Il tempo, il tempo, la mia angoscia, la mia condanna.
Il
tempo mi ghermisce, mi trascina, mi travolge e affanno affogo arranco
E
poi cado, precipito, e nella caduta afferro qualcosa, anche questo mi porterà
Via
altro tempo. Ho paura del tempo sapete? Ho paura
quando non c’è fine.
Tremo quando penso al perché ancora non finisce, quando sto troppo bene,quando
capisco
Che anche lui, mi mette in gioco.
Il
tempo brucia, le fiamme mi investono, il vento le alimenta,
la gola mi scoppia
L’angoscia
è alla stelle, la trepidazione, il cuore schizza fuori
ed io…
ESPLODO.
Come il tempo. L’ultima esalazione.
Mi dicono che è presto, a diciassette anni il tempo è un gioco,
ed io gioco con lui
Ma poi me ne pento. Non posso avere il tempo, come non posso desiderare
Una
fine improvvisata, l’ansia mi stringe i polsi che sono legati con cerotti invisibili
Che odorano di delirio chimico. Chiedo al mare di
uccidere il tempo,
ma lui non mi ascolta e attonito mi canta ogni anno la sua ninnananna
melanconica.
Non
riesco a slegarmi, tutto torna e i chiodi cadono ed io vedo obliquo.
La
mia malattia distorta, vedo il tempo nel fondo del bicchiere
Ed esprimo il desiderio unico ed effimero di annientare la mia mente.
Ma
una pasticca non basta nelle notti estive per dormire, il sudore cola giù
Bastardo
come solo lui sa fare, egli è qui ed io sono Lei.
Cos’ho di speciale? E le parole muoiono
in bocca.
Come
le luci di Hollywood quando ormai tutto attorno è solo buio, come una casa
Fatta
solo di vetri ed io che scrivo sull’armadio le mie frasi insensate e le virgole
Inutili col mio lapis di brillantini blu e una piuma rosa sulla
punta.
Insonnia.