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Autore: Hiril Underhill    11/03/2021    4 recensioni
Il titolo della storia richiama una canzone che c'era quella sera, in discoteca.
Questa poesia è più che altro un gioco di rincorsa alle rime, cosa che amavo fare da bambina, quando scrivevo piccole poesiole per far esercitare la mia sorellina nella lettura.
Genere: Poesia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Corpi sudati si aggrovigliano,
con ardore si impigliano,
strusciano tra loro
divisi solo dal poco decoro
regalato da stoffe sottili
avvolte attorno le figure febbrili.
Come dervisci roteanti
si dimenano, abitanti
di una realtà non ancora ereditata,
desiderosa di essere da loro plasmata.
Sono dèi, modellano un mondo di fango
al ritmo di un proprio fandango.
Caleidoscopio di amenità,
panacea di vistosità,
sono solo il sipario velato
dell’attor protagonista, annebbiato
dall’ebbrezza della vita
scandita a suon di margarita.
Colori smorzati,
nel caos, più edulcorati,
non erano che accoliti sbiaditi
dell’unica tinta regina:
quella dei tuoi occhi che mi tengono sulla china.


 
  
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