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Autore: lunadivergente21dw    03/03/2021    1 recensioni
In seguito agli avvenimenti di Vienna Tony crea la sua squadra e nel farlo opta per nuovi membri, uno ovviamente è Peter Parker.
Poi c'è Amelia, che Tony vede come una figlia.
Amelia ha dei poteri particolari e quando Tony chiede il suo aiuto lei non si tira indietro.
Avrebbe aiutato Tony a qualunque costo, o almeno così credeva, perchè quando degli occhi di un azzurro ipnotico cominciano a tormentarla qualcosa dentro di lei scatta.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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All'inizio i rumori erano ovattati, come se fosse rinchiusa in un'enorme bolla di cotone.
Era una bella sensazione, come quelle mattine in cui le capitava di svegliarsi prima del dovuto e sentiva la pioggia battere ritmicamente sul tetto o sulla finestra facendola rimanere sotto le coperte con un piccolo sorriso soddisfatto dipinto sulle labbra.
Ma la bella sensazione non durò molto perché un dolore lancinante le attraversò la testa e dovette fuoriuscirne un lamento perché subito dopo sentì qualcuno al suo fianco.
-Passatemi la borsa e del ghiaccio...- Mormorò la voce stanca di Bruce.
-Starà bene?- Sentì domandare Nat.
-Sì... Controlla Barnes per favore-
Il battito di Amy accellerò all'istante. -B...Bucky??- Aprì piano gli occhi per guardarsi intorno e vide Bucky steso su un altro lettino del quinjet con Steve e Clint attorno a lui. Il suo primo istinto fu quello di alzarsi ma Bruce e Natasha la tennero ferma. -Cosa gli è...-
-Barnes è forte, si rimetterà prima di te dolcezza- Le mormorò Nat spostandole un ciuffo di capelli dalla fronte. -Ora riposati- Disse mentre premeva delle garze insanguinate sulla gamba.
-Ma io... Ahi.- Lanciò una mezza occhiataccia a Bruce che le aveva appena iniettato qualcosa con una siringa.
-Scusa...- Mormorò in modo sfuggente. -Ti aiuterà a dormire-
In effetti pochi secondi dopo non riusciva più a tenere gli occhi aperti.
Era in una radura innevata circondata da alberi. Solo che non erano alberi normali, erano ricoperti di fiori anche se sembrava pieno inverno.
E nemmeno i fiori erano normali, sembravano fatti di fuoco. Amelia si avvicinò all'estremità della radura per osservarli meglio.
I petali erano davvero fatti  di fuoco. Sorrise quando avvicinò la mano e ne sentì il calore, stava per toccarne uno quando questo si aprì per rivelare dei pistilli blu infuocati.
-Quello è un avvertimento- Disse una voce accanto a lei.
Si girò per vedere quella che era la sua madre biologica, vestita di bianco. Il che la faceva sembrare quasi un tutt'uno con la neve.
-Heithr.- Disse Amelia sorpresa, affascinata ancora una volta dalla sua figura come quando l'aveva vista nei suoi ricordi grazie all'aiuto di Loki.
Il sorriso della donna bacillò per un attimo, per poi tornare più forte di prima. -Una volta non vedevo l'ora che mi chiamassi mamma, ma hai assocciato quel nome ad un altro volto. Come è giusto che sia- Disse facendo sentire in colpa Amelia. -Lei ti ha salvata dall'inferno dove ti ho condotta io-
-Non è stata colpa tua! È stato quel...-
-Bastardo, sì. Lo era. Ma io avrei dovuto capirlo prima. Invece ho fatto finta che tutto andasse bene perché lo amavo. Stai attenta a chi ti offre amore perché non sai mai cos'altro nasconde dietro di sè- Mormorò pensierosa ma con un'aura solenne.
Amelia rimase in silenzio, colta dalla preoccupazione. Così lei le sorrise nuovamente.
-Ovviamente non sto parlando del tuo James, lui è un tesoro.- Affermò con un sorriso divertito mentre lei arrossiva.
-Lui non è interessato a me- Mormorò piano tornando a guardare il fiore che ora si stava richiudendo.
Heithr le allontanò di nuovo la mano mentre si avvicinava di nuovo al fiore. -Perdi tutta la tua scaltrezza quando si tratta di lui. Ha avuto una vita difficile-
-Lo so e...-
-E cosa? Non credi di essere abbastanza per lui? Non hai visto il modo in cui ti guarda? Ti guarda come tu guardi quel fiore. Ti prego, non toccarlo. Nel nostro mondo sono sacri.- Disse mentre Amelia aveva di nuovo la mano tesa verso il fiore.
-Scusa, è ipnotico...- Disse imbarazzata allontanandosi dall'albero di qualche passo.
-Questo vuol dire che sei innamorata-
La guardò sorpresa. -Davvero?-
Heithr ridacchiò. -No, ma sei innamorata comunque, quindi...- Accompagnò l'affermazione con un'alzata di spalle.
Amy la guardò con un sorriso sorpreso. -Mi stai prendendo in giro!-
-Scusa, è più forte di me- Disse con un sorriso prima di continuare. -Rappresentano l'energia del nostro pianeta per questo sono sacri e non andrebbero toccati-
-Se non fossero successe tutte le cose che abbiamo passato, saresti stata la madre migliore del mondo, lo sai? Non che tu non lo sia stata...- Aggiunse subito quando vide il sorriso triste di lei. -Quello che voglio dire è che... Avrei voluto più tempo.-
La madre le sorrise e la sorprese avvolgendola in un abbraccio caloroso. -Anch'io, ma hai una nuova famiglia. Un po' strana e preoccupante...- Disse pensierosa. -Ma vi volete bene, questo è l'importante. Sono fiera di te. Anche i tuoi genitori lo sono.-
Amy alzò la testa di scatto. -Li hai...-
-La morte è interessante, ogni cultura ha le sue idee su cosa possa succedere dopo di essa, ma alla fine è universale.-
-Quindi vuoi dire che questo è il paradiso?- Domandò guardando la radura affascinata.
-Per tutti prende le sembianze che desidera, per me è il mio vecchio pianeta. Quanto avrei voluto che tu lo vedessi... Era...- La donna si guardò intorno con sguardo colmo di gioia e meraviglia.
-Puoi mostrarmelo ora!-
Heithr scosse la testa e i suoi capelli sembrarono sprizzare qualche scintilla, facendo sciogliere la neve che le cadeva intorno. -Non credo ci sia abbastanza tempo. Ricorda quello che ti ho detto. Oh, prima che mi dimentichi: i tuoi genitori vogliono che tu sia più prudente con Ilenia-
-I miei genitori? Sono qui anche loro?- Chiese lei con gli occhi che le brillavano. -Posso vederli?-
Lei guardò in lontananza, oltre la radura. Sopra gli alberi spuntava del fumo blu. -Lì c'è il villaggio, probabilmente per loro questo posto ha tutto un altro aspetto- Amy si incamminò in quella direzione e la madre la seguì, paziente. -Non puoi restare qui a lungo, tra poco ti risveglierai-
Amelia continuò a camminare con determinazione anche se il villaggio sembrava ancora lontano. -Non voglio svegliarmi-
-Non vuoi tornare  a vedere come sta Bucky?-
Lei si fermò e si girò verso di lei. -Bucky... Sta bene?-
Heithr annuì con un sorriso dolce. -Tu e lui avete la testa dura, recuperate in fretta. Però la prossima volta stai più attenta.- Disse con un tono che ora sembrava proprio quello di una madre preoccupata, il che fece sorridere Amelia. -Ora devi tornare-
-Ma...-
-Niente ma.- Disse lei seria per poi sorridere. -Lo hai mai visto Ghostbusters? Era il mio film preferito-
Amelia la guardò divertita. -Ghostbusters? Davvero?-
-Sì, quando i terrestri hanno inventato il cinema non mi sono persa neanche un film probabilmente- Disse con lo sguardo rivolto ad un passato che Amelia non poteva vedere.
Allora le venne in mente una domanda che aveva in mente da tempo. -Eri presente quando hanno inventato i cinema... E sei vissuta a Nispellsheimr prima che venisse distrutto.-
Lei annuì. -Ho vissuto tra Asgard e altri pianeti per secoli prima di andare sulla Terra e avere una bambina dolcissima- Poi la guardò divertita. -Avanti, chiedilo-
Amy sorrise imbarazzata. -Beh... Quanti anni hai?-
-Sai... Uno arrivato a 2700 perde il conto-
-2700?!?- Esclamò sorpresa. -Come...-
Heithr ridacchiò. -Qualunque domanda tu voglia farmi, avrà bisogno di una lunga risposta e tu ti stai per risvegliare-
-No! Posso dormire ancora un po'-
Lei sorrise divertita per qualcosa che Amy non poteva capire. -Temo proprio di no mia cara... Continueremo a vegliare su di te-
-Ma...- Amelia fece per girarsi nella direzione del villaggio ma appena voltò la testa, tutto diventò nero.
Amy fu pervasa da un grande senso di delusione, come succede sempre quando capita di fare un bel sogno e ci si sveglia troppo presto. 
-Sbaglio o mentre dorme ha un'espressione da rana?-
-Sam...-
-È vero- Disse Natasha ridacchiando.
Amelia aprì piano gli occhi per riadattarsi alla luce. Anche se la luce era molto flebile, doveva essere notte.
Si trovava nella stanza grande dell'infermeria, quella con più letti. Guardò alla sua sinistra e vide Natasha, la quale le sorrise. -Hey dolcezza, ti sei svegliata in tempo per il pigiama party. Solo quelli feriti in battaglia sono invitati, quindi noi quattro e nessun altro. Oh Bruce, anche tu sei invitato!- Esclamò sorridendo alla porta.
Bruce entrò con indosso il camice. Rivolse un piccolo sorriso a Natasha per poi avvicinarsi ad Amelia. -Jarvis mi ha avvisato che eri sveglia.-
Amelia, con l'aria ancora intontita si mise a sedere. Solo allora notò Sam e Bucky sui letti di fronte. -Bucky... Stai bene?-
Lui le sorrise. -Certo che sto bene- Disse piano. -Tu invece?-
-Benissimo.- Mormorò stroppiciandosi gli occhi.
-A me niente, solo a Barnes.-
Amy guardò Sam scocciata. -Hai appena detto che sembro una rana.-
Sam e Natasha si scambiarono uno sguardo divertito mentre Bruce la visitava.
-Cosa ti senti?-
-Ancora un po' di sonno ...- Mormorò senza distogliere lo sguardo da Bucky.
-Mi dispiace... Per quello che ho fatto a te e Bucky- A quelle parole Amy alzò lo sguardo su Bruce. -Per fortuna la tuta ti ha salvata da gravi danni...-
-E per fortuna la testa di Barnes è dura come una noce di cocco- Commentò Sam.
Bruce non sembrava per niente felice. -Come potrò mai...-
-Scusarti? Non hai niente di cui scusarti, a meno che tu non sia andato a dirlo a Tony. In quel caso sarei davvero infuriata.- Disse Amy tornando a stendersi.
Lui sorrise leggermente. -Non l'ho ancora fatto...-
-Allora non lo farai, o non te lo perdonerò mai.- 
Bruce alzò gli occhi al cielo. -Affare fatto- Mormorò alla fine.
-Bene, ora che avete finito con le chiacchiere possiamo iniziare il pigiama party- Annunciò Nat. -Barnes, avvicina i letti, vieni Bruce-
Mentre Bucky si alzava per fare come gli era stato ordinato, Bruce andò a sedersi accanto a Nat, ben atteto a non fare pressione sulla sua gamba ferita.
Qualche minuto le estremità dei quattro letti erano unite a formare un quadrato e Natasha tirò fuori un borsone. -Barton è venuto a rifornirmi prima, è una nostra tradizione- Spiegò mentre dalla porta entrava proprio Clint.
-Hey gente, nessuno è morto durante la notte? Peccato, ti devo cinque dollari Nat- Annunciò andando a sedersi sul letto di Sam.
Quest'ultimo si lamentò facendogli spazio. -Su chi avevi puntato?-
-Su di te uomo piccione- Gli disse Clint facendo ridere Nat e Bucky. -Quando ti ho visto cadere dritto a terra con l'ala spezzata ho detto "Ecco, finalmente non faranno più confusione con i nostri nomi"... E invece sei ancora qui-
Sam gli riservò un pugno sul braccio. -Vado comunque più forte di te tra i bambini-
Amy sorrise debolmente ascoltando gli altri mentre in realtà era ancora persa nel suo sogno. Si stava domandando se fosse davvero un sogno o se avesse appena vissuto un'esperienza ultraterrena.
Non credeva che il suo inconscio potesse creare tutte quelle informazioni dal nulla, quindi doveva essere per forza... I suoi pensieri si dissolsero come fumo quando Natasha la colpì in faccia con una caramella a forma di ranocchio.
Confusa, alzò lo sguardo verso di lei.
-Basta pensare a Johnny e goditi il pigiama party-
Amelia alzò gli occhi al cielo e si infilò in bocca il ranocchio.
-Una rana che mangia un ranocchio, bah.-
Lei fulminò Sam con lo sguardo, ma Clint cambiò argomento. -Mi ha detto di salutarti l'altro giorno, ero andato a parlare con Fury. Ti saluta anche un'altra agente, non ricordo come si chiama-
-Kia?-
-Sì, lei-
-Lei mi sta simpatica- Affermò Amy allungandosi sul letto per prendere i nachos che le stava offrendo Sam.
-E Johnny?-
-Non ho una vera opinione su di lui- Disse in fretta per poi guardare Bucky con aria di rimprovero. -Stai mangiando la mia progenie James??- Domandò facendo ridere gli altri.
Lui alzò gli occhi al cielo sorridendo e senza distogliere lo sguardo da lei, prese un'altra caramella a forma di rana dal sacchetto.


 
***


Qualche giorno dopo, la gamba di Nat e le costole di Sam erano in splendida forma grazie alle cure di Bruce e della dottoressa Cho, la quale era ormai abituata ad andare e venire regolarmente dal quartier generale alla base dello s.h.i.e.l.d..
Wanda, Natasha e Amelia erano sedute sul divano a guardare Fleabag. Steve era in cucina a disegnare mentre Visione stava preparando dei sandwich al burro d'arachidi.
Natasha stava proponendo di andare a fare shopping quando lo schermo del cellulare di Amy si illuminò.
Un messaggio da Peter. "Quindi rilasci interviste adesso? Mitico."
Amelia aprì il link che aveva allegato con confusione e un brutto presentimento. Già la sola vista del titolo le procurò un tuffo al cuore.
"AMELIA STARK: LA FIGLIA SEGRETA DEL PLAYBOY PIÙ FAMOSO DEL MONDO"
Dovette emettere un suono strano perchè Wanda e Nat la squadrarono confuse per qualche secondo prima di tornare a fare piani per lo shopping insieme a Clint che si era appena unito a loro.
Lesse velocemente le prime righe dell'articolo e più leggeva, più cresceva la tentazione di scavare una fossa nel terreno per nascondercisi dentro.
"I due non hanno confermato la storia ma i loro comportamenti lasciano spazio a molte supposizioni"
"Padre e figlia sembrano sempre sull'orlo di una litigata, sarà per il fatto che Stark si è fatto una nuova famiglia?"
"Perché nascondere la figlia per così tanti anni? Alcuni suppongono che l'abbia abbandonata per la sua natura mutante."
-Non sono una mutante, sono mezza aliena!- Esclamò Amelia mentre continuava a leggere l'articolo con aria stravolta.
Gli altri la guardarono sorpresi e confusi.
-Ti ho detto che lo stava leggendo- Sussurrò Nat a Clint.
-Vado a prepararle un gin tonic?- Chiese Wanda ricevendo un cenno d'assenso da entrambi.
Amelia intanto continuava a leggere.
"Frost Woman o Amelia (Stark si è lasciato sfuggire il nome mentre lei usciva dal locale dove si è svolta l'intervista)"
-Lo uccido.- Commentò.
"Afferma di avere dai 26 ai 252 anni e sembra aver ereditato lo stesso umorismo del padre"
Amelia emise un verso di sorpresa -Il mio senso dell'umorismo è nettamente superiore al suo.- Disse con aria offesa.
-Non lo so, a volte mi sembra di sentire lui quando parli...- Commentò Clint.
In quel momento anche Sam arrivò in cucina accompagnato da Bucky.
-Mi dispiace vecchio mio, ma il burro canta- Affermò andando a sedersi accanto a Steve 
Bucky lo guardò confuso. -Si dice "carta canta", non sapevo fossi così idiota"
Sam sembrò arrabbiarsi poi si mise a ridere. -Scusa, ma stavo guardando Visione che spalmava il burro d'arachidi e ho confuso le parole-
-Questa è una scusa per dirci che stai invecchiando-
-Almeno io non sono nato nel 1917-
I due si zittirono subito quando Amelia si alzò dal divano scaraventando il cellulare dall'altre parte della stanza dopo aver letto l'ennesima scemenza: "Chissà cosa pensa la signora Stark di tutta questa storia, forse è lei il motivo per cui si è tenuto tutto all'oscuro"
-Pepper mi adora. Quando avevo undici anni ha obbligato Tony a costruirmi un hoverboard. Sì, l'hoverboard di ritorno al futuro. L'ho distrutto finendo contro un albero e mi sono slogata il braccio ma è stato il regalo più bello che io abbia mai ricevuto.- Affermò con i capelli infiammati che le svolazzavano attorno alla testa facendola sembrare una lontana cugina di Medusa.
Visione prese al volo il suo cellulare e glielo riportò  per poi appoggiare il piatto con i panini al burro d'arachidi sul tavolino del salotto.
Clint ne prese due e fece finta di darne uno a Natasha per poi infilarli entrambi in bocca.
La rossa gli diede una sberla al braccio per poi tornare a rivolgersi ad Amelia. -Hanno cominciato a notarti, è normale che comincino a scrivere stupidaggini su di te. Ci farai l'abitudine, ora sei solo la novità, settimana prossima torneranno a scrivere della relazione tra Wanda e Visione-
-O del colore naturale di Nat- Disse Wanda.
-Oppure dei rimedi della buonanotte di Bruce- Disse Clint guadagnandosi un'altra sberla da parte di Natasha.
-Ma sanno il mio nome...- Mormorò Amelia tornando a sedersi, ancora scossa dall'articolo appena letto.
Steve chiuse il suo blocco da disegno e li raggiunse sul divano. -Inventeremo qualcosa con l'ufficio stampa se Tony approva, non dovrebbe essere un problema-
-Sai quante persone si chiamano Amelia?- Chiese Clint
Amy lo guardò. -Quante?-
Clint la guardò confuso. -Non lo so, era una domanda retorica- Poi si alzò. -Quindi andiamo a fare shopping? Io voglio andare in quel negozio di pentole e prenderne una antiaderente-
Wanda e Natasha ridacchiarono per poi seguirlo. -Vieni Amy, ti tireremo su il morale- Le disse la prima.
Amy fece per alzarsi ma Steve la bloccò. -Sai che non puoi andare, vero?-
Lei fece per protestare ma poi pensò che essere vista in giro con gli Avengers senza tuta non sarebbe stata per niente una buona idea. Soprattutto dopo quell'articolo. -Divertitevi ragazzi, mi prendete un gelato al ritorno?-
Loro protestarono e dissero che sarebbero andati un'altra volta, ma lei li convinse ad andare a fare shopping di padelle antiaderenti, cosa che fece ridere mezza stanza.
Quando Clint, Natasha, Wanda, Visione e Bruce se ne andarono, Amy si diresse alla pista da pattinaggio. Mentre si infilava i pattini avviò una videochiamata. Non ebbe risposta per ben cinque tentativi ma non demorse.  Al sesto Tony rispose.
-Senti, mi sono sbagliato, okay? Sei uscita così in fretta da quel posto che mi è venuto da chiamarti-
Amelia lo fissò con aria furiosa attraverso lo schermo.
Lui abbassò lo sguardo, consapevole di essere riuscito a rovinare tutto anche stavolta. -Mi dispiace, okay?-
-Farai qualcosa?-
-Ne ho già parlato con Pepper, secondo noi in questo caso è meglio non commentare oltre-
Amelia sapeva che aveva ragione ma era comunque arrabbiata con lui. -E se qualcuno mi riconoscesse?-
-Temo che chiunque fosse al servizio di Plokhoy abbia già sospettato che fossi tu la nuova aggiunta-
-Non intendevo loro.-
Tony la guardò confuso. -Ma nessun altro sa dei tuoi poteri- Disse come se ci stesse ragionando su solo in quel momento. -Vero?- Amy si limitò ad annuire, il che non rassicurò Tony. -C'è qualcosa che devi dirmi?-
-No- Disse velocemente mentre si raccoglieva i capelli in una piccola coda. -Ora devo andare ad allenarmi.-
Lui la guardò indeciso se approfondire il discorso o lasciar perdere. Alla fine optò per la seconda opzione. -Spero che la mia svista non ti faccia cambiare idea sul fare la babysitter a Morgan sabato sera- Disse riuscendo nel suo intento. Amelia ridacchiò.
-Non mi tiro mica indietro. Ma non lo faccio per te, lo faccio per Pepper e Morgan.-
-Ovviamente. Sei un angelo.-
-Non esageriamo, sono solo mezza aliena- Disse terminando la chiamata per poi sorridere.
Finì di allacciarsi i pattini e quando finalmente la lama entrò in contatto con il ghiaccio, tirò un sospiro di sollievo. Si lasciò scivolare in avanti con una piccola spinta iniziale e sentendo l'eco dei propri movimenti cominciò ad andare più veloce tenendo lo sguardo fisso sul soffitto.
A volte si domandava cosa fosse venuto in mente a Tony per mettere uno specchio al posto delle travi che erano anche nella palestra.  Osservandosi mentre volteggiava sul ghiaccio a volte non capiva più chi fosse lei. Se quella sullo specchio o quella sul ghiaccio. O se il ghiaccio e lo specchio fossero la stessa cosa.
Per un breve, brevissimo momento vedere la sua figura muoversi in mezzo a tutto quel bianco le fece pensare di essere di nuovo in mezzo alla radura del sogno, con sua madre. Ma tutto svanì quando sentì la porta aprirsi.
Sorrise vedendo entrare Bucky. -Ciao James- Disse volteggiando nella sua direzione.
Lui la aspettò a bordo pista. -Non sapevo fossi così narcisista- Amy lo guardò confusa, così lui indicò il soffitto specchiato. -Ti ho vista mentre continuavi a specchiarti-
Arrossì  leggermente prima di scrutarlo con finta aria offesa. -Vuoi dire che sei rimasto lì a spiarmi per tutto questo tempo James?- Lui spostò lo sguardo quasi imbarazzato, sembrava sempre esserlo quando lo chiamava James invece che Bucky. Amy sembrò dispiaciuta, quindi guardò il foglio che teneva in mano. -Hai qualcosa per me?-
Bucky le porse il foglio. -Ricordi Bonnie?-
Amelia sorrise ricordando bambina dalle treccine rosse dell'orfanotrofio, nonché la migliore amica di David. -Come potrei dimenticarmene?Sono super invidiosa dei suoi capelli rossi. Ti ha mandato una lettera?- Domandò ancor più curiosa.
Lui sbuffò. -Lettera? Non sai che al giorno d'oggi si mandano le mail?- Domandò divertito per poi porgerle il foglio. -L'ho stampata, tieni-
-Uuh, ora sai anche stampare le mail. Non sei più il nonnetto che conoscevo...- Disse lasciandosi scappare mezza risatina. Bucky le scoccò un'occhiata offesa per poi sorridere a sua volta mentre cominciava a leggere la lettera:


Caro Bucky,

Il nuovo orfanotrofio è mitico. Il signor Stark ci ha pure messo uno scivolo interno che va dall'aula di matematica alla mensa. In più ora abbiamo anche una piscina e una palestra quindi purtroppo non c'è più molto tempo per annoiarsi. (A questa affermazione seguivano varie emoticon della risata)
Devo ancora abituarmi del tutto alla nuova protesi, ma è decisamente meglio di quella che avevo prima, potrei persino venire ad allenarmi con voi un giorno di questi (Posso, vero?). Intanto mi accontento di allenarmi con David, ci vediamo ogni fine settimana come aveva promesso il signor Xavier.
Lui continua a ripetere quanto sia forte Amelia (è così che si chiama, vero? L'ho sentito al telegiornale ieri sera!) ma è troppo orgoglioso per ammetterlo e mandarle una mail, me la saluti? Anch'io credo sia fortissima anche se non ha un braccio robotico.
Verrete a trovarci un giorno? Spero proprio di sì. Ora abbiamo una sala accogliente, potrei chiedere alla cuoca di aiutarla a fare dei biscotti per voi, sto diventando bravissima. Ma dovreste venire quando c'è anche David, se no non mi parlerà per settimane, è così suscettibile a volte.... Ma farei lo stesso anch'io (Qui altre faccine che ridono).
Ora devo andare a lezione di storia, è una noia senza David.
Spero di sentirti presto, stammi bene!

Bonnie.



Amelia sorrise leggendo le ultime righe. -Non sapevo che Tony le avesse fatto una protesi, ma ne sono felice. Quindi hai un'ammiratrice, eh?- Disse con un sorrisetto tornando a guardare Bucky.
Lui alzò gli occhi al cielo. -Non sono l'unico, hai fatto finta di leggere la lettera? Che brutta persona.-
Amy ridacchiò. -Ho letto tutto, tranquillo. Quando hai intenzione di andare a trovarli?-
-Vorresti dire quando abbiamo intenzione di andare a trovarli-
-E stare tutto il tempo con la tuta? Sai che noia... Facciamo così, se mi batti in una corsa verrò senza fare storie.-
Bucky alzò un sopracciglio. -Davvero?-
-Certo.-
-Quando?-
-Adesso.-
Lui cercò di capire dove fosse il trucco, ma alla fine si rassegnò, quindi si voltò di nuovo verso la porta.
-Dove stai andando?-
-La corsa?-
Amy gli rivolse un sorriso quasi malefico. -I pattini sono in quell'armadietto.-
Fu così che Bucky realizzò che si stava parlando di un corsa sul ghiaccio. Guardò la pista in modo incerto, ma dopo aver lanciato un'altra occhiata allo sguardo di sfida di Amelia andò verso gli armadietti di legno e cercò dei pattini della sua misura.
-Oh, rosso Iron Man. Non me lo aspettavo, io avrei scelto qualcosa sul blu o l'azzurro. Si intonano con gi occhi- Gli disse Amelia sorridendo.
-Sai Fiocco di neve...- Cominciò Bucky cercando di allacciarsi i pattini per poi rinunciarci quando Amelia si avvicinò per farlo nel modo giusto. -Se non ti conoscessi così bene direi che stai flirtando con un nonnetto che stampa mail-
Amelia finì di allacciargli i pattini facendo un nodo un po' troppo stretto dopo aver sentito quell'affermazione, quindi si rialzò cercando di non arrossire, per quanto fosse possibile controllare il rossore.  -Stai cercando di distrarmi perché hai paura di perdere ora?- Gli chiese tornando in pista senza aspettare risposta. -Allora sarò buona con te, un solo giro di pista.-
-Non ho paura di te...- Mormorò Bucky andandole accanto per poi quasi scivolare mentre frenava.
Cercò di non ridere e fece fiammeggiare gli occhi per mezzo secondo. -Sicuro?-
-No. Quando ti accendi in quel modo sei inquietante, credimi.-
Amy ridacchiò. -Va bene nonnetto. Tre, due, uno... Via!- Esclamò velocemente per poi partire senza aspettarlo. Rise sentendo un -Hey!- offeso dietro di lei e si girò per continuare a pattinare all'indietro. Vedendo Bucky che pattinava tenendosi alla ringhiera della pista scoppiò a ridere. -Hai dimenticato come si pattina?-
Bucky la guardò male. -Non è mai stato il mio forte.- Borbottò cercando di mollare la presa sulla ringhiera, ma dopo aver quasi perso l'equilibrio la strinse ancora di più. 
Amelia intanto aveva rallentato. -E io che pensavo che i super soldati sapessero fare tutto alla perfezione...- Mormorò con delusione facendo una giravolta nel mentre. -Vuoi un po' di vantaggio?-
-...No.-
-Va bene- Disse facendo comunque qualche giravolta verso il centro della pista. Bucky ne approffittò per avanzare di qualche metro e ad un certo punto cominciò ad aumentare la velocità sorprendendo Amelia. -Hey! Mi stavi prendendo in giro??-
Lui per tutta risposta continuò a pattinare, sempre tenendosi alla barriera, ma molto più velocemente di prima.
Amy lo raggiunse e non le volle molto per riacquistare il suo vantaggio. Stava per completare il giro della pista quando Bucky le gridò -Attenta!- Non si girò, pensando fosse solo un diversivo per superarla, ma l'attimo dopo qualcosa colpì la lama dei suoi pattini, facendole perdere l'equilibrio.
Cadde, ma invece di finire di schiena sul ghiaccio, finì su qualcosa di più... corposo.
-JAMES BUCHANAN BARNES, MI VUOI AMMAZZARE???- Esclamò, facendo rimbombare la voce per tutta la stanza.
I due andarono a scontrarsi contro la barriera della pista. Amy sentì Bucky tremare sotto di lei e a sua sorpresa, scoprì che stava ridendo.
Lo guardò meravigliata e al suono della risata dell'uomo non poté che unirsi a lui.
Rimasero a ridere sul ghiaccio per un po' finché Amelia non gli diede una sberla sulla spalla.
-Hey!-
-Così impari a barare e a farmi cadere perché stavi perdendo!- Esclamò ancora ridendo.
Bucky sorrise. -Carino da parte tua pensare che lo abbia fatto di proposito invece di cadere sul serio finendoti addosso-
Amy lo guardò ancor più sorpresa. -Non lo hai fatto apposta? Jarvis, voglio le registrazioni. Devo assolutamente mandarne una copia a Shuri.-
-Oh no.- Affermò Bucky. -Va bene chiamarmi nonnetto e prendermi in giro per qualunque cosa, ma non mandare video imbarazzanti a Shuri. Andrà avanti per anni.-
-È questo il punto.- Disse Amelia con un sorriso che ora era molto più che malefico.
Prima che potesse dire altro Bucky utilizzò il suo braccio sinistro per raschiare del ghiaccio.
-Hey! Non rovinare la mia pist... BUCKY- Strillò poi quando le infilò il ghiaccio dentro la maglietta. Si rizzò a sedere cercando di far uscire velocemente il ghiaccio e lo fulminò con lo sguardo mentre lui ricominciava a ridere. -Oh, ora sei spacciato.-
Prima che Bucky si rialzasse lei fece apparire della neve fresca nelle sue mani e lo ripagò della sua stessa moneta. Entrambi furono impegnati a rincorrersi e a ridacchiare come due bambini per un tempo indefinito. Finché Sam non spalancò la porta trovando la pista ricoperta di cumuli di neve e Amelia che cercava di infilare dell'altra neve nella maglietta di Bucky.
Rimase a guardare la scena davanti a sè ammutolito, soprattuto perché non aveva mai visto Bucky ridere così per più di due secondi. Alla fine dovette tornare alla realtà e interrompere i due. -Qualcunque cosa stiate facendo... Smettetela. Emergenza, vi aspettiamo al Quinjet tra cinque minuti.- Disse velocemente prima di uscire.
I due si guardarono confusi e Amelia gli tirò in faccia la neve che aveva in mano.
-Amelia.-
-Forza. dobbiamo muoverci. Non hai sentito Sam? A chi arriva prima al Quinjet!-
-Questa volta non puoi di certo vincere- Affermò Bucky soddisfatto mentre si toglievano i pattini per infiarsi in fretta le scarpe.
-Almeno ci provo.- Detto questo Amelia uscì dalla stanza e corse nel corridoio. Due secondi dopo Bucky la sorpassò.
-Ci si vede- Disse con un sorrisetto.
Amy fece finta di essere scocciata e quando lo vide svoltare l'angolo creò un portale. Lo attraversò in fretta e si ritrovò nel Quinjet con Sam e Steve.
Il capitano la guardò. -Dov'è Buck?- E lei scrollò le spalle cercando di non ridere.
-Cos'è successo?-
-Un mio amico ha chiesto aiuto. Ha detto di andare lì da solo perché non è niente di grave ma non mi fido per niente di lui-
Amelia annuì. -Devi essere un grande amico.-
-Lo sono. Tu non lo sai perché non sei mia amica-
-Hey!- Esclamò offesa facendolo sghignazzare. -Non è carino. Abbiamo pianto insieme guardando Chiamatemi Anna.-
Sam fece per dire qualcosa ma Amy si girò per vedere l'arrivo di Bucky.
L'uomo si guardò indietro con un sorriso soddisfatto prima di entrare nel Quinjet. Quando la vide lì seduta accanto a Sam sui posti da pilota rimase senza parole.
-Finalmente, ora possiamo andare- Annunicò Steve andando a sedersi.
Bucky la guardò male mentre andava a sedersi accanto al migliore amico e lei cercò di non ridere mentre Sam faceva decollare il Quinjet.
-Ci fermiamo a prendere gli altri?-
-No, credo che basteremo noi quattro- Disse Sam impegnato a regolarizzare qualcosa sul pannello di controllo.
Venti minuti dopo atterrarono a San Francisco, Amelia rimaneva sempre sorpresa di quanto potessero viaggiare velocemente con il quinjet, ma gli altri sembravano non farci caso.
Indossò la tuta prima di seguire gli altri fuori. -Quindi dov'è il tuo amico?- Chiese guardando la zona industriale che sembrava abbandonata dove erano atterrati.
All'improvviso qualcosa sfrecciò davanti a loro. Qualcosa che assomigliava molto a Scott che veniva scaraventato verso l'edificio vicino da una strana esplosione. Subito dopo videro passare un'altra figura, la quale si fermò. -Vi ha chiamati Scott? È fissato col chiamarvi ad ogni piccolo problema, ce la stavamo cavando-
-Ciao Hope- Disse Amy guardando svolazzare The Wasp davanti a loro.
-Ciao Amy. Ora scusate, vado a recuperare il mio... Scott- Disse velocemente per poi andare verso l'edificio dove era finito quest'ultimo.
I quattro si guardarono ma non ebbero il tempo di fare alcun commento che Hope tornò trasportando Scott.
-Ciao Cap- Disse estasiato guardando Steve. -Pensavo di aver chiamato solo Sam-
-Sì, ma non mi fido di te Tic tac.-
-Oh dai, è solo un esperimento andato male di un vecchio amico di Pym-
All'improvviso un'esplosione fece andare in mille pezzi un edificio lì di fianco e Amelia creò un campo di forza per proteggere tutti e sei. Quando un tizio avvolto da una strana aura grigiastra uscì dalle rovine dell'edificio appena distrutto, Amy capì che sarebbe stata una lunga giornata.
Alla fine lei e Hope riuscirono a imprigionarlo e insieme lo buttarono nel Quinjet come un sacco di patate dopo che che Pym comandò di portarlo nel suo laboratorio per privarlo dei poteri acquisiti per sbaglio. Scott si fermò da Baskin Robbins per prendere un mega frullato per tutti, certo che se non li avesse chiamati sarebbero ancora in mezzo a quegli edifici abbandonati.
-Non c'è di che Tic tac, ma la prossima volta avvisa in anticipo- Disse Sam quando si salutarono.
Amelia non voleva ammettere di essere esausta ma era felice quando Steve annunciò che mancavano solo cinque minuti per tornare a casa. Questo finché Clint non li chiamò per un'emergenza.
Così passarono altre tre ore a salvare delle persone che erano finite in mare dopo un'incidente navale.
E due giorni dopo si occuparono di anticipare un attentato sotto richiesta del governo.
E il giorno dopo ancora  requisirono delle armi Hydra dopo una chiamata di Fury che aveva sottovalutato il numero di guardie nel posto scelto dall'organizzazione.
Amelia si consolò nel constatare che non era l'unica ad essere esausta in quel periodo. E a quanto pare non fu l'unica a notarlo.
Una di quelle sere Steve se ne uscì fuori con la proposta di una vacanza e tutti sembrarono increduli.
Si misero a organizzare tutto.
L'accordo era che Strange li avrebbe avvisati per emergenze improvvise e li avrebbe teletrasportati lui stesso nei casi di necessità. Amy non stava nella pelle, sapeva che una piccola pausa serviva a tutti e l'idea di passare qualche giorno di relax con Bucky la faceva andare su di giri.
Questo finché non si accorse che la settimana di vacanza avrebbe coinciso con il suo compleanno. Nonché con quello di Peter. Quindi doveva assolutamente convincerlo a rimandare i loro festeggiamenti una volta tornata.
E sapeva già che non sarebbe stato facile. Alzò gli occhi al cielo in anticipo immaginandosi tutte le storie che avrebbero tirato fuori lui e Ned. Sospirò e pensò intensamente.
"Hey bimbo ragno"
"Hey Amy, Ned ha avuto un'idea grandiosa per il compleanno"
Amelia sospirò di nuovo.
Non sarebbe stato per niente facile.


 
***


Tutti gli abitanti del quartier generale non erano mai stati così felici di svegliarsi come quella mattina. 
Ci fu un po' di trambusto prima che tutti portassero i propri bagagli nel Quinjet. Amy vedeva un via vai di gente davanti alla sua porta mentre finiva di decidere quali libri portarsi dietro. 
Alla fine riempì una borsa con diversi volumi, certa che ne avrebbe letti solo due o tre, ma portarli tutti la rassicurava. -Vieni Freddie- Disse al gatto che stava giocando con la cinghia del suo zaino.
Il micio le saltò sulle spalle e insieme uscirono dalla camera. Fece per andare verso l'ascensore ma poi si voltò indietro e decise di andare a controllare una cosa. Superò la sua camera per poi affacciarsi su quella di Bucky.
La sua valigia era a terra, ancora mezza vuota. Stava guardando fuori dalla finestra con aria nostalgica, lo osservò per qualche secondo prima di decidersi a bussare.
Si girò lentamente e le sorrise.
-Dovresti proprio muoverti, sai?-
Il suo sorriso vacillò mentre andava a sedersi ai piedi del letto. -Non credo che verrò- Freddie miagolò come per protestare per poi saltare giù e andare ad accoccolarsi sulle gambe di Bucky menter Amy rimase confusa. -Non ho un costume.- Continuò poi.
Amelia assotigliò lo sguardo, poi andò a sedersi accanto a lui. -Hai ragione, non vale la pena andare su un'isola privata senza un costume, anche se hai avuto tutto il tempo di andartelo a comprare. Ma sai una cosa? Secondo me Sam o Steve potrebbero prestartene uno.-
Bucky rimase in silenzio ad accarezzare Freddie mentre Sam passava davanti alla porta con delle valige in mano senza accorgersi dei due.
Il silenzio si prolungò, così Amy si lasciò cadere sul letto. -Hai ragione, qualcuno dovrebbe rimanere qui. Ti immagini se arriva Fury a rovistare tra le nostre cose? Se si mette a leggere il mio diario di quando avevo tredici anni non so cosa potrei fare.-
Lui le rivolse un mezzo sorriso. -Lo sorveglierò per te-
-No, rimarrò qui anch'io. Non voglio correre rischi.- Disse fissando il soffitto. Sperava che cambiasse idea perché lei aveva davvero bisogno di una vacanza.
-Amelia...-
-James... Potremmo riempire la camera di Sam di ragni... O mettere i poster di Iron man nella camera di Steve. Riempire i condotti dell'aria di burro d'arachidi per quando ci salirà Clint e chissà quante altre cose...-
Lui sospirò e continuò ad accarezzare Freddie.
-Oppure... Potremmo andare in vacanza con gli altri e prima che vada a cambiarsi mettiamo polvere urticante nel costume di Sam-
Bucky a quel punto si girò verso di lei. -Ne hai davvero?-
-Sì, un mesetto fa Peter e Ned mi hanno portata in un negozio di scherzi.- Disse.
Sorrise divertito e poi sembrò pensare a qualcosa. -Quando Visione ha aperto il frigorifero e si è trovato la mano in una trappola per topi... Sei stata tu?-
Amy trattenne un sorriso al ricordo. -Forse.-
-Sei terribile- Disse lui scuotendo la testa.
-Lo prenderò come un complimento- Annuì soddisfatta guardandolo. -Quindi?-
Bucky rimase pensieroso per qualche altro secondo poi alzò gli occhi al cielo. -Sei insopportabile- Mormorò alzandosi per poi cominciare a mettere altri vestiti nella valigia.
Amy sorrise estasiata e balzò in piedi per aiutarlo. -Come vuoi James-
Poco dopo raggiunsero gli altri nel Quinjet, Wanda e Nat esclamarono -Alleluia!!- all'unisono dopo la lunga attesa e in men che non si dica stavano viaggiando tutti verso la loro meritata vacanza. Tranne Clint. Lui li avrebbe raggiunti con la sua famiglia nel corso della serata.
Amelia era estasiata nel rivedere la famiglia Barton al completo dato che l'ultima volta li aveva visti al compleanno di Bucky, ed erano passati mesi ormai. In più non ci aveva neanche quasi parlato, quindi doveva rimediare assolutamente, soprattutto dopo i racconti esilaranti che Clint raccontava ogni tanto.
Era troppo emozionata all'idea della vacanza, il solo pensiero di poter passare un po' di tempo lontana dalle missioni le faceva venire voglia di esibirsi in un balletto euforico. Ma concentrò le sue energie a leggere e a giocare a carte con Wanda e Visione mentre lanciava occhiate furtive nella direzione di Bucky, il quale sembrava divertirsi mentre Sam cercava di insegnargli qualche gioco sul suo tablet.
In effetti non voleva ammetterlo ma il pesiero di poter trovare qualche attimo tranquillo per poter rimanere con James era quello che la rendeva più euforica.
-Giuro che se non la smetti di sorridere in quel modo vado a dirgli tutto- Mormorò Nat che era seduta accanto a lei e faceva finta di dormire.
Amy tornò a concentrarsi sulle carte dopo che Visione aveva detto -Uno- mentre Nat e Wanda si scambiarono un sorriso complice.


Dire che il paesaggio era splendido non era abbastanza. 
La prima cosa che fece quando uscirono dal jet fu ammirare la distesa di acqua cristallina sotto di loro, circondata da una spiaggia quasi bianca che risplendeva come piccoli diamanti alla luce del sole. Lei e Wanda  si scambiarono uno sguardo per poi cominciare a correre giù per le scale di legno che portavano alla spiaggia con un ancor più emozionato Freddie al seguito.
Amy non capì dove avesse lanciato le scarpe mentre correva a perdifiato verso la spiaggia ma non le importava. Le due entrarono in acqua schizzandosi a vicenda per poi strillare quando Sam si tuffò all'improvviso lì accanto. 
Visione li raggiunse poco dopo, rimanendo però sulla spiaggia.
-Wanda, il tuo fidanzato ha paura dell'acqua-
Lei per tutta risposta lo schizzò. 
-Non ho paura dell'acqua, Natasha mi ha detto di dirvi che mentre voi fate gli scemi in acqua loro sono andati a prendersi le camere migliori.-
-CHE RAZZA DI- Cominciò Sam uscendo velocemente dall'acqua.
-BABBANI!!!- Esclamò Amy seguendolo di corsa, era a quasi metà scalinata quando si ricordò che poteva teletrasportarsi, quindi creò un portale davanti a lei e Sam. Sam andò a sbattere contro la porta della casa.
-Ma che diamine... Non potevi avvisarmi??-
Amy ridacchiò ed entrò senza rispondergli. -Nat! Non è giusto!-
Natasha si affacciò subito dalla rampa di scale. -Scherzavo, in realtà abbiamo già deciso tutto io e Steve prima di partire. Non entrate in casa bagnati fradici o farete scivolare tutti.- Disse per poi scomparire di nuovo al piano di sopra
Lei e Sam sbuffarono e andarono di nuovo in spiaggia nel tentativo di asciugarsi, così mentre Sam prendeva il sole lei andò in cerca delle sue scarpe insieme a a Freddie, cosa che non portò nessun risultato.
Alla fine ritornarono alla casa per scoprire finalmente la disposizione delle stenze, perché in quel momento sembrava la parte più importante della vacanza. C'erano cinque stanze.
Steve, Sam e Bucky ne avrebbero condivisa una, Wanda e Visione, così come Natasha e Bruce avevano la loro, mentre le altre due le avrebbero prese la famiglia Barton.
Natasha la accompagnò in cima alle scale, in una piccola mansarda dove c'erano un armadio, un comodino e un letto pieno di coperte. Amy si innamorò subito della finestra che le dava la vista sull'oceano.
-Bruce ha detto che può venire lui quassù se ti dà fastidio-
-Oh no, potete stare insieme. Qui mi piace, è così misterioso e...-
-Romantico?- Domandò Wanda spuntando dalle scale con un sorriso.
Amelia alzò gli occhi al cielo sapendo già dove volevano arrivare quelle due. -Sì, immagino di sì-
-Allora puoi invitare Barnes, si divertirà molto di più quassù invece di rimanere confinato nella stanza con gli altri due-
Amelia non disse niente e si mise ad avvolgere Freddie in un piccolo asciugamano, ma lui si ribellò e andò ad acciambellarsi sul letto con il pelo ancora pieno di sabbia.
-Cosa hai intenzione di fare?-
-Cosa intendi dire?- Domandò confusa guardando Nat.
Wanda andò a sedersi accanto a loro sul letto. -A proposito di Bucky, ovvio.-
-Dovresti farti avanti in questa settimana, al quartier generale siamo sempre stressati. Questo è il posto giusto per conquistarlo, c'è l'atmosfera e tutto- Continuò Natasha.
Amelia alzò di nuovo gli occhi al cielo. -Volete smetterla di fare le pettegole? Non succederà proprio niente, né qui né da nessun'altra parte.-
-Neanche un bac...- Natasha balzò in piedi quando sentì qualcuno gridare "Zia Nat!!!" dal piano di sotto.
Wanda le rivolse un sorriso. -Le piaci, sai?- Le disse per poi scendere le scale a sua volta.
Amy rimase seduta sul letto a fissare l'oceano fuori dalla finestra, cercando di non arrossire per l'affermazione dell'amica. Poi guardò Freddie. -Dovrei?-


I Barton riempirono la casa di  urla e schiamazzi, ma anche se alcuni cercavano di nasconderlo, tutti si divertivano in loro presenza.
Come scoprirono ben presto Cooper era un grande fan di Falcon, quindi cercava di passare ogni attimo con lui, cosa che a Sam non dispiaceva dato che la maggior parte dei ragazzini idolatrava solo Iron man, Thor o Captain America.
Il piccolo Nathaniel Pietro era, per ovvie ragioni, il preferito di Wanda. E in un modo o nell'altro riusciva sempre a convincere qualcuno a scavare nella sabbia "per trovare ossa di dinosauri" o per costruire qualche castello. Amelia era caduta in quella trappola almeno una decina di volte quella settimana, ma non se ne rammaricava per niente.
Lila d'altra parte non si allontanava mai da Natasha, la quale notò che la nipotina aveva sviluppato una segreta ammirazione per Bucky.
-Sei molto simile ad Amelia.- Disse alla ragazzina una di quelle sere in cui erano in spiaggia. Amelia e Lila si guardarono confuse mentre Laura rimproverò Natasha con lo sguardo anche se in realtà aveva un sorriso divertito. -Entrambe avete una cotta per Barnes. Per fortuna quella di Lila non è abbastanza grande, posso ancora salvarla. Ma Amelia... Lei era già persa la prima volta che l'ho incontrata e...-
Prima che potesse finire la frase Amelia si alzò e andò verso Nathaniel che stava costruendo un castello di sabbia con Bucky.
-È il castello di Dracula?- Domandò sedendosi a gambe incrociate accanto ai due.
-No, è il castello di Elsa.- Affermò Nathaniel con un sorriso soddisfatto. -Bucky ha detto che ti sarebbe piaciuto-
-Oh, Bucky ha detto questo, eh?- Chiese lei spostando lo sguardo su Bucky. -Mi volevi prendere in giro?-
Lui roteò gli occhi con un sorriso. -Devi sempre pensare male-
-Ah sarà...- Disse lei, poi vide una cosa strana.
Una palla di pelo arancione stava correndo a tutta velocità verso di loro, non ebbe nemmeno l'impulso di fermarlo che Freddie andò dritto dritto contro il castello di sabbia, finendo per distruggerlo.
Amy guardò Nathaniel in attesa di urla o capricci ma invece scoppiò a ridere e accarezzò Freddie. -Tanto faceva schifo- Disse semplicemente per poi cominciare a rincorrere Freddie per la spiaggia. Lei rimase a guardarlo esterrefatta, poi si girò di nuovo verso Bucky.
-I bambini possono dire "fa schifo"?-
Lui alzò le spalle. -Non ne ho idea Amelia Frosin-
Lo guardò al contempo divertita e stranita. -Perché mi chiami col mio nome intero?-
Bucky si voltò verso di lei. I suoi occhi erano ancor più cristallini sotto quel sole e Amelia si incantò per un attimo nell'osservare il riflesso dell'oceano nel suo sguardo. -Domani è il tuo compleanno, sei emozionata?-
-Oh...- Cominciò con un sorriso. -Non lo so, è strano...- Disse distogliendo lo sguardo. -L'ultimo vero compleanno che ho festeggiato risale ormai a due anni fa, papà mi aveva preparato la torta al cioccolato con la cialda di Taylor Swift- Disse divertita e dopo uno sguardo confuso di Bucky continuò. -Oh dai, I don't know about you but I'm feeling 22...-
Lui sembrò ancor più confuso, ma almeno sentendola canticchiare si mise a ridere. -Quindi pensi che non ci potrà essere nient'altro di altrettanto speciale?-
-Beh... L'anno scorso Tony continuava a chiedermi se volessi festeggiare oppure no, era ormai sera. Poi siete arrivati voi-
-Perché non lo ricordo?-
Amy sorrise divertita. -Appena Jarvis vi ha annunciati sono andata a nascondermi nel ripostiglio del laboratorio e...-
Bucky spalancò gli occhi. -Eri lì dentro! Ecco perché Stark ci si era parato davanti quando Bruce ha fatto finta di trasformarsi!- Amy rise vedendolo così meravigliato. -E le canzoni... Sei stata tu!-
Lei sorrise al ricordo. -Quello sì che è stato un compleanno speciale- Disse divertita mentre Bucky la guardava ancora sconvolto.
-Perché non ci ho pensato prima...- Mormorò tra sé per poi tornare serio. -Comunque Romanoff mi ha chiesto di chiederti come ti piacerebbe passare il compleanno.-
-Te lo ha chiesto Nat?- Chiese sarcastica girandosi per lanciarle uno sguardo truce. Ma era troppo impegnata a giocare a beach volley con Laura e i nipoti. -Non voglio niente di speciale, solo una torta. Quella è l'unica cosa importante.- Affermò.
Bucky la osservò e annuì. -E torta sia...- Disse per poi guardare Steve, Sam e Clint che si buttavano contro le onde come dei ragazzini di undici anni. -Quindi quale canzone mi avresti assegnato?- Chiese colto dalla curiosità.
-Ci devo pensare...- Disse lei sinceramente combattuta. -Te lo dirò. Ora ti va di raggiungere i tuoi amichetti in acqua?-
Lui tornò a guardare gli altri  e Amy lesse nei suoi occhi la voglia  di unirsi a loro, ma poi si guardò il braccio per un breve istante. -Sto meglio qui.- Affermò.
Amelia lo guardò dispiaciuta, poi si sdraiò lì accanto per poi cominciare a fare dei disegni sulla sabbia con le dita. -Hai ragione James, come sempre.-



Quando si svegliò il giorno dopo la mansarda era illuminata da una luce rosa e arancione. Si spostò ancora assonnata per avere una vista migliore dell'alba che si rispecchiava sull'oceano.
Quello era il loro ultimo giorno di vacanza e già sentiva la mancanza di tutto. Aveva una sensazione strana, come se dovesse ricordare qualcosa.
Pensò che fosse per il fatto che doveva ancora ritrovare le sue scarpe, ma poi ricordò che era il suo compleanno.
Si girò sulla schiena per fissare le travi bianche del soffitto e si alzò la coperta sentendo dei brividi di freddo. Per uno strano e sfuggente secondo percepì la presenza dei suoi genitori. Di tutti e tre.
Si chiese se fossero in grado di farle gli auguri di compleanno dall'oltretomba, ma la sensazione svanì in fretta e all'improvviso si sentì sola.
Si alzò scalciando la coperta e tirò fuori la valigia da sotto il letto. Non aveva intenzione di fare tutto in fretta quella notte e visto che non erano nemmeno le sei di mattina e tutta la casa stava dormendo, si mise al lavoro.
Mezz'ora dopo aveva già messo tutto nella valigia, così andò in bagno a rinfrescarsi e guardandosi allo specchio ricordò in che stato era un anno prima, bianca come un cadavere e senza nessun guizzo di luce negli occhi.  Per questo sorrise nel vedersi così rilassata e  come le lentiggini le riempivano il viso dopo quei giorni passati al sole. Poi ricordò come si era tagliata i capelli da sola. Ora le arrivavano sotto le spalle, ma in effetti avevano bisogno di una spuntatina. Alzò le spalle dicendosi che sarebbe diventata una tradizione del compleanno.
Afferrò le forbici e arrotolò le ciocche tra le dita per poi cominciare a tagliare.
Finì per tagliarli di nuovo un po' sopra le spalle e se ne pentì subito, ma dopo essersi fatta una doccia fu soddisfatta nel sentire la testa più leggera.
Scese piano le scale cercando di non fare nessun rumore, soprattutto quando passò davanti alla camera di Bucky, Sam e Steve e combatté con tutta se stessa per non mettersi a ridere sentendo ronfare. Dopo aver mangiato qualcosa uscì per andare alla spiaggia e lì cominciò di nuovo a cercare le sue scarpe tra i cespugli insieme a Freddie che pensava stessero giocando a nascondino e ogni volta che Amy rovistava tra le piante lui le saltava addosso facendole prendere un colpo.
Si arrese ancora una volta e cominciò a farsi rincorrere per la spiaggia dal gatto e ben presto fu raggiunta dai piccoli Barton.
Il pomeriggio lo passarono interamente in acqua, Clint e Sam quasi si annegarono a vicenda dopo un gioco finito male e Amelia li divise ghiacciando l'acqua attorno a loro, facendoli strillare come due porcellini d'india. Cosa che creò grande ilarità tra grandi e piccoli.
Il suo sguardo continuava a soffermarsi in spiaggia dove Bucky faceva finta di leggere un libro e Steve continuava a lanciare occhiate verso di loro, combattendo tra la voglia di unirsi oppure fare compagnia a Bucky. Così Amy uscì dall'acqua, si asciugò velocemente e si infilò il vestito che aveva dei granelli di sabbia incastrati qui e lì.
Si avvicinò ai due con un sorriso e si strizzò i capelli sopra Steve.
-Amelia!-
Lei sorrise innocentemente. -Ora hai la scusa di andare in acqua.- Affermò. Steve alzò gli occhi al cielo ma alla fine si alzò e li lasciò soli.
-Mi hai liberato della guardia del corpo- Disse Bucky alzando lo sguardo su di lei. -Potevi pensarci prima-
-Ma prima non avevo voglia di un gelato e mi rassicurava vedere voi due bagnini nonnetti qui a prendere il sole-
-Ecco che ricomincia...- Mormorò con aria divertita. -Ne prendi uno anche a me?- Disse indicando il frighetto portatile.
Lei scosse la testa. -Non hai capito. Ora ti alzi e mi accompagni al villaggio a prendere un gelato.- Affermò. -Così la smetti di fare il nonnetto in pensione-
Bucky alzò un sopracciglio. -E lo dovrei fare perché me lo dici tu?-
Allora Amy gli fece gli occhi dolci. -È il mio compleanno...- Disse con una vocina penosa.
Lui allora si alzò borbottando qualcosa e la seguì per il sentiero che portava al villaggio. -Chi ti ha tagliato i capelli?- Domandò mentre camminavano fianco a fianco.
-Io.- Affermò soddisfatta passandosi una mano tra i capelli che si stavano già asciugando. -Ti piacciono?-
-Mhmh... Carino anche il vestito- Borbottò guardando da un'altra parte.
Amelia arrossì abbassando lo sguardo sul vestito azzurro ricoperto di piccoli disegni di margherite. -Grazie- Mormorò imbarazzata. -Anche tu stai bene con la maglietta azzurra, risalta gli occhi- Disse velocemente, poi affrettò il passo rendendosi conto di quello che aveva detto. -L'altro giorno io e Wanda siamo andate in quel posto e il gelato era buonissimo- Disse indicando il gelataio in lontananza.
-Non lo so, non mi fido delle streghette come voi-
-Hey!- Esclamò offesa mentre lui ridacchiava. -Stai attento a quello che dici o ti trasformiamo in un rospo delle nevi.-
Lui sorrise divertito. -Tremo alla sola idea- Mormorò quando raggiunsero il gelataio.
Poco dopo stavano tornando indietro con il loro gelato e Bucky sembrava estremamente soddisfatto del gusto, ma evidentemente non lo voleva ammettere perché cercava di non mangiarlo troppo in fretta.
Amy sorrise gustando il suo gelato ai mirtilli e si avvicinò al parapetto di legno che si affacciava sul mare. -È inutile che fai il prezioso, so che lo trovi delizioso.-
Lui si appoggiò per osservare le onde che si infrangevano sugli scogli sotto di loro. -Non è male...-
-Non è male?- Ripeté lei divertita per poi avvicinare una mano al suo viso. -Almeno stai attento a non sporcarti nonnetto- Disse pulendogli la guancia sporca di cioccolato. Per un attimo giurò che stesse arrossendo, si guardarono negli occhi per qualche secondo finché una folata di vento non li investì facendo volteggiare i capelli di entrambi.
I due si misero a ridacchiare, poi sentirono qualche strillo e Amy si sporse dal parapetto per poi accorgersi che in quella posizione riusciva a scorgere un pezzetto della loro spiaggia e vide la squadra indaffarata a preparare qualcosa. Prima che si sporgesse oltre Bucky la tirò indietro.
-Cosa stanno facendo?- Domandò curiosa.
Bucky alzò gli occhi al cielo. -Stanno preparando qualcosa per il tuo compleanno, tu cerca di sembrare sorpresa quando arriviamo-
Lei sgranò gli occhi. -Ma avevo detto...-
-Niente di speciale, tranquilla.- Disse divertito. -Ti vogliono bene, sai?- Aggiunse poi.
-E tu mi vuoi bene?- Domandò all'improvviso mentre ricominciavano a camminare.
Lui le lanciò un'occhiata divertita. -Certo, ma di più a Freddie-
-Questo posso acettarlo.- Ammise con un sorriso.
Quando tornarono alla spiaggia trovarono varie coperte distese a terra e tutti si stavano ancora organizzando. Natasha li vide e sembrò imbronciarsi. -Già finito con l'appuntamento?-
Amy sgranò gli occhi e Bucky sorrise. -La prossima volta dovrete essere più svelti- Disse per poi raggiungere Steve e aiutarlo con i piatti.
Lei lo guardò allontanarsi con aria ferita. Quindi aveva accettato di accompagnarla solo per dare tempo agli altri di organizzare tutto? Ma non poté pensarci troppo a lungo perché Clint, Sam e Visione stavano scendendo le scale con le scatole della pizza.
In effetti Amy non se ne era accorta ma il sole stava già calando e probabilmente era già l'ora di cena.
Tutti presero posto sulle coperte e Amelia fu contenta di addentare la sua pizza in compagnia della sua nuova famiglia. Anche se le corse di Freddie e Nathaniel fecero volare sabbia anche sulla sua preziosa cena di compleanno.
Dopo aver soffiato le candeline arrivò il turno di regali e tra calzini di doctor who, piantine e libri vari ricevette qualcosa di speciale da Steve. Quando le porse il pacchetto rettangolare lo guardò sorpresa. -È pesante- Commentò prendendolo, poi lo posò sulla coperta e cominciò a  togliere la carta regalo delicatamente per paura di strapparla, cosa che fece sbuffare di impazienza molti di loro.
Amy sorrise incuriosita quando ne tirò fuori due cornici. All'inizio guardò con confusione la foto della donna con in braccio il neonato ma ben prestogli occhi le si riempirono di lacrime riconoscendo la madre. -Steve, come...?- Poi guardò meglio e vide che quella non era una foto. Ma un disegno. 
Prese l'altra cornice per osservarla da vicino e sorrise nel vedere un disegno di lei, i suoi genitori e sua madre tutti insieme. L'attimo dopo stava stringendo Steve in un abbraccio mentre cercava di non piangere. -Sei così bravo che mi fai schifo.- Mormorò continuando ad abbracciarlo.
Steve sorrise ricambiando l'abbraccio. -Devo ancora abituarmi ai complimenti del ventunesimo secolo- Disse facendo ridere gli altri.
Amy sorrise sciogliendo l'abbraccio. -Come hai fatto??-
-Quando Loki e Thor erano qui, gli ho chiesto di descrivermi come era fatta tua madre e Loki si è trasformato in lei.- Disse lui ancora sconvolto dal ricordo, cosa che la fece ridere.
Rimase a guardare i due ritratti anche mentre mangiava la terza fetta di torta, ma alla fine dovette portarli in camera per poi scendere di nuovo in spiaggia per guardare le stelle cadenti con gli altri.
Nathaniel espresse ad alta voce il desiderio di vedere una piovra gigante spuntare dall'oceano, ma poi Lila gli fece notare che doveva aspettare di vedere una stella cadente prima di esprimere un desiderio. Amelia sorrise osservando i due e quando vide una stella decise di regalarla a Nathaniel. Il bambino era tutto contento e si mise a osservare l'oceano in attesa della sua piovra gigante.
Amy diede una piccola gomitata a Wanda e lei capì subito.
In lontananza videro spuntare degli enormi tentacoli e Nathaniel, Lila e Cooper guardarono la piovra spuntare e muovere i tentacoli a mo' di saluto con occhi sgranati. E anche se gli altri sapevano che era frutto di un'illusione di Wanda, tutti rimasero ad ammirare lo spettacolo davanti a loro.
A guardare quegli sguardi meravigliati Amy pensò di avere davanti solo dei bambini. Dei bambini che in qualche modo erano stati convinti di poter proteggere il mondo intero.
La serata a un certo punto terminò e tutti tornarono alla casa. Anche Amy lo stava per fare, ma poi si ricordò delle sue scarpe.
Non poteva di certo abbandonarle sulla spiaggia, così si rimise a cercarle. Non passò molto prima che qualcuno si aggiungesse alla caccia al tesoro.
-Ancora non capisco come hai fatto a non trovarle- Le disse Bucky con in mano le sue scarpe verde acqua.
Lei lo guardò sorpresa. -Dove le hai trovate??-
-Sono rimaste in quel cespuglio tutta la settimana- Disse divertito indicando un cespuglio lì vicino.
Amelia fissò il cespuglio, sicura di averlo controllato più di una volta. Come tutte le altre piante e cespugli d'altronde. -E tu non mi hai mai detto niente??- Domandò esterrefatta.
Bucky ridacchiò. -Era divertente vederti girare per tutta la spiaggia come una matta-
-Ah sì, eh?- Domandò con un sorriso. -Un giorno di questi me la paghi James.-
-Te la prendi con un nonnetto?- Chiese alzando un sopracciglio. Lei alzò gli occhi al cielo con un sorriso. -È stato un compleanno speciale?- Chiese poi osservandola speranzoso.
Lei sorrise e annuì. -Sì... Ma non ho avuto la mia danza di compleanno.- Affermò poi mettendo il broncio.
Bucky la osservò per qualche secondo per poi porgerle la mano. -Tutto quello che vuole la streghetta-
Amelia sorrise e accettò la mano con grande piacere, grata che ormai fosse troppo buio perché qualcuno potesse accorgersi delle sue guance rosse. Lui la condusse più vicino alla battiglia e le fece un piccolo inchino prima di cominciare la loro danza.
I due danzarono senza musica , volteggiando tra sabbia e acqua con il solo suono delle onde in sottofondo. Amelia guardò come le loro impronte venivano cancellate subito dall'acqua e per un momento le sembrò di cominciare a levitare e si immaginò raggiungere la distesa di stelle sopra di loro, ma poi si accorse che Bucky la aveva solo sollevata per farle fare una giravolta.
Alzò gli occhi al cielo quando incontrò il suo sguardo divertito, ma poi sorrise quando le fece fare un casqué.
Sentì le farfalle nello stomaco vedendolo piegato su di lei con un sorriso e gli occhi pieni di parole e discorsi che lei non riusciva a percepire.
Il suo sguardo si posò poi sulle labbra di lui e proprio in quel momento si rialzò per farle un altro inchino. Rimasero a guardarsi, sorridendosi come due scolaretti, poi lui rialzò lo sguardo verso la casa e fece per dire qualcosa.
Amelia sapeva benissimo cosa stava per dire, ma non poteva far finire tutto così. -È l'ultima notte, è l'ultima possibilità per fare un tuffo- Disse in fretta guadagnandosi uno sguardo di sorpresa. E prima che potesse rifiutare aggiunse -Possiamo tuffarci vestiti, lo so che non ne hai mai avuto il coraggio per non sfigurare con i muscoli di Sam.- Bucky sorrise divertito, grato che lei non avesse detto ad alta voce il vero motivo per cui non voleva nuotare in mezzo agli altri a torso nudo. Lanciò un'altra occhiata alla casa e poi disse qualcosa che la sorprese. -E rovinare quel bel vestito? Non sia mai.-
Amy rimase senza parole, soprattutto quando lui si tolse la maglietta in fretta per poi correre in acqua. -Chi arriva ultimo va in pasto alla piovra gigante!-
Lei non si porse troppe domande sulla sanità mentale dell'uomo che aveva davanti o se fosse davvero lui. Magari la terza fetta di torta le aveva fatto male e ora aveva le allucinazioni. Ma non le importava. Se un'allucinazione era tutto quello che poteva avere, se la sarebbe goduta fino in fondo.
In un attimo si tolse il vestito rimanendo in costume e gli corse dietro, l'acqua era ghiacciata ma se proprio lei non poteva sopportarlo, non sapeva chi avrebbe potuto farlo. Entrambi risero mentre si lanciavano contro le onde, le quali sembrarono capire l'importanza del momento e usarono tutta la loro energia per infrangersi contro i due per farli ridere.
Dopo quel lungo gioco erano entrambi senza fiato, più per le risate che per lo sforzo di farsi trascinare avanti e indietro dall'oceano, e rimasero a fissarsi con dei sorrisi rilassati. All'improvviso Amy fu sospinta in avanti da un'onda e Bucky la afferrò.
Fu a quel punto che il suo sguardo si posò sulle cicatrici bianche e rosse attorno al suo braccio. E senza pensarci due volte cominciò a seguirne le linee con le dita, fermandosi solo quando sentì Bucky rabbrividire. Alzò lo sguardo per incontrare di nuovo quello di lui.
Anche nel buio della notte is uoi occhi sembravano brillare come le stelle sopra di loro. Le sue mani andarono a incorniciargli il viso mentre si sentiva di nuovo spinta in avanti dalle onde. Aspettò qualche secondo, sicura che lui si sarebbe tirato indietro. E non lo avrebbe biasimato.
Per un attimo tutto intorno a loro sembrò fermarsi, anche l'oceano sembrava in attesa.
Quando le loro labbra si sfiorano non successe niente. Poi Amy si fece avanti e avvolse entrambe le mani intorno al collo di lui,  Bucky la strinse a  sé come per istinto. Le loro labbra si trovarono e finalmente qualcosa esplose nello stomaco di Amelia.
Sorrise e fece per baciarlo più seriamente ma lui la allontanò il più possibile da sè. Lo guardò confusa e spaventata di aver sbagliato qualcosa, ma lui non disse niente.
La guardò con espressione seria e si girò. Continuò a nuotare anche quando lei lo chiamò.
Non si girò nemmeno per assicurarsi che la stesse seguendo. Amelia lo fissò mentre raggiungeva la spiaggia, raccoglieva la sua maglietta e saliva le scalette per tornare alla casa.
Le sembrò di sentirsi spezzare in due da una forza invisibile e per un millesimo di secondo le mancò il respiro. Le onde sembrarono farsi più violente e l'acqua più scura e gelida.
Continuò a fissare la spiaggia, sperando di vederlo riapparire. Ma non lo fece.
Si sentiva umiliata, ma il senso di vuoto che si stava impossessando di lei poco alla volta superava di gran lunga l'umiliazione e non ci volle molto prima che delle lacrime le solcassero il viso.























*scena post credit*


Cooper rise sentendo il discorso della zia. -Lila e Bucky seduti sotto un pino...- Cominciò con un sorriso sghembo senza farsi sentire dalla madre.
Sam, che era seduto lì a fianco, le sorrise. -Barnes è troppo sopravvalutato, non dovresti nemmeno perdere il tuo tempo- Disse, sicuro che quello fosse il modo giusto per parlare a una ragazzina.
Ma lei non era una semplice ragazzina, era una Barton. Appena si allontanarono, Lila afferrò due sassi e prese per bene la mira. Non doveva fare loro troppo male, se no sarebbe finita nei guai.
Con tutta la forza che aveva li lanciò e prese in pieno il braccio destro di Cooper e quello sinistro di Sam, facendoli strillare.
Poi andò a sedersi di nuovo accanto a Nat mormorando -Stupidi uomini.-
La rossa le passò un braccio attorno alle spalle con un sorriso soddisfatto. -Questa è la mia nipotina.- Affermò facendola sorridere.






















_Angolo autrice

Prima che qualcuno mi uccida per la fine del capitolo, voglio solo dire che non me ne pento.
Come ogni volta il mio ritardo per le pubblicazioni è enorme, ma non so nemmeno io cosa farci, quindi vi chiedo ancora scusa.
Se vi va lasciate un commento qui sotto per dire cosa ne pensate, io intanto ringrazio chi ha aggiunto la storia tra preferite/seguite/ricordate.
Chi mi ha aggiunto agli autori preferiti e chi continua a leggerla dopo le mie lunghe sparizioni.
Spero che stiate tutti bene e che tutti stiate manifestando la vostra gioia per il mese di The falcon and the winter soldier.
Questo è il capitolo più lungo finora e mi scuso se risulta ripetitivo o stancante. Ma soprattutto vi chiedo scusa per eventuali errori dato che il mio cervello non funziona correttamente quando pensa a James Buchanan Barnes.
Detto questo vi saluto per sbrigarmi ad aggiornare.


Alla prossima! :3
   
 
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