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Autore: Prettybene9816    28/02/2021    0 recensioni
I protagonisti sono diversi, ma è consigliato leggere prima i sequel per capire meglio i protagonisti.
All'interno del libro ci saranno vari protagonisti, altre storie che vi illustrerò mano a mano. Iniziamo con la prima coppia:
Flora non ha scampo, Khalil, il suo stalker dall'età di 14 anni, ha un obiettivo...vuole umiliarla, distruggerla, farle passare l'inferno, vuole che strisci per terra come un animale, vuole denudarla di emozioni, anima e vita.
Lei si sveglia in una stanza buia ed estranea, non sa cosa possa succedergli, e chi o perchè le stanno facendo ciò, ma lei è forte, furba e caparba...sa che quello è il suo inferno, ma meglio regnare all'inferno che servire in cielo.
Seconda coppia:
Jamal è testardo, Swarna è volubile, Jamal è burbero, Swarna è affabile, Jamal è arrogante, Swarna è timida, Jamal non prova più emozioni, Swarna dà il cuore alle persone, Jamal ama il potere, Swarna ama la semplicità, Jamal vuole tutto, Swarna non vuole nulla...cosa hanno in comune?
Jamal ha perso il suo migliore amico Farid, Swarna ha perso sua sorella Bekka...ogni responsabilità sulla bambina appena nata dall'unione di Farid e Bekka ricade su di loro, sono di colpo genitori e non si sopportano a
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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"Ti ho amato prima di saperlo e forse è solo così che si ama" – P. C. Freitas ALICE'S POV: PASSATO. "Questi sono gli ultimi" dice mamma posando due scatoloni. Rakib dietro posa delle sedie e si asciuga la fronte con la mano. "Forza, andiamo in cucina che avevo messo in frigo della limonata" Faccio per andare in cucina, ma Rakib mi prende la mano e mi trattiene...mamma sparisce dal salotto e lui avvicinandosi a darmi un bacio sulla tempia mormora "Non ci siamo dati neanche un bacetto oggi" Io arrossisco e mormoro "Se dovesse venire mamma?" "Scommetto che le piacerebbe sapere di noi" sussurra lui al mio orecchio intrecciando le mani. Spalanco gli occhi e dico "Ci ammazzerebbe!" "Dici? Possiamo provarci" "Perchè non vieni a vivere anche tu con noi? Questa casa è enorme e ci posso parlare io con tuo padre" cerco di convincerlo. "Che cosa gli diresti, sentiamo?" chiede lui divertito. "Non lo so, che ci vogliamo bene e vogliamo stare insieme" Rakib mi abbraccia attorno alla vita e chiede "Non dovremmo sposarci prima di andare a convivere?" "Dici che dobbiamo sposarci? Be', facciamolo" propongo. Lui scoppi a ridere e chiede "Sei passato dal non voler dire nulla a tua madre di noi, al chiedermi di sposarmi" "Non te l'ho chiesto, l'ho solo proposto" "Ci sposeremo, ma non così" "E come?"chiedo corrugando la fronte. "Innanzitutto dobbiamo avere entrambi 18 anni, a te mancano ancora 6 anni" Sbuffo e mormoro "6 anni? Ma sono tanti" "Non così tanti se ci pensi...noi continueremo a vederci e ti verrò a trovare sempre. Tanto con la bici ci sarà un'ora di strada" "Me lo prometti?" "Certo che sì!" dice lui baciandomi sulle labbra. "Ragazzi?" grida mamma dalla cucina. "Arriviamo!" grido rubandogli un bacio e trascinandolo con me in cucina. "Mamma è vero che bisogna avere 18 anni per sposarsi?" chiedo mentre Rakib si siede su sull'unica sedia in cucina e trascina me sopra le sue ginocchia. "Sì, perchè questa domanda? Chi si deve sposare?" chiede mamma versandoci la limonata nei bicchieri. Io e Rakib ci guardiamo complici e dico sorridendo "Nessuno..." --------------------------------------------------------------- "Mamma!" grido mettendomi la giacchetta. "Dimmi Ali!" grida mamma dalla doccia. "Vado da Rakib!" "Aspetta che ti accompagno in macchina" "No, andrò in autobus! Tu ci metti troppo e io non posso aspettare" "Per le 20 a casa per favore" "Si sì!" dico prendendo le chiavi di casa e uscendo. Attacco le cuffie al cellulare e vado verso la fermata dell'autobus. Ora che mi sono trasferita in viale dell'olimpo, per raggiungere il mio vecchio quartiere devo prendere due autobus...ne varrà la pena per vedere Rakib. Ultimamente non abbiamo avuto modo di vederci...lui lavora tutto il giorno da un meccanico del quartiere e la sera è stanco...più volte ha proposto di raggiungermi la sera, ma io gli ho detto che mi stava più a cuore la sua salute e che ci saremmo visti un'altra volta. I due autobus vengono velocemente e io corro verso il palazzo di Rakib, gli ho voluto fare una sorpresa e non dirgli nulla...chissà che faccia farà. Mi sono anche fermata al panificio del quartiere per comprare un pacco di brioche con le gocce di cioccolato...sono le sue preferite e le mangiavamo spesso sopra il garage. Busso alla porta e trovo il padre di Rakib che mi guarda con disprezzo...non mi è mai piaciuto suo padre a pelle. "Salve...c'è Rakib in casa?" chiedo un po' intimorita. "No, ma puoi aspettarlo dentro" dice lui spalancando la porta. Deglutisco e annuendo con la testa entro dentro. "Cu è!" grida una voce...presumo la madre. "Sta' zitta!" grida il padre facendomi sussultare. "Muori pezzo di merda!" urla lei...Rakib è costretto a sentire queste urla ogni giorno. "Posso aspettarlo anche fuori, non è un problema" dico indietreggiando. Lui invece mi spinge fino il salotto e facendomi accomodare su una poltroncina logora al buio dice "Siediti, dovevo anche parlarti di una cosa" Corrugo subito la fronte, che succede? "Mi dica" mormoro tossendo, la puzza di fumo che c'è in aria è soffocante, come fa Rakib? Lui apre la finestra scacciando del fumo con la mano e prendendo una busta, si siede al mio fianco. "Leggi" dice posando la busta sul mio ginocchio. Lo guardo stranita e chiedo "Cos'è?" "Leggi" ribadisce lui accedendosi un'altra sigaretta. Prendo la busta tra le mani e uscendo fuori un foglio, leggo cosa c'è scritto dentro. "Hanno selezionato Rakib per una squadra di calcio?! Ma è una notizia bellissima! Lui lo sa?" esulto spalancando gli occhi. Il padre annuisce e dice "Lo sa e non è stato molto felice. In realtà non ha voluto proprio saperne" "Come no? E' il suo sogno fare il calciatore" mormoro non capendo. "Dovrebbe andare a Padova e qualcosa lo tiene legato qua a Palermo, non vuole muoversi da qui" mi spiega lui. "Cosa lo tiene legato qui?" "La vera domanda è chi" dice lui guardandomi dritto negli occhi. Capisco dove voleva andare a parare. "Non vuole andare a Padova per me?" Il padre annuisce con la testa e buttando della cenere su un bicchierino di plastica dice "Lui è deciso a non lasciarti" "Ci parlerò io con lui" dico decisa. Lui scuote la testa e dice "Rakib è sotto un treno per te, sai che sta lavorando come un pazzo per potersi permettere un regalo da farti a natale? " "Ma io non voglio niente" "Ma lui te la vuole regalare lo stesso, guadagna solo 200€ al mese, ma li guadagna per te e non vuole andare a Padova, sempre per te. Capisci che si sta annullando per colpa tua?" "Io...cosa dovrei fare?" "Ci tieni a Rakib?" "Certo! Io lo amo" confesso con le lacrime agli occhi. "Lascialo andare..." Io rimango sconvolta dalle sue parole e lui aggiunge "Sei molto bella Alice, puoi avere di meglio dalla vita..." "Io non voglio lasciarlo" dico con una lacrima che scivola come lava sulle mie guance surriscaldate. "Immaginati come andrà a finire...lui non si potrà mai realizzare e ti odierà per sempre, guarda me e mia moglie" Si avvicina a me e mormora "Era una cantante con una carriera avviata...poi ha incontrato me e siamo scappati via insieme senza un euro. Non me l'ha mai perdonato questa cosa lei, me lo rinfaccia ogni santo giorno" Posa una mano sulla mia e chiede "Volete fare la nostra fine? E' questo quello che vuoi per Rakib?" "Io e lui ci amiamo...è diverso" "Ci amavamo anche noi due, l'amore non basta Alice...nella vita ciò che conta veramente sono i soldi, senza sarete costretti a vivere infelici. Rakib cosa penserà quando ti guarderà in faccia? Capirà di aver sprecato un'opportunità unica e te lo rinfaccerà a vita" Mi alzo per scappare via ma lui mi afferra per il polso e dice "Non fargli questo, non essere egoista e pensa al suo futuro se lo ami veramente Alice" Corro fuori da casa sua e scendendo al cortile, mi siedo sulle scale del nostro garage...era il posto dove ci vedevamo spesso per scambiarci qualche bacetto. Piango istericamente accovacciata lì sotto finchè sento delle voci...Rakib? "Allora? Quanto ti ha dato Sandro?" chiede una voce simile a Brian. Sandro? "50 grammi, anche se non sono certo di venderla stasera. Ho saputo che hanno arrestato Biagio" dice Rakib. Mi porto una mano sulla bocca, ha iniziato a spacciare? "Forse è meglio evitare stasera effettivamente" "Senti...te ne intendi di borse firmate?" chiede Rakib. "Che cazzo ne sono io, perchè lo vuoi sapere?" "Ne voglio comprare una ad Alice per Natale, non so quanti grammi ancora prendere per avere i soldi giusti per una borsa" Sta spacciando per prendermi la borsa a Natale? "Perchè vuoi comprarle una borsa?" "La scorsa volta siamo passati da una vetrina di un negozio e lei guardava una di queste borse con tristezza...diceva che le sue nuove compagne le hanno di ogni colore e lei se la può solo sognare. Non voglio farle mancare nulla" "Guadagneresti milioni, se solo tu andassi a Padova...sai quante borse potresti permetterti così?" "Non se ne parla, non voglio allontanarmi da lei" fa cadere la questione Rakib. "E cosa vuoi fare? Continuare a spacciare per permetterti borse firmate?" "Se sarà necessario, sì" "Sei un pazzo, vado a incontrare un cliente in piazza, vieni?" "Arrivo" dice Rakib mentre io mi porto le mani sul petto e continuo a piangere in silenzio. Non ho altra scelta. PRESENTE. "Buongiorno" mi saluta Maria Cristina sedendosi a colazione. "Buongiorno" mormori versandomi del latte. "Dormito bene?" Mi sussurra all'orecchio. Scuoto la testa, non ho fatto altro che pensare a Rakib, è stato un punto fisso questa notte...in realtà tutte le notti. "La madre superiora vuole parlarti" mi comunica facendo una smorfia. La faccio anch'io e chiedo "Vorrà cacciarmi dal convento?" "Non penso, ma vorrà sicuramente chiarire la questione di ieri sera. Sai che dobbiamo lasciare all'esterno tutte le preoccupazioni, non possiamo avere legami affettivi fuori e ieri sera Rakib ha dato spettacolo" Mi porto una mano sulla fronte, ancora ho in testa che rimbomba la sua voce mentre grida "Ti amo" Deglutisco e chiedo "Cosa mi suggerisci di dire" "La verità, tutta la verità" Mi guarda e dice alzando una sopracciglio "Anche quella verità" Capisco che si riferisce alla promessa. "Credi?" "Ti consiglierà al meglio, vedrai" Annuisco con la testa e mangiucchio una fetta biscottata "Va bene, allora vado" "E la colazione?" Chiede Maria Cristina. "Fatta" dico indicando la fetta biscottata. "Alice!" Esclama lei divertendomi. "Ne prendo un'altra solo perché sei tu" dico allungandomi a prendere una fetta biscottata e baciando sulla guancia Maria Cristina. Faccio spazio a un'altra sorella che entra a mensa e salgo al piano di sopra all'ufficio della Madre Superiora. Busso prima di entrare e lei mi accogliamo con un sorriso smagliante. "Accomodati figliola, accomodati" dice indicando la poltroncina bianca davanti. Mi accomodo, come da lei suggerito, e dico "Suor Maria Cristina mo ha detto che voleva incontrarmi" "Togliti questo velo di preoccupazione dal viso, voglio solo dialogare un po' con te figliola" dice lei allungando le mani sulla scrivania. Io giro i pollici e mordicchiandomi il labbro dico "Rakib non è nulla per me, non ho nessun legame con lui al momento" "Rakib...è proprio di lui che volevo parlare con te, figliola. Sai cos'ha fatto stamattina?" "No, cos'è successo?"chiedo subito preoccupata. Mi allunga una busta e dice "Aprila mia cara" Prendo la busta gialla tra le mani e perplessa apro trovando dentro un bigliettino, a occhio sembra un assegno. "Porca miseria...."mi lascio scappare tappandomi subito la bocca. Riscontro i zeri sull'assegno e alzo le sopracciglia...100 milioni di euro. "Guarda dietro" mi suggerisce la Madre Superiora. "Lasciate libera Alice in cambio" leggo deglutendo. "Io non credo che una persona pagherebbe così tanti soldi per una sconosciuta "dice lei unendo le mani. Riposo l'assegno nella busta e rimango in silenzio. Lei allunga le mani alle mie e dice con tono gentile "Figliola...questo ragazzo pensa che ti stiamo trattenendo contro la tua volontà, devi parlarci e chiarire la situazione" Scuoto subito la testa "Non posso, non voglio vederlo" "Io non capisco figliola, Rakib ci tiene tanto a te" "E anch'io a lui" mormoro abbassando lo sguardo. "E allora perché farlo soffrire ulteriormente?" "È meglio per entrambi, tra l'altro io ho fatto un voto al signore e intendo rispettarlo" "Ne ero certa" dice lei sospirando. La guardo perplessa mentre si alza per chiudere la porta e sedendosi vicino a me dice "Voglio raccontarti una storia figliola, la mia" "La sua storia?"chiedo non capendo. Lei annuisce e sorridendo dice "È molto simile alla tua, solo che tu puoi ancora cambiare il futuro. Io ormai ho perso tutto" Resto in silenzio ad ascoltarla mentre racconta "Ero molto giovane, avevo quasi la tua età ed ero promessa sposa a un ricco magnate della città" "Si è sposata?" Chiedo io curiosa. "No, ma ai tempi avevo un fidanzatino di nascosto, Ettore, il mio primo grande amore. Avrei tanto voluto sposare lui, ma non apparteneva alla classe sociale della mia famiglia e io non avevo voce in capitolo" Faccio una smorfia dispiaciuta e lei continua a raccontare "Avevo rivelato a Ettore l'imminente matrimonio, inutile dire che uscì fuori di testa, ed era pronto ad andare contro la mia famiglia pur di stare insieme a me" Sorride e alzando lo sguardo a me dice "Era molto coraggioso, un po' del coraggio lo aveva trasmesso anche a me e decidemmo di scappare prima del matrimonio. Non avevamo una meta e pochi soldi, ma avevamo noi al fianco dell'altro...non ci serviva altro" Abbassa lo sguardo e sospirando mormora "Eravamo felici d'intraprendere una nuova storia, finché dei sicari di mio padre catturarono Ettore e lo picchiarono a sangue" Porto una mano sul viso sconvolta e continuo ad ascoltare. "Lo portai io all'ospedale, era in fin di vita e feci un voto al Signore...prendi me e lascia lui" "Si riprese?"chiedo angosciata. Lei annuisce con la testa e dice "Sono entrata in convento che avevo 20 anni ed ero decisa a prendere i voti, Ettore stava bene e io avevo un debito da pagare" "Ettore è mai venuto a trovarla?" "Non ci è riuscito...al suo risveglio, mio padre lo raggiunse e gli raccontò che in realtà aveva ucciso la sua stessa figlia pur di non darla in sposa a lui. Ettore gli credette, mio padre aveva anche mostrato un video montato e... "E...?" "E si suicidò, mi arrivò una chiamata dall'ospedale...aveva stretto un cappio attorno al collo ed era morto la sera stessa" Una lacrima scende lungo la guancia e lei mormora "Corsi da lui ma era troppo tardi...se n'era andato con la speranza di riconciliarci nel cielo" "E lei?" Chiedo asciugandomi le lacrime. "Sparì dalla vita di tutti e mi rinchiusi in convento, presto capì che era questa la mia strada...il modo di stare più vicina a Ettore" "Mi dispiace così tanto" mormoro io abbracciandola. Lei mi accarezza la schiena e staccandosi chiede "Capisci perché devi risolvere la questione? Finché sei in tempo?" Io annuisco con la testa e lei chiede "Lo ami?" "Con tutta la mia anima" rispondo senza pensarci due volte. "Allora va', diglielo e vivitelo. Siamo creature fatte di tempo, potresti pentirtene un giorno" "Lui mi odia adesso" dico scuotendo la testa. "Ho visto i suoi occhi, erano molto simili a quelli di Ettore quando mi guardava. Non aver paura" "E la promessa? Il signore ha salvato Rakib, non posso rompere la promessa fatta" "Il signore ha deciso cosa ne sarà del nostro destino e questo non è il tuo" Improvvisamente la Madre Superiora riceve una telefonata e sospirando dice "Non andare, dobbiamo continuare la conversazione" Annuisco con la testa mentre lei risponde e spalanca gli occhi. "Arriviamo" si limita a dire riattaccando con fretta. "Che succede Madre?"chiedo preoccupata. "Andiamo figliola, andiamo! Non sono riuscita a salvare la storia con Ettore, salverò la vostra" "Cosa? Non capisco" "Rakib è all'ospedale" dice lei afferrandomi per le spalle. "Andiamo!" aggiunge aprendo la porta. Corriamo fuori e io chiedo "Cos'è successo? Perchè è all'ospedale!" "Il padre è stato coinvolto in un'incidente" Cosa? Merda! "Sali figliola, guido io!" grida lei salendo in una fiat 500. "Non sarebbe meglio che..." faccio per dire ma partiamo a tutto gas. RAKIB'S POV: PASSATO. "Rakib!" grida baba dal salotto. "Si?"chiedo mescolando il riso in pentola. "Vieni, devo darti una cosa" Corrugo la fronte e abbassando la fiamma, esco dalla cucina. "Che cos'è?"chiedo quando mi allunga una scatolina. "E' di tuo nonno, ho deciso di regalartela" Apro la scatolina e trovo una medaglietta. "Tuo nonno era un comandante della polizia molto competente...tutti quelli del villaggio gli portavano rispetto, i più poveri ci portavano cibo a casa per ringraziare nonno del suo lavoro" Prendo in mano la medaglietta e accarezzandola chiedo "Come mai vuoi darla a me?" "Nonno l'aveva data a me con la promessa di portare avanti il suo lavoro, di essere sempre onesto e aiutare il prossimo. Io non sono riuscito neanche a prendermi cura della mia famiglia, spero che ci possa riuscire almeno tu" Alzo lo sguardo su di lui che espira del fumo e mormoro "Non è vero...se abbiamo un tetto sotto la testa, lo dobbiamo a te" "Ho fallito figliolo, ho fallito con te e con tua madre. Non è così che immaginavo andassero le cose" Mi siedo ai suoi piedi e mormoro "Non sei un esempio da seguire, ma non hai mai mollato e ci sei sempre stato vicino" "Non diventare come me Rakib...accetta la borsa di studio per Padova, sei un ragazzo talentuoso...diventerai un grande calciatore" "Non posso, ne abbiamo già parlato." Baba, dopo tanto tempo, mi accarezza la testa e dice "Forza, chiama tua madre per cenare" Annuisco con la testa e alzandomi, vado in cucina per spegnere i fornelli e scolare il riso. "Mama" la chiamo da fuori la porta. Non risponde e io do per scontato che stia dormendo...lo fa sempre: beve, fuma, fuma, fuma, mangia qualcosa e dorme fino a metà giornata. "Dorme" dico a baba servendo il riso in bianco. Lui annuisce e ci mettiamo a mangiare in silenzio. Lavo i nostri piatti e porto il piatto di riso in camera di mama. Busso prima di entrare, ma non sento nulla...starà ancora dormendo? "Mama?" Entro e faccio una smorfia per la puzza di fumo, abbasso lo sguardo a della polvere sul comodino e spalanco gli occhi. Il piatto di riso mi cade dalle mani e corro in camera per controllare se la cocaina è ancora nella tasca della giacca. "Merda!" impreco non trovandola. Corro in camera e salendo sul letto logoro prendo tra le braccia mama. "Baba! Mama sta male!" urlo scuotendola tra le braccia per svegliarla. Non si sveglia...noto che neanche respira. Ha il volto cadaverico, le labbra viola ed è fredda...sto per vomitare per la nausea. Con le mani tremanti afferro lo specchietto e lo metto sotto il naso, niente. "Baba!" urlo prendendo tra le braccia mama. La porto in salotto e baba spalanca gli occhi...ha realizzato qualcosa che io non voglio realizzare per niente. "Chiama l'ambulanza!" grido posandola sul divano e correndo a prendere dell'acqua, magari è solo svenuta. "Rakib" mi chiama baba seguendomi in bagno. "Che ci fai qui! Chiama l'ambulanza!" "Rakib, figliolo...." "Baba!" "Rakib, non serve..." "No!" urlo straziante. "E' morta, non vedi?" "Chiama l'ambulanza!" gli grido in faccia. Lui mi abbraccia e io urlo a squarciagola "No!!" "Ci sono io..." mormora baba mentre io cado per terra e mi porto una mano al petto, mentre sento il suono delle sirene. Ma come...alzo lo sguardo e vedo gli occhi gonfi di lacrime di baba, sapeva già che era morta. "Vado a togliere la droga" dice lui alzandosi per poi ripiegarsi e mettermi le mani sulle spalle "Forza ragazzo, ci siamo solo io e te adesso. Forza" Mi porto le mani in testa e sussurro in un filo di voce mentre mordo il braccio "Mama no...." PRESENTE "Figliolo" mormora baba sul lettino in fin di vita.. Stavo giocando a una partita quando mi hanno detto dell'incidente e mi sono precipitato qui. Chiudo la porta alle mie spalle e mi avvicino. "Che cosa hai fatto?"chiedo scuotendo la testa. "Hai detto ai giornalisti che è un incidente?" "Sì, chi diavolo ti ha sparato!" "Non ha importanza adesso" "Stai scherzando? Il dottore ha detto che hai poche ore di vita!" esclamo agitando le braccia. "Avevo dei debiti in sospeso" "E perchè non li hai pagati! Ti mando soldi ogni mese!" "Sai che non sono mai stato bravo a gestire i soldi" Mi porto una mano sulla fronte e dico "Non permetterò che tu muoia" "Non puoi controllare il mio corpo, non è una cosa che si può comprare la salute" Mi porto le mani in testa e scuoto la testa "Non ti vedo da anni e adesso..." Lui allunga la sua mano per prendere la mia e mormora "Va bene così, sono stanco di vivere questa vita" "E mi lasci così?"chiedo alzando lo sguardo col magone. "Non ci sono mai stato io" ammette baba. Scuoto la testa e mormoro "La cartolina al compleanno c'era sempre però" Baba ridacchia con difficoltà e dice "Sei così buono che ti accontenti anche di una cartolina, sei nipote di tuo nonno" "Sono figlio di mio padre" dico prendendo la mano. "Mi vergogno tanto io...voglio che tu sappia che sono molto orgoglioso della strada che hai intrapreso" Sorrido e dico amaramente "Io no...non sono orgoglioso di me stesso" "Perchè mai? Hai ottenuto tutto dalla vita" Scuoto la testa "Lo sai che ho ucciso io mama, se non avessi incominciato a spacciare..." "Non lo dire neanche per scherzo, tua madre era fuori controllo...stava male già da un pezzo" "Io non lo so...mi sarei dovuto occupare di più di lei" "L'hai fatto. Lei ti amava tanto, lo sai?" "Non lo so..." "Ti amiamo tutti, è impossibile non amarti" Io continuo a scuotere la testa "Non ho ottenuto niente in realtà...mama è morta, non ho badato a te..." "Sono grande e vaccinato io, non devi farti carico di me" "Non lascerò che tu te ne vada così" "Rakib...sto molto male, solo un miracolo ci vorrebbe" "Non lasciarmi" supplico prendendogli le mani. "Non sarai solo...Alice sarà sempre con te" "Alice...non c'è più" dico leccandomi le labbra. Lui inizia a respirare affannosamente e mormora "Devo liberarmi di un peso prima" "Di cosa parli?" "Figliolo...c'è una cosa che devi sapere" mormora guardandomi negli occhi. "Non ti affaticare, non...." "Alice ti ha sempre amato" Scuoto la testa "Non sprecare fiato per lei per favore" "Padova" mormora lui con difficoltà. "Padova?" chiedo non capendo. La macchina attaccata al suo braccio inizia a fare strani rumori e grido ai dottori di entrare, ma baba mi stringe la mano e sussurra "Quella volta...quel pomeriggio era venuta a farti una sorpresa" "Baba non parlare! Non ti affaticare, ti prego!" "No, ascoltami! Alice...non voleva lasciarti, gliel'ho chiesto io di farlo" "Cosa?"chiedo sperando di aver capito male. "Una settimana prima che morisse tua madre...lei era venuta a farti una sorpresa, ti amava tanto e voleva aspettarti. Le ho fatto leggere la lettera della tua ammissione a Padova" I dotti entrano in stanza e si precipitano su baba mentre lui socchiude gli occhi e stringendo le mie dita sussurra "Le ho detto di lasciarti andare se ti amava veramente...lei ti ha sempre amato, l'ha fatto per il tuo bene" I dottori mi spingono di lato e io mi appoggio alla parete sotto shock. "Carica!" grida un dottore mentre io corro fuori dalla stanza in cerca d'aria. I giornalisti mi adocchiano subito e io correndo alle scale anti-incendio, vado fino al tetto...spalanco le porte e corro fino al cornicione. "Una settimana prima che morisse tua madre...lei era venuta a farti una sorpresa, ti amava tanto e voleva aspettarti." "No no! no!" urlo abbassando lo sguardo alle macchine sotto di me. "Le ho fatto leggere la lettera della tua ammissione a Padova" "Ahhhhh! Ahhhhhh! Ahhhhhhhhhh!" urlo a squarciagola. Tutti quei anni persi...tutto quel tempo a pensare che mi odiasse, che non fossi abbastanza, che non mi amasse. "Le ho detto di lasciarti andare se ti amava veramente...lei ti ha sempre amato, l'ha fatto per il tuo bene" La vista inizia a sfocare e mi gira la testa...ho il flash di Alice che grida di odiarmi, di andarmene e io, ferito, me ne andavo veramente...è stata costretta a farlo? Mi amava allora? Mi porto una mano sulla fronte sentendomi male e perdo l'equilibrio...sotto di me c'è il nulla e cado in avanti, è un attimo. SPAZIO AUTRICE: IL PROSSIMO CAPITOLO SARA' L'ULTIMO CAPITOLO DELLA COPPIA RAKIB E ALICE, XOXO BENI.
   
 
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