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Autore: MatsuFla    08/03/2021    0 recensioni
(Reboot di "Gallavich fino alla fine")
Guardando Gallavich sullo schermo, avete mai avuto la sensazione che dietro la recitazione di Cam e Noel ci sia molto di più?
Questa è la mia versione della storia.
Ps. È una RPF ma, per vari motivi, ho scelto di metterla nella "sezione Shameless".
I protagonisti sono Noel Fisher e Cameron Monaghan e non Mick e Ian.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Davvero pensi che tutti quelli che si amano siano insieme?'
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I giorni di riprese a Chicago erano sempre molto frenetici, tutto era incastrato alla perfezione per evitare di tenere gli attori e la troupe lontani dalle loro famiglie più del necessario e, ovviamente, per tenere bassi i costi di produzione il più possibile. Noel e Cameron, a causa di altri impegni lavorativi, sarebbero rimasti meno giorni a Chicago rispetto al resto del cast e per questo avevano un programma ancora più fitto.
Cam cercò di evitarlo, sfruttando il fatto che per tutta la mattina lavorò per lo più con Emma e Jeremy, ma cercò anche di comportarsi normalmente quando fu in scena con lui. Sarebbe riuscito ad ingannarlo, facendogli credere che tra loro non era cambiato nulla, se solo Noel non lo avesse conosciuto abbastanza bene da capire che in realtà non era affatto così.
Il ristorante dell'hotel era ancora deserto quando Cam cenò da solo, così da evitare i suoi amici che sicuramente gli avrebbero chiesto di unirsi a loro per passare insieme l'ultima sera di Noel nella città del vento. Non sapeva ancora che scusa avrebbe trovato se qualcuno lo avesse cercato in camera o al telefono, il suo piano non era neanche lontanamente ben organizzato, ma decise di affrontare una cosa per volta.
Cam se ne stava steso sul letto a rimuginare, forse avrebbe potuto usare la scusa di essersi appisolato e di essere troppo stanco e stordito dal sonno per uscire, oppure doveva trovare qualcosa di più convincente. Il suo cervello cominciò a fare gli straordinari quando sentì il vociare dei suoi amici nel corridoio, riconoscendo tra tutte le voci squillanti di Emmy e Shanola che sembravano già essere dietro la sua porta. Il rosso saltò giù dal letto, diede una sistemata ai vestiti sgualciti e sperò disperatamente che le sue doti di attore bastassero a compensare la sua incapacità di trovare una scusa migliore. Con sua grande sorpresa, però, il gruppo rumoroso passò oltre la sua stanza senza alcuna esitazione, affollarono l'ascensore e sparirono lasciarsi alle spalle solo silenzio. Cameron ricadde seduto sul letto con un tonfo e sospirò, non riuscì a credere a quel colpo di fortuna... anche se, a dirla tutta, ci era rimasto un po' male che i suoi amici non si fossero minimamente preoccupati della sua assenza. Chissà, forse non se ne erano nemmeno accorti.
Ma aveva ottenuto quello che voleva, no?
Era convinto di averla fatta franca finché, qualche minuto dopo, ricevette un messaggio.

Dude (7.46 pm): Ti va di uscire?
Bruh (7.47 pm): Troppo freddo
Dude (7.47 pm): Dobbiamo festeggiare 
Bruh (7.47 pm): Vuoi festeggiare perché te ne vai?
Dude (7.47 pm): No. Voglio festeggiare perché TU te ne vai 😁
Dude (7.53 pm): Allora, ci vediamo al solito bar vicino l'hotel?
Bruh (7.55 pm): Domani la sveglia suona presto
Dude (7.55 pm): Dai, solo una birra
Dude (7.55 pm): E per te una coca cola! (1)
Dude (7.55 pm): Non facciamo tardi
Dude (7.55 pm): Promesso
Dude (7.56 pm): Io sono già qui. Se cambi idea raggiungimi
Bruh (7.56 pm): Sei in un bar a bere da solo alle 19.56?
Dude (77.56 pm): Si
Bruh (7.56 pm): Sembra triste
Dude (7.57 pm): Lo è. Vieni a farmi compagnia allora
Dude (7.57 pm): Ti aspetto


Quando Cam entrò nel bar, volò con lo sguardo per tutto il locale alla ricerca di Noel finché non lo individuò, poi si spostò nella penombra come un ladro fino a trovare una colonna dietro alla quale nascondersi ad osservarlo per un po'. Il ragazzo era seduto ad un piccolo tavolo con quello che sembrava il suo terzo bicchiere di birra in una mano e il cellulare nell'altra, i suoi occhi rimbalzavano tra lo schermo del telefono, l'orologio e la porta d'ingresso. Sembrava teso e forse un po' annoiato.
Lo aveva davvero aspettato per tutto quel tempo?
Cam aveva cercato in tutti i modi di trattenersi dal raggiungerlo, la riteneva una pessima idea e, a giudicare da come il cuore gli stava martellando nel petto, aveva ragione. Il fatto che Noel non lo avesse ancora visto gli dava la possibilità di rimediare al suo errore e darsela a gambe. Così, optò per la fuga.
Facendo attenzione a rimanere nascosto, girò le spalle sgattaiolò verso l'uscita ma saltò per lo spavento quando Emma e Jeremy sbucarono fuori dal nulla gridando: «Sorpresa!»
Senza lasciargli il tempo di realizzare, lo afferrarono ognuno per un braccio e lo trascinarono poco discretamente verso il tavolo dove era seduto Noel, che finalmente si accorse di lui. Il suo battito gli accelerò nel petto quando il volto del moro si illuminò alla sua vista. Le sue guance erano rosate, probabile effetto della birra, e i suoi occhi azzurri sorridevano tanto quanto le sue labbra.
«Il festeggiato è arrivato.» Lo introdusse Emma, invitandolo poi a sedere vicino a Noel, «Ora la festa può avere inizio!»
«Sei venuto!» Esclamò, fissandolo come se potesse sparire se gli togliesse gli occhi di dosso anche solo per un secondo. Cam si scaldò sotto quello sguardo, sorridendo suo malgrado quando vide l'espressione di Noel, intrappolata tra incredulità ed esultanza.
«Ne sono sorpreso anche io.»
«Per te.» Sorrise Emma, porgendo la bevanda analcolica a Cam e lui in quel momento realizzò che i tre bicchieri sul tavolo non appartenevano tutti a Noel.
«L'ho detto ai ragazzi...» Specificò subito, «Solo a loro due.»
Cameron era distratto da mille pensieri e l'espressione un po' assorta che aveva in viso, Noel non riuscì a decifrarla, così, il moro pensò erroneamente di averlo messo a disagio raccontando tutto ai suoi amici. Gli si avvicinò all'orecchio e sussurrò con tono contrito: «Ho fatto male? Mi dispiace, ho pensato che-»
«No, va bene.» Lo interruppe, parlando anche lui a voce bassa, la sua titubanza non aveva niente a che vedere con Emma e Jeremy, «È solo che...»
Era solo che... anche se non poteva ammetterlo a se stesso, avrebbe desiderato incontrarlo da solo in quel bar. Aveva immaginato tanti scenari diversi in cui Noel gli confessava di essere dispiaciuto di non poter più lavorare insieme, di essere triste di doversi separare da lui o addirittura che gli chiedesse di restare.
Cam avrebbe tanto voluto che lo facesse, ma presto mise da parte quegli stupidi pensieri irrazionali e ingoiò il boccone amaro. Alzò la testa verso i suoi amici e tornò ad un tono di voce più alto per essere sentito da tutti, «Grazie, non dovevate farlo.»
«Pensavi che ti avremmo lasciato andare senza i giusti saluti?» Disse Emma con gli occhi lucidi, prima di baciargli amorevolmente la testa.


«Quindi...» Iniziò cautamente Jeremy quando rimase solo con il suo amico, «Te ne vai?»
Noel ed Emma erano andati ad ordinare l'ultimo giro della serata e lui approfittò del momento di tranquillità per parlare con Cam, mantenendo la promessa fatta alla sua ragazza.
«Si, ma... non per sempre.»
«Quanto tempo starai via?»
«Non lo so.»
Jeremy pensò di rimproverare Cam per non averglielo detto, di protestare per averlo saputo da Noel, e a dirla tutta, un po' gli rodeva che il suo amico si fosse confidato con Noel e non con lui. Dopo un breve esame di coscienza però, si rese conto di non non essere nella posizione per potersi lamentare, aveva nascosto la sua storia con Emma per mesi e quando furono maldestramente scoperti, Cam fu semplicemente felice per loro. E quello non era nemmeno il più considerevole dei segreti di cui il suo "fratellino" era all'oscuro, quindi chiese e basta, «Perché non me lo hai detto?»
«Io non... non volevo dirtelo prima di esserne sicuro.»
«Ora sei sicuro?»
«Credo proprio di si.» Sbuffò una risata.
«Perché non lo hai fatto prima?»
«Lo sai, non volevo lasciare Shameless e tutti voi.»
«Cosa ti ha fatto cambiare idea?»
«Niente in particolare...» Mentì, «Ho solo... deciso di farlo.»
«Hai fatto bene, Cam. Credo sia la scelta giusta.» Sorrise, bevendo un sorso della sua birra. Jeremy accettò quella risposta vaga che chiaramente nascondeva qualcosa dietro. Rimase fedele alla sua idea di non forzare Cam a raccontare ciò che non voleva dire.
«È per questo che sei stato strano ultimamente?»
«Strano?» Ripeté confuso, anche se avrebbe dovuto aspettarsi che qualcuno avesse notato il suo comportamento bizzarro degli ultimi giorni.
«Più strano del solito!» Lo prese in giro il più grande ed entrambi risero.
«Beh, mi sono capitate cose decisamente strane ultimamente.» Cam abbassò gli occhi sul suo bicchiere. Desiderava davvero parlargliene, sperando che magari Jeremy avesse qualche buon consiglio da dargli, così, cercò di raccogliere tutto il suo coraggio per riuscire a raccontagli tutto.
«Jeremy, tu...» Si grattò nervosamente la nuca, sentendosi a disagio nella sua pelle come non aveva mai fatto prima, «Tu hai mai sperimentato?»
«Riguardo cosa?»
«Non lo so, ti capita mai di voler fare esperienze nuove?»
«Certo.» Disse un po' titubante.
«Intendo... provare interesse per persone che... magari non pensavi potessero interessati.» Esitò prima di avvicinarsi ancora un po' al nocciolo della questione, «O persone che non dovrebbero interessarti.»
«Parli di Addison?» Chiese un po' stizzito, spiazzando completamente il rosso.
«Cosa? No!» Sobbalzò Cam, confuso e sconcertato, «Perché mai dovrei parlare di lei?»
«Emma ti ha detto qualcosa?»
«No.»
Jeremy lo fulminò con gli occhi, sfidandolo a mentirgli ancora.
«Forse.» Ritrattò Cam, intimidito da quello sguardo inquisitore.
«Cristo, ma con quante persone ha parlato?» Sbuffò Jeremy, citando involontariamente Lip.
«Lei ci tiene a te.» Cam fu lieto di cogliere l'occasione al volo per fare altrettanto, riproponendo la risposta di Ian che sembrava calzare a pennello.
«Perché? Beh... non lo so. Sai essere un vero stronzo.» 
Il biondo rise riconoscendo la battuta familiare e dovette ammettere a se stesso che non era poi così lontana dalla realtà. A volte sapeva essere un vero stronzo.
«Jeremy, la vera domanda è...» Fece una pausa ad effetto per ottenere la massima attenzione da lui, «Perché tu parli sempre di lei?»
Jeremy gli rivolse un altro sguardo omicida e rimase in silenzio, come se quella domanda fosse talmente ridicola da non meritare una risposta.
«Siete stati insieme?» Chiese Cam, dopo qualche minuto in cui il suo amico aveva solo bevuto ed evitato il suo sguardo.
«È stata Emma a chiederti di chiedermelo, vero?»
«No, è una mia curiosità.»
«No.» Contrariamente al suo solito, Jeremy esitò a lungo prima di rispondere, «Voglio dire... c'è stato solo un bacio.» E subito aggiunse, «Non dirlo ad Emma, ok?»
Cam annuì e lui sembrò rilassarsi un po', «Lei è già abbastanza in paranoia per questa storia.» Si strinse il dorso del naso tra le dita e strizzò forte gli occhi, si lasciò sfuggire un "mmmh" leggermente frustrato prima di rimanere così, immobile, in silenzio.
«Com'è stato?»
«Cosa?»
«Il bacio.» Disse dolcemente Cam, «È stato un bel bacio?»
«Che importa?» Grugnì Jeremy, ma poi, come accadeva a chiunque guardasse quegli occhi verdi da cucciolo, si intenerì e in un sussurro rispose, «Si, lo è stato.»
«Perché non vi siete messi insieme?»
«Era solo un bacio, amico. Un bacio non significa nulla.»
Cam sussultò, come se quelle parole lo avessero letteralmente schiaffeggiato e improvvisamente sentì una stretta al cuore. Non era estraneo all'argomento, gli era capitato speso di baciare delle ragazze per divertimento, per gioco o anche solo per una scommessa tra amici.
«Eravamo dei ragazzini, abbiamo sperimentato, come hai detto tu...»
«Nuove esperienze.» Gli andò incontro Cam.
«Esatto! Anche se fosse stato il miglior bacio della mia vita... e non sto dicendo che lo è stato... ma anche se lo fosse stato... era solo uno stupido bacio.» Disse tutto agitato, gesticolando animatamente a pochi centimetri dal viso di Cameron, «Io sto con Emma, è lei la mia ragazza. Quello che c'è tra me e Addison è solo... amicizia.» Tracannò il resto della sua birra e posò rumorosamente il bicchiere sul tavolo, «Tra noi c'era una bella amicizia e abbiamo scelto di rimanere solo amici. Com'è giusto che sia, no?»
Cam sobbalzò, mosse la testa in modo confuso, una via di mezzo tra un si e un no, farfugliando qualcosa di incomprensibile come uno studente impreparato ad un'interrogazione. Fortunatamente, Jeremy non sembrava troppo interessato ad avere una risposta, aveva già deciso da solo.
«Un bacio non significa proprio nulla.»
«Questo...» Sussurrò il rosso, sentendo la morsa al cuore stringersi sempre di più ogni volta che Jeremy apriva bocca, «Lo avevi già detto.»
Jeremy aveva ragione. La cosa giusta da fare era preservare l'amicizia, perché un bacio non significava proprio nulla.
Ad essere sincero con se stesso, Cam non era del tutto convinto di pensarla così, anche se cercava disperatamente di convincersene, ma non aveva dubbi che invece per Noel fosse esattamente così.
«Si, hai ragione.» 
Nonostante Cam non avesse raccontato a Jeremy cosa lo tormentasse, aveva ottenuto comunque il consiglio che stava cercando da lui.
«Non so come farò senza di te.»
«Sei un ragazzo in gamba, te la caverai.» Allargò le braccia, invitandolo in un abbraccio.
«Stai bene?» Chiese un po' preoccupato quando Cam lo strinse forte, ma un attimo dopo udirono la voce di Emma a pochi passi da loro e si allontanarono rapidamente mentre la ragazza li raggiungeva seguita da Noel, ma ormai era troppo tardi, erano stati beccati.
«Voglio anch'io un abbraccio!» Squittì Emma, gettando le braccia attorno al collo di Cameron, «Hey!» Urlò poi, attirando l'attenzione di tutti, anche della gente dei tavoli vicini, «Per chiudere in bellezza la serata ci vuole un discorso!»
«Discorso! Discorso!» Le andarono dietro gli altri due, battendo le mani sul tavolo finché Cam non decise di assecondarli e si alzò in piedi.
«Sarò breve perché non amo stare al centro dell'attenzione. (Like)»
«Bugiardo, lo adori! (Love)» Lo sbugiardò Noel e Cam rise.
«Si, è vero. Ma ho bevuto un sacco di coca cola e devo fare pipì, perciò, si, sarò breve.» Rise ancora e con lui tutto il tavolo. I suoi amici lo conoscevano abbastanza bene da riconoscere la sua tristezza travestita da sarcasmo.
«Vi ringrazio per aver organizzato tutto questo per me, sono molto felice di avervi conosciuto ed avervi avuto accanto.» Passò lo sguardo su ognuno di loro e sollevò il bicchiere, «La vostra amicizia ha reso tutto molto più piacevole e divertente. Quindi, grazie.»
Tutti i bicchieri tintinnarono, scontrandosi a mezz'aria sul centro del piccolo tavolo, tra occhi lucidi e mezzi sorrisi tristi, Cam aggiunse, «Mi mancherete tantissimo.»


Noel decise di offrire da bere a tutti e rimase solo nel bar mentre tutti uscirono a fumare nell'attesa. Prima di raggiungerli, il moro fece una sosta in bagno, dove gli sembrò di liberarsi di quasi un litro di pipì e questo gli fece capire che aveva bevuto decisamente troppo. Mentre si lavava le mani, guardò allo specchio la sua faccia arrossata dall'alcol che cominciava a fare effetto e dall'eccessivo riscaldamento nel locale, così, si sciacquò il viso con dell'acqua fredda e rimase immobile ad osservare il suo riflesso prima di asciugarsi ed uscire in strada.



(1) Cam, avendo ancora 19 anni, non ha l'età per bere alcolici nei locali, ma ovviamente in privato lo fa, come la maggior parte degli adolescenti.
   
 
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