Titolo: Cadeau (Regalo)
Personaggi: Starsky/
Hutch, Dobey e un regalo
respirante chiuso in un pacco!
Generi: Romantico, Commedia
Rating: Verde
Avvertimenti: Slash, One-shot, What if?
Note dell’autrice: Eccomi tornata! Prima di tutto mi scuso per
aver pubblicato solo adesso ma ho un po’ di problemi alla vista e sto evitando
accuratamente di applicarmi per non aggravare la cosa. Detto questo, questa
nuova One-shot è un piccolo sequel di ‘Punti D’appoggio
’ sono sicuramente andata OCC (quando mai xD) ma mi
andava di scrivere qualcosa di leggero e che potesse essere in un certo qual
modo divertente. E’ dedicata come sempre a Isi, Isult, Mariposa e anche a Melina (che
pure senza connessione ci segue) sperando di strapparvi almeno un sorriso.
Buona lettura Kia.
-Capitano, capitano posso parlarle
un momento?-
Dobey si voltò verso Starsky
guardandolo interrogativo,il moro lo stava praticamente rincorrendo!
Aggrottò le sopracciglia fermandosi
nel bel mezzo del corridoio della centrale facendo un cenno d'assenso.
Starsky gli si fermò di fronte piegandosi
in avanti per riprendere fiato.
-Dave a cosa devo tutta questa fretta?-
chiese curioso.
Solitamente fra lui e Hutchinson non si sapeva chi facesse più in fretta a
svignarsela o a fingere di non averlo sentito quando era lui che cercava loro.
-Avrei...anf...
bisogno che desse a me e Hutch un permesso…per
staccare una mezz'ora prima oggi…- ansimò Starsky riprendendosi almeno un po' dalla sua corsa
sfrenata.
Dobey corrugò la fronte –E perché?-
chiese giustamente.
Dave si passò una mano fra i capelli, e
a Dobey sembrò in imbarazzo –E’ una cosa importante…devo…accompagnare Hutch
a prendere una cosa.-
Il capitano inclinò appena il viso
–E non può andarci da solo?- chiese nuovamente incrociando le braccia e
studiando a fondo il suo uomo.
Stavolta Starsky
sospirò e Dobey fu completamente convinto che si,
proprio David Starsky era in imbarazzo!
-No, non può perché è una sorpresa…- spiegò goffamente il moretto gesticolando.
-Un regalo quindi…-
Dobey annuì vedendo Starsky
sussultare.
“Bingo” pensò cercando di non lasciarsi
sfuggire un sorrisino.
Da quando erano tornati dalla loro
'vacanza' aveva notato che c'era qualcosa di nuovo fra loro.
Era strano nell'insieme, perchè niente nel loro comportamento era cambiato in
presenza d'altri ma Harold avrebbe giurato di aver visto una scintilla più
luminosa del solito nei loro occhi insieme all'inciampare sempre più frequente
di Hutchinson e ai rapporti decisamente illeggibili o
assurdi di Starsky .
Non sapeva come aveva fatto a
captarlo, forse per il semplice fatto che per lui quei due zucconi erano
paragonabili a dei figli.
Diede un colpetto di tosse per
fingere di pensarci su.
Ma si, poteva anche mettere un po'
sotto torchio Starsky, era un poliziotto anche lui
dopotutto no?
E poi quei due da bravi 'Gatto e Volpe'
che erano si divertivano sempre a combinargliene qualcuna delle loro.
Si, decisamente aveva il dovere di
torchiare un po' quella testa calda di Starsky!
-Dave sai che non
posso darvi un permesso per una cosa del genere… -
disse con il tono più serio che trovò.
Starsky emise un mezzo gemito che Dobey trovò parecchio buffo -Ma è un regalo respirante
capo, chiuso in una scatola! Ho bisogno che ci dia questo permesso…per
favore!- lo supplicò.
Dobey sentì il divertimento salire alle
stelle, Starsky che lo supplicava per un permesso!
Non ci avrebbe creduto se non
l'avesse sentito con le proprie orecchie!
-Cos'è? Gli hai regalato una donna
chiusa in un pacco? Pensavo si usasse farlo solo per gli addii al celibato...e
a quanto ne so Hutchinson non si sposa.- continuò infatti il capitano asciugandosi il
viso con un fazzoletto nascondendo il sorriso decisamente divertito che gli si
era formato sulle labbra nel vedere la reazione del moro.
Era quasi sicuro che fosse
arrossito lievemente ed infatti sbatté gli occhi perplesso, per accertarsene.
Era impossibile che fosse arrossito
per la battuta sulla donna, la fama di sciupa femmine che avevano lui e Hutch li precedeva e loro solitamente ci ridevano su.
Era forse perchè
aveva capito che il regalo, ad Hutch, lo stava
facendo lui?
Possibile, molto possibile.
-Non gli ho regalato una donna
capo, è un animale...- borbottò Starsky svuotando il
sacco a malincuore.
A quanto pareva quel giorno Dobey era la reincarnazione della Santa Inquisizione al
completo!
Non solo aveva indovinato che il
regalo era suo, aveva fatto insinuazioni decisamente compromettenti!
"Tkz...non
regalerei mai una donna in un pacco ad Hutch..."
pensò con una punta di gelosia.
Hutch era il SUO uomo!
Però effettivamente avrebbe potuto
nascondersi in un pacco dentro il Venice…
-Starsky un po' d'attenzione per Giove!!!-
La voce tonante di Dobey lo fece sussultare -C-cosa...?-
balbettò.
Doveva essersi perso un pezzo di
discussione mentre era impegnato a ‘pensare’.
Dobey sbuffò -Ho detto che va bene,
potete staccare mezz'ora prima a patto che la recuperiate domani, mi sentirei
un mostro sapendo che il tuo regalo è arrivato stecchito a destinazione.-
David si ritrovò a sorridere come
un idiota e fu solo per autocontrollo che riuscì a impedirsi di abbracciare Dobey -Grazie capo! Grazie davvero!-
Dobey alzò un sopracciglio facendogli
cenno di andarsene -Sparisci prima che cambi idea.-
Il riccio annuì con foga -Certo,
grazie di nuovo!-
Schizzò via riprendendo a correre
facendo sbraitare un paio di poliziotti.
E Dobey
si concesse finalmente di sorridere divertito.
-Un pazzo...e pure innamorato, un
unione micidiale.- mormorò scuotendo la testa e andando verso la sala mensa.
C'era un detto che diceva 'Non dire
gatto finché non ce l'hai nel sacco' ma lui era sicuro di poterlo dire 'Gatto'
ed era anche parecchio contento per quei due.
Infondo l’amore era come una
roulette, non si sapeva mai dove si sarebbe fermato.
***
-Starsk mi vuoi spiegare dove stiamo
andando e perché ho questo foulard in faccia?- chiese Hutch
sentendosi decisamente scemo.
Dave lo aveva trascinato fuori dalla
centrale in fretta e furia, lo aveva letteralmente lanciato dentro la Pomodoro
a Strisce e poi gli aveva legato sugli occhi quel foulard senza dare una
spiegazione che potesse essere minimante considerata tale.
-Lo vedrai, lo vedrai!- gli ripeté
per l'ennesima volta Starsky spostando un attimo lo
sguardo verso Ken che stava seduto mezzo imbronciato sul sedile.
-Devo ricordarti cos'è successo
l'ultima volta che mi hai detto così?- lo punzecchiò il biondo.
-Non mi pare ti sia dispiaciuto
quello che è successo...- ribatté malizioso Starsky
ottenendo la reazione sperata: Far arrossire Hutch!
Quello era diventato uno dei suoi
passatempi preferiti.
Era quasi più spassoso degli
scherzi a Dobey!
Lui parlava, Hutch
lo punzecchiava, lui rispondeva maliziosamente, Hutch
arrossiva!
Riportò lo sguardo sulla strada
ridacchiando e aspettando che arrivasse il nuovo commento di Hutch, che ovviamente non si fece aspettare.
-Spero per te che non manchi molto
o stasera faccio vedere qualcosa io a te!-
Dave rise un po' più forte a quella
'minaccia' -Cos'è vuole mettermi paura Detective?-
-No, Sergente la sto soltanto
avvisando.- sbuffò Hutch facendosi però sfuggire un
sorriso divertito scuotendo la testa.
Starsky gli poggiò una mano sulla gamba
dandogli piccole pacche affettuose -Abbi pazienza Blondie,
ci siamo quasi.-
Il sorriso di Ken si allargò nel
sentire la mano del partner contro il suo arto -Va bene, mi fido.- poggiò la
mano sopra quella che sentiva poggiata sulla sua gamba stringendola appena.
Passarono il resto del viaggio in
silenzio.
Ma come Starsky
aveva detto ad Hutch non passarono che pochi minuti
all'arrivo a destinazione.
Il moro parcheggiò sganciandosi la
cintura -Ecco, aspettami un attimo qui e mi raccomando non toglierti la benda!
Anzi, non muoverti! Torno subito.-
Hutch si slanciò la cintura
stravaccandosi sul sedile -Cominci a preoccuparmi davvero Starsk,
credo che alla fin fine non sarebbe stata una cattiva idea lasciarti al Cabrillo.- sospirò con fare melodrammatico.
Dave rise -Come no, aspettami qui
biondino, faccio subito.- scese dalla Torino attraversando la strada e andando
a prendere il famoso 'pacco'.
Intanto Hutch
rimasto in macchina stava cercando di capire cosa avesse in mente quel pazzo
che aveva come partner e compagno.
Scosse la testa sorridendo
dolcemente.
Starsky gli faceva spesso delle sorprese.
Dalle cose più banali, che avvolte
erano semplici gesti a vere e proprie idee malsane che però non sapeva nemmeno
lui come riuscivano a fargli davvero tanto piacere.
Il moro era sempre stato molto
affettuoso, amava le coccole, il contatto fisico e il fracasso.
E quei piccoli gesti che ad altri
sarebbero sembrati banali o fuori luogo erano invece il suo modo di dimostrare
affetto.
Si spostò i capelli dal viso e in
quel momento sentì la portiera riaprirsi.
-Tornato, visto come sono stato
veloce?- gli chiese allegro Starsky.
Hutch si voltò verso di lui annuendo
-Adesso posso togliere questo foulard?-
Dave sorrise -Si, toglilo!-
Ken se lo sfilò e i suoi occhi
incontrarono un grosso pacco infiocchettato di blu.
Sbatté gli occhi -E questo...?-
chiese stupito che fosse un regalo vero e proprio con tanto di fiocco.
-Cadeau!- ridacchiò Starsky prendendo il tipico accento francese che aveva
usato per fingersi ‘Monsieur Marlene’ in una delle loro tante missioni in
incognito.
-Non dovevi Starsk,
sai che non sopporto l'...- cominciò Hutch, ma Dave lo fermò continuando per lui.
-L'euforico sentimentalismo, si lo
so, ma questo diciamo che è un regalo per entrambi, aprilo.-
Il biondo annuì prendendo la
scatola e poggiandosela sulle ginocchia.
-Sei pazzo!- ridacchiò mentre
scioglieva il fiocco.
Dalla scatola arrivò uno scossone e
Ken sussultò guardando con occhi preoccupati il moro.
-E'… una bomba...?-
Starsky alzò gli occhi al cielo -Vuoi
aprire questa scatola!?!-
-Ah...si giusto...- Hutch tolse il coperchio di cartone ed immediatamente una
pelosa testolina color miele, con al collo un fiocco azzurro sbucò fuori
poggiando le zampette sul bordo della scatola.
Hutch incontrò gli occhioni
blu che lo osservavano decisamente contenti mentre la codina scodinzolava
all'impazzata -Oh mio dio...- mormorò tirando il cagnolino pezzato fuori dalla
scatola.
Quando erano tornati dalla vacanza
a Roma erano immediatamente passati al negozio di animali pur essendo stanchi
morti, ma non avevano trovato il cucciolo a cui avevano pensato.
Avevano rimandato a quando
avrebbero trovato quello giusto.
Beh a quanto pareva Starsk lo aveva trovato.
Alzò lo sguardo sul compagno e nel
vederlo sorridere non riuscì a fare altro che buttargli le braccia al collo
fregandosene di tutto il resto lasciando che il cagnolino zompettasse
fra le sue gambe dimostrandogli affetto leccandogli i jeans
un po' ovunque.
-Starsk è...-
-Ti amo anche io Blondie.- mormorò il moro ricambiando quell'abbraccio che come
sempre diceva più delle parole.
Adesso avrebbero solo dovuto
scegliergli un nome e li si che ci sarebbe stato da ridere!
FINE