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Autore: Rohhh    14/03/2021    2 recensioni
La ventunenne Ashley, dopo essere stata cacciata via da casa da sua madre ed essersi ritrovata completamente sola in una città a lei sconosciuta, ha riscoperto la serenità che cercava nel suo nuovo gruppo di amici, conosciuto grazie al fortunato incontro con Terence, un ragazzo gentile e premuroso e sua sorella minore Michelle, che le ha offerto una stanza nell'appartamento che condivide con altre tre ragazze. Con un lavoro che le permette di mantenersi gli studi che ha sempre desiderato e la vicinanza delle amiche, tutto sembra procedere liscio per Ashley, ma il ricordo del suo triste passato arriva spesso a tormentarla e l'unico che misteriosamente riesce a darle sollievo da quei pensieri è Matt, un ragazzo odiato dai suoi nuovi amici per motivi non ben chiari e considerato da loro come un vero e proprio nemico da cui stare alla larga. Ashley, nonostante sia conscia della fama del ragazzo nel suo gruppo, in un momento di disperazione e debolezza, finisce per cedere e commettere con lui un errore che la perseguiterà e che presto finirà per pagare caro.
Ma, forse, non tutto ciò che sembra perduto per sempre lo è davvero...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Ciao a tutte!

È passata un'eternità dall'ultimo capitolo ma sono qui col seguito. Anche se ci metto una vita cercherò sempre di continuare perché tengo tanto a questa storia e a portarla a termine. Spero sempre nella vostra pazienza di lettrici e ringrazio infinitamente chi nonostante le lunghe attese ha ancora piacere nel trovare un aggiornamento.

Alla prossima!!

 

Capitolo 45 - Confronti e scontri

 

L'acqua tiepida della vasca da bagno avvolse interamente il corpo di Ashley in un abbraccio dolcissimo, di cui aveva un disperato bisogno.

Le sue gambe erano stanche, le spalle tese, gli occhi bruciavano un po'.

Si lasciò finalmente andare a quella sensazione di calma e pace e rilassò i muscoli, chiudendo gli occhi e portando la testa all'indietro.

La sua schiena non incontrò la parete dura della vasca ma il petto caldo e accogliente dell'unica persona che avrebbe voluto accanto a sé in quel momento.

La sua pelle bagnata si unì a quella di Matt, seduto dietro di lei, quel contatto le strappò dalle labbra un sospiro che sapeva di benessere e di liberazione da un mucchio di pensieri che l'avevano assillata in quel lungo giorno trascorso fuori casa.

Aveva passato la mattina a girare per la città in cerca di casa, tra annunci recuperati qua e là e visite a topaie di dubbio gusto o appartamenti troppo costosi per le sue umili tasche.

Il pomeriggio invece era stata a lavorare in libreria, l'unica fonte di sostentamento che aveva e alla quale non poteva rinunciare nemmeno se il suo corpo e la sua mente chiedevano pietà a gran voce.

Resistere però aveva dato i suoi frutti.

A casa aveva trovato Matt, pronto ad accoglierla tra le sue braccia e riservarle un trattamento colmo d'amore e protezione che non pensava nemmeno di meritare.

Poggiò la testa d' istinto sulla spalla del ragazzo, che sporgeva nuda dalla superficie dell'acqua, le punte dei suoi capelli rossi si sparsero nell'acqua, dividendosi e fluttuando morbidamente.

Socchiuse gli occhi, esausti e arrossati, e permise solo agli altri sensi di godersi quel momento paradisiaco al quale aveva fatto fatica ad abbandonarsi.

Quando era rientrata a casa, alle 21 circa, Matt era già lì, gli era bastato uno sguardo per rendersi conto di quanto fosse distrutta e avesse bisogno delle sue cure e così le aveva proposto un bagno rilassante insieme.

Lei non aveva accettato subito, la proposta l'aveva lasciata interdetta e titubante.

Con Matt ormai aveva raggiunto un grado di confidenza molto alto, lui la conosceva nel profondo dell'anima e condividevano quella parentesi sventurata in cui erano piombati a causa di lotte e gelosie che appartenevano loro solo in parte.

Facevano l'amore quasi ogni giorno ormai, dopo aver lasciato ogni resistenza ed essersi rassegnati ad accettare, se non ancora i sentimenti,  quanto meno l' attrazione fisica e i benefici che ne traevano.

Quel loro mescolarsi, unirsi per poi separarsi, assaggiarsi per non dimenticarsi, toccarsi, stringersi con forza, soffocare i gemiti di piacere l'uno sulla pelle dell' altra, avevano un non so che di terapeutico che per adesso funzionava e sul quale non volevano più farsi troppe domande 

Accadeva e basta.

Eppure…

Fare il bagno insieme rappresentava qualcosa di troppo intimo, più del sesso, e che la spaventava.

A differenza di Matt, Ashley faceva molta più fatica ad accettare ciò che provava per lui, soprattutto adesso che il suo delicato castello di carte era crollato, anche per colpa della loro relazione indefinita.

Era più un'abitudine da coppie innamorate e consolidate, che non hanno nient' altro a cui pensare se non a dove andare a cena o quale viaggio programmare per le vacanze.

Ma loro non erano così, la loro realtà era circondata da problemi, incomprensioni e paure, frasi non dette, e mancava quella spensieratezza, quella normalità tanto desiderata.

Chissà se l'avrebbero mai ottenuta…

Poi però, mentre era intenta a rimuginarci sopra, Matt l'aveva presa per mano, senza tanti ragionamenti, baciata, trascinata lentamente in bagno e lei non era riuscita a opporre resistenza a quella dolcezza, a quella bellissima sensazione di quotidianità e di amore che una parte di sé voleva fortemente.

Mentre l'acqua calda scorreva e riempiva di vapore la stanza , rendendo l'ambiente sfumato e più simile a un sogno, si erano tolti i vestiti e infine si erano immersi, l'uno racchiudendo l'altra col proprio abbraccio.

Dopo un primo momento di imbarazzo per quella situazione nuova, Ashley aveva abbandonato ogni freno e si era affidata completamente a lui, lasciando che con la schiuma le accarezzasse la schiena, le braccia, la pancia e poi aveva ricambiato il trattamento, stupendosi di quanto le venissero naturali quei gesti di cura e amore nei confronti di Matt, senza vergogna o disagio.

Erano poi rimasti lì a crogiolarsi nel calore, senza intenzione di mettere fine a quella parentesi al di fuori della realtà.

"Allora, va meglio?" La voce di Matt sussurrata all'orecchio di Ashley ruppe il silenzio che li circondava.

Lei sorrise ma non si mosse, né aprì gli occhi.

"Mi sento in paradiso, non sono mai stata così bene" rispose in un soffio, facendosi più stretta a lui senza paura di essere sincera.

"E dire che nemmeno volevi farlo" ribatté il biondo, per provocarla un po'.

"Beh, per stavolta devo riconoscere che avevi ragione, mi ci voleva proprio!" fu costretta ad ammettere Ashley.

Non si voltò nemmeno ma immaginò la smorfia contrariata di Matt.

"Solo per questa volta?" fece lui, infatti, alzando un sopracciglio, quasi offeso.

"Non ti montare troppo la testa" non gliela diede vinta Ashley, poi allungò le braccia all'indietro e prese ad accarezzargli i capelli, bagnandoglieli.

Stavolta fu il suo turno di rilassarsi, Matt chiuse gli occhi ed Ashley poté sentire sotto la schiena il suo torace che si espandeva per un lungo respiro che aveva preso.

"È andata davvero così male oggi?" chiese poi dopo altre carezze.

Ashley ritirò appena le gambe verso di sé, le ginocchia emersero dall'acqua.

"Oh, altroché! Ho visto una serie di topaie orrende e, quando finalmente sembravo aver trovato una casa degna di essere chiamata tale, il prezzo dell'affitto mi ha fatto cambiare idea. Insomma, un buco nell'acqua dopo l'altro si è fatta ora di andare a lavoro a elargire sorrisi finti ai clienti e sopportare le domande di Carol su come mai avessi cambiato casa e il resto. Sono sfinita!" raccontò Ashley, giocando distrattamente con la schiuma che galleggiava attorno al suo seno.

"Beh, ormai è passata! E per fortuna adesso ci sono io a farti rilassare" la rassicurò mentre prese a baciarle languidamente il collo umido.

Ashley inarcò la schiena di riflesso, migliaia di brividi la scossero.

"Se ogni volta che fallisco la ricompensa è questa...credo che non sarà più così dura da sopportare" mormorò, con la voce rotta dal piacere.

Matt sorrise, insinuò le mani sott'acqua e raggiunse i suoi fianchi, li percorse verso l'alto fino ad accarezzare il suo seno che sporgeva appena dalla superficie.

"Sai che per te ci sarò sempre... finché lo vorrai" disse allora, poche semplici parole che fecero breccia nel cuore di Ashley, il suo stomaco andò in subbuglio e una felicità irrazionale ed elettrizzante si impadronì di lei.

Era tutto troppo bello per essere vero eppure era proprio così.

"Vorrei che questo momento non finisse mai" bisbigliò a un passo dalle sue labbra, voltandosi per guardare il suo bel viso.

"Allora faremo in modo che duri il più a lungo possibile" gli promise lui, poi le sue mani scesero lungo la sua pancia, sempre più giù, e le si insinuarono gentilmente tra le gambe.

Ashley credette quasi di sprofondare nell'acqua, tutto il suo corpo fu invaso da un piacere che continuava a crescere insieme a quelle carezze, la testa finalmente sgombra da ogni preoccupazione.

Si schiacciò ancora di più sul petto di Matt, qualche sospiro di piacere sfuggì alle sue labbra, le gambe irrequiete si muovevano sott'acqua, fiinché la voglia di lui crebbe a tal punto da non riuscire più a contenerla.

Si girò con decisione, trovandosi faccia a faccia con lui, il suo sguardo intenso per un attimo la lasciò senza fiato, Ashley gli carezzò una guancia, si strinse a lui e dischiuse le labbra.

"Matt...io…" sussurrò senza neanche rendersene conto, c'erano delle parole troppo difficili da pronunciare che per un secondo stavano quasi per liberarsi dalla prigione in cui le teneva rinchiuse.

Non riuscì a continuare ma lo baciò all'improvviso, mentre si metteva a cavalcioni su di lui.

Si guardarono negli occhi qualche secondo prima che Ashley gli permettesse di entrare in lei per l'ennesima volta e si aggrappasse alle sue spalle per incominciare a muoversi su di lui in quella danza di respiri, carezze bagnate, spinte e baci che culminò poi lasciandoli appagati e felicemente stanchi.

Ashley si accasciò su di lui, poggiando la fronte sulla sua spalla col respiro affannato dopo quell'esperienza travolgente, Matt le circondò la schiena con le braccia e a sua volta si appoggiò a lei, respirando il profumo della sua pelle.

Rimasero stretti alcuni minuti, poi cominciarono a percepire una sensazione di freddo, l'acqua si stava ormai raffreddando e non era più piacevole starci immersi.

"Sarà meglio che andiamo, fa freddo" disse Ashley, staccandosi a malincuore da lui.

" Sì è vero"

In camera da letto Ashley si era vestita, aveva indossato una tuta comoda per dormire e con i capelli ancora bagnati si era messa a cercare il giornale degli annunci.

Era rilassata e si sentiva rigenerata dopo quella stupenda esperienza in bagno ma non poteva permettersi di perdere neanche un minuto.

Il rumore del phon la calmò ulteriormente, stava appollaiata sul letto a gambe incrociate mentre Matt si era offerto di asciugarle i capelli e si era seduto alle sue spalle.

Sfogliò l'ennesima pagina di affitto, sospirando mestamente, le dita di Matt passarono tra i suoi capelli umidi, quel dolce massaggio le impedì di incazzarsi e lanciare in aria quel giornale inutile.

"Allora, la signorina ha gradito il trattamento di stasera?" domandò lui, sporgendosi appena dalla sua spalla.

"È stato perfetto, Matt...tu sei perfetto" rispose lei senza dubbi, voltandosi a intercettare il suo sguardo e sorridendo.

Il cuore di Matt accelerò, quel sorriso, le sue parole, gli fecero capire quanto fosse ormai innamorato senza rimedio e quanto diventasse sempre più difficile tenersi dentro quel sentimento.

Doveva dirglielo prima che Ashley le fosse sfuggita di nuovo, sapeva che sarebbe successo da un momento all'altro.

Era un po' egoista a pensarlo, ma ogni volta che Ashley tornava a casa con un buco nell'acqua, lui internamente provava sollievo perché ciò significava averla ancora accanto.

"Trovato niente di interessante?" Chiese, notando che la rossa aveva chiuso in malo modo il giornale.

Lei scosse la testa.

"No, ormai sono sempre gli stessi annunci o case che ho già visto, è una tragedia".

Matt staccò il phon, i capelli di Ashley erano ormai asciutti.

"Beh, sai che non devi preoccuparti di rimanere senza un tetto. Puoi stare qui...con me" si azzardò a proporle, con uno strano nodo alla gola.

Come si era ridotto lui, poco incline ai sentimenti, a fremere in attesa di una risposta?

Ashley si voltò, lo circondò con le gambe e si avvicinò al suo viso.

"Matt ti ringrazio infinitamente per quello che stai facendo per me ma...sai che non posso - disse con gli occhi di colpo carichi di tristezza - ho bisogno di stare da sola per elaborare quello che mi è successo, per comprendere come mi sono trovata a questo punto della mia vita e devo farlo da sola, ti prego cerca di capirmi" spiegò carezzandogli una guancia, con la voce resa incerta da una miriade di emozioni.

Matt la osservò senza parlare, i loro visi a distanza di pochi centimetri.

Si chiese se non fosse quello il momento giusto per liberarsi dei suoi sentimenti ma alla fine non ci riuscì.

Annuì non troppo convinto, lei sorrise e gli diede un bacio.

Ashley voleva stare da sola, ma avrebbe messo al bando anche l'amore che provava per lei? 

"Hai poi sentito qualcuno dei tuoi amici? C'è qualche novità?" chiese lei, cambiando argomento e giocherellando con qualche ciocca di capelli di Matt.

"Non personalmente, ma Luke mi ha riferito che si è sparsa la voce nel gruppo e molti non vogliono più vedermi. Lui e Jessica stanno cercando di indagare per capire da chi sia partita la soffiata che ci ha smascherati ma per me è la cosa è irrilevante. Anche sapendolo cosa cambierebbe?" raccontò senza tanto entusiasmo.

"Mi dispiace tanto. Melissa mi ha detto che a casa le ragazze sono confuse perché non sanno ancora come prendere il fatto che io e te ci vedevamo di nascosto. Non le critico, hanno ragione ma spero che un giorno potranno capire. Anche Tyler ha saputo ovviamente, chissà cosa avrà pensato di me" commentò affranta, Matt le mise le mani dietro la schiena, facendole delle lievi carezze.

"Di te non so ma di sicuro vorrà uccidere me." ribatté, con un sorriso amaro.

Il suo ex caro amico aveva un motivo in più per odiarlo adesso e si meravigliava che non fosse già spuntato sotto casa sua a minacciarlo di spaccargli la faccia per essersi preso la ragazza che gli piaceva.

"Che casino, ho la testa così in confusione, non ci capisco più niente" si lamentò Ashley, portandosi le mani ai lati della testa, come se le stesse per esplodere.

"Non è colpa tua, Ashley, non è colpa di nessuno, non tormentarti" cercò di tranquillizzarla anche se il suo sguardo si fece stranamente serio.

Non aveva ancora avuto modo di affrontare i suoi amici ma sapeva di non poter rimandare per troppo tempo quel momento.

Doveva farlo.

E non doveva affrontare solo loro.

Guardò Ashley con gli occhi affranti e provò una grande rabbia nei confronti di quelle maledette circostanze avverse alla loro relazione.

Se solo non ci fosse stato tutto quel contorno anche lei avrebbe potuto amarlo serenamente come faceva lui, senza sentirsi in colpa, senza che pensasse sempre alle conseguenze

"Per adesso non ci roviniamo la serata, andiamo a preparare la cena, che ne dici? Ho una certa fame dopo tutto quel relax!" propose infine, scacciando ogni negatività.

"Ma sì, anche io!" fu d'accordo Ashley, e per quella sera non tornarono più sull'argomento.


"Qualcuno qui ha fatto la spia - tuonò Jessica dall'alto dei suoi tacchi a spillo, stretta in un giubbino di pelle nero - e non è stato un gesto molto carino, diciamo anche che è stato proprio da carogna infame" concluse mentre Luke accanto a lei rabbrividì.

La bionda gli aveva anticipato di essersi stufata di stare zitta a sopportare quella situazione e tutti commenti di odio contro Matt senza fare niente.

Chi aveva causato quella rottura nel gruppo doveva parlare, Matt aveva forse sbagliato a tenere nascosta la verità ma lei lo capiva.

Con Ashley non potevano venire allo scoperto e lui aveva agito in quel modo solo per proteggerla. 

Cose che si fanno per amore.

Invece chi aveva spifferato quel segreto lo aveva fatto per pura rabbia e odio.

I ragazzi del suo gruppo le lanciarono qualche occhiata scocciata.

"Matt avrebbe dovuto pensarci prima di farsi quella"

"Ci ha traditi è imperdonabile"

"Da lui proprio non me l'aspettavo"

I commenti dei loro amici piovvero a cascata l'uno dopo l'altro e Jessica si massaggiò le tempie per il fastidio, sbuffando sonoramente.

"Insomma, siamo tutti bravi ad accusare qualcuno senza aver sentito le sue ragioni! E anche a tradire un amico senza saperne nulla di quello che si porta dentro, evidentemente!" sbottò, con i pugni stretti lungo i fianchi e il viso contratto in una smorfia di rabbia.

Nessuno osò dire più nulla ma d'improvviso il rumore stridulo di una sedia attirò la sua attenzione.

Si voltò e vide che Pam si era alzata e la fissava con un cipiglio di sfida.

Jessica sostenne il suo sguardo.

"Cosa c'è da sapere! Matt per primo ha tradito tutti noi per una scopata da quattro soldi! Abbiamo sopportato angherie, insulti e tanto altro da quel gruppo di idioti e lui che fa? Alla prima occasione se ne dimentica per farsi una di loro! - ribatté con violenza, una insolita foga che insospettì Jessica - tu lo difendi perché è il tuo ex e tuo amico di letto! Evidentemente quando si tratta di sesso giustificate ogni cosa!" commentò acida, facendo saltare i nervi a Jessica.  

Pam non era mai stata così irruenta, la bionda la afferrò per la maglia e divenne così rossa in viso che Luke tremò e le prese un braccio, per cercare di trattenerla dal fare una sceneggiata epica.

"Che hai detto? Come ti permetti? Ma che ne sai di cosa ci sia tra loro? Parli proprio tu che conosci Matt da una vita e sai bene che se si è comportato così ci sarà per forza un motivo serio!" urlò fuori di sé, fissò Pam per cercare in lei una reazione  ma il suo sguardo rimase freddo, ostinato e troppo consapevole.

"Io so solo che i ragazzi fanno un sacco di cazzate per infilarsi in mezzo alle gambe di qualcuna…e Matt non è diverso, evidentemente. Comunque ci penserà Michelle a fargliela pagare, sono sicura che avrà già eliminato il problema."

Gli occhi di Jessica si sgranarono.

"E tu come fai a saperlo? - domandò spiazzata, poi la verità le fu subito chiara mentre un ghigno si dipingeva sul volto dell'amica - aspetta, non ci posso credere...sei tu ad aver parlato! La spia sei tu!" 

I suoi amici abbassarono lo sguardo, nessuno disse una parola.

"Bene, ok. Se non volete più saperne niente di Matt, che a quanto mi risulta è sempre stato un amico disponibile e generoso con ognuno di voi, fate come cazzo vi pare! E tu faresti meglio a riflettere su quello che hai combinato perché fa davvero schifo, da te proprio non me l'aspettavo, che delusione" sibilò prima di girare i tacchi e sparire, seguita da Luke.

"Non posso crederci che razza di stronza!" borbottò tra sé e sé mentre Luke faticava a starle dietro nonostante non portasse i tacchi come Jessica.

"Vuoi andare più piano? Ehi! Dico a te, smettila di correre come una pazza!" provò a fermarla, poi finalmente con uno scatto si parò davanti a lei, rischiando di essere investito dalla sua furia.

"Togliti di mezzo, Luke! Sono furiosa, vorrei spaccare tutto!" Sbottò Jessica, facendo fatica a rimanere ferma per i nervi.

"Sì, beh, ehm...cerca di risparmiare almeno me, ok? Penso che al momento la cosa migliore sia mantenere la calma e lasciare che il tempo faccia il suo corso. Sono sicuro che gli altri capiranno che sbaglio hanno fatto e tutto si sistemerà. Matt vorrà parlarci e spiegherà i suoi motivi" provò a farla ragionare.

Jessica tirò un sospiro e parve calmarsi un po'.

"Come mai sei così insolitamente prudente, Luke?" domandò poi con un sopracciglio pericolosamente sollevato.

Luke sussultò, in quel periodo di tregua dalla loro antipatia reciproca aveva rivalutato quella bionda da strapazzo, scoprendo che non era per nulla stupida e anzi possedeva un'innata capacità di analisi e grande perspicacia.

"Ehm, cosa ci sarebbe di strano? Io sono sempre stata una persona equilibrata a differenza tua - provò a dire, ma l'agitazione che lo scuoteva e lo sguardo indagatore di Jessica lo fecero crollare - e va bene...ascolta Jessica, tra noi non è mai corso buon sangue ma ultimamente abbiamo deposto le armi per una giusta causa e …" prese a farfugliare mangiandosi le parole per l'ansia.

"Taglia corto cespuglietto, non c'è bisogno di farmi la cronostoria della nostra vita...arriva al punto" lo esortò, battendo nervosamente un tacco, con le braccia incrociate al petto.

Luke sudò freddo, si chiese se stesse facendo la cosa giusta ad aprirsi con Jessica ma la bionda si era rivelata sincera e aveva dei saldi principi quando si trattava di amicizia perciò sentì di potersi fidare.

Non riusciva più a tenersi quel segreto dentro, probabilmente Melissa l'avrebbe ucciso ma doveva dirlo.

"Ecco, il fatto è che anche io mi sono ficcato in una situazione simile a quella di Matt" balbettò, il viso di Jessica si fece curioso.

"Oh, ma parli della piccola brunetta amica di Miss Simpatia Ashley? Ma io l'avevo già capito, figurati, sembra che qui sia scoppiata un'epidemia che vi spinge ad accoppiarvi con il nemico!" Ribatté Jessica con nonchalance, lasciando Luke immobile e a bocca spalancata per lo shock.

"Prego? Scusa in che senso l'avevi già capito? E da quanto?" balbettò, seguendola.

Jessica mosse i suoi lunghi capelli biondi con indifferenza.

"Una volta eravamo insieme e l'ho vista, era praticamente impallidita e poi era scappata. Avrà pensato che tra di noi ci fosse qualcosa- scoppio a ridere mentre Luke fece una faccia contrariata - Per non parlare di come la guardi le poche volte che lei è in giro con la sua cricca di deficienti. Era così evidente!" liquidò la cosa, continuando a camminare svelta.

"Cavolo, non ti si può nascondere niente! E non hai…"

"Detto qualcosa in giro? Per chi mi hai presa? Posso sembrare spregiudicata e trasgressiva e modestamente lo sono, in effetti - lo anticipò Jessica, puntando i suoi occhi azzurri in quelli scuri di Luke - ma ho dei sani principi, se non te ne fossi accorto. Io non tradisco gli amici" disse infine, sorridendogli sinceramente forse per la prima volta.

Luke rimase interdetto, poi ricambiò il sorriso.

Lo considerava sua amico, il mondo stava andando di sicuro al contrario ormai.

"Wow, sono onorato che sua maestà mi consideri un suo amico!" La prese in giro, mentre lei alzava il dito medio.

"Beh, non ti ci cullare troppo, non ci sto niente a farti regredire di nuovo a idiota cespuglio ambulante!" scherzò e i due scoppiarono a ridere, una scena decisamente insolita.

Le cose a volte prendevano davvero delle pieghe assai strane.


Matt svolto l'angolo di quella strada purtroppo a lui fin troppo nota.

Sentiva la puzza di figli di papà da lontano e la cosa gli dava la nausea eppure doveva farlo.

Si guardò intorno poi finalmente la scorse. Aveva avuto fortuna.

Michelle stava in piedi sui gradini di quella prestigiosissima facoltà di economia da ricchi viziati, la stessa che avrebbe dovuto frequentare lui se avesse acconsentito alla volontà di suo padre e rinunciato per sempre a un briciolo di felicità.

Quel posto lo rendeva nervoso e non vedeva l'ora di andarsene.

Assottigliò gli occhi, prese un ultimo, lungo tiro della sua sigaretta e lasciò andare il fumo lentamente, prima di buttare il mozzicone e dirigersi a passo deciso verso l'obiettivo.

La castana era girata, i suoi lunghi capelli perfetti splendevano al sole e il suo abito firmato era ben stirato e ordinato. Un gruppo di ragazze la attorniava, ridevano e scherzavano come niente fosse e a Matt andò il sangue al cervello pensando invece a come aveva ridotto Ashley.

"Michelle, devo parlarti" sentenziò duro non appena le fu vicino, senza neanche aspettare che la castana si voltasse verso di lui.

Le amiche di Michelle ammutolirono e lo fissarono imbambolate, lei si immobilizzò ancora di spalle.

Aveva riconosciuto quella voce, quella che amava e odiava allo stesso tempo da una vita.

Si girò con lentezza e quando incrociò gli occhi azzurri e severi di Matt ebbe un tuffo al cuore.

Lui stava lì, con quella sua solita aria ribelle, bello come il sole e forse ancora di più di quanto ricordasse adesso che era un venticinquenne libero dalle regole dell'alta società.

Non lo ammirava così da vicino da anni e persino lei, così sicura e determinata, per un attimo vacillò sotto quello sguardo.

"Matt, che diavolo vuoi da me?" chiese sprezzante, non appena ebbe recuperato un po' di controllo.

"Dobbiamo parlare"

"Non ho niente da dirti, è chiaro?" ribadì Michelle, aveva capito che la presenza di Matt aveva a che fare con il trattamento poco carino che aveva avuto nei confronti di Ashley e questa cosa la mandò in bestia.

Perché di quella ragazza insulsa si preoccupava così tanto?

"Non mi muovo da qui, ho tempo" dichiarò lui calmo, poi incrociò le braccia e prese a fissarla.

Michelle sbuffò, si girò verso le sue amiche, che con sguardo sognante e un po' intimorito allo stesso tempo, si mangiavano Matt con gli occhi.

Si schiarì la voce "Ragazze, scusatemi, possiamo vederci in aula? Vi raggiungo subito!" cinguettò con un sorriso forzato.

Le amiche annuirono per poi sparire su per le scale alla velocità della luce, bisbigliando tra loro.

Michelle puntò i suoi occhi carichi di rancore su Matt.

"Ti senti fiera di quello che hai fatto?" domandò Matt senza scomporsi.

"Non capisco di cosa parli, mi stai facendo solo perdere tempo" tergiversò Michelle.

"Non fare finta di non sapere a cosa mi riferisco - ribatté il biondo, facendola sussultare - ti sei comportata in maniera ignobile con lei" continuò senza fare il nome di Ashley, era troppo scontato.

"Sei venuto fin qui per farmi la ramanzina e difendere l'onore della tua sgualdrina?" Tornò alla carica, il viso contratto in una maschera di odio e gelosia.

"Non ti azzardare a chiamarla così! Ma ti rendi conto che l'hai buttata fuori di casa di notte, d'inverno e senza un buco di posto in cui andare? Ma come fai a dormire tranquilla dopo quello che hai fatto? È stato crudele e vergognoso!" Le rinfacciò schietto, non poteva permettere che Michelle rimanesse impunita, aveva deciso di affrontarla perché quella ragazza stava diventando un mostro e doveva rendersene conto una volta per tutte.

"Lei non si è fatta tutti questi problemi a mentirmi mentre ve la spassavate di nascosto! L'hai quasi messa incinta, mio Dio mi fate schifo!" gli urlò contro, mentre dentro si sentiva lacerare dalla rabbia.

"Sei stata tu a costringerla a mentirti, hai seminato un clima di odio, obbligato le tue amiche a obbedirti senza spiegare come stavano le cose, viveva nel terrore che potessi scoprirla e infatti guarda cosa le hai fatto!" insistette Matt, non poteva credere che Michele non si accorgesse dell'odio che spargeva intorno a sé.

"Beh, non mi pare che le sia andata così male. Scommetto che tu sei corso a soccorrerla non appena ti ha chiamato e che adesso dorme nel tuo letto come niente fosse, quella traditrice!" disse fingendo indifferenza e voltando la testa da un'altra parte per nascondere quanto l'idea di loro due insieme le facesse venire il voltastomaco.

"Tu non sai proprio niente! Non sai che non mi ha chiamato e che è stato un miracolo che io l'abbia trovata per strada! Ho dovuto pregarla sotto la pioggia perché venisse a casa mia perché lei non voleva più nemmeno guardarmi in faccia per quanto moriva dalla vergogna! Ashley si sente in colpa perché nonostante tutto ti vuole bene, eri sua amica e ci teneva a te!" ribatté il biondo, determinato a farla riflettere almeno un po'.

"Ormai è troppo tardi, ha tradito la mia fiducia per un po' di squallido sesso!" confermò glaciale, Matt scosse la testa, sorridendo amaramente.

"Allora è questo che credi? Che sia solo sesso? - domandò retorico, dentro di lui qualcosa si smosse - io amo Ashley, lei mi capisce più di ogni altro, quello che è successo non abbiamo potuto evitarlo perché ne avevamo bisogno e se le cose sono così complicate è perché tra noi ha sempre aleggiato lo spettro di una rivalità che non ci appartiene, che appartiene solo a te!" confessò Matt, quasi senza fiato.

Aveva appena rivelato il suo amore per Ashley all'ultima persona che avrebbe mai immaginato.

Michelle trasalì, sentì le lacrime bruciare agli angoli dei suoi grandi occhi e per un attimo Matt avvertì il suo dolore e intravide uno straccio di umanità dentro quel freddo robot in cui si stava trasformando la sua ex amica.

Forse aveva esagerato ma qualcuno doveva darle una scossa.

"Sei venuto qui per ferirmi, dí la verità! Ti senti meglio adesso che mi hai rivelato di amarla? Dovresti stare attento perché Ashley è fragile, scappa dalle cose e scapperà anche da te e dal tuo grande amore" sputò fuori con sdegno,  con gli occhi lucidi e la voce colma di disperazione.

Adesso sembrava solo una ragazza innamorata e delusa.

Matt ne ebbe pietà, si calmò.

"Non voglio ferirti, Michelle. Volevo solo che tu capissi che ti stai comportando in maniera assurda! Io non ti riconosco più! Dov'è finita la mia amica d'infanzia? Quella ragazza brillante e gioiosa, intelligente e curiosa? Io volevo un bene dell'anima a quella ragazza, forse non nel modo in cui avrebbe voluto lei ma...non scegliamo noi chi amare, non è forse così?" provò a farle tornare un briciolo di buon senso.

Le guance di Michelle si bagnarono di lacrime, ricordare i vecchi tempi la fece sprofondare nella malinconia e nella tristezza, le tornarono in mente le risate, gli abbracci innocenti, le loro chiacchierate in quelle case troppo grandi.

E poi l'amore che aveva cominciato a provare per lui.

Matt aveva ragione, nessuno di loro aveva scelto chi amare, né lei aveva potuto e nemmeno Ashley.

Ma non riusciva ad accettarlo, faceva troppo male.

Non era cattiva ma aveva ricevuto troppe delusioni e pensava che circondarsi di persone che odiassero allo stesso modo in cui odiava lei, forse l'avrebbe fatta sentire meno sola.

Ma non si potevano ingabbiare le persone e la sua strategia malsana le si era ritorta contro.

Matt le si avvicinò, sollevò il suo mento con le dita per poterla guardare in viso, lei tremò a quel contatto, le gambe divennero molli e perse ogni sfrontatezza.

"Adesso ti riconosco. Non sei quella ragazza spietata e fredda, so che in te c'è ancora la Michelle dei vecchi tempi, quella a cui voglio bene come una sorella. Ti prego non permettere a quell'altra di sopraffarla. Finirai per perdere tutti se continui così." le disse addolcendo il tono, Michelle lo fissò con uno sguardo impaurito.

Tutto ciò in cui si era rifugiata era crollato miseramente.

E Matt era lì e lei lo amava come tanti anni prima, come se il tempo non fosse passato.

E lui come al solito non ricambiava ma le voleva bene.

Non era cambiato niente, soltanto lei era diventata una persona peggiore.

"Non volevo che andasse così. Ho solo cercato di difendermi" provò a scusarsi, libera da ogni scudo.

"Lo so, ma adesso è arrivato il momento di finirla, Michelle, spero tu l'abbia capito. E spero che anche Terence riuscirà a comprendere che non ho mai cercato di togliergli ciò che era suo. Mi manca, sai? E anche se adesso sono sicuro che mi odi, nel profondo so che per lui è lo stesso" le disse, togliendosi un mattone dallo stomaco.

Michelle si asciugò gli occhi e rimase muta.

"Tutto quello che dovevo dirti l'ho detto. Buona vita, Michelle. Magari un giorno la finiremo di stare su due lati diversi di una barricata inutile" concluse Matt, fece due passi indietro e scese un gradino.

Michelle provò una enorme tristezza nel vederlo andare via, avrebbe voluto corrergli incontro e dirgli che le dispiaceva per tutto ma era ancora troppo presto e certe ferite avevano bisogno di più tempo per rimarginarsi.

Fissò la sua figura di spalle mentre il cuore batteva all'impazzata.

Lo amava ma non era suo, non lo era mai stato e mai lo sarebbe diventato.

Era tempo di farsene una ragione, di dimenticarlo e di crescere.

Aprì la borsetta e tirò fuori il fondotinta e la matita.

Rapidamente cancellò via le tracce del pianto ma quando si guardò allo specchietto, giurò di aver visto una Michelle diversa, nuova, non del tutto guarita ma davanti a un bivio, quello decisivo per la sua salvezza.

Adesso dipendeva solo da lei.

 

Ashley si era addormentata sul divano, davanti alla televisione accesa mentre cercava di studiare qualche capitolo di una materia abbastanza ostica.

Con tutto quello che era successo, trovare del tempo per stare sui libri era diventata un'impresa, ma lei non poteva mollare, lo doveva anche a suo padre e quel pensiero le faceva venire una forza enorme.

Matt entrò lentamente e la trovò in quella posizione, curva con il viso schiacciato sul libro come fosse un cuscino.

Sorrise, era stata una giornata intensa e tutto ciò di cui aveva bisogno era un po' di tranquillità.

Si chinò su di lei per prenderla in braccio e portarla a letto ma la rossa aveva il sonno leggero e si ridestò ancora prima che riuscisse a sollevarla.

"Matt...sei tu...non ti ho sentito entrare. C'è la cena di là, sapevo che avresti fatto tardi e ti ho lasciato qualcosa, spero ti piaccia, non sono una grande cuoca purtroppo per te" biascicò Ashley, stropicciandosi gli occhi stanchi mentre si metteva dritta e cercava di mettere a fuoco l'ambiente circostante.

"Grazie Ashley... mormorò, poi si accorse che la ragazza voleva alzarsi per fargli compagnia in cucina e la bloccò - non c'è bisogno, tu vai a riposare, devi essere sfinita" le disse con dolcezza.

Ashley si avvicinò e si appoggiò delicatamente a lui, si strinsero e cominciarono a scambiarsi alcuni baci lenti e morbidi.

Quando le loro labbra si separarono, Matt poggiò la fronte su quella di Ashley e rimase a guardarla, con un espressione di indecisione sul volto.

Voleva dirglielo che la amava, soprattutto dopo averlo confessato a Michelle quel giorno stesso.

Ashley strofinò il naso col suo e gli circondò il collo con le braccia mentre erano ancora abbracciati in piedi sulla soglia del salone.

"È tutto apposto?" chiese infine, notando quella strana luce negli occhi di Matt e una leggera tensione che permeava i suoi muscoli.

Lui annuì "Sì, è tutto ok. Mi sei solo mancata" ammise, senza aggiungere altro.

Lei sorrise e arrossì lievemente.

Si sporse e gli diede un bacio sulle labbra, attardandosi un po' come se non volesse lasciarlo andare.

"Adesso siamo qui, insieme" 

Lui annuì, facendo combaciare la fronte con la sua.

Non le disse niente di Michelle e forse era giusto così.

Le avrebbe solo dato preoccupazioni in più ed Ashley aveva bisogno di più serenità possibile.

"Buonanotte Ashley" sussurrò al suo orecchio prima di rompere il loro abbraccio.

"Buonanotte" fece eco lei, le sue mani scivolarono via da lui, percorsero il suo braccio e si fermarono sulla mano per stringerla un poco prima di lasciarlo del tutto.

Quando si voltò e andò verso la camera da letto provò un magone.

Come avrebbe fatto ad andare via da lui quando sarebbe arrivato il momento? 

  
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