Il sentimento della solitudine
(prosciugato di ogni musica)
Il sentimento della solitudine
se provato in due, contemporaneamente
fluttua, ma non si modifica -
non è condiviso -
si diluisce senza annacquarsi
anzi acquisisce un tono sordo, sarcastico -
difficilmente crea empatia, se non quella distaccata rassegnazione
di compagni di stanza internati per due malattie mentali differenti -
di soldati che combattono guerre diverse sullo stesso campo minato -
di medium perseguitati da spettri che non si parlano tra loro -
(il passeggero seduto accanto a me, la nostra reciproca, pacifica indifferenza)
di due gemelli sordociechi che non vogliono toccarsi -
di tossici dipendenti da droghe incompatibili -
di lupi famelici che si squadrano ai lati opposti di una radura,
ma troppo stanchi e magri per tentare di attaccare -
di due corpi stesi nel medesimo letto, dopo un amplesso svuotato di senso dalla routine,
che mendicano consolazione in universi onirici p e r f e t t a m e n t e
p a r a l l e l i -
oh, l’innocente noncuranza
con cui lo facciamo in continuazione,
ubriachi della nostra esistenza
convinti che le altre ci siano solo di contorno
e che impallidiscano di fronte all’intensità del nostro sentire!
Forse solo qualcuno tra chi ama
si accorge che l’altro esiste -
e può solcare l’abisso (il tartaro?) della sua solitudine
per avvicinarsi abbastanza
da infrangerla
come il silenzio con una parola.