Mihael non poté fare a
meno di ridacchiare quando Kaito
venne disarcionato dal toro robot della fiera. Il biondo si
rialzò a fatica,
inciampando nelle palline di plastica colorate che riempivano il ring
proprio
per attutire il colpo… Purtroppo, non avevano potuto fare
nulla per salvare
l’orgoglio del ragazzo. Anzi, semmai gli avevano dato il
colpo di grazia.
-Andiamocene. Ci sono un sacco di
altre attrazioni da
provare, qui- borbottò Kaito, fissando con odio il gioco. Il
rosa esitò:-…
Voglio provare anche io.
Lo sguardo di Kaito fu di pura
incredulità, ma il biondo non
fece commenti. Si erano ritrovati insieme in quel parco divertimenti,
entrambi
piantati in asso con un SMS curiosamente simile (Mihael prese nota
mentalmente
di interrogare Thomas a riguardo, una volta tornato a casa), e avevano
deciso
di passare insieme il pomeriggio. A conti fatti, quello poteva
benissimo
passare per il loro primo appuntamento, aveva scherzato Kaito. E la
frase era
stata sufficiente a far torcere le viscere a Mihael…
Sì, ma non come l’ansia
gli stava rodendo le interiora in quel momento, mentre si arrampicava
sulla
macchina.
-Pronto, cowboy?
Troppo nervoso per parlare, Mihael
annuì. Chiuse gli occhi,
strinse le dita attorno all’impugnatura e sperò.
-Complimenti.
Il tono di Kaito era piatto. Mihael
sollevò lo sguardo dallo
zucchero filato, ma il biondo volse la testa dall’altra
parte. Il più giovane
scosse il capo.
Se l’è
presa… Uffa, era solo un gioco!
Si guardò attorno,
cercando qualcosa che potesse aiutarlo a riassestare
la situazione, e notò una casa diroccata, con un uomo
impiccato accanto alla
porta.
-Kaito, ti va un giro al tunnel degli
orrori?
-Se proprio ci tieni…
Mihael annuì con forza.
Aveva una paura matta del buio.