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Autore: Angie_Dreyar    14/03/2021    1 recensioni
Fanfiction partecipante alla challenge Chocolate Box, indetta dal FairyPieceForum.
Era talmente perso nei propri pensieri che a malapena si rendeva conto di ciò che lo attorniava, così fu preso completamente alla sprovvista quando un cumulo di neve gli cadde addosso. Rimase paralizzato qualche secondo, sia per l’impatto sia per l’improvviso gelo, poi sentì la fragorosa risata di Laxus.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fried Justine, Fried/Laxus, Luxus Dreher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction partecipante alla challenge Chocolate Box, indetta dal FairyPieceForum.
 
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Coppia: Fried/Laxus
Citazione: #7-"Scegli una persona che ti guardi come se fosse una magia." [Frida Kahlo]
 
 
 
 
 

Stupido gioco da bambini

 
 
-Unisciti, sarà divertente!- esclamò Bickslow. Fried inarcò un sopracciglio.
-Perfino Evergreen si è unita a giocare!- insistette il mago Seith. Effettivamente la maga aveva preso gusto a riempire Elfman di neve svolazzando per aria per dimostrare la sua superiorità anche in quello. Non stava propriamente giocando a palle di neve, piuttosto stava bullizzando il povero Elfman.
 
-Non mi unirò. È solo uno stupido gioco da bambini- disse freddamente Fried. In quel momento sentirono un urlo.
 
-Laxus! Ti sfido!- era Natsu ovviamente, e il biondo alzò gli occhi al cielo emettendo uno sbuffo seccato. Il Dragon Slayer di fuoco fece per raggiungere il tavolo a cui erano seduti Laxus e Fried, ma un blocco di ghiaccio gli cadde in testa prima che potesse farlo e Gray ghignò alle sue spalle.
 
-Come pensi di vincere a palle di neve contro di me?- gli chiese strafottente e Natsu si rialzò, accettando subito la sfida e creando una palla gigante di neve e lanciandogliela addosso. Tutti bene o male si stavano divertendo. Solo Fried e Laxus se ne stavano in disparte, il primo continuando a ripetere che fosse un gioco infantile e che il giorno dopo avrebbero avuto tutti la febbre, il secondo pensando semplicemente che fosse una scocciatura.
 
-Siete noiosi- disse loro Bickslow, per poi sbattere la neve sui capelli di Fried. Sui capelli! Fried si voltò di scatto lanciandogli un’occhiata minacciosa.
 
-Te ne pentirai- lo avvertì e subito dopo si fiondò addosso a lui unendosi alla battaglia. Non ci era voluto poi molto a convincerlo e perfino Fried se ne rendeva conto, ma lui non si stava divertendo come un bambino infantile. No, quella era la sua vendetta personale contro Bickslow. Cominciò a raccogliere la neve e buttarla addosso all’amico, alzandosi poi in volo per evitare meglio i colpi e avere un vantaggio su di lui. Peccato che il mago Seith fosse pieno di bamboline che lo aiutavano nell’intento e che Natsu, Gray e Gajeel facevano talmente tanto casino da colpire tutti indistintamente con le loro pallonate di neve. In poco tempo il mago delle rune si ritrovò fondo d’acqua e con la neve perfino all’interno dei vestiti. Non che la situazione per gli altri fosse diversa. Stava cominciando a prenderci gusto, ma proprio sul più bello il Master intervenne fermando la battaglia, che si stava trasformando in qualcosa di troppo esagerato. Fried sbuffò, doveva ammetterlo almeno a sé stesso, si era divertito.
 
Si voltò verso Laxus e, rendendosi conto che il ragazzo lo stava osservando, si tolse immediatamente il sorrisetto soddisfatto che aveva sul volto, sperando che l’amico non avesse capito quanto in realtà si fosse gasato con quel gioco. Tornò verso di lui e quando gli fu davanti Laxus inclinò la testa di lato con un ghigno.
 
-Stupido gioco da bambini, eh?- gli chiese ironico e le guance di Fried si arrossarono leggermente.
 
-Dovevo solo vendicarmi- precisò.
 
-Quindi non ti stavi divertendo?-.
 
-Affatto- mentì Fried incrociando le braccia -Anzi, ora devo tornare a casa prima di prendermi un accidente, Bickslow mi ha ficcato la neve sotto al maglione, anche se ha avuto una fine tragica dopo averlo fatto- dichiarò e si voltò.
 
-Vado anche io- fece Laxus affiancandoglisi e i due si avviarono lungo la strada in silenzio. Fried si passò le mani sulle spalle per togliersi la neve di dosso. Era talmente perso nei propri pensieri che a malapena si rendeva conto di ciò che lo attorniava, così fu preso completamente alla sprovvista quando un cumulo di neve gli cadde addosso. Rimase paralizzato qualche secondo, sia per l’impatto sia per l’improvviso gelo, poi sentì la fragorosa risata di Laxus. Fried si voltò verso il biondo rendendosi conto solo in quel momento che era stato lui.
 
-Ma che ti salta in mente?- domandò allibito con gli occhi sgranati, perché un comportamento del genere se lo sarebbe aspettato da Bickslow, ma non da Laxus. Il biondo però sembrava davvero divertirsi a vederlo così e, seppur Fried fosse imbarazzato, sorrise leggermente a sentire la risata genuina dell’amico.
-Questo stupido gioco da bambini piace anche a te, vedo- disse togliendosi la neve di dosso come meglio poteva e Laxus riprese fiato seppur con un ghigno divertito e canzonatorio sul volto.
 
-Nah, è solo che mi piace vederti perdere la tua compostezza- rispose tranquillo. Fried rimase per un attimo perplesso studiando le parole di Laxus. Ciò significava che lo preferiva più sciolto? Non aveva senso, ma mise il pensiero da parte -pur promettendosi di ripensarci dopo- e assottigliò lo sguardo.
 
-Quindi ti piace giocare- commentò. Laxus alzò le sopracciglia ma Fried veloce prese una manciata di neve che aveva ancora sulla spalla e invece di buttarla a terra la tirò direttamente contro a Laxus, che fu colpito in pieno volto preso completamente alla sprovvista.
 
-Tu sei morto, lo sai?- gli fece minaccioso il biondo ma Fried sorrise sentendo una vena di divertimento nel suo tono. Il sorriso sparì subito quando sentì un altro rumore sopra la sua testa, questa volta però si spostò in tempo evitando il secondo cumulo di neve che altrimenti lo avrebbe colpito in pieno.
 
-Hai iniziato tu- gli fece notare Fried, ma a malapena finì la frase che si sentì afferrare per il braccio e Laxus gli spiaccicò la neve in faccia spalmandogliela poi per tutti i capelli.
-Sei impazzito?- esclamò Fried sputacchiando neve e Laxus ridacchiò.
 
-È solo che sei carino così- Laxus lo aveva appena chiamato carino? Fried si premurò di lasciare anche quel pensiero per dopo, al momento era meglio vendicarsi e a sorpresa lo spinse sopra un pezzo ghiacciato facendolo scivolare e cadere a terra. Fried ricadde sopra di lui, ma ne approfittò subito per prendere una manciata di neve e spalmargliela sul volto. Laxus si dimenò e Fried lasciò la presa ridendo a quella visuale insolita dell’amico.
 
-Che cazzo Fried, ti è dato di volta il cervello?- sbottò Laxus irritato.
 
-Mi dispiace, ma sei stato tu a iniziare e nessuno mi ricopre di neve senza subire conseguenze, nemmeno tu- gli rispose Fried con un luccichio divertito sugli occhi. Da lì iniziò la vera lotta e i due cominciarono a rotolarsi sulla neve cercando ognuno di avere la meglio. Fried si sentiva elettrizzato a poter giocare in quel modo proprio con Laxus, che in genere odiava quelle cose. Riuscì a ficcargli la neve sotto ai vestiti, ma a un certo punto si sentì afferrare direttamente per la nuca e la sua faccia schiantarsi sulla neve. Fried cominciò a dimenarsi per liberarsi, ma la presa di Laxus era forte e il ragazzo lo sovrastava ridendo. Si sarebbe divertito anche Fried se non fosse stato a rischio di soffocamento. Laxus continuava a tenerlo fermo e Fried sentì l’altra mano gelida dell’amico entrare sotto alla sua camicia per riempirlo di neve.
 
A un certo punto però Laxus gli sollevò la testa, pur mantenendo la presa in modo che non potesse fuggire e Fried sputacchiò la neve che gli era entrata in bocca prendendo finalmente dei grossi respiri.
 
-Allora, ti arrendi?- fece strafottente Laxus e Fried sentì che davvero si stava divertendo quel maledetto. Ma che razza di concetto di divertimento aveva? Soffocare gli amici per dimostrare la sua superiorità?
 
-Va bene, hai vinto. Lasciami andare- si arrese Fried e Laxus lo fece. Fried si rimise seduto.
-Sei un pazzo, volevi per caso soffocarmi?-.
 
-Sì, era esattamente quella l’intenzione- ghignò Laxus osservandolo intensamente. Fried si scrollò la neve di dosso.
 
-Mi verrà la febbre e sarà tutta colpa tua- borbottò e Laxus ridacchiò.
 
-Per così poco? Ti facevo più forte, Fried delle Tenebre- lo prese in giro e poi il suo ghigno si allargò.
-Sembri proprio un pulcino bagnato- Fried sentì il volto arrossarsi a quelle parole. Pulcino? Ma che diavolo prendeva quel giorno a Laxus?
 
-Non sei messo tanto meglio- ribatté osservando i capelli bagnati dell’amico e la poca neve ancora non sciolta sui suoi vestiti. Sorrise però, perché vedere Laxus in quegli stati era bellissimo. Non che Laxus non fosse sempre bellissimo, ma sapere che l’amico aveva abbastanza confidenza con lui per mettersi a giocare liberamente a uno stupido gioco da bambini gli riempiva il cuore. Non poteva farci nulla, vederlo completamente ricoperto di neve lo faceva solo innamorare ancora di più. Era semplicemente stupendo.
 
-Sicuro son messo meglio di te- replicò Laxus voltando lo sguardo e Fried arrossì rendendosi conto che lo aveva fissato troppo a lungo e che il biondo lo aveva notato. Si alzò a sua volta tremando dal freddo. Era fondo di neve, i capelli ormai completamente bagnati e sentiva freddo ovunque dato che Laxus gli aveva ficcato la neve anche sotto i vestiti. Non capiva neanche perché l’amico avesse iniziato a giocare, non era da lui. Fece per incamminarsi verso casa propria ma Laxus lo afferrò per il braccio e per un attimo Fried temette che avesse in serbo qualche altro scherzo idiota.
 
-Casa mia è più vicina, vieni da me o ti prenderai davvero qualcosa- gli disse brusco e Fried alzò lo sguardo sorpreso, per poi lasciarsi trascinare mentre un piccolo sorriso gli si formava sul volto.
 
***
 
Laxus non sapeva cosa gli fosse preso. Giocare a un gioco così idiota, bagnandosi di neve e prendendo freddo. Beh, non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce ma era stato divertente vedere Fried fondo di neve e spiaccicarlo per terra. Anche se la scena migliore era stata quella di Fried paralizzato quando Laxus gli aveva fatto cadere con un fulmine della neve da un tetto. Quella scena era stata impagabile, vedere la sua espressione scioccata, il blocco di neve che gli copriva tutti i capelli e le spalle, il suo volto arrossato dal freddo. Era sembrato un pulcino bagnato e a Laxus veniva ancora da ridere a pensarci. Certo non avrebbe mai pensato che proprio Fried avrebbe poi cominciato una battaglia di neve con lui. Laxus avrebbe potuto interromperla in qualsiasi momento, ma si era fatto prendere dal gioco.
 
Osservò l’amico seduto per terra accanto alla stufa dove il fuoco stava scoppiettando.
-Non pensavo ti piacesse giocare- commentò Fried.
 
-Non mi piace- fece subito Laxus. Fried inarcò un sopracciglio, evidentemente affatto convinto.
-E comunque potrei dire lo stesso- fece ribaltando la domanda. Fried però si limitò ad annuire.
 
-Certo che mi diverte, ma pensavo che tu odiassi queste cose- ammise tranquillamente il mago.
 
Laxus voltò lo sguardo nervoso. Giocare a palle di neve gli aveva ricordato la sua infanzia e sì, era stato divertente. Da piccolo ci giocava con il vecchio, seppur sempre per poco tempo per non prendersi un malanno, dato che a quei tempi il suo corpo era debole. Poi con gli anni era cresciuto e aveva cominciato a pensare che fosse solo una cosa infantile. Infantile, stupida e insensata.
 
-Se lo scoprisse Bickslow trascinerebbe anche te a battaglia di neve- commentò Fried con le labbra piegate in un sorrisetto furbo e Laxus gli lanciò un’occhiataccia.
 
-Non osare- ringhiò. Era già tanto che avesse permesso a Fried di vederlo così.
 
-Perché no? Ti stavi divertendo, ammettilo- insistette il mago delle rune. Laxus grugnì irritato e gli lanciò un’occhiataccia, come a volerlo fulminare. Fried però gli sorrise in maniera talmente dolce che il biondo si sentì per un attimo sopraffare dal suo sguardo. Ecco il motivo per cui Laxus si lasciava andare con Fried, perché sapeva che nonostante tutto quel mago lo ammirava davvero. Era l’unica ragione per cui Laxus permetteva a lui, come anche a Bickslow ed Evergreen di prenderlo in giro e di scherzare con lui. Perché sapeva che quei tre lo adoravano a prescindere.
 
Fried si alzò dal pavimento per poi sedersi sul divano accanto a lui.
 
-Capisco che non vuoi unirti alla gilda o rovineresti la tua immagine da duro- lo prese un po’ in giro Fried, per poi però addolcire il tono: -Ma con Bickslow ed Evergreen sarebbe divertente-.
 
Laxus sbuffò. Vero, si lasciava andare di più con i suoi amici. Ma quello… giocare a quello stupido gioco da bambini, come se fosse un moccioso… No. Era troppo. Si voltò verso Fried e incrociò di nuovo i suoi occhi che lo guardavano con ammirazione.
 
No, non era ammirazione.
 
Fried non lo ammirava unicamente per la sua forza e per la sua magia. Fried lo aveva visto nei suoi stati peggiori, lo aveva visto la mattina quando era mezzo rincoglionito, lo aveva curato subito dopo le battaglie, lo aveva visto nelle situazioni più imbarazzanti, lo aveva visto piangere, dannazione. E soprattutto, lo aveva visto ridere di gusto come un idiota.
 
C’era qualcosa di più nel suo sguardo, qualcosa che permetteva a Laxus di sentirsi libero di comportarsi come uno stupido, qualcosa che lo faceva sentire caldo dentro. Perché gli occhi di Fried lo avrebbero sempre guardato come se fosse speciale, come se stesse guardando meravigliato uno spettacolo di magia, indistintamente da quello che faceva.
 
Poteva comportarsi come uno stupido bambino, come un fragile ragazzo o come un forte uomo, il suo sguardo non sarebbe cambiato.
 
Poteva comportarsi come un idiota innamorato.
 
Poteva farlo davvero. Laxus prese il mento di Fried tra le sue dita obbligandolo ad alzare lo sguardo e si chinò leggermente verso di lui.
 
-Dovresti invece essere contento- gli soffiò sul volto. Le guance di Fried si colorarono di una sfumatura rosata e il mago trattenne il respiro.
-Perché sei l’unico a potermi vedere così- gli rivelò, per poi chiudere la distanza tra di loro e unire le loro labbra in un morbido e dolce bacio, che non aveva mai riservato a nessun altro. E se subito dopo Laxus si permise di arrossire a sua volta e di rivelare impacciatamente i suoi sentimenti, fu solo perché si trattava di Fried, e perché sotto ai suoi occhi si sentiva libero di mostrarsi in tutta la sua autenticità.






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Nota: grazie a tutti per aver letto e per essere arrivati fino a qui. Spero di aver interpretato bene la citazione -che tra l'altro trovo bellissima- e di aver strappato un sorriso a qualcuno. A presto <3
   
 
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