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Autore: Prettybene9816    28/02/2021    0 recensioni
I protagonisti sono diversi, ma è consigliato leggere prima i sequel per capire meglio i protagonisti.
All'interno del libro ci saranno vari protagonisti, altre storie che vi illustrerò mano a mano. Iniziamo con la prima coppia:
Flora non ha scampo, Khalil, il suo stalker dall'età di 14 anni, ha un obiettivo...vuole umiliarla, distruggerla, farle passare l'inferno, vuole che strisci per terra come un animale, vuole denudarla di emozioni, anima e vita.
Lei si sveglia in una stanza buia ed estranea, non sa cosa possa succedergli, e chi o perchè le stanno facendo ciò, ma lei è forte, furba e caparba...sa che quello è il suo inferno, ma meglio regnare all'inferno che servire in cielo.
Seconda coppia:
Jamal è testardo, Swarna è volubile, Jamal è burbero, Swarna è affabile, Jamal è arrogante, Swarna è timida, Jamal non prova più emozioni, Swarna dà il cuore alle persone, Jamal ama il potere, Swarna ama la semplicità, Jamal vuole tutto, Swarna non vuole nulla...cosa hanno in comune?
Jamal ha perso il suo migliore amico Farid, Swarna ha perso sua sorella Bekka...ogni responsabilità sulla bambina appena nata dall'unione di Farid e Bekka ricade su di loro, sono di colpo genitori e non si sopportano a
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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La complicità è condividere lo stesso sorriso senza vedersi e lo stesso pensiero senza parlarsi. SWARNA'S POV: "Questo dovrebbe essere l'indirizzo" mormoro entrando nell'edificio. "Salve, cercavo Caterina D'amato. Dovrebbe essere in quest'edificio il suo ufficio" dico ricontrollando il biglietto da visita che aveva dato a Jamal. "Sì, al quarto piano" "Grazie, gentilissima" dico alla receptionist procedendo verso l'ascensore. Clicco per il quarto piano e aspettando che le porte si aprano, ricontrollo il registro chiamate. Ancora nessuna traccia di Jamal. Esco appena le porte si aprono e procedendo per il corridoio stretto, svolto a destra e finalmente trovo il suo ufficio. Suono e mi aggiusto la giacchetta che mi sono messa per essere più elegante, fuori si muore di caldo, ma dettagli... "Salv..."si ferma appena realizza chi sono. "Salve" dico io sorridendo. Lei deglutisce a disagio e io allungando la scatola di cioccolatini mormoro "Un dono per lei" "Oh ehm...grazie" dice l'assistente decidendo di essere educata. Rimaniamo a guardarci in silenzio e in imbarazzo, finchè io mi sblocco e chiedo "Posso parlarle un attimo?" "Io non credo che..." "Solo cinque minuti, non un minuto di più" la interrompo. Lei sospira, ma si scosta e mi fa entrare. Entro dentro e noto che l'ufficio è ancora in costruzione, ci sono molti scatoloni, scale, sacchi...non so dove mettere i piedi. "Prego" mi dice spolverando velocemente una sedia. "Grazie"dico accomodandomi. Continuo a guardarmi attorno e chiedo "L'ha acquistato da poco?" "Sì, bisogna fare dei lavori...sono sola e devo perderci un po' di tempo" "C'è elettricità?" "Ancora no, devo trovare un buon elettricista" "Conosco una persona che può fare al suo caso...è meccanico, ma penso che possa capirci qualcosa" "Oh grazie, ma non ce ne sarà bisogno. Farò da sola" "Sarebbe un aiuto gratuito, il mio amico non è il tipo di persona che prenderebbe dei soldi per aiutare qualcuno" "Mi sentirei solo in debito, grazie per il pensiero comunque" Accavallo le gambe e mormoro "Io...sono venuta per spiegarle quello che è successo" "Ho già fatto rapporto al mio superiore" taglia corto lei. "Oh...ok" dico abbassando lo sguardo. Speravo di poterla convincere a non parlarne con nessuno. "Io...mi dispiace di averla presa in giro, vogliamo solo formare un famiglia per Bella. Non ci amiamo, ma amiamo più di ogni altra cosa Bella. Mi dispiace tanto, tolgo il disturbo" Faccio per alzarmi, ma lei dice "Suo marito l'ama" "Come?"chiedo girandomi perplessa. "Io...non penso che non ci sia qualcosa tra voi. Ho visto come vi guardavate o come lui guardava lei...c'è una chimica pazzesca tra voi, così forte che anche una sconosciuta può percepirlo" Mi risiedo e buttando la borsa per terra, mi porto le mani sul viso. "Ho letto la vostra storia, so che non è facile per voi..." "Non lo è...per niente. Aspettavamo il giorno in cui foste venuti, avevamo tutto in pugno, tutto sottocontrollo...per la nostra Bella" Mi asciugo una lacrima e mormoro "Mi scusi, non era mia intenzione venire qui e fare una sceneggiata. E' che ho litigato pesantemente con Jamal, ho dormito in hotel e non so che fare per rimettere le cose apposto, se qualcuno dovesse toglierci Bella, non me lo perdonerei mai" "Non sarà così" dice lei improvvisamente facendomi alzare lo sguardo a lei. "Ho solo segnalato che avevo dei dubbi sulla vostra coppia, non ho scritto che in realtà fingevate" "Cosa? Sta dicendo sul serio?" Lei annuisce con la testa e mormora "Dovreste lavorare sulla vostra coppia, si vede che ci tenete, ho voluto darvi una chance" "Oh signore! Lei è un angelo, grazie! Grazie!" dico sporgendomi ad abbracciarla. Lei s'imbarazza e sorridendomi mormora "Ora siete nelle mani del mio supervisore, è molto severo, vi avverto..." "Passerà stasera?" "Vi controllerà tutto il giorno" "Oh cavolo...ma può farlo?" "Deve farlo" "Per quanto tempo ci controllerà?" "Almeno per un mese, poi gli incontri saranno meno frequenti" "Io la ringrazio...non saprei davvero cosa avrei fatto se ci avessero revocato la potestà genitoriale" "Possono ancora farlo" mi ricorda lei. "Giusto...grazie per i consigli preziosi e per tutto..." "Vi capisco...anche mia sorella è morta lasciando dei bambini, per fortuna loro hanno il padre in vita, ma non sarà mai lo stesso" "Mi dispiace tanto per sua sorella...è morta di recente?" "Due anni fa in un'incidente stradale, guidavo io" "Si è salvata per fortuna" "Sì...ancora devo capire il perchè" "Per salvare Bella" "Può darsi" dice lei frugando nella sua borsa per poi uscire un bigliettino. "Questo è il numero del nuovo ispettore" "Sandro Ferrantello" leggo il suo nome. "Vi chiamerà per un colloquio, siate pronti per ogni evenienza" "Ho capito, grazie mille" "Per qualsiasi cosa mi contatti, farò del mio meglio per aiutarla" "Grazie di cuore, vado a riferire queste nuove novità a Jamal. Ci sentiamo presto?" chiedo alzandomi. "Sì, buona fortuna per tutto" dice lei alzandosi e porgendomi la mano. Rifiuto la mano e l'abbraccio sorprendendola. "Grazie ancora, siamo tutti in debito" "Non ce n'è bisogno...è il mio lavoro. Ti accompagno alla porta" Arrivo all'ingresso e ringraziandola ancora, esco fuori dal suo ufficio. Scendo rapidamente le scale e chiamo Jamal. Rifiuta la chiamata e io sospiro, sarà ancora furioso con me. Esco dall'edificio e mettendomi alla fermata dell'autobus, aspetto un bus per andare da Jamal. Ci metto un'oretta, ma arrivo a destinazione e mi sorprendo dell'enorme edificio che si presenta ai miei occhi. Sarà tutto di Jamal? Escono da lì delle ragazze bellissime con borse firmate e ridendo, vanno verso le loro macchine. Le osservo sorpresa e mormoro tra me "Lavora con queste modelle?" Sospiro ed entrando nell'edificio, vado subito alla reception. "Salve, cercavo il signor Sabil" dico al ragazzo della reception. "Chi lo cerca?"chiede lui alzando la cornetta. "Ehm...la moglie" "Moglie?"chiede anche lui sorpreso. Già, moglie... "Sì" mi limito a dire a disagio. "Un attimo solo" dice lui mentre io faccio un passo all'indietro e mi guardo attorno. "Oh, mi scusi" dico andando a scontrare contro un uomo in giacca e cravatta. Lui mi fa un cenno un po' infastidito e tira dritto. Sono tutti così presuntuosi in questo posto? "Pronto signore, ho alla reception la signora Sabil. La faccio passare?" Alzo lo sguardo al ragazzo mentre mordendosi il labbro dice "Sì, dice di essere sua moglie" "Swarna" gli dico piano. "Swarna" riferisce lui. "Va bene, non la faccio passare" Aspetta, cosa? "Buona giornata" dice lui riattaccando per poi borbottare "Non la vuole ricevere" "E perchè? E' impegnato?" "Non saprei, non mi ha fornito dettagli" "E' importante" cerco di convincerlo. "Gli ordini sono questi signora, può provare a chiamarlo" "Non risponde al cellulare" "Non so come aiutarla allora" dice lui sedendosi. Sbuffo e ringraziandolo, esco fuori dall'edificio. Mi guardo attorno quando all'improvviso vedo una macchina uscire da un sottopassaggio e l'uomo con cui mi sono scontrata prima all'interno del veicolo. Mi sporgo per vedere il sottopassaggio e realizzo che la sbarra è ancora alzata. Corro prima che possa riabbassarsi e facendo attenzione a scendere il sottopassaggio, raggiungo il garage. E' enorme ed è molto illuminato, solo qui andranno via migliaia di euro di bolletta per la luce. Nel nostro palazzo c'è un ascensore che collega il garage all'edificio, magari se prendessi l'ascensore da qui, riuscirei a raggiungere l'ufficio di Jamal senza farmi vedere. Vado alla ricerca di un ascensore e per fortuna lo becco in fondo...corro e prenotandolo, entro dentro. E' stato più facile di quanto pensassi. "Che piano?"penso ad alta voce. Premo per il quindicesimo piano, l'ultimo. L'ascensore sale veloce e una volta aperte le porte, esco da lì. "Wow..."mormoro entrando in un piano molto sofisticato. "Salve" saluto la guardia accanto all'ascensore che mi guarda stranito. Faccio per avanzare alla ricerca di Jamal, ma la guardia mi ferma. "Signorina?" "Sì?"chiedo girandomi e fingendomi disinvolta. "Ha un appuntamento?" "Ehm...sì, sì certo" "E' una giornalista?" "Una specie...ora vado, sono in ritardo" dico rigirandomi e scappando via. "Signorina" mi richiama lui. "Sì?"richiedo sudando freddo. "Mi può mostrare il suo badge?" "Bagde?"chiedo non capendo. "Agli estranei viene fornito un bagde per accedere ai piani alti, mi può mostrare quello che le hanno fornito per incontrare il signor Sabil?" "L'ho lasciato in macchina, non pensavo che potesse essere utile" replico indietreggiando. "Glielo forniscono in reception" dice lui perplesso. "Ah ehm...sì, mi faceva una certa irritazione e..."scappo letteralmente a gambe levate. "Intruso al quindicesimo piano, bloccate tutte le uscite" dice lui al walkie talkie inseguendomi. "Merda..."mormoro correndo il più veloce possibile. Trovo una porta e aprendola di scatto, entro dentro la stanza e richiudo la porta allontanandomi. Mi giro e vedo un sacco di persone riunite a un tavolo, ma passa solo un secondo quando la guardia irrompe nella stanza e grida puntandomi una pistola "Tutti a terra, lei in ginocchio e mani in alto!" Sento le persone dietro di me mettersi di scatto per terra, mentre io cado in ginocchio alzando le mani e la guardia mi ammanetta di scatto. "Che cazzo sta succedendo?" grida una voce inferocita. Ci giriamo tutti e finalmente trovo Jamal. "Che diavolo ci fai qui?"chiede lui parandosi di fronte a me. Faccio per rialzarmi, ma la guardia mi rimette in ginocchio e io ringhio contro di lui. "Signori, scusatemi per l'imprevisto. Possiamo continuare tra dieci minuti?" chiede Jamal mentre tutti si rialzano e scappano via dalla stanza. "Le tolga le manette" borbotta Jamal alla guardia mentre torna a sedersi a capotavola. "Signore...la conosce?"chiede la guardia perplesso. "Purtroppo ci sono sposato" risponde Jamal sbuffando. Fulmino con lo sguardo la guardia che mi toglie di scatto le manette, ma mi fa segno che mi tiene di vista. Anche la guardia va via e io rialzandomi finalmente, ringrazio Jamal. "Cosa cavolo ti è saltato in mente Swarna? Hai dato spettacolo!"chiede invece lui per niente cordiale. "Tu non mi volevi ricevere e non mi rispondi alle chiamate, ho dovuto" "Magari non voglio nè vederti nè sentirti, ci hai pensato?" sibila Jamal. Che antipatico. "Posso?" chiedo indicando la sedia. "No" Sbuffo e mi siedo lo stesso accanto a lui. "Sono andata ad incontrare la D'amato" rivelo accavallando le gambe. "E ho delle belle notizie" dico subito dopo. "Ovvero?" chiede lui allentandosi di poco la cravatta. "Non ha detto la verità all'ispettore la D'amato, ha solo detto che aveva dei dubbi sulla nostra coppia perchè ci ha visti distaccati e freddi" "Non ha detto che è tutto finto?" "No! Ha detto che..." Suona all'improvviso un telefono e Jamal alzando la cornetta dice "Un attimo solo, pronto?" "Come?"chiede subito dopo corrugando la fronte. "Non conosco nessun Sandro Ferrantello" Spalanco gli occhi e sussurro "Il nuovo ispettore! Prendi la chiamata!" "Cosa?"chiede lui scostando di poco la cornetta. "L'ispettore! Si chiama così!" esclamo. Lui spalanca gli occhi e riavvicinando la cornetta all'orecchio dice "No anzi, passamelo. Ci sono" "Metti in vivavoce" mormoro io mentre lui esegue e sentiamo presto "Signor Sabil?" "Signor Ferrantello, è un piacere sentirla!" esclama Jamal. "Lei mi conosce?" "Sì" "NO!" mimo io scuotendo la testa. "Cioè...forse, ho avuto un cliente col suo stesso nome" dice Jamal salvandosi in corner. "No, sono l'ispettore Sandro Ferrantello. La mia assistente Caterina D'amato ha fatto un sopralluogo ieri sera a casa vostra, me lo conferma?" "Sì, confermo" "Ottimo, possiamo fissare un appuntamento insieme a sua moglie per discutere su quanto riportato dalla signorina D'amato?" "Ok, mi dica lei quando" "Al più presto" "Tra mezz'oretta dovrei liberarmi dal lavoro" "Sua moglie?" "E' qui con me" dice Jamal alzando lo sguardo a me. "Lavorate insieme?" "No, è venuta a trovarmi" "Capisco. Tra mezz'ora è perfetto, vi aspetto in ufficio" "L'indirizzo?" "Via Saverio Scrofani 12" Scrivo immediatamente l'indirizzo, mentre Jamal saluta l'ispettore e riattacca. "Devo far rientrare tutti e concludere la riunione, mi aspetti nel mio ufficio nel mentre?"chiede Jamal digitando frettolosamente nel suo macbook. "Dove si trova?" "Roberto te lo mostrerà" "Roberto?" "La guardia" "Quello che mi ha ammanettato poco fa?" "Sì" "Non mi fido di lui" "Lui ha solo fatto il suo lavoro, ora esci per favore. Non ho tempo da perdere" Sbuffo e rialzandomi, esco fuori dalla sala riunioni. "Jamal vi vuole dentro" comunico ai dipendenti che aspettano fuori. Tutti entrano guardandomi con sorpresa e scorro tr queste un sacco di ragazze giovanissime e alla moda. Saranno tutte agenti immobiliari? "Roberto?"chiedo alla guardia che mi guarda ancora scettico. Lui si limita a fare un cenno e io dico "Jamal mi ha chiesto di aspettarlo nel suo ufficio, può mostrarmelo?" "Prego" cede lui superandomi. Lo seguo per un corridoio lunghissimo e svoltando a destra, entriamo in un ufficio interamente di legno con diverse finestre che danno luce naturale allo studio e una certa austerità al posto. "Grazie" dico mentre indico un bancone di lato alla sua porta e chiedo "Di chi è?" "La segretaria, al momento è in congedo di maternità" "Oh capisco..." Lui fa un altro cenno e richiudendosi la porta alle sue spalle, mi lascia sola dentro quest'enorme studio. Non c'è neanche un filo di polvere, penso passando un dito su un mobilio di legno pregiato. Mi levo la giacca e posando la borsa su un divanetto di pelle, vado a sbirciare sulla sua scrivania. Mi siedo sulla sua poltroncina comodissima e sorrido subito nel vedere una cornice con una foto di Bella e...aspetta, ci sono anch'io. Mi ricordo di questo momento...era notte fonda e Bella non voleva dormire, gattonava ovunque per la stanza e io cercavo di acciuffarla, non ricordavo che Jamal avesse il cellulare con sè. Nella foto Bella sorride alla camera con una manina in aria, come per prendere il cellulare di Jamal e io dietro che sorrido mentre la prendo per la vita. Mi ritrovo a sorridere come una stupida...magari è un caso che ci sia anch'io nella foto. Rimetto a posto la cornice e prendo in mano un'agenda...è pienissima di appuntamenti e post it, che disordine. Mi rialzo dalla poltroncina e giro per lo studio, analizzo i quadri appesi, guardo fuori dalla finestra, apro anche un mobiletto pieno di alcolici e decido di provare uno di questi. Ne verso un goccetto in un bicchiere di cristallo e bevendo in un sorso, mi ritrovo a sputare ovunque. "Oh merda" borbotto correndo a prendere un fazzolettino e pulendo il disastro sul parquet. "Che robaccia" dico con una smorfia. Mi rialzo quando all'improvviso sento il telefono squillare...che faccio? Lascio stare limitandomi a sedermi, perché ho già fatto troppo danno, ma il telefono non smette di squillare e io ne ho abbastanza. "Il signor Sabil è impegnato in una riunione, la prego di riprovare più tardi" dico riattaccando subito dopo. Il telefono continua a squillare e riprendendo dico "Pronto?" "Chi parla?" Chiede dall'altra parte. "Chi è lei?" Replico io. "Sono Priscilla, una sua cara amica" Priscilla quella del Babilonia? "Il signor Sabil è occupato" "Parlo con la segretaria? Sapevo che fosse in congedo di maternità " "Sono la moglie" "La moglie?" "Sì" "Ma io non sapevo di..." "Richiami più tardi, arrivederla" borbotto riattaccando. Come si permette a chiamarlo in ufficio? La porta dell'ufficio di apre ed entra Jamal impegnato in una conversazione al cellulare. Mi fa segno di levarmi dal suo posto e sedendosi, scrive qualcosa nell'agenda. "Ho capito, a dopo" Riattacca e continuando a scrivere, non mi rivolge la parola. Il telefono dell'ufficio squilla nuovamente e lui prende. "Pronto?" Oh no... "Priscilla...che succede?" "Come fai a sapere che sono sposato?" Chiede lui alzando lo sguardo a me. Gli sorride mentre lui sbuffa e dice "Non importa adesso, perché mi hai chiamato?" "Risolveremo stasera, adesso sono impegnato." Si limita a dire riattaccando. "Perché hai preso la chiamata?" Mi riprende subito. "Pensavo che potesse essere importante" dico girandomi pollici. "Qua non siamo a casa, non puoi fare come ti pare. Hai bisogno del mio permesso per toccare qualsiasi cosa" Mi guardo attorno e sorrido, menomale che ci ho pensato prima. "Bello l'ufficio comunque" dico cercando di cambiare argomento. "Non cambiare argomento" Eccolo. "Si, scusami. Non avrei dovuto rispondere" "No, non avresti dovuto. Muoviti, dobbiamo andare" Recupero all'istante giacca e borsa e lo seguo fuori, mentre lui passa dal punto in cui ho fatto cadere l'alcool e chiede "Perché c'è un forte odore di whisky?" "Andiamo o faremo tardi" dico io superandolo e uscendo dall'ufficio. "Dove vai?" Chiede lui indicandomi la strada opposta. "Oh...credevo che fosse di qua" borbotto ritornando indietro. "Già" dice lui facendomi fare un'altra smorfia. Che antipatico. "Come hai fatto ad arrivare fino a questo piano?"chiede lui prenotando l'ascensore. "Sono scesa in garage dal sottopassaggio e preso l'ascensore fino a qui" "Dovrei mettere qualche guardia anche in garage" riflette lui a voce alta entrando. Io intanto ricevo una chiamata ed entrambi vediamo sullo schermo che è da parte di Leonardo. Rifiuto e rimetto il cellulare nella borsetta. "Non rispondi?" Chiede Jamal fingendosi incurante mentre le porte si chiudono. "Più tardi" "Non vuoi rispondere davanti a me?" Lo fulmino con lo sguardo "perché non dovrei davanti a te?" "Non lo so, dimmelo tu" "Non è come pensi, poi andrò a prendere un caffè con lui e ci aggiorneremo di presenza" "Tu non prendi il caffè " "E allora lo prenderà lui." Perché deve fare così? "Dormirai anche stanotte da lui?" "No, in hotel. Come ho fatto la scorsa notte" "Non hai dormito da lui?" "Non mi sembrava il caso..." Vedo riflesso sulla parete Metallica un sorriso che spunta piano sul volto di Jamal e scuoto la testa un po' divertita. Le porte si aprono e andando verso la sua macchina, entriamo e partiamo subito. "Sai la strada?" Chiedo prendendo Google Maps. "Sì, è qua vicino" "Non hai bisogno di aiuto?" "No, non ho mai avuto bisogno di aiuto" dice lui facendo corrugato la fronte. Cosa voleva dire? "Che voleva Priscilla?"chiedo io invece curiosa mentre mi riavvio i capelli. "La coreografa si è slogata una caviglia" "Oh...mi dispiace, come faranno ora?" "Potresti sostituirla tu, almeno finché non torna" "Davvero?" Chiedo spalancando gli occhi. "Non è quello che volevi? Ballare?" "Si!" "Allora il posto è tuo" Resto a fissarlo di profilo mentre svolta a destra e suona ad una macchina, non posso credere che abbia pensato a me per l'incarico. Ero convinta che mi odiasse. "Per quanto tempo?" "Almeno per un mese e mezzo" Se è un sogno, non svegliatemi mai! "Grazie! Sono così felice!" "Te l'avevo promesso...siamo arrivati, scendi" dice lui parcheggiando. Saltella per tutto il tempo felice ed entrando nell'ufficio dell'ispettore Ferrantello, lo aspettiamo in una sala d'attesa. "Sei nervosa?" Chiede lui muovendo in continuazione la gamba. "Un po', tu?" "È una cosa seria, non vorrei fare altri passi falsi" "Andrà tutto bene" cerco di tranquillizzarlo io. "Signri Sabil?" Chiede una donna sulla cinquantina. "Sì " diciamo in coro alzandoci. "Prego, l'ispettore vi aspetta" "Grazie" mormoro seguendo la donna. Entriamo nello studio e ci presentiamo subito all'ispettore Ferrantello. È un uomo sulla sessantina basso, pochi capelli bianchi, occhiali neri e per niente caloroso. "Prego" dice lui facendoci sedere. "Daniela, fai venire Gong" aggiunge rivolgendosi alla donna che ci ha accolti. "Subito" dice lei ritirandosi. "È stato facile raggiungere l'ufficio?" Chiede lui sfogliando un fascicolo. "Sì, abbastanza. La mia holding è qua vicino" "Ottimo, non perdiamo tempo e passiamo a cose serie adesso" Ci accomodiamo mentre lui continua a dire "È a rischio l'adozione della bambina. Il nostro compito è quello di assicurarci che la bambina possa crescere in un ambiente sereno e al sicuro, da quanto riportato dalla signorina D'amato ci sono delle incomprensioni fra voi e vi siete sposati da poco. Diciamo che la situazione è molto critica, anche perché ci son molte famiglie stabili disposte a prendersi cura di Bella. "Ma noi siamo i parenti più vicini alla bambina" dice Jamal. "Lei è un parente del signor Farid Therani o della signora Bekka Warnakulasuriya?" "No, ma sono l'amico più caro che ha avuto Farid" "Lei è qui solamente perché è marito della signora Swarna Warnakulasuriya, è lei la era parente più vicina alla bambina" lo mette alle strette l'ispettore. "Ma Farid ha lasciato una lettera..." faccio per dire ma l'ispettore replica "Non è abbastanza. Non è stata siglata da un notaio, non vale nulla quel pezzo di carta" Jamal stringe i pugni. "Passiamo alle notizie buone: è possibile far cambiare idea al giudice e non andare a processo" "Come?" "Terapia di coppia" "Terapia di coppia?" Chiediamo insieme io e Jamal sconvolti. "Tre volte a settimana sarete seguiti da un terapista e farete quanto detto da lui. Alla fine del periodo di prova mi farà un rapporto che mostrerò al giudice e prenderemo la decisione di affidarvi o meno Bella. Intanto andremo avanti con la ricerca di ipotetiche famiglie per Bella" Jamal stringe ancora i pugni e io posò una mano sul suo ginocchio...spero riesca a calmarlo. "Abbiamo capito, seguiremo questa terapia. Faremo qualsiasi cosa per Bella" dico io prendendo la parola. Jamal è ancora in stato di shock. "Signore, mi chiamava?"chiede un uomo coreano alto, con un bel fisico, capelli castani, occhi castani e un bellissimo sorriso. "Sì, Gong. Questa è la coppia di cui ti parlavo. Signori Sabil, lui sarà il vostro terapista" "Molto piace, Swarna" mi presento a lui allungandogli la mano. "Il piacere è mio" dice lui facendomi sorridere...ha il sorriso contagioso. "Lui è Jamal" dico indicandolo. "Piacere" borbotta Jamal non dandogli la mano. "Se avete finito qui, magari possiamo spostarci nel mio ufficio un attimo e conoscerci meglio" dice Gong mentre Ferrantello annuisce con la testa dando il permesso. "Sì, certo" "Aspettatevi una mia chiamata e un mio sopralluogo " dice l'ispettore quando ci alziamo per andarcene. "Va benissimo. Ci sentiamo allora e grazie ancora per l'opportunità "mormoro allungandogli la mano. "Dipenderà tutto da voi" dice lui ricambiando la stretta di mano. "A presto signor Sabil" dice l'ispettore mentre Jamal si limita a fare un cenno e segue Gong. "Di qua" dice il terapista facendoci svoltare a sinistra. Entriamo in una stanza molto accogliente sui toni del beige e marrone, i quadri appesi sono minimal e anche l'arredo. Ci sentiamo sul divano di tessuto bianco e osserviamo Gong sedervi di fronte a noi su una poltroncina con un'agendina. "Potete posare le giacche di là " dice indicandoci una cassapanca di tessuto beige. "Abbiamo fretta in realtà, tra un'oretta dovrei avere una videoconferenza" dice Jamal antipatico. "Certo, faremo veloce. Io sono Gong e vi aiuterò a superare qualsiasi problema di coppia abbiate o almeno ci proveremo...l'ispettore ha detto che c'incontreremo 3 volte a settimana, quando sarete più disponibili agli incontri?" "Quanto durano?" Chiede Jamal ancora arrogante. "Circa un'ora" "Martedì, Venerdì e Sabato" "Per lei?" Chiede Gong considerandomi, almeno lui... "Sì, va bene anche per me" "Facciamo Martedì e Venerdì per le 19:30 e Sabato 16:30?" "Sì, perfetto" Gong si appunta tutto mentre io chiedo "È coreano?" "I miei genitori, sono nato in Italia io e...diamoci del tu per favore" "Va bene" dico mentre lui mi sorride. Credo che gli piaccia anch'io, a differenza del troncone al mio fianco. "Pranzate insieme?" Chiede lui facendomi corruga la fronte. "No, mai. Io sono a lavoro" "Allora cenate insieme " "Neanche, io vado a controllare il locale a quell'ora " "Tutti i giorni?" "Sì" "Quindi non passate molto tempo insieme " "Ci è impossibile col mio lavoro" dice Jamal. "E tu l'aspetti a casa?" Chiede a me. "Quasi sempre sì " "Quindi ti occupi solo tu della bambina" "Lui lo fa la sera tardi, quando può " "Ok...abbiamo due problemi. Sicuramente andare a controllare ogni sera il locale non è possibile e il giorno dovete in qualche modo incastrare qualche momento per vedervi" "Ma come? Lui appunto lavora tutto il giorno" "Potreste lavorare insieme di giorno e rimanere a casa con Bella la sera. Non ci sono altre persone che possano supervisionare il locale al posto suo?" "C'è Amanda ma..." "Dovresti affidarti a lei e dedicare più tempo alla famiglia" lo riprende Gong. Ha ragione. Io e Bella non lo vediamo quasi mai. "Posso fare qualcosa per il locale, ma di giorno sono troppo occupato. Non ho modo di stare con Swarna, non ho neanche una segretaria al momento perché è in congedo di maternità" "Potrebbe subentrare Swarna, finché la tua segreteria non tornerà a lavoro" "Cosa?"chiediamo in coro. "Sarebbe un ottimo modo per fare squadra ed essere più complici, l'ispettore ne sarebbe molto entusiasta" "Io...non lo so...è un ruolo impegnativo e..." "Vuoi dire che non sarei all'altezza?" Chiedo io stizzita. "No, è che..." cerca di arrampicarsi sugli specchi Jamal. "Ha ragione Gong, potrebbe essere una soluzione...capirei qualcosa di quello che fai tutto il giorno, sarei molto più partecipe nella tua vita" "Tu non sai veramente cosa ti potrebbe aspettare" cerca d'intimidirmi Jamal. "Mettimi alla prova " lo sfido io. "E con le coreografie?" "Farò venire le ragazze a casa e proveremo lì, almeno finché ci sarà questa situazione" "Il tuo orario di lavoro sarebbe dalle 8 alle 13:30 comunque. Dopo pranzo posso anche farcela con Efrem, dedichiamo il pomeriggio a visitare le case per lo più o per verificare l'operato delle altre agenti" "Sarebbe perfetto." Jamal ci pensa un po' e mormora "Eh va bene, ma sei in prova" Salgo subito addosso a Jamal e gli bacio la guancia. "Grazie per la fiducia!" Esclamo mentre lui arrossisce, ma sorride anche lui felice. "Siete già più vicini, partiamo decisamente col piede giusto" dice Gong mentre io poggio la testa sulla sua spalla e sento il suo braccio scivolare attorno alla mia vita. Mi dico in testa che stiamo fingendo, ma non vorrei più staccarmi.
   
 
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