo!-
-La mancia non serve Zac e son solo felice che tu abbia riacquisito un po’ di buon senso e ti sia rimesso con la signorina qui presente- gli fece l’occhiolino e Zac si sentì leggero come una piuma.
-No, forse non hai capito. Posso sembrarlo. Posso sembrare sicuro di me… ma…- lanciò uno sguardo adorante in direzione di Vanessa –ma la verità è che sono letteralmente terrorizzato. Non sono spaventato perché penso che lei possa essere quella giusta, sono terrorizzato perché ne ho la certezza. Lei è quella giusta e ti giuro che questa volta non me la lascerò scappare-.
-Zac-
-Cosa c’è?-
-Non devi convincere me. Devi convincere suo padre. Non credo che Greg Hudgens…-
-Suo padre mi odia adesso. E credo che mi detesti anche Gina. Mi ero preparato tutto questo bel discorso che dentro la mia testa suonava incredibilmente accattivante. Beh, non mi hanno nemmeno fatto mettere piede in casa, cazzo. Li conosco da anni e adesso mi odiano-
-Non ti odiano. Credo che siano solo un po’ scioccati del come sei ripiombato nella loro vita-.
Zac accennò un lieve sorriso di ringraziamento.
-Grazie per essere venuto Chuck. Non ce l’avrei fatto senza di te. I paparazzi non mi danno tregua sai?-.
Charles si voltò verso di lui, incapace di capire se stesse scherzando o meno.
-Sono qui per servirti Zac. Anche se ti avviso, la prossima volta che porti nella mia limousine una donna diversa da quella che sta dormendo sul sedile posteriore, giuro che non ti faccio entrare dentro. Hai una vaga idea di cosa hai fatto alla mia pressione sanguigna con questa sorpresa?-.
Zac nascose una risata.
-Non succederà di certo, promesso. Hai la mia parola. Me la sono fatta scappare una volta. Non commetterò di nuovo lo stesso errore-.
Charles mise la freccia, svoltò verso l’aeroporto e passò i primi controlli di sicurezza. Fu sufficiente che Zac abbassasse il finestrino e si facesse riconoscere dall’adesso alla sicurezza. La fama aveva ben pochi lati positivi e uno di questi era non insospettire gli agenti ai controlli di sicurezza!
-Nessa… Nessa- Zac baciò delicatamente la fronte della fidanzata –è ora di svegliarsi piccola. Siamo in aeroporto-.
Lei aprì un occhio e si strinse ancora di più a Zac.
-Voglio un bacio prima- mugugnò, stirandosi.
Zac la accontentò.
-Devi alzarti se vuoi arrivare alle Hawaii-.
 
Maui, Hawaii – Maggio 2007
Zac sorrise e affondò i piedi nella risacca, lasciando che Vanessa si stringesse a lui. La baciò sulle labbra, infischiandosene del fatto che i paparazzi stavano scattando foto all’impazzata. La sua fidanzata aveva ragione. Non avevano più nulla da nascondere. Erano due ragazzi in vacanza che si divertivano assieme, come tutte le coppie di piccioncini del mondo. Le riprese del nuovo capitolo di “High School Musical” erano finite da pochi giorni e i due ragazzi ne avevano approfittato per prendersi qualche giorno di pausa alle Hawaii. Era la loro prima vacanza assieme.
-Davvero eri nervoso? Pensavi davvero che i miei non mi avrebbero lasciato venire con te?- Vanessa lasciò che Zac la trascinasse nell’acqua calda dell’oceano: la sua mano non la lasciò nemmeno per un secondo.
-Nervoso? Dio Van, ero in punto di morte!-
-Esagerato! Papà può sembrare burbero nei tuoi confronti, ma gli piaci! Altrimenti non  mi avrebbe mai lasciato venire qui con te!-
-Beh, credo che se non l’avesse fatto tu avresti inscenato una guerra paterna e lui alla fine avrebbe ceduto no?- Zac la strinse a sé e la baciò sulle labbra. Era ben consapevole del potere che Vanessa esercitava su suo padre. -Tu sei… sei magnifica- lasciò che le loro labbra si unissero in un altro bacio e sorrise –ti amo Vanessa Anne-. Il suo sguardo indugiò sul bikini bianco di Vanessa che lasciva intravedere i capezzoli della ragazza. Potevano anche essere abbracciati in mezzo all’oceano, ma Zac sentì una piacevole sensazione di calore diffondersi in tutto il corpo.
-Zac!- lei sorrise contro le sue labbra e si sistemò gli occhiali da sole. In realtà apprezzava tutte quelle attenzioni. In quasi due anni di relazione quella era la prima volta che lei e Zac potevano passare intere giornate assieme senza doversi preoccupare di memorizzare battute di qualche copione, sfuggire ai paparazzi e dividersi tra uscite con i loro amici e famigliari. Adesso la ragazza rimpiangeva il fatto di avere costretto il proprio fidanzato ad uscire per andare a fare il bagno.
-Lo so’. Stiamo dando un bello spettacolo eh?- per la prima volta in vita sua a Zac non dava fastidio essere fotografato in compagnia di Vanessa. Che senso aveva continuare ad arrabbiarsi? lei era la sua ragazza! Era perfettamente normale trascorrere del tempo assieme a lei e baciarla durante la loro vacanza! -Tuo padre mi ucciderà… è chiaro. Credo che lui sia fermamente convinto  che tu sia ancora vergine-.
Vanessa rise mentre le labbra del ragazzo si spostarono sul suo bikini.
-Preparati a rispondere ad un bel po’ di domande quando torneremo a casa…-.
Zac non se ne preoccupava più di tanto. Amava Vanessa e adorava stare lì con lei. Erano andati a spiaggia, aveva fatto surf, aveva fatto sesso. Cosa altro voleva avere di più dalla vita? I media potevano continuare a scattare foto e a scrivere assurdità, ma lui sapeva che l’amore che provava per la ragazza che era di fronte a lui era più grande di tutto quello.
-Ehi Wildcat- le labbra di Vanessa gli solleticarono l’orecchio costringendo Zac a ricordarsi che effettivamente, si trovavano sotto gli obbiettivi dei fotografi –che ne dici di tornare in camera?-.
Di sicuro Zac non aveva bisogno di farselo ripetere due volte.
 
-Ti amo- Zac appoggiò una mano sulla guancia della ragazza e lei chiuse gli occhi per un secondo e sentì il suo respiro farsi più regolare.
Zac si mosse sotto di lei, ricordandole che era ancora dentro di lei.
-Ness, sei incredibile lo sai?- fece per invertire le loro posizioni, ma la ragazza gli afferrò il polsi e lo costrinse dolcemente a desistere. Si sporse in avanti, il suo seno era a pochi centimetri dalla bocca di Zac e lo sentì gemere e muoversi dentro di lei.
-Ness, seriamente. Non sono in grado di fare nulla se sono ancora dentro di te. E poi devo levarmi il preservat…-.
Lei lo zittì con un lungo bacio e Zac si tirò su, stando in posizione seduta e la strinse contro il proprio petto. –Sei diabolica- concluse, facendola ridere –ma sono serio. Se vuoi fare altro, dovrai arrenderti-.
-Voglio sentiti dentro di me ancora un po’… quando… quando torneremo a L.A. avremo ben poco tempo per stare assieme. Lo sai che papà e mamma mi vorranno tutta per loro e tu hai promesso ai tuoi che saresti passato a salutarli e che ti saresti fermato a casa loro per il finesettimana-.
Il diciannovenne sbuffò, pieno di frustrazione. Diavolo, a cosa stava pensando quando aveva realmente promesso ai suoi di andare a trovarli?
-Ho promesso ai miei genitori che noi saremmo andati a trovarli. Non starò un intero fine settimana lontano da te, amore mio-.
Vanessa arricciò il naso e unì nuovamente le loro labbra in un tenero bacio.
-Lo dici tu a papà però. Intesi?-.
Zac approfittò di quel attimo di distrazione per girarsi e ribaltare i loro corpi: adesso era lui sopra Vanessa e in quella posizione gli fu facile uscire da lei, provocando un gemito di disapprovazione da parte della sua ragazza.
-Ho fame- si giustificò lui, arrossendo. Si sdraiò accanto a lei e lasciò che Vanessa appoggiasse la testa al suo petto nudo. –Ho fame, ma voglio stare con te-.
Poteva sentire il sorriso della ragazza.
Zac si sporse da un lato e allungò il braccio sinistro tanto bastava per afferrare il telefono.
-Cosa desidera Miss. Hudgens?-
-Un’insalata di scampi e avocado andrà benissimo, grazie. Uh e Zacchy Boo non dimenticare di chiedere anche le noci di macedonia ricoperte di cioccolato-.
-Certo piccola- Zac le depositò un lieve bacio sulla fronte prima di digitare il numero del servizio in camera.
 
-Oh Dio, sono la cosa più buona del mondo!- Vanessa si lasciò sfuggire un gemito di piacere mentre gustava le noci di macadamia ricoperte di cioccolato fondente.
-Sei sempre una ragazzina- Zac non nascose di proposito il ghignò che gli si formò sulle labbra. –Noci, cioccolato fuso e tempura di gamberi…. è questa la tua cena? Non venire a lamentarti se domani sarai in preda ai dolori di stomaco-.
Vanessa gli fece la linguaccia. Lei e Zac erano arrivati a Maui solamente da poche ore. Non avevano nemmeno disfatto i bagagli, ma avevano improvvisato un pic-nick sul pavimento della loro suite. Avevano ordinato la loro cena grazie al servizio in camera e si erano seduti vicini, stretti l’uno all’altra.
-Beh signor Efron! Se non ricordo male quando eravamo ragazzini tu eri capace di ordinare pizza, hamburger e patatine in un solo pasto e avevi anche spazio per il dessert! Adesso guardati… riso e salmone…-.
-Ero giovane- sorrise lui –e inconsapevole delle schifezze che mettono dentro quella roba lì-.
La ragazza rise di gusto quando Zac si mise in bocca una manciata di noci.
-Dio, hai ragione. Sono una droga-.
-Zac…-
-Mmmm…- aveva ancora al bocca piena di cibo.
-Volevo ringraziarti-.
Lui la guardò, stupito.
-Ringraziarrmi?- chiese, inarcando un sopracciglio -ringraziarmi di cosa, piccola?-.
-Di avere fatto tutto questo. Di avere lottato per me. Sei incredibilmente testardo, ma per una volta la tua ottusaggine è servita a qualcosa-.
-Sono contento piccola. E io ti devo ringraziare per essere venuta con me… senza di te le Hawaii non sono le Hawaii-.
-Quindi quali sono i piani?-
-Sono alquanto semplici. Niente ansie e preoccupazioni, ok? Siamo in vacanza. Domani andremo un po’ in spiaggia e ci rilasseremo assieme. Poi ti porterò a cena fuori-.
I suoi occhi blu brillarono nella semi oscurità del tramonto. Lo sguardo di entrambi si spostò sul meraviglioso spettacolo che Maui li stava offrendo: una tramonto rosso fuoco sul mare, proprio davanti la loro finestra.
-Sai non sono affatto sorpreso che il tuo anello ti stia ancora- l’uomo sfiorò appena la mano della compagna: nell’anulare della mano destra di Vanessa, così come in quella di Zac vi era infilato il suo vecchio anello kuuipo. Si sporse per baciarla nuovamente e sorrise quando sentì che le piccole mani di Vanessa si in intromettevano sotto la sua camicia.
-Sono pazzo di te Vanessa Hudgens. Questo è certo- sussurrò lui –e nessuna donna mi ha mai fatto sentire così-.
Era una sensazione strana. Da un lato, la loro relazione era agli inizi, ma in un certo senza non lo era nemmeno. Erano stati separati per anni, ma Zac si ricordava perfettamente ogni più minimo dettaglio riguardante Vanessa.  Era innamorato perso, come se vivesse in una realtà parallela perché quello rappresentavano le Hawaii per lui: potere mostrare tutto il suo affetto, amore, dedizione e riconoscenza verso la donna che amava. A costo di risultare ossessivo. Ma non c’erano amici e famigliari che potevano interrompere questo sentimento e desiderio costante di stare con lei in ogni secondo… quindi perché dovere negare a loro il vivere serenamente quella che ormai stava diventando effettivamente una luna di miele? L’uomo sperava che quel sentimento di essere completamente innamorati persi non sfumasse mai.
-Zac?
-Si piccola?-.
Lei abbassò lo sguardo per un attimo, come se si stesse prendendo del tempo per riflettere e per non rompere la magia di quel momento.
-Ecco preferire non uscire tanto… no… non è per quello che pensi tu. Non sono così pervertita-
-Io mi ricordo diversamente…- sorrise lui.
-Zachary! Non voglio dare troppo nell’occhio. Ecco tutto. A quest’ora la stampa si starà scatenando nei nostri confronti… insomma ci hanno visti assieme negli ultimo mese e sanno che io e Austin ci siamo lasciati. Non impiegheranno molto a fare due più due-.
Zac la strinse a sé: sapeva il perché Vanessa temeva così tanto il giudizio dei media, ma sapeva anche che tutto quello era inevitabile. Tuttavia voleva accontentarla, voleva farla sentire protetta e accolta. Sapeva che la loro relazione, in passato, aveva risentito della pressione dei media e voleva evitare il più possibile il ripetersi degli errori commessi in precedenza. 
-Baby, abbiamo sempre gestito tutto a meraviglia… beh ok, non eravamo perfetti, ma siamo sempre stati bravi.  Useremo sempre la vecchia tattica del concedere veramente poche interviste che abbiano la nostra relazione come soggetto principale-.
Vanessa lo guardò poco convinta. Anche lei e Austin per i media erano la coppia perfetta. Austin era sempre stato descritto come un bravo ragazzo, tutto casa e chiesa e Vanessa aveva detto più volte che lui era l’amore della sua vita e che sarebbe stata con lui per sempre. Beh, le cose erano effettivamente cambiate adesso. Zac poteva anche essere convinto del contrario, ma il cuore di Vanessa era colmo di inquietudine al pensiero del ritorno a casa.
   
 
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