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Autore: LadySweet    06/03/2021    1 recensioni
Ciao a tutte! =) Sono nuova nella sezione, e questa è la prima long-fic che scrivo sulla coppia StraberryXRyan, per cui siate buone! =)
Portato a termine il progetto Mew, Ryan decide di partire per l'America, rinunciando a Strawberry, felicemente innamorata di Mark. Ma poco dopo la sua partenza, la ragazza viene colpita da una tragedia che la porterà a intraprende un viaggio nella stessa nazione. Quattro anni dopo si incontreranno sullo stesso aereo che li riporterà a Tokio. Riuscirà Ryan a sfruttare questa seconda occasione e rivelare finalmente i suoi sentimenti alla ragazza che per tutto quel tempo non aveva mai dimenticato?
Spero di avervi incuriosite!! =)
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Allora, chi non muore si rivede si dice... beh è passata una vita, e sinceramente non pesavo ci fosse ancora qualcuno che leggesse questa storia. Ma dato che mi sono arrivate delle richieste pochi giorni fa, ho ripreso in mano la storia e ne ho scritto il finale. Domani arriverà il capitolo finale, quindi a chiunque tornerà fra queste righe, buona lettura! 

Quando il gruppetto di eroi era entrato nella piccola stanzetta la scena che si presentò ai loro occhi fu delle più scioccanti: il corpo martoriato di Strawberry steso su quella lastra metallica, tenuto da enormi catene per impedirle di muoversi, un odore nauseante di sangue marcio, sudore e chissà cos'altro impregnava le pareti e decine di arnesi spaventosi e sporchi stavano poggiati su un carrellino metallico accanto a quell'uomo smunto e curvo.
Allo sbattere della porta che veniva spalancata si voltò e tentò in tutti i modi di liberarsi degli intrusi, ma lui era uno e decisamente instabile, mentre loro erano sette armati fino ai denti e talmente pieni di rabbia da demolire l'itera struttura. Perciò non ci volle molto per mettere K.O quello pseudo scienziato da strapazzo.
Si avvicinarono poi tutti alla povera ragazza che sembrava non essersi accorta di nulla, ma poi aprì debolmente gli occhi e li riconobbe, ma era troppo debole e svenne.
< Dobbiamo liberarla da questa cosa > disse Ghish
< Ma come facciamo? > chiese il fratellino
< Dev'esserci una qualche sorta di pulsante o meccanismo da qualche parte... > disse Lory usando la logica, funzionava sempre in quel modo
Dopo qualche momento Pai, trovò una pulsantiera al lato della branda < Ho trovato dei pulsanti, ma non so quali di questi la liberi... >
< Provane uno > disse Mina
< E se poi attivano delle altre torture? Non so se Strawberry reggerebbe... > intervenne Pam
< Dobbiamo tentare > concluse nuovamente il maggiore dei fratelli, e osservando la pulsantiera con attenzione scelse il bottone di destra, premendolo con gli occhi socchiusi preparandosi a qualunque cosa si fosse attivata, e così fecero anche gli altri. Alla fine, il rumore delle catene che scattavano e si aprivano li tranquillizzò. Pai e Ghish allora presero delicatamente il corpo della giovane dagli estremi per paura di peggiorare le sue condizioni.
< Andate al laboratorio, subito, noi vi raggiungiamo! > ordinò la mew viola con tono autoritario e i due alieni, fatto un cenno di assenso, lasciarono il luogo. < Ryan, mi senti? > chiese poi alla sua spilla
< Si, Pam, l'avete trovata? >
< Si, Pai e Ghish stanno arrivando con lei, noi arriveremo tra poco >
E nemmeno il tempo di finire la frase che i due alieni apparirono nel laboratorio, alle spalle del terzetto. I loro volti attoniti furono la prima reazione a quella vista.
Poi Kyle, riacquistata la lucidità li guidò al piano di sopra seguito da Ryan e Minami.
Decisero di dare alla ragazza la camera del biondo affinché potesse sempre tenerla d'occhio.
Nel frattempo anche il resto del gruppo aveva fatto ritorno con la valigetta rosa in mano e il piccolo Mash in pezzi.
< Ryan, siamo riusciti a recuperare solo questo. Non c'era traccia di qualcosa che potesse indicare i suoi poteri: ne una strana fiala, ne una bolla d'energia... nulla. Ci dispiace tanto... > disse Pam eletta portavoce del gruppo
< Non dispiacerti, l'avete riportata a casa appena in tempo e questa è la vostra grande vittoria! Al resto si troverà una soluzione >
rispose il ragazzo poggiandole una mano sulla spalla per tranquillizzarla.
A quel punto venne chiesto a tutti di andare a casa a riposare e che li avrebbero aggiornati sulle condizioni della loro amica man a mano che arrivavano i risultati.
Naturalmente c'era anche da avvertire i genitori della ragazza che si erano visti legare e imbavagliare in casa loro, mentre loro figlia era sparita per due giorni, ma a quello avrebbe pensato Kyle.
Venne detto loro che qualcuno era entrato in casa loro per una rapina e che siccome Strawberry era ancora al caffè in quel momento la polizia le aveva consigliato di restarci finché non avessero catturato i malviventi, così tranquilli che la loro bambina era con le sue amiche smisero di preoccuparsi.
Ci volle una settimana intera per la povera Strawberry affinché le gravi ferite iniziassero a rimarginarsi, che i suoi livelli di sangue tornassero normali e le medicine facessero effetto.
Ryan e Minami si davano il cambio ogni 12 ore per vegliare sulla ragazza e prendersi cura di lei, pregando e sperando che si riprendesse al più presto.
Quando poi dovette darle la notizia che non sarebbe più stata in grado di trasformarsi gli si spezzò nuovamente il cuore. Aveva inizialmente pensato di aspettare il momento giusto, che si fosse rimessa meglio, ma lei era partita a raffica con le domande e lui non aveva potuto nasconderle la verità. Questa volta non sapeva veramente cosa fare per aiutarla, ma non si sarebbe arreso.
Per i giorni successivi l'ex paladina non volle più vedere nessuno, rimase chiusa in camera con i suoi pensieri per venire a patti con la nuova situazione che si era creata.
Guardava fuori dalla finestra il tempo scorrere, mentre giorno e notte si alternavano senza smettere mai, passando come se nulla fosse accaduto, mentre a lei sembrava che il tempo si fosse fermato.
Le uniche persone che vedeva erano Minami che passava un paio di volte a salutarla e aiutarla a prepararsi per il giorno, Kyle che si assicurava che mangiasse qualcosa, anche se poco, e Ryan, fra le cui braccia si rifugiava ogni notte per cercare di trovare pace e conforto.
Quando il ragazzo rientrava in camera sua ogni sera dopo cena, si sdraiava accanto a lei, e la giovane gli si accoccolava sul petto. A volte parlavano della giornata, a volte non c'era bisogno di parlare.
Giorno dopo giorno Strawberry diventava lo spettro di se stessa: la sua gioia, la sua allegria, la sua spensieratezza appena ritrovata si erano spente e non sembrava modo di riaccenderle.
Le altre quattro guerriere erano a terra anche loro, talmente mortificate per quello che era successo alla loro compagna. E anche se la loro leader si rifiutava di vederle, loro capivano perfettamente la situazione, per quanto sentissero la sua mancanza: lei era sempre stata il collante del gruppo, colei che le aveva riunite tutte sotto la bandiera dell'amicizia.
Sapevano che ora tutta la responsabilità della difesa della terra era sulle loro spalle, e che lei aveva piena fiducia in loro, per questo cercavano di darsi mano forte l'un l'altra, consapevoli che prima o poi Strawberry sarebbe uscita da quella stanza e avrebbe ripreso il suo posto nel gruppo, poteri o meno.
Dopo una settimana di isolamento, i pensieri malinconici di Strawberry furono interrotti da un forte boato, mentre una colonna di fumo si alzava da un punto poco distante dal caffè.
In quel momento realizzò che delle vite erano in pericolo e una nuova minaccia stava facendo danni, e capì che con o senza poteri lei era sempre una paladina della giustizia e avrebbe fatto tutto quello che era possibile per dare una mano alle sue amiche nel difendere la terra. Se non poteva combattere avrebbe aiutato nelle operazioni di soccorso... aveva sprecato troppo tempo a piangersi addosso! Così aprì la porta della camera e andò di sotto, ma alla base delle scale c'era Ryan che stava salendo.
< Che sta succedendo? > chiese la ragazza
< Non lo sappiamo di preciso, le ragazze stanno evacuando il caffè e Kyle è in laboratorio >
< E tu? >
< Stavo venendo da te... >
< Non c'è tempo, dobbiamo andare di sotto anche noi >
< Noi? Dove pensi di andare tu nelle tue condizioni? > le chiese salendo i gradini che li separavano
< A dare il mio contributo! Sono passate due settimane e sono stanca di stare chiusa a fare niente. Poteri o no sono sempre parte del progetto e voglio aiutare! > il ragazzo vide nuovamente quella fiamma che ardeva nei suoi occhi ogni volta che il suo senso di giustizia prendeva il sopravvento, e in quel momento capì che la sua Strawberry stava tornando finalmente. Le sorrise e prendendola per mano la condusse al laboratorio, dove gli altri erano già in riunione.
Quando le porte si aprirono tutti i presenti si voltarono e rimasero sorpresi nel vedere la loro amica in piedi. Le quattro paladine le corsero incontro avvolgendola in un abbraccio di gruppo, non si vedevano da giorni, ma il loro legame non si era per nulla scalfito.
< Ragazze, volevo scusarmi per essermi chiusa in me stessa... > iniziò la ex leader, ma venne subito interrotta da Mina
< Possiamo solo immaginare quello che stai passando e comprendiamo benissimo come puoi sentirti. Sapevamo che saresti tornata da noi un giorno, e sono così felice che tu stia bene! > disse la mew bird abbracciandola nuovamente, mentre le altre asserivano sorridendo, avvalorando la tesi di Mina. Quando sciolsero l'abbraccio Strawberry fece cenno alla figlia di avvicinarsi e poi prese la sua valigetta.
< Grazie a tutti per la comprensione. Ma prima di riprendere c'è un'ultima cosa: ci ho pensato a lungo in questi giorni e sono giunta alla conclusione che qualcuno può prendere il mio posto, e questa sei tu Minami. >
< Io? > chiese incredula la rossa
< Si, sei nostra figlia, hai ereditato i geni del gatto sia da me che da tuo padre, perciò sei l'unica che può attivare la spilla ora che io non posso più. >
Minami guardò il padre, come fecero tutti gli altri, mentre lui a sua volta volse lo sguardo prima alla sua ragazza e poi a Kyle
< Potrebbe aver ragione sai? > convenne il pasticcere < Se nella sua epoca sia tu che Strawberry avete ancora i vostri poteri ci sono alte probabilità che i vostri figli abbiano ereditato il codice genetico modificato >
< Te la senti di provare Minami? >
< Io... credo di si! >
Così Strawberry aprì la valigetta davanti alla figlia, la quale prese la spilla e la bagnò con la goccia di acqua Mew. La spilla si illuminò e la giovane pronunciò la formula della trasformazione. Un fascio di luce la avvolse, restituendone una Minami trasformata con indosso il costume della madre, con tanto di orecchie e coda da gatto.
Gli occhi di Strawberry luccicavano dalle lacrime di commozione che quella scena le aveva regalato, sentendosi orgogliosa che quella meravigliosa ragazza fosse sua figlia.
< Non ti deluderò mamma! > disse fieramente la nuova guerriera stringendole le mani, come se una stesse passando il testimone all'altra.
< Ottimo! Ora che la squadra è di nuovo al completo possiamo concentrarci sulla missione > intervenne Pai, riportando tutti alla realtà in cui i due alieni avevano iniziato a seminare il panico.
La potenza con cui stavano scatenando gli attacchi era notevolmente aumentata, e se prima erano forti, adesso con il potere Mew erano praticamente inarrestabili.
< Ci dev'essere un punto debole, tutti ne hanno uno! > scatto Ghish
< E poi non abbiamo ancora avuto modo di testare l'arma potenziata della mamma... > gli diede man forte Minami
< Proviamo a mettere insieme un piano d'attacco e vediamo che succede, è l'unico modo per raccogliere dati utili > intervenne Pam < Voi osservate il tutto da qui e ci aggiornate in tempo reale con tutto quello che potete dirci >
< Come piano è molto approssimativo e con poche possibilità di successo... > iniziò Ryan dopo averci pensato qualche momento
< … ma è l'unico che abbiamo. Lascia che vadano > disse Strawberry poggiando una mano sulla sua spalla. Il biondo osservò lo sguardo della sua compagna e ne lesse speranza e fiducia come non ne vedeva da tempo, e si convinse.
Le cinque guerriere allora partirono di corsa verso il luogo in cui erano state avvistate le due creature, che adesso non si preoccupavano minimamente di nascondere la loro vera forma.

   
 
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