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Autore: eli_mination    05/03/2021    2 recensioni
[AU Distopico]
Sembrava tutto troppo perfetto per gli abitanti del Satellite. Dopo anni, finalmente si sarebbero riscattati con la costruzione del ponte che collega la zona malfamata alla grande città, Nuova Domino. Qualcosa va però storto, a qualcuno piace giocare con il tempo e inserisce un pezzo mancante nella storia che Allen, neo-diplomato nato nel Satellite che è cresciuto con i cambiamenti del suo luogo, conosce. Perché, improvvisamente, si ritrova in una guerra civile che vuole rivendicare i diritti di quell’isola? Con quale assurda coincidenza si unisce ad una banda di sciroccati del Satellite capitanati da Crow Hogan? E come mai quest’ultimo gli ride in faccia quando Allen gli racconta della lotta contro Z-ONE? In quello che sembra un assurdo sogno, Allen abbraccia la causa e darà un’importantissima mano alla rivoluzione in corso. Il tutto mentre cerca di capire come sia finito in quell’arco temporale a lui totalmente nuovo…
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crow Hogan, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Yusei. Quel Yusei…

“Allora lui è qui!” esclama Crow, stupito ma raggiante al tempo stesso. “Ah, sicura di aver capito bene?”

“Ehi, di solito sono molto attenta, però non metto in dubbio che a volte potrei capire male…” si giustifica Lucy. “Intanto te lo dico!”

“Non importa, ti credo sulla parola!” risponde il capo. “Il suo aiuto potrebbe essere davvero vitale, inoltre devo dire che mi è mancato un sacco in quest’ultimo anno!”

Un anno? Questa situazione c’è da un anno? Accidenti, credevo si fosse instaurata da poco… Sono dovuti rimanere così lontano per così tanto tempo?

“Comunque, riunioni familiari strappalacrime a parte… C’è anche da dire un’altra cosa… Gli episodi violenti stanno aumentando sempre di più qui al Satellite e credo che più temporeggiamo, più libertà ci verrà tolta…” si intromette Jasper. “Dobbiamo trovare sempre più alleati e un piano comune per assaltare Nuova Domino e riprenderci quello che ci è stato tolto. In altre parole, dobbiamo muoverci più velocemente di loro…”

“Assolutamente, ma dobbiamo impegnarci perché non tutti hanno intenzione di buttarsi su un piano del genere…”. Alyssa si fa avanti. “C’è chi ha intenzione di continuare ad approfittarsi della situazione, come tante altre bande… Vogliamo anche parlare di come i Vylon-”

“Oh, Alyssa… Li avevo completamente rimossi dalla testa…” commenta Lucy, sbattendosi la mano sana sulla fronte. Devono essere una vera palla al piede, questi “Vylon”…

“Da domani dobbiamo iniziare a organizzarci per raggiungere Nuova Domino… Appena sarà possibile, contatteremo tutti i nostri alleati e vedremo di raggrupparci per la missione.” ci comunica il capo. “Vorrei includere anche gli X-Saber, però prima dovrebbero fare un paio di cosette per noi… Voglio garantirmi che ci possiamo fidare di loro, per quanto anche solo il fatto di averci detto che sono contro il Grande Capo li abbia messi nelle condizioni di collaborare con noi e il resto delle bande…”

Giusto. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

“Per cui, magari potremmo chiedere loro una mano per sgominare i Vylon… Se supereranno la prova, in un certo senso, li metteremo al corrente di tutta la situazione.”

“Scusate se mi intrometto…” dico, curioso. “Però che cosa hanno-”

“Ah, giusto, tu sei nuovo e non sai cosa hanno fatto quei beceri!” mi interrompe Lucy. “I Vylon… Beh, hai presente il comportamento di Rodd? Ecco, loro sono almeno tre volte peggio. Il loro obiettivo è quello di controllare tutto il Satellite attraverso la violenza. Non si fanno problemi a puntarti un coltello alla gola se tu hai qualcosa che interessa a loro, per questo si dice in giro che si sono macchiati del sangue di innocenti. Non sappiamo se credere a queste dicerie ma, al tempo stesso, la notizia non ci stupirebbe. La loro influenza è esercitata su un’ampia zona del Satellite ed è da quando si è instaurata la dittatura che danno fastidio a noi ‘buoni’.”

“C’è anche un altro problema… Sono molto numerosi, probabilmente i Vylon non sono altro che un’alleanza tra più bande. Al momento, sappiamo che tra questi ci sono anche i Jurrac e i Genex, ma chissà… Ce ne saranno molti altri…” aggiunge Jasper.

Una bella gatta da pelare, non c’è che dire… In qualche modo, dovremo pur sgominarli, no?

“Adesso non pensiamoci, godiamoci un po’ di riposo!” esclama Crow. “Avremo modo di confrontarci con altre bande, domani vedo di contattare dei nostri amici, se si ripristineranno le comunicazioni! Ora, Tom ci preparerà un delizioso pasto e dimenticheremo tutto quello che è successo oggi!”

 

Spero che sia veramente così… Mi accascio sul divano, con gli occhi chiusi. Sempre meglio di rimanere a fissare il vuoto senza sapere cosa stia provando. L’incidente di Crow mi ha fatto momentaneamente distrarre da quello che ho visto, ma ora che la mia mente non è occupata da nient’altro… Rivedo gli occhi di quella donna spegnersi e la sua testa sbattere violentemente sull’asfalto.

“Allen, allora?”

Crow si avvicina, sedendosi accanto a me.

“’Allora’ cosa?” domando. Non mi va proprio di parlarne.

“Tutto bene?”

“Meh, potrebbe andare meglio… Sono solo tanto incazzato…” rispondo sinceramente.

“Capisco perfettamente. Non voglio illuderti, quindi ti comunico sin da subito che non sarà l’ultima scena orribile a cui dovrai assistere… Spero che non avvengano, ma non ti assicuro nulla.”

“Apprezzo la sincerità…”

Il nostro capo rivolge il busto verso di me, sistemandosi sul bracciolo del divano.

“Allen, è tutto uno schifo, lo sappiamo entrambi. Però sappi che non dovresti colpevolizzarti, hai fatto il possibile per evitare altri spargimenti di sangue. Sei uscito dallo studio medico senza esitare nemmeno per un istante e hai riportato dentro i tuoi compagni.”

“Non posso salvare tutti…” sussurro.

“Nessuno può farlo! Non da solo!” esclama Crow. “Lo so, è brutto pensarlo. Quello che noi, singoli individui, possiamo fare è rimanere uniti. È a questo che dobbiamo puntare per poter vincere!”

Crow ha perfettamente ragione. Non siamo dei supereroi, siamo solo delle persone normali che vogliono migliorare le cose. Da soli non possiamo fare nulla, se non unirci tutti assieme per poter vincere questa battaglia. Eppure, quello che è successo per due volte mi ha destabilizzato.

Ora che ci penso, finora ho vissuto questa situazione come ordinaria amministrazione (cosa che, effettivamente, lo è in questo contesto) … Ma non dimentico il fatto che io qui non dovrei esserci… A quest’ora avrei dovuto essere in un’arena ad assistere al duello tra Jack Atlas e il tizio che ho qui di fronte, assieme al mio amico Damien. Cavolo, quanto ero fortunato ad avere una vita come quella… Andavo a scuola e avevo l’ambizione di diventare un medico professionista. Adesso l’unica ambizione che io ho è sopravvivere e riportare il Satellite ad una posizione più dignitosa.

Vedo che anche gli altri sono rimasti provati dalla giornata. Lucy cerca di proteggersi la ferita alla mano con dei guanti, Alyssa fa avanti e indietro per la stanza, Ruby è seduta sulla poltrona mentre ci ascolta. Non ci avevo proprio fatto caso, quanto mi ha distratto tutta questa situazione!

L’unico che sembra tranquillo e che non lascia trasparire un velo di emozione è Jasper, che nella più totale indifferenza si pulisce le unghie. Se solo mi prestasse anche per un paio d’ore il suo carattere…

“Ascolta, vuoi che ti faccia compagnia stanotte?” riprende Crow, alzandosi in piedi. “Dico davvero, non devi per forza stare da solo!”

“È tutto a posto, Crow… E poi, tu hai fatto due notti insonni di fila…” gli rispondo.

“Con questa, tu sarai a tre, quindi che fa?”

Vero, che idiota… Dimenticavo che io non avessi proprio dormito in questi tre giorni.

 

“Beh, buonanotte a tutti, ragazzi!” esclama Alyssa, salendo sopra. Parte un coro di “Buonanotte” da parte di tutti, un insieme di passi che si affrettano a salire le scale ed un leggero vociare. Quando si placa, regna il silenzio e mi rendo conto di essere solo. Nonostante l’insistenza di Crow, sono riuscito ad avere la meglio e a fare il turno in solitudine.

Per le prime ore funziona, mi limito semplicemente a stare steso sul divano a fissare il vuoto e a non pensare a nulla. Solo un ripercorrere delle cose che sono successe oggi, poi il niente cosmico. I miei occhi si divertono a passare dall’angolo in cui il soffitto e la parete si intersecano fino al risultato della voglia matta di Jasper di sprecare un proiettile. Quel foro.

Ormai credo di essermi abituato all’ambiente del covo. Il “Covo”! Quanto suona figo dire “Covo”? Molto meglio di “Luogo dove degli scappati di casa si riuniscono per fare cose losche ma non così losche per sgominare altre bande losche e contemporaneamente mandare a segno un colpo contro il governo che se ci scopre ci fa una damnatio memoriae”, no? Decisamente. “Covo”. Breve, incisivo e tagliente.

Decido che è arrivato il momento di annoiarsi, così mi butto sulla pila di videogiochi a recuperare Vital Battle 2. Giocare in solitaria non è la stessa cosa, ma forse c’è qualcosa da fare… Magari una modalità storia… Non so se nei primi capitoli ci fosse una lore dietro i personaggi.

Abbasso il volume del televisore, riducendolo a 2, e, con la luce che mi disturba gli occhi, inizio a combattere e fare combo distruttive contro l’IA. Troppo facile, mi rompo le scatole dopo tre combattimenti e chiudo tutto. Che deficiente che sono, avrei dovuto accettare la proposta del capo… Almeno a quest’ora avrei potuto chiacchierare con qualcuno.

Rovisto anche nella scatola di libri a cui di solito Alyssa attinge per le sue letture. Alle scuole medie amavo leggere, poi sono arrivate le superiori e la montagna di compiti. Dopo aver studiato da un libro, quindi con un ex albero con dei testi, delle parole stampate sopra, figuratevi se avevo la voglia di leggere un romanzo. Quindi eccomi, alla veneranda età di diciotto anni, a riprendere in mano un testo che non sia da studiare.

Sono talmente annoiato che non leggo neppure il titolo, mi assicuro solo che non ci sia qualche segnalibro lasciato da Alyssa. Se dovessi perderle il segno mi ammazzerebbe! Inizia la lettura: uhm, interessante, una città futuristica divisa in cinque parti, ognuna delle quali contiene degli abitanti dotati di varie capacità, in cui si può cambiare zona quando si raggiungono i sedici anni. Molto… utopistica questa cosa. Almeno una singola persona può scegliersi un posto con gente che gli sta simpatica, magari avessi potuto scegliere anche io! Mi sarebbe tornato utile, a scuola…

“Oh, Bis, ti sei cacciata in un mare di guai!” penso, rivolgendomi alla protagonista del libro, l’ennesima Mary Sue, quando le mie orecchie catturano un piccolo scricchiolio. Ah, non essere paranoico, sarà il vento…

Al secondo scricchiolio, mi rendo conto che non abbiamo finestre qui. Da dove potrebbe passare il vento, sennò, Allen? Menomale che vuoi studiare medicina e non fisica…

E poi il terzo, ancora più forte… Chiunque sia, mi ha fatto gelare il sangue ed è dietro di me. Che faccio ora? Sono congelato. La paura mi ha paralizzato, tutto quello che posso fare è rimanere con lo sguardo puntato sulle parole sul libro. Al quarto, mi decido.

Rapidamente, mi alzo, mi giro e getto il libro in direzione delle scale… Mancando per pochissimo Ruby che le stava scendendo.

“Ehi!” esclama, coprendosi la testa e abbassandosi.

“Oh, cazzo…” sussurro, sollevato. “Perdonami, Ruby… Io non…”

“Oh, tranquillo! È tutto a posto!” mette le mani avanti lei. “In effetti, io non mi sono fatta notare troppo!”

Già, ma ho esagerato a lanciarle quel libro. Credevo che ci fosse un estraneo qui…

“Comunque, come va?” domanda, avvicinandosi a me. Indossa una vestaglia leggera color rosso e dei leggins azzurri. Anche quando deve dormire, non manca di indossare abbinamenti colorati.

“Beh, che dire… Mi sto annoiando un po’ ma per il resto va tutto bene…” ammetto. “Credo…”

“Non ti biasimo, anche io quando devo fare i turni mi annoio tantissimo!” dice, sfregandosi le mani sulle gambe. “Ne approfitto per fare qualcosa che richieda tempo, gli altri invece si allenano oppure pianificano missioni!”

“Oppure accendono quella console e sfogano la loro rabbia sui videogiochi!” le indico io.

“Giusto!”

Ha un tipo di allegria e modo di fare un po’ strano, ma non è per niente fastidioso, anzi! È quasi divertente, ti mette di buonumore all’istante.

“Comunque, che ci fai qui sveglia?” le chiedo. Controllo l’orologio e noto che sono “solo” le due e mezza di notte.

“Oh, giusto!” scatta subito andando verso il frigorifero. “Dovevo prendere un bicchiere d’acqua!”

“Come hai fatto a dimenticare di-”

Non termino la frase perché mi viene da ridere. Ah, Ruby… Spero tanto che tu sia una costante in questo gruppo, non cambiare mai!

“Ehehehe, mi sono persa a chiacchierare con te!” risponde lei, con il sorriso sulle labbra mentre si versa l’acqua nel bicchiere di vetro e la inizia a sorseggiare. “Comunque… Domani ci aspettano un paio di giri di ricognizione, hai visto?”

Giri di ricognizione? Non sapevo…

“Crow ne ha parlato a cena, ricordi?” spiega lei, notando la mia espressione confusa. “Ha detto che lui incontrerà un paio di capi di bande accompagnato da qualcuno, mentre il resto di noi perlustrerà il Satellite alla ricerca di criminali.”

Ah, ha detto tutto questo? Accidenti, devo essere stato così perso nei miei pensieri che non ho proprio ascoltato oppure ho dimenticato tutto. Menomale che Ruby me lo ha fatto presente, non oso immaginare quale sarebbe stata la reazione degli altri se avessi detto loro che non ne sapevo nulla. Jasper mi avrebbe fatto fuori.

“Spero tanto che ci mettano in coppia!” esclama Ruby. “Anche se ne dubito… Nessuno dei due sa guidare una moto o qualcosa del genere, per cui mi sa che andrò con Lucy o Tom… Spero di capitare con Alyssa, a questo punto!”

Ah, quindi le ricognizioni funzionano a coppia? È vero, anche in quel pomeriggio in cui Crow si arrabbiò con Tom e Jasper avrei dovuto intuirlo. Quei due avevano ricevuto una ramanzina anche perché, essendo due testimoni, nessuno di loro aveva avvertito Crow dello spaccio degli X-Saber nel teatro. Beh, comunque stare in coppia con Ruby sarebbe il massimo, ci intendiamo e la sua presenza smorzerebbe l’atmosfera cupa e la serietà degli altri.

“Chissà, lo vedremo domani!” sospiro io. “In ogni caso, Ruby, almeno tu puoi dormire, quindi fallo!”

Mi farebbe piacere avere ancora un po’ di compagnia, ma non voglio che qualcun altro si privi del sonno per soddisfare un mio capriccio.

“Stai tranquillo!” mi risponde, riponendo il bicchiere nel lavandino. “Ci sono abituata, non preoccuparti!”

“Insisto!” le faccio capire io.

“Uff… D’accordo, ma concedimi di restare qui per altri dieci minuti!” propone lei, porgendomi la mano. Va bene, sempre meglio di prenderla con la forza e scaraventarla sul letto.

“Affare fatto, ma che siano dieci minuti!” accetto, stringendole la mano.

 

Puntuale come un orologio, alle sei del mattino Tom si fa vedere per preparare la colazione, dopo aver tentato di fare un’entrata di scena scivolando sul corrimano delle scale e rischiando di fratturarsi tre vertebre e una costola. Appena lo vedo sano e salvo al piano terra, esulto mentalmente per essere stato sveglio per tutto questo tempo e senza che qualcuno mi ricordasse che dovevo essere vigile. È un piccolo traguardo, toccherà di nuovo a me la settimana prossima. Significa… Che potrò dormire tranquillo per i prossimi sei giorni? WOO-HOO!

E dunque, fatta la colazione ricevo la comunicazione di Tom che io rimarrò a casa e non dovrò fare perlustrazioni.

“Dopotutto, sei rimasto sveglio tutta la notte, sarai stanchissimo ed è meglio che per oggi non partecipi ma sorvegli semplicemente il covo!”

Sul serio? Ah, che noia… Non mi va più di sorvegliare un bel niente, vorrei uscire! Andando in giro mi sveglierei e diventerei più pimpante!

“Te lo dico per esperienza personale, è meglio così!” mi racconta il biondo. “La prima volta che rimasi da solo a fare il turno notturno, mi addormentai sulla schiena di Crow mentre mi scarrozzava in moto per il Satellite. Che figuraccia!”

Cerco di non ridere, ma un piccolo soffio d’aria mi esce dalla bocca anche se è chiusa. A giudicare dal suo sorriso, ci scherza sopra anche lui!

“Dai, amico! Vai a dormire, verrò a svegliarti quando stiamo per andare via!”

 

Alyssa’s POV

Con passo pesante, mi dirigo al piano di sotto dopo aver passato un po’ di tempo libero prima delle perlustrazioni a truccarmi. Niente di che, il solito ombretto nero vecchio di non so quanti anni sulle palpebre e l’eyeliner che ho rubato ad una ragazza dopo averla pestata… In mia difesa, lei aveva attaccato briga con me e io mi sono difesa. Aveva una borsa e le è caduto qualche prodotto di make-up, tra cui l’eyeliner. Mentre era a terra che faceva finta di provare dolore (giuro, avrei potuto farle molto peggio) ne ho approfittato e da allora è un mio fidato compagno di tutti i giorni.

“Allora, come ci organizziamo?” domando, attirando l’attenzione degli altri.

“Oh, la principessa è arrivata!” commenta Jasper. Grr…

“Sono ancora in orario!” ribatto, appendendomi alle sbarre delle scale.

“Avremmo iniziato prima se non avessi perso tempo a metterti il carbone in faccia!”

“Jasper, ha ragione, non c’è fretta…” lo zittisce Crow.

“Grazie.” rispondo, voltando lo sguardo. “A-allora, dicevamo?”

“Allora, Allen rimane a casa, come avevamo già detto. Dunque, avevo pensato di dividervi in questo modo: due di voi gireranno nei dintorni del ponte e la zona nord, gli altri dalla parte totalmente opposta. Questi ultimi avranno anche il compito di controllare la zona del teatro… Non credo ci sia bisogno di specificare ancora il perché.”

Crow rivolge un’occhiataccia a Tom e Jasper.  

“Ne resta fuori uno, che verrà con me per incontrare i capi di alcuni nostri alleati. Allora, chiedo dunque a.. Lucy e Jasper, voi avrete tutta la zona nord, ponte compreso. Poiché sarà vasta, usate due moto, una ciascuno, e dividetevi. Siete d’accordo? Lucy, riesci a guidare anche con la fasciatura?”

“Assolutamente sì!” annuisce lei.

“Ok, credo che per Jasper sia lo stesso, visto che è un bastardo senza cuore che non vuole sorvegliare dei ragazzini.” continua Crow con un mezzo sorriso. “E poi, voglio che Tom e Ruby facciano il giro della zona sud. Tom guida, Ruby fa da supporto.”

Un momento, c’è qualcosa che non mi torna. In questo modo io rimango fuori. Inoltre, se anche Crow dovesse guidare la Blackbird, secondo il suo calcolo non ci sarebbero moto a sufficienza. Quattro motociclisti su tre veicoli a due ruote.

“E ‘Faccia da Panda’?” si attiva subito Jasper. “Faccia da Panda” sarei io? Brutto stronzo…

Crow rivolge lo sguardo verso di me, poi guarda il corvino.

“Jasper, ti affido la Blackbird. Mi raccomando, neanche un graffio!” gli dice, lanciandogli le chiavi.

“Ma che ca- Non mi daresti mai la tua moto! E poi… Tu come raggiungi gli alleati?” si stupisce Jasper, osservando l’insieme di chiavi tenuto insieme da un anello di metallo. Crow, a quel punto, mi indica.

“Alyssa, tu mi accompagnerai alla riunione, perciò andiamo a prendere la macchina!”

 

Angolo Autrice

Rieccomi, puntuale come un orologio! ^^

Allora, la canzone di oggi altri non è che “Sick Shit” dei Together Pangea. Mi è sembrata adattissima alla situazione di noia di Allen ^^

Niente, ragazzi, volevo aggiungere che nel capitolo precedente avevo inserito la figura di Yusei (anche se nominandolo solamente) ma oggi non si è parlato granché di lui. Tranquilli, lo vedrete presto ^^

Non mi sembra di dover dire altro, ci sentiamo la settimana prossima ^^

Ciau!

 

  
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