"È successo qualcosa?"
Gilbert, con sguardo pensieroso e mani intente a pulire con dovizia un bicchiere, girò appena il capo, trovando il viso corrucciato, ma comunque dolce, di Leo.
"Qualcosa?"
Ripeté, osservandolo.
"Non direi. Perché?"
Leo non rispose, portando invece l'attenzione verso un'altra persona; Gilbert seguì involontariamente quello sguardo, ritrovandosi a fissare Vincent che, poco distante da loro, stava riposando sul divano.
Leo osservò il ragazzo, notando nuovamente l'aria smarrita che sembrava averlo catturato da quella mattina fino ad ora.
"Vince è strano"
Gilbert sentì la presa sul bicchiere vacillare appena; lo posò insieme all'asciughino sul ripiano del tavolo, avvertendo, inoltre, la mente barcollare.
"Sono sicuro che non abbia nulla di grave"
Lo rassicurò, accennando un sorriso.
"Finisco di mettere in ordine e poi vado a parlargli"
Leo lo guardò, per poi annuire, pronunciando un flebile:
"Vado a dormire"
Per poi incamminarsi, lasciandolo libero di iniziare la conversazione con Vincent nella maniera che ritenesse più opportuna.
Il biondo salutò il ragazzino con un sorriso, riflettendo poi se fosse il caso di andare anche lui a letto presto per quella sera; un poco agitato, si alzò.
"Gli rimbocco le coperte e poi vado a dormire anche io Gil. Ci vediamo domani" Disse veloce, quasi credendo di pentirsene.
"Aspetta"
Quella parola lo spinse a fermare il passo che aveva quasi portato a termine.
"Sì?"
"Possiamo parlare?"
"Di cosa?"
Gilbert sospirò, decidendo di lasciar stare la cucina per quel giorno.
"Ti crea disagio la mia presenza?"
Vincent trasalì appena, sentendo davvero quel disagio arrivare.
"No…come puoi pensare una cosa del genere?"
"Dopo quello che è successo ieri sera, sai...il bacio"
Affermò Gilbert, aggirando il tavolo per avvicinarsi.
"Non mi sarei nemmeno stupito di non vederti per niente oggi"
"Va tutto bene"
Sentì in dovere di chiarire, provando a guardare il fratellino negli occhi.
"Non va tutto bene, Vince. Mi dispiace, io-"
"No, davvero, Gil, non mi crea alcun problema stare con te. Non scusarti per favore, non hai colpe"
"Beh, credo che sia opportuno comunque porgerti le mie scuse, dato che non abbiamo più affrontato l'argomento"
"Se vuoi, possiamo...parlarne. Non volevo farvi preoccupare, mi spiace"
"Lo so, Vince"
Rassicurò e poi, colto come da un'illuminazione, decise di aggiungere una proposta.
"Andiamo a fare una passeggiata. Vuoi provarla quella videocamera che ti ha regalato Lily?"
Vincent sorrise involontariamente, muovendosi per afferrare quel piccolo gioiello.
"Sono pronto!"
Gilbert scosse il capo, divertito, per poi aprire la porta e far passare il ragazzo più giovane. Si premurò di voltarsi un attimo verso le scale dove, sapeva con certezza, stava Leo in piedi a osservarli. Lo salutò con un cenno della mano, facendogli intendere l'intenzione di tornare presto. Il nuovo Glen sorrise appena, costatando che, adesso, poteva davvero andare a letto tranquillo.
"Ehi Gil, guarda da questa parte!"
Il ragazzo seguì l'avvertimento, trovando l'obiettivo della videocamera verso se stesso: ridacchiò, levando lo sguardo.
"Non dovresti riprendere il paesaggio? La gente, i negozi?"
"Già fatto. Adesso tocca a voi Baskerville"
"Immagino come salteranno dalla gioia per questo tuo nuovo hobby. Soprattutto Lottie e Noise. Beh…sempre meglio di quando ti divertivi a tagliuzzare le bambole e i peluche"
Vincent rise, abbassando appena la videocamera.
"Vuoi andare da qualche parte in particolare, Gil?"
Gilbert annuì, incamminandosi verso una strada secondaria con Vincent al seguito; non domandò dove fossero diretti. Continuò a filmare le vie e, di tanto in tanto, a osservare il fratello, con discrezione.
Leo sospirò, sollevato. Non gli piaceva quando Vincent aveva quell'espressione assorta e vagamente triste; il suo sorriso era indubbiamente molto più bello.
"Sono usciti?"
Il ragazzo sbatté le palpebre. Aveva parlato una voce nella sua mente.
“Levi”
Sussurrò, sorpreso.
"Non torneranno tanto presto, suppongo"
"Oh, tu dici?"
Il precedente Glen sbadigliò, passandosi le dita fra i capelli.
"Domani tutto sarà già risolto, vedrai"
Leo sospirò, rilassando il corpo al pensiero di Vincent e Gilbert insieme; quei due avrebbero passato la notte fuori, con molta probabilità. Non aveva nulla di cui preoccuparsi.
Sorrise.
“Buonanotte, Levi”