ALLA
MIA AMICA
ETERNALROME CHE MI SEGUE SEMPRE VOGLIO DEDICARE LA ONE-SHOT.
GRAZIE DI ESSERE PRESENTE OGNI VOLTA CHE MI CIMENTO CON NUOVE STORIE SU
LA CASA
DE PAPEL.
UN BACIO GRANDE, TESORO.
“Benvenuti
ai Palawan” –
Marivì Fuentes, euforica, accoglie una nave appena giunta
sulla riva, dalla
quale scende un gruppo numeroso di persone.
“Hai
capito che stronzo
il professore?! A noi ci ha spediti a Buenos Aires, mentre lui vive in
questo
paradiso terrestre” – a commentare le bellezze del
luogo è Palermo.
“Ma
se tu sei argentino,
dovresti essere contento di vivere lì adesso”
– risponde Helsinki, dandogli una
pacca sulla spalla.
Le
prossime a scendere
dall’imbarcazione sono le tre donne, una più bella
dell’altra, tra cui una con
un pancione alquanto ingombrante.
“Aspetta,
Monica! Ti
aiuto io”- dice Denver, porgendole la mano.
“Sono
incinta, non
malata. Riesco a farlo da sola, sappilo” – gli fa
la linguaccia, mentre Nairobi
fiera della donna autonoma che è diventata la sua amica, le
fa i complimenti.
Poi la Gaztambide puntualizza al marito – “Quando
imparerai a chiamarmi
Stoccolma?”
Le
risate alle sue
spalle, imbarazzano Denver che le ignora e si unisce al gruppo dei
restanti
maschi del branco.
“Bogotà,
la tua compagna
ha fatto il lavaggio del cervello alla mia! Ormai
Monica…” poi si blocca,
guarda Rio ridacchiare e si corregge –
“Stoccolma…, ecco, volevo dire che
Nairobi la sta rendendo troppo…”
“Troppo?”
– ripete
Bogotà, divertendosi di fronte alle solite gaffe di quel
socio che considera
quasi un figlio.
“Troppo…”
– Denver non
trova le parole, così borbotta qualcosa di incomprensibile e
cambia discorso.
“Ci
siete tutti,
giusto?” – chiede Marivì, facendo loro
da Cicerone.
“Si
signora”
- risponde Rio con il classico segno del soldato.
“Bene,
allora vi porto
nella casa del professore. Questa sarà la loro ultima sera
da fidanzati.
Dobbiamo renderla speciale”
Ebbene
sì, finalmente
Sergio e Raquel hanno deciso di sposarsi: una cerimonia semplice con
pochi invitati,
i più essenziali ovviamente, la Banda.
Giunti
alla meta, è
Paula la prima persona che incontrano.
“Come
sei cresciuta,
somigli a tua madre” – le dice Nairobi,
abbracciandola con il suo solito fare
materno.
Dopo
i vari complimenti
e i saluti, sono tutti pronti ad entrare in casa.
Una
villa enorme, ricca
di verde tutt’intorno e a pochi passi dal mare.
“La
pace che c’è qui,
non la si trova facilmente” – spiega la madre di
Lisbona.
“Perché
lei non sa dove
siamo stati io e Rio fino a prima della rapina alla Banca”
– commenta Tokyo,
ricordando invece dell’isola che la ospitò per ben
due anni.
Una
volta preso posto
nell’immenso salone, dopo aver accettato da bere e da
mangiare, una delle
coppie degli ex rapinatori torna a battibeccare: Denver continua a
pressare
Monica di stare attenta, e lei si ribella. Insomma, il classico futuro
papà in
panico per qualsiasi cosa possa accadere.
Bogotà,
seduto accanto
alla sua Nairobi, intreccia la sua mano a quella di lei.
Riconosce
subito che si
tratta della mano che Gandia le sparò due anni prima.
Gliela
bacia con
dolcezza, poi le sussurra – “Se un giorno dovessi
comportarmi come Denver, sei
libera di prendermi a calci”
Nairobi
sorride e gli
risponde – “ Dubito che tu sia capace di essere
tanto ossessivo”
La
donna lo lusinga a
modo suo e questo a Bogotà piace. Si sente gratificato
sapendo di essere
l’unico uomo per Nairobi, l’unico che lei desidera
e con il quale intende
costruire un futuro.
“Ehm…piccioncini,
scusate se vi disturbiamo. Avrete tempo per le coccole e il resto, ma
dobbiamo
tornare sulla spiaggia” – li interrompe il figlio
di Mosca.
“Imbecille”
– ridacchia
il saldatore, dandogli uno scappellotto dietro la nuca.
Tornati
lì dove la nave
li ha lasciati, vedono proprio in riva al mare, due persone corrergli
incontro.
Non
ci sono dubbi. Sono
proprio loro!!!
“Professoreeee”
– grida
euforico Palermo.
“Lisbona”
– Stoccolma
chiama emozionata l’amica.
E
finalmente, dopo due
lunghi anni, la squadra si riunisce.
Tra
abbracci, baci,
lacrime ed emozioni forti, Raquel e Sergio raccontano la decisione
presa circa
il matrimonio.
Così,
davanti ad un mare
da favola e un sole incantevole, la squadra si raduna.
Gli
uomini propongono un
bel bagno rinfrescante, mentre le donne, optano per il momento di
gossip e
relax sulla spaggia.
“Sapevamo
che saremmo
venute su un’isola quindi ci siamo preparate con i costumi
adeguati” – spiega
Tokyo, estraendo da una borsa un bikini.
“Io
non credo di poterli
indossare, ho questo pancione che me lo impedisce”
– spiega Stoccolma.
“Che
meraviglia! Quando
nascerà il bambino?”
“E’
una bambina e
nascerà tra due mesi. Si chiamerà
Cynthia”
Nairobi
ascolta attenta
le parole di Monica, e il suo silenzio viene subito notato da Tokyo che
le dice
- “Amica mia, arriverà anche per te! E
sarà la tua gioia più grande”
“Ti
voglio bene” – con
quelle parole, la Jimenez la ringrazia della premura e della vicinanza.
Però
c’è qualcosa che effettivamente nessuno sa.
“Devo
confidarvi un
segreto” – rivela alle amiche un dettaglio della
sua vita che non ha ancora il
coraggio di raccontare al compagno.
Gli
uomini, invece,
chiacchierano del più e del meno.
Bogotà
è pensieroso e
Helsinki gli domanda – “Tutto bene con la mia
sorellina?”
“Certo,
tranquillo.
Stiamo benissimo, ci amiamo”
“E
allora perché quella
faccia?”
“Sono
agitato, vorrei
farle la proposta” – quella confessione interrompe
la conversazione del gruppo
maschile che si pone subito all’ascolto.
“Finalmente
ti sei
deciso!! Allora, ascolta, dopo la festa di stasera, vi
lascerò la camera più
grande della casa e..:” – Sergio elabora in un
battibaleno il piano d’azione.
“Prof,
però a loro non
serve mica quello. Cioè, devo dire che sei cambiato con gli
anni. Ti vedo più
sciolto sul tema sesso” – lo prende in giro Denver,
ridacchiando assieme a Rio.
“Sciocchi,
dicevo che in
quella camera non dovevano necessariamente unirsi carnalmente
per…” - Sergio va nel panico
quando tocca argomenti poco razionali e
il suo imbarazzo è esilarante.
Gli
amici ridono a
crepapelle. E’ Bogotà a placarli dicendo
– “Te ne sono grato. Ma il problema
non è il luogo, è che io sono frenato. Non ho mai
proposto a nessuna di
diventare mia moglie”
“Cazzo, Bogotà! Hai avuto sette figli e non ti sei
mai sposato?” – domanda,
stupito, Rio.
“Nessuna
era la donna
giusta!”
“E
ora che ce l’hai ed è
quella laggiù, direi di non lasciartela sfuggire”
– il tono di Helsinki è
quello di un fratello maggiore che vuole il meglio per la sorellina e
che minaccia
l’aspirante alla mano di lei di non farla soffrire.
Gli
uomini della Banda
non hanno dubbi: la proposta dovrà essere fatta e il prima
possibile.
La
serata trascorre
rapidamente, tra risate, brindisi, cibo in abbondanza, musica e balli.
Il
gruppo di amici ritrova la spensieratezza e la felicità dei
vecchi tempi.
“Dove
sono finiti Rio e
Helsinki?” – domanda Tokyo notandone
l’assenza.
“Eccoli”
– li indica
Monica, notandoli di ritorno – “Forse erano alla
toilette”
In
realtà, i due hanno
messo in atto il piano “matrimonio” per dare una
mano all’amico in difficoltà.
A
quel punto Palermo
propone agli amici “Io direi di mettere un bel lento, voi che
pensate?” e
lancia un’occhiata complice a Bogotà.
Sergio,
complice dell’idea
dell’argentino, prende Raquel e apre le danze. Rio fa lo
stesso con la sua
fidanzata e perfino Denver invita la moglie a ballare.
L’atmosfera
super
romantica è quella che il saldatore cercava e
così cede alle pressioni degli
amici. Si avvicina alla compagna e le porge la mano.
“Balliamo?”
“Sei
serio? Se non ti
vedessi adesso, non ci crederei” – Nairobi resta
alquanto spiazzata dato che il
suo uomo non è mai stato amante di queste cose.
Però
ovviamente accetta.
Si
stringe al suo petto,
accovacciandosi, come a cercar rifugio tra le sue braccia.
La
musica scelta sembra
studiata a tavolino e infatti la gitana si accorge che la canzone che
stanno
ballando è quella che lui le dedicò quando si
trasferirono a Perth, in
Australia, al termine della rapina.
“Te
amare!” – esclama
lei, piacevolmente colpita, canticchiandola, stretta al suo lui
“Te
la dedicherei tutti i giorni della mia vita” – la
bacia dolcemente, mentre avverte l’ansia salire alle stelle.
“Sembri
agitato? Va
tutto bene?” – al termine della canzone, Nairobi
percepisce che il compagno è
estremamente teso e non riesce a capirne le ragioni.
“Ehm..sì.
Però vorrei
parlarti di una cosa”
“Dimmi”
– Agata diventa
seria e torna a sedersi sul divano.
Stavolta
sono solo loro
due, soli soletti, nonostante gli sguardi pressanti degli amici, che
spiano in
attesa di vedere la fatidica proposta.
L’imbarazzo,
la
tensione, e un insieme di emozioni che Bogotà non vive come
vorrebbe, gli
impediscono di proferire parola.
“Allora?
Amore, mi stai
preoccupando”
“Sono
stanco. Andiamo a
dormire? Domani è un gran giorno e io non sto
benissimo”
“Mi
avevi detto che…”
“Si,
lo so scusami. Non
era nulla di importante. Però ora andiamo per
favore?”
“Ehm…certo,
ti vedo
molto pallido! Andiamo subito” – senza alcuna
esitazione, la Jimenez si congeda
e prendendo per mano Bogotà si avviano nella loro camera.
“Queste
sono le chiavi
della stanza che mi ha lasciato il professore poco fa”
“Ah
si?” – l’ansia è
indomabile e per di più sapere di quella stanza ridotta
chissà in che stato,
alimenta la sua preoccupazione.
Cosa
avranno combinato i
suoi folli amici?!
Varcano
l’uscio, notando
da subito la disposizione di alcune candele.
Il
che dà un’aria molto
rilassante dall’ambiente. Però in aggiunta ci sono
dei petali sul letto che
disegnano un cuore con due lettere.
“N
+ B” – legge ad alta
voce Nairobi, emozionata. Poi si volge verso di lui e gli domanda
– “Volevi
farmi questa sorpresa?” – basta poco per liberare
le sue lacrime che cominciano
a scivolare lungo le guance.
Il
batticuore, le
farfalle nello stomaco e gli occhi inumiditi raccontano molto di quanto
sta
provando in questo momento la bella Nairobi.
“Basta
fare il codardo,
dannazione” – afferma Bogotà, parlando a
se stesso ad alta voce,
“Come?
Non ti capisco
che stai dicendo?”
L’uomo raccoglie il coraggio e si inginocchia.
“Oh
mio Dio” – esclama
lei, incredula e commossa.
“Sono
uno che, sai bene,
non è abituato ad esternazioni così plateali.
Però stavolta voglio fare le cose
come si deve, come ti meriti”
“Amore,
io…” – le parole
scarseggiano anche per Nairobi di fronte ad una situazione emotivamente
tanto
forte.
“Meriti
di essere
trattata da regina tutti i giorni, meriti l’amore
più puro e sincero, meriti un
uomo che ti regali una rosa ogni notte dopo averti donato il piacere
più
immenso, un uomo che ti rispetti e che ti dia la famiglia che cerchi da
troppo
tempo e che ti spetta!”
“Sei
la persona più
bella che abbia mai conosciuto”
“Tu
lo sei! Sei la donna
che voglio al mio fianco e con cui voglio stare fino alla fine dei miei
giorni.
Perciò… inutile girarci intorno…
Nairobi, anzi, Agata, mi vuoi sposare?”
La
risposta e il SI
euforico però non proviene dalla bocca della gitana,
bensì dal caos di voci ben
udibili dall’esterno della camera da letto.
“Non
cambieranno mai” –
scuote il capo Bogotà, intuendo che tutto il resto del
gruppo ha origliato e
orgilia tuttora.
Peccato
che la coppia
ignora che la Banda ha addirittura una bottiglia di champagne in mano,
pronta
per il brindisi.
“Dovremmo
cacciarli via”
– dice l’omone grande e grosso, ma viene zittito
proprio allora da un bacio di
Nairobi che così gli risponde - “Si, lo voglio.
Voglio diventare tua moglie”
I
due si baciano: un
bacio timido, uno sfiorarsi di labbra.
Le
mani si intrecciano e
si cercano.
La
delicatezza però cede
il passo a qualcosa di più.
Ora
nel loro toccarsi,
sfiorarsi e annusarsi pesa il desiderio, la passione.
Inutile
contenere il
sentimento che li unisce.
Il
bacio diventa più
lungo, le labbra si schiudono, le lingue si incontrano e giocano tra
loro.
Entrambi
iniziano a
sentire quel calore che conoscono bene e che è solo
l’inizio di qualcosa che da
lì a poco sarebbe esploso.
“Ci
sono gli altri
fuori, forse dovremmo fermarci” – gli dice lui,
riprendendo fiato.
Ma
Nairobi non si ferma,
continua a baciarlo, adesso sul collo, mentre si libera del vestito blu
che
aveva indosso.
“Ehm…
allora li caccio
via” – Bogotà sa come
terminerà quella notte e fa segno al gruppo di levare le
tende.
“Ok,
amici! Andiamocene
pure. Beviamo noi al posto loro” – commenta Palermo.
“Comunque
quello di
Nairo era un sì” – sostiene Tokyo,
strafelice per la sua migliore amica.
Mentre
la Banda si
allontana, nella camera da letto scoppia la fiamma della passione e
Bogotà e
Nairobi vivono una notte di quelle che difficilmente dimenticheranno.
C’è
un dettaglio, però,
che Nairobi non ha ancora rivelato al suo amore.
Qualcosa
che al momento
ha confidato soltanto alle sue socie della Banda.
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E’
il gran giorno.
È
tutto pronto per
festeggiare.
Le
nozze di Sergio e
Raquel sono memorabili. La Banda partecipa e si commuove, mentre
Bogotà e la
sua futura sposa immaginano già quando saranno loro a dirsi
Sì per sempre.
Ed
è proprio quando il
parroco pronuncia le parole “Vi dichiaro marito e
moglie” , a cui seguono gli
applausi dei presenti, che Nairobi si alza in piedi, guarda il compagno
e gli
dice – “Sono incinta!”
Qualcosa
sta per
cambiare nelle loro vite, finalmente i desideri di una donna che ha
tanto
sofferto diventano realtà. E tutto questo non può
che essere solo l’inizio di
una nuova avventura. Adesso c’è molto di
più in gioco di milioni di euro o di
oro fuso… da lì in avanti si punta alla vera
felicità!
NOTA
AUTRICE:
Il titolo della
one-shot è ripreso da una canzone spagnola
che Miguel Bosé cantò con Laura Pausini.
Inserisco qui il link per chi
volesse ascoltarla: https://www.youtube.com/watch?v=3Tz00ZtjzN4
Besos a todos