La primavera quell'anno era arrivata con un inaspettato anticipo e i fiori riempivano il giardino della villa dei Baskerville. Vincent si sistemò meglio tra l'erba su cui era sdraiato e strappò dei ciuffi verdi a caso, lasciando che le folate di vento li trasportassero lontano dalla sua mano. Sospirò, finendo di piegare la rosa che aveva fatto con della carta rosa regalatagli da Jack.
Se la rigirò tra le mani alcuni istanti; a lavoro terminato, udì un fruscio accanto a sé e un peso improvviso sulla sua spalla sinistra. Si voltò, vedendo Gilbert sdraiato accanto a lui, che lo fissava. 
"È una rosa?"
Domandò. Vincent annuì e appoggiò il finto fiore sul petto del fratello.
“Per te”
Disse, per poi prendere una piccola margherita e iniziare a staccarne i petali, mormorando:
"M'ama, non m'ama, m'ama..."
Quando arrivò al penultimo sussurrò un "m'ama", un po' abbattuto, e fece per strappare anche l'ultimo, deludente, petalo bianco, ma Gilbert lo fermò, prendendogli la mano e facendo intrecciare le loro dita.
Si avvicinò al suo orecchio e Vincent sentì il respiro caldo del ragazzo solleticargli il viso.
"Ti amo"
Sussurrò e Vincent arrossì di botto.
"E-ehi"
Biascicò, imbarazzato.
"Certe dichiarazioni…cosi improvvise…non sono da te, Gil"
Gilbert accennò una risatina, addolcito.
"Hai ragione, Vince, ti chiedo scusa"
Fu la risposta che doveva seguire un'altra frase, ma Vincent lo zittì con un bacio tutt'altro che casto.